Re: Tg di regime



Mi unisco al vostro dissenso e aggiungo che ancora devo vedere ad un
telegiornale il trattamento riservato a Guantanamo, o nelle carceri
turche o israeliane. I detenuti bambini.
Ieri ho anche sentito Napolitano sottolineare con fermezza che l'Italia
non esporta democrazia (bene) ma contribuisce a missioni umanitarie e a
temi come la giustizia e la sicurezza, aiuta a costruire la democrazia.
Detta così...sentita con le mie orecchie e vista con gli occhi spalancati
ha fatto anche la premessa che  noi, gli italiani, non possiamo  
competere con le forze militari statunitensi...
Ma facciamo quello che possiamo e come lo facciamo e come lo facciamo
pagare ai cittadini.
Anche le trasmissioni, uniche, come Report o W l'Italia, che denunciano
e denunciano con intelligenza e documentazione diretta il letame in cui
siamo immersi, e sono immerse l'informazione e la cultura, sembrano non
scuotere e servire.
EPPURE...ringrazio quindi te Davide e tutti quelli che continuano in
quest'opera di informazione e resistenza  e *facciamo circolare*.
Doriana

In data 12/4/2007, "Davide Bertok" <davide at bertok.it> ha scritto:

>                            Tg di regime
>
>Il Tg1 ha mandato in onda durante l´edizione delle ore 20.00 - la più
>seguita - del 10 aprile, un filmato in cui si vede un gruppo di talebani
>uccidere Sayed Agha, l´autista del giornalista Mastrogiacomo.
>Il direttore del Tg1 Riotta ha giustificato la messa in onda del filmato
>con queste parole: "Vogliamo che l'opinione pubblica rifletta su come
>si viva nelle zone dell'Afghanistan che sono ancora in mano ai
>talebani e, soprattutto, sulle ragioni per cui le nostre truppe sono in
>quel teatro di guerra".
>
>Critichiamo senza mezzi termini la direzione del Tg1, non per il fatto
>di aver mandato in onda il video, ma per la motivazione che, secondo
>la dichiarazione di Riotta, starebbe dietro la decisione di mandarlo in
>onda. Il nostro dissenso si basa su diversi motivi.
>
>1) Molti italiani conoscono la condizione in cui vive l´Afghanistan.
>Non c´era bisogno della messa in onda di quel video: il Tg1 non è
>l´unica fonte di informazione. Su giornali, riviste, settimanali e
>mensili, sono stati scritti fiumi di parole sull´Afghanistan. Ormai la
>rete internet è usata da un numero sempre crescente di persone
>proprio per ricevere informazioni - visto che quella televisiva è
>sempre meno libera - e dove circolano numerosi video che riguardano
>proprio l´Afghanistan.
>
>2) Il video trasmesso non rappresenta neanche lontanamente la vita
>"nelle zone dell'Afghanistan che sono ancora in mano ai talebani".
>Nel video si vedono solamente alcuni criminali, probabilmente
>talebani, che tagliano la gola a Sayed Agha. Su cosa dovrebbero
>riflettere gli italiani? Dando per scontato che i criminali fossero
>veramente talebani, si può al massimo constatare la loro assurda
>violenza. Ma da questa constatazione alla riflessione sulla vita in
>quelle zone dell´Afghanistan c´è un abisso notevole. Potremmo
>sospettare che c´è un tentativo di manipolazione dell´informazione?
>Sì, possiamo sospettarlo.
>
>3) Ma l´ultima parte della dichiarazione di Riotta è quella che lascia
>più sgomenti, e cioè che questo video dovrebbe far riflettere gli
>italiani "sulle ragioni per cui le nostre truppe sono in quel teatro di
>guerra". Sono più di cinque anni che gli eserciti più armati e
>tecnologici del mondo stanno occupando l´Afghanistan, eppure oggi i
>talebani stanno recuperando sia sul piano dei territori che hanno sotto
>controllo, che sul piano del consenso popolare.
>I mezzi più diffusi d´informazione, in compagnia di tutte le forze
>politiche oggi presenti in Parlamento e che hanno votato a favore del
>finanziamento della missione militare italiana in Afghanistan, non
>capiscono o fanno finta di non capire. L´Italia, purtroppo, è ancora
>succube di una politica americana che sta trascinando tutti i suoi
>alleati in un altro inferno, come quello irakeno. Un inferno perché
>proprio questo cieco affidarsi alla voce delle armi ha dato nuovo
>vigore alla violenza talebana, rinvigorita probabilmente dalla
>"fraterna" collaborazione di Al Qaeda.
>
>No, quello del Tg1 delle ore 20.00 del 10 aprile 2007, non è stato per
>niente un bel servizio. Soprattutto non è stato al servizio della verità.
>
>Roma, 11 aprile 2007
>                                                      Carlo Olivieri
>                               Segreteria Programma e Documentazione
>                                            del Partito Umanista
>                         ------- Fine del messaggio inoltrato -------