Manifestazione 13 febbraio



COMUNICATO STAMPA



Martedì 13 febbraio alle 17:00

Si è svolto un residio di protesta davanti all'Ambasciata della Repubblica
Ceca in via dei Gracchi, 322.

In Italia, Olanda Grecia, Spagna, Francia e Ungheria gli Umanisti hanno
presidiato le ambasciate ed i consolati cechi in contemporanea con la
manifestazione organizzata a Praga alla stessa ora davanti alla sede del
governo ceco.



Per informazioni:

Isabel Torres-Carrilho C. 338 24 89 746
<mailto:isabelstella at gmail.com>isabelstella at gmail.com

Valentina Vespa C. 328 09 11 025
<mailto:vespa.valentina at gmail.com>vespa.valentina at gmail.com



Coordinamento Ne zakladman
<http://www.humanistickastrana.cz/stranka.php?stranka=ne_zakladnam>http://www.humanistickastrana.cz/stranka.php?stranka=ne_zakladnam


PER UN'EUROPA DI PACE
NO ALLA BASE MILITARE USA IN REPUBBLICA CECA

Giorgio Schultze, Presidente della Regionale Umanista Europea,
consegnerà una formale lettera di protesta al governo della
Repubblica Ceca che ha autorizzato l'installazione di una nuova base
militare USA nel paese, come parte del cosiddetto National Missile
Defense System.

Si notano in questa vicenda lo stesso servilismo dimostrato dal
governo italiano riguardo alla base di Vicenza, la stessa arroganza
degli Stati Uniti e la stessa opposizione della gente. Davanti alle
crescenti proteste organizzate da un coordinamento di oltre 40
organizzazioni, il governo ceco ha sostenuto che "si tratta solo di
una questione tecnica" e si è rifiutato di sottoporla a referendum.

In allegato foto della manifestazione del 29 gennaio in Piazza San
Venceslao a Praga. Alla quale hanno partecipato 3.000 persone!

Antecedenti in Repubblica Ceca

IL RITORNO DELLE GUERRE STELLARI, NUOVE BASI USA NELL'EST EUROPEO

UMANISTI, CATTOLICI E MUSULMANI UNITI NELLA LOTTA

Credevamo che il vecchio sogno di Reagan dello scudo stellare fosse solo un
triste ricordo ormai superato dalla storia, ed invece é un progetto quanto
mai attuale. Dal 2002 gli USA hanno preso contatto con i governi
dell'Ungheria, della Repubblica Ceca e della Polonia per la realizzazione
di nuove basi militari secondo il progetto National System Defence. Gli
accordi si sono svolti in segreto e solo nell'agosto 2006, grazie al
coordinamento "Ne zakladnam" - no alle basi - promosso dal Movimento
Umanista in Repubblica Ceca, la notizia é divenuta di dominio pubblico.

Le elezioni politiche si sono svolte pochi mesi prima; l'ODS, il partito di
maggioranza relativa, ha formato una coalizione di destra, insieme alla
Democrazia Cristiana e ai Verdi, con giusto 100 deputati contro i 100 della
sinistra. Una situazione di paralisi politica che si é sciolta solamente
nel gennaio 2007, grazie a due deputati socialisti che, nel miglior stile
del trasformismo italiano, sono passati con la destra. Il giorno dopo la
formazione del governo, il Premier M. Topolanek ha annunciato , dietro
evidenti pressioni degli americani e tra numerosi problemi di politica
interna ancora da risolvere, la realizzazione dello scudo stellare in
Repubblica Ceca.

Il coordinamento "Ne zakladnam", già molto attivo nei mesi precedenti, ha
reagito immediatamente, improvvisando una manifestazione con circa 3.000
persone: "vogliamo il referendum" era lo slogan più gridato. Giovani e meno
giovani hanno marciato fino all'ambasciata americana, dove simbolicamente
hanno consegnato un ombrello con i colori della pace: gli ombrelli li
abbiamo, non abbiamo bisogno del vostro ombrello stellare! Davanti alla
sede del governo, invece lo slogan é stato: " o nas bez nas", si decide su
di noi senza di noi, riferendosi al periodo comunista e forse alla
conferenza di Monaco, quando l'Europa permise a Hitler di conquistare la
Cecoslovacchia. L'umanista Jan Tamas, portavoce del coordinamento, spiega:
"Finora non abbiamo ascoltato nessuna spiegazione ragionevole sul motivo
dell'installazione delle basi; tutto è stato fatto nel miglior stile dei
regimi dittatoriali, alle spalle della gente".

Sicuramente in una situazione internazionale che vede la ripresa della
corsa agli armamenti nucleari, la lotta al terrorismo, l'instabilità
politica in Medio Oriente e soprattutto le dichiarazioni sulla possibilità
di usare la bomba nucleare, installare queste basi nell'Est significa
buttare benzina sul fuoco e aumentare le tensioni. Putin ha già dichiarato
che realizzare questo progetto è come un atto di guerra e che sicuramente i
russi costruiranno nuove armi contro lo scudo americano.

La domanda è: al di la delle dichiarazioni ufficiali, a cosa mira veramente
la politica americana? Perché non possiamo credere che tutto questo sia per
contrastare la bombetta nucleare dell'Iran o, come si dice a Praga, per
proteggere l'Europa! Al contrario sembra che gli USA adottino la vecchia,
ma sembra buona, strategia del divide et impera: prendono contatti con i
singoli stati, non rendono pubblici gli accordi, promettono business da
miliardi di dollari e l'Europa rimane in silenzio, divisa e impotente. Ogni
paese fa la sua politica in maniera non convergente con gli altri e
l'Europa corre il rischio di crescere come un mostro schizofrenico.

Che la situazione internazionale sia grave e che la politica americana
peggiori le cose, é chiaro a molti. Sia Kissinger che Gorbachov si sono
espressi pochi giorni fa con molta chiarezza sulla necessità di prendere
sul serio il tema del nucleare e rispettare il Trattato di non
proliferazione. Secondo Giorgio Schultze, Presidente della Regionale
Umanista Europea, l'Europa dovrebbe avere una politica indipendente da
quella americana, schierarsi a favore di un disarmo nucleare proporzionale
con la supervisione dall'ONU, restituire agli Stati Uniti le 500 bombe
nucleari custodite nelle basi Nato sparse per il suo territorio e diventare
così un modello di cultura non violenta per il resto del mondo . Solo cosi
si può evitare una catastrofe nucleare.

Intanto continuano le proteste di Ne zakladnam anche nei paesini in cui si
vuole costruire il radar per lo scudo stellare e Jan Tamas assicura che in
Europa si sentirà parlare della loro iniziativa perché alla fine, non
ostante le menzogne, la violenza, la manipolazione e le ingiustizie,
trionferà la luce della ragione e un nuovo umanesimo si fará strada nel
cuore della gente.

Praga, 5.2.2007

Gerardo Femina

Antecedenti in Italia:



La costruzione dello scudo stellare fa parte di un progetto (vecchio di
venti anni) che investe l'intera Europa e che potrebbe avere un potere
destabilizzante ben oltre il suo territorio.

È per questo doveroso che l'Unione Europea prenda una chiara ed univoca
posizione a riguardo, che si traduca in un'inequivocabile politica estera
non belligerante.

È, inoltre, altrettanto necessario che in ogni paese europeo i cittadini
facciano sentire il proprio dissenso e che siano resi consapevoli della
vastità e dell'organicità del programma militare cui sono coinvolti. Quanto
sta accadendo in Repubblica Ceca e in Polonia si pone in continuità con il
piano di allargamento delle basi Nato a Vicenza e cambierà, nei fatti,
l'impostazione europea su fondamentali questione di politica estera,
venendo meno ai principi distensivi dichiarati nei documenti ufficiali
dell'UE.

I contemporanei fatti di Vicenza, oltre a dimostrarci quanto siamo
direttamente coinvolti, rendono evidente come tutto sia riconducibile ad
un'unica direzione che pone nuovamente gli Stati Uniti come rappresentanti
di un Occidente politicamente aggressivo e dominanti di fronte ad una
confusa incertezza europea.



Il comitato Mondo Senza Guerre non poteva che appoggiare la protesta che da
mesi viene portata avanti dal Ne Zakladnam (coordinamento ceco di oltre 40
associazioni contrarie all'istallazione delle basi Nato), essendo nato per
diffondere l'urgenza del disarmo mondiale contro le attuali tendenze verso
una nuova corsa agli armamenti. Negli ultimi mesi numerose sono state le
manifestazioni volte a sensibilizzare su questo tema: da simboli della pace
ottenuti con le fiaccole (nelle città di Roma, Torino, Milano) a sit-in di
protesta davanti le ambasciate di paesi detentori di testate nucleari. Il
17 marzo, nell'anniversario dell'attacco all'Iraq, sarà realizzato un
enorme simbolo della pace a Piazza del Popolo, a Roma (
<http://www.simbolodellapace.net/>http://www.simbolodellapace.net).

Valentina Vespa