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R: VICENZA INCONTRA ALEX ZANOTELLI
- Subject: R: VICENZA INCONTRA ALEX ZANOTELLI
- From: Michela Vitturi <michela.vitturi at tin.it>
- Date: Sun, 4 Feb 2007 20:48:40 +0100 (GMT+01:00)
ottimo. ma mi chiedo, per esempio, perchè Tommaso Cacciari qui a Venezia non fa nulla di nulla sulla campagna acqua bene comune e la relativa raccolta di firme sulla legge di iniziativa popolare. oltre che al teatrino dei "politicanti" , noi formichine per la pace dobbiamo assistere anche al teatrino dei cosiddetti no-global, altermodialisti, movimentisti? michela vitturi >----Messaggio originale---- >Da: ilgrillo.parlante at virgilio.it >Data: 4-feb-2007 4.53 PM >A: <disarmo at peacelink.it>, <pace at peacelink.it> >Ogg: VICENZA INCONTRA ALEX ZANOTELLI > >Il Giornale di Vicenza - Domenica 4 Febbraio 2007 > >occhiello: Assemblea contro la base Usa. Il comboniano: «Cristo c'è. >Aspettiamoci grandi sorprese. La nuova scintilla venga dai giovani. Perché >le guerre future si faranno per l'acqua» > >titolo: Zanotelli: «I preti dicano no al Dal Molin» > >sommario: Padre Alex infiamma l'Astra affollato: «Questo è un sistema >assurdo difeso dalle armi». «Cominciate qui a Vicenza a dare l'esempio. Io >sono un non violento attivo, ma dovete inventarvele tutte. Lottiamo per un >mondo diverso: quando la Chiesa dirà che la bomba atomica è peccato?» > >autore: Franco Pepe > >Sullo sfondo lo striscione: "Per un futuro senza basi di guerra". Sul palco >Cinzia Bottene e altri paladini di altre resistenze, Peppe Marra giunto >dalla Calabria per testimoniare "contro il ponte sullo stretto di Messina", >Tommaso Cacciari che si batte "contro il Mose", Giovanni Marangoni a nome >delle famiglie per la pace di Vicenza. >Tutti promettono di aggiungere tante altre fila alla manifestazione di >piazza del 17 febbraio. In platea c'è il popolo del no. L'Astra è pieno all'inverosimile. >Tanti giovani, studenti con gli zaini, mamme e bambini: uno di loro se ne >andrà a spasso a gattoni davanti al tavolo dei relatori ricevendo una messe >di sorrisi e applausi. >Padre Alex Zanotelli, il comboniano voce dei senza voce dell'Africa >derelitta e sfruttata, che ha lavorato 12 anni fra i poveri più poveri di >Korogocho, una delle baraccopoli ai margini di Nairobi, che oggi ha scelto >di vivere in un quartiere popolare di Napoli, è una presenza forte, e la >chiamata a raccolta del comitato permanente per il no al Dal Molin americano >diffonde entusiasmo. >Cinzia Bottene accusa D'Alema e Rutelli, Prodi che abdica alla sovranità >nazionale, un governo che tradisce gli elettori, Parisi che mente, Spogli >che dà gli 8 giorni, gli Usa che ci trattano come le fantesche, le categorie >economiche che ci vendono per pochi denari. «Vicenza è stata abbandonata, ma >noi resisteremo un minuto in più». >Ed ecco padre Alex. L'esordio è lo stesso di quando vide per la prima volta >a Bologna don Tullio Contiero, uno che si spese pure lui fino in fondo per l'Africa. >Come allora, «il mistero dell'incontro». Il caso dettato da una ragione >profonda da scoprire. «Chiedo perdono se non mi sono fatto vivo prima, ma a >Napoli i problemi sono enormi. Il vostro invito mi ha dato forza. Che bello, >ho pensato, il cliché del Nordest si è spaccato». >E così è partito un discorso appassionato, spezzato da tanti applausi, >intessuto di avvenimenti, aneddoti, incitamenti, fra vecchie e nuove >battaglie di una esistenza sempre interpretata dalla parte dei più deboli. >Per iniziare un ricordo vicentino. «Il movimento "Beati i costruttori di >pace" è nato qui. Il documento dei preti rossi del Triveneto è stato stilato >qui provocando le ire di Spadolini che era ministro della difesa e pretese >due pagine dell'Espresso per reagire». Un ricordo che si coagula in un primo >appello ai preti: «Esprimetevi con chiarezza sul Dal Molin». Quindi un altro >ricordo, ma più recente, il Forum sociale mondiale di Nairobi: «Ho visto 100 >mila persone impacchettate in pochi metri quadrati. Io sono sepolto nel >cuore dei poveri. Questo è un sistema assurdo difeso dalle armi, ci siamo >persi in una follia collettiva. Destra o sinistra non cambia nulla. Non è >più la politica che decide ma i potentati economico-finanziari. Mercato e >profitto sono l'unica legge». >E scatta, fra gli applausi vibranti, il secondo appello di padre Alex, come >prete e missionario: «Riportare la politica al primo posto», in un mondo in >cui gli squilibri sono eccessivi: «Il 20 per cento, quelli che bevono coppe >di champagne, si pappa l'83 per cento delle risorse del pianeta, spendendo e >sperperando voracemente». >Quando parla di armi padre Zanotelli diventa un torrente in piena: «Gli >americani per la guerra in Irak hanno già speso 500 miliardi. E solo per >difendere a oltranza gli interessi di pochi, per controllare petrolio e >gas». Per il comboniano questa è l'epoca dell' "inferno terrestre", del >"disastro ecologico annunciato" che si consumerà in 50 anni, della fame «che >attanaglia 851 milioni di uomini», di guerre conosciute e ignorate, l'Irak, >l'Afghanistan ma anche il Congo con i suoi 4 milioni di morti: «Quando la >Chiesa avrà il coraggio di dire che la bomba atomica è peccato?». >E poi un altro appello: «Mettiamoci insieme e facciamoci sentire. Vogliamo >una base che serva a questa guerra del terrore? È una pazzia. Sarebbe >devastante. Si creano nemici per farsi la coscienza tranquilla. Prima erano >i comunisti, ora dicono che sono i musulmani. Qui a Vicenza vogliono il >supremo comando dell'esercito di terra, a Napoli vogliono il supremo comando >navale. Arrivano 20 mila soldati, ma la Jervolino non se n'era accorta». >E giù applausi con il cuore. «Sì, bisogna stare insieme perché le lotte e le >basi sono tante, Vicenza, Sigonella, Gioia del Colle, Amendola, dove >metteranno i Predator senza pilota, quelli che spiano. Non è accettabile una >Finanziaria che aumenta le spese militari di 22 miliardi. Non è accettabile >l'acquisto dei cacciabombardieri Jsf sky-jump. Ci devono spiegare come >chiede Gino Strada se c'è o non c'è l'art. 11 della Costituzione. Siamo >prigionieri della Nato, che ha accettato la guerra preventiva. Ma i giornali >invece di Veronica e di Berlusconi perché non parlano di questo?». >Infine, la chiamata a una mobilitazione generale, alla vigilia di una >catastrofe, perché Bush vuole attaccare l'Iran: «Cominciate qui a Vicenza a >dare l'esempio. Io sono un non violento attivo. Ma dovete inventarvele >tutte. Come fece il mio amico Turi Vaccaro. Con un martello entrò in una >base aerea olandese e spaccò i comandi di due F-16. Dovete inventarvele con >intelligenza e fantasia». >Infine una lunga citazione di don Giuseppe Dossetti, che nel 1951 fece lo >strappo con De Gasperi «a causa di una certa cattolicità». E una conclusione >che è assieme un monito e un suono di carica. «Lottiamo per un mondo diverso >che non sia più di potere. Cristo c'è. Aspettiamoci grandi sorprese. Noi >siamo i sopravvissuti. La nuova scintilla deve venire dai giovani. Perché >bisognerà lottare. Perché in futuro le guerre si faranno per l'acqua». > > >-- >Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink. >Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html >Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/disarmo/maillist. html >Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/disarmo/index. html >Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: >http://www. peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > >
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