alcune domande



Ogni giorno abbiamo conferme, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quale
sia la linea politica estera e  nazionale  di questo governo, aggiungo
io presente, passato e futuro.

La giaculatoria delle malefatte dei nostri o dei loro, mi sembra
diventata un birignao grottesco. Abbiamo dossier monumentali che provano
la chiarissima volontà  in tema di guerra e terrorismo, sicurezza e
sviluppo, comunicazione e repressione, armi e riarmo, devastazione
ambiente ed ecosistema.

Ma noi ancora facciamo appelli, presidi, convegni, marce e manifestazioni.

E veniamo al 17 febbraio: a questa grande manifestazione che vedrà tanti
insieme.

Sembrano non esserci margini, a prescindere di quanti anche decine di
migliaia saremo, per  trattative con governi locali o nazionali per il
ritiro dello sciagurato progetto di ampliamento.

Sono state fatte proposte di riunirci in assemblea il 18 febbraio a
Vicenza.

Mi sono collegata sul sito di www.altravicenza.it

e chiedo

come arrivarci se non si hanno vetture private e mezzi finanziari che
prevedono circa 100 euro solo per treno A/R ?

Dove dormire se volessimo rimanere la sera a Vicenza, magari evitando
scuole stile Diaz?

Che tipo di azioni  visibili, oltre lo sfilare con
bandiere e bandierine, sono state proposte fino ad oggi?


 Quali sono gli interlocutori del movimento e al movimento, chi sono gli
interlocutori ai quali noi ci rivolgiamo con FORZA ?

Scusate se pongo banalmente e schematicamente queste domande, ma non
vorrei col passare dei giorni, sentire l'approssimarsi di questo evento
 che riunisce tante anime diverse, con la sensazione di sentirsi
unicamente "contro" non violentemente , in termini di solidarietà  per
i vicentini ma
assolutamente frustrati per l'energia e le prospettive che ne
dovrebbero derivare, oltre la conta e le foto del giorno dopo.

O mi stanno mancando delle corrispondenze o non avverto, forse solo io,
un senso pratico che ci porti  davvero da qualche parte.

Sento in questo momento in diretta alla radio (rai tre), la senatrice
Franca Rame che invita i cittadini tutti contro la base, a scrivere ai
quotidiani e chiedere a Prodi di rendere loro le scuse, perchè ha agito
da solo e non ha considerato democraticamente le altre sensibilità.
Si potrebbe teoricamente ed emotivamente essere d'accordo con la Rame,
ma la realtà è che Prodi non è stato solo in queste decisioni, è stato
sempre in grande e bella compagnia, e le poche voci coerenti e chiare
contro le basi e la guerra nel parlamento, hanno scontato la loro
opportunità e prudenza politica. O meglio le  conseguenze di questa
politica da operetta melodrammatica, le paghiamo solo noi.

Per cui concludo chiedendo se questa lista ad esempio debba porsi ancora
come luogo di discussione e confronto, elenco di iniziative pacifiste, o
che...molte altre liste sapete benissimo che sono chiuse di fatto o di
sostanza.

A chi chiedere perchè,  come e con chi  andare a VICENZA il 17, quale
capacità abbiamo di essere realmente indipendenti dai partiti, fosse
pure per darmi /ci  una risposta ?

Il silenzio-assenso è sempre più un'arma vergognosa di cui dovremmo
diffidare.

Doriana Goracci