Vicenza: lettera aperta a Prodi




---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: lettera aperta a Prodi
From:    "Maria Rosaria Baldin" <m.baldin at email.it>
Date:    Thu, January 18, 2007 10:08 pm
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Ho scritto a Prodi la lettera che potete leggere più sotto. Invito chiunque
la pensi come me a esprimere la propria contrarietà. Credo sia fondamentale
far sentire la nostra voce su un argomento che continuerà a riguardarci per
il futuro.




Sandrigo, li 17.01.2007


Signor Prodi,

Le scrivo in seguito alla sua incredibile decisione di non opporsi
all’ampliamento della base Usa a Vicenza. Che cosa è successo, signor
presidente? Era davvero lei quell’uomo arrogante che ha detto: “Non sono
mica sindaco io!”.

Pensa davvero di poter impunemente svendere Vicenza agli statunitensi (si
chiamano statunitensi e non americani, come noi italiani non veniamo
chiamati europei) per non tradire un’amicizia, equilibri diplomatici o per
non venir meno a precedenti accordi? Ma allora il ministro Parisi ha
mentito al Parlamento e agli italiani quando ha affermato, in diretta, che
non c’era nessun accordo!

Un proverbio del Kenya dice: “Tratta bene la Terra. Non ci è stata data
dai nostri padri, ci è stata prestata dai nostri figli”. Che futuro
intendete costruire per i nostri figli? Era già drammaticamente grave la
scelta di fare una finanziaria di guerra (12% in più di spese militari.
Basti pensare ai 131 bombardieri JSF 35, di cui nessuno parla, che
costeranno agli italiani da 150 a 250 milioni di euro l’uno. E’ così che
volete rilanciare l’economia?).

Il sì alla base Usa ha creato uno scollamento fra l’immagine che avevo di
lei (persona pacata, solida e affidabile) e la realtà. Il terreno mi è
franato sotto i piedi e mi ritrovo orfana di Presidente del Consiglio.

Signor Prodi, lei non mi rappresenta più, non sta agendo in mio nome, ma
in nome di sporchi interessi con cui non voglio avere nulla a che fare.

Lei sta perdendo tutta l’altra Vicenza e l’altra Italia, che si era fidata
e aveva creduto nella possibilità di un cambiamento vero, e ora si sveglia
da un bel sogno scoprendo che sta cadendo da un precipizio.

Senza cordialità, ma con molta incredulità e amarezza.


Maria Rosaria Baldin



Naturalmente la gente non vuole la guerra. Perché un povero diavolo di una
fattoria dovrebbe voler rischiare la propria vita in una guerra quando al
massimo ne può guadagnare di tornare alla sua fattoria tutto intero?
Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in
Inghilterra, né in Germania. Questo é comprensibile. Ma, dopotutto, sono i
governanti del paese che determinano la politica, ed é sempre facile
trascinare con sé il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una
dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che
abbia voce o no, il popolo può essere sempre portato al volere dei capi. È
facile. Tutto quello che dovete fare é dir loro che sono attaccati, e
denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono
il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi."
(Hermann Goering al Processo di Norimberga)

Ho scritto a Prodi la lettera che potete leggere più sotto. Invito chiunque
la pensi come me a esprimere la propria contrarietà. Credo sia fondamentale
far sentire la nostra voce su un argomento che continuerà a riguardarci per
il futuro.

 

 

 

Sandrigo, li 17.01.2007

 

Signor Prodi,

Le scrivo in seguito alla sua incredibile decisione di non opporsi all’ampliamento della base Usa a Vicenza. Che cosa è successo, signor presidente? Era davvero lei quell’uomo arrogante che ha detto: “Non sono mica sindaco io!”.

Pensa davvero di poter impunemente svendere Vicenza agli statunitensi (si chiamano statunitensi e non americani, come noi italiani non veniamo chiamati europei) per non tradire un’amicizia, equilibri diplomatici o per non venir meno a precedenti accordi? Ma allora il ministro Parisi ha mentito al Parlamento e agli italiani quando ha affermato, in diretta, che non c’era nessun accordo!

Un proverbio del Kenya dice: “Tratta bene la Terra. Non ci è stata data dai nostri padri, ci è stata prestata dai nostri figli”. Che futuro intendete costruire per i nostri figli? Era già drammaticamente grave la scelta di fare una finanziaria di guerra (12% in più di spese militari. Basti pensare ai 131 bombardieri JSF 35, di cui nessuno parla, che costeranno agli italiani da 150 a 250 milioni di euro l’uno. E’ così che volete rilanciare l’economia?).

Il sì alla base Usa ha creato uno scollamento fra l’immagine che avevo di lei (persona pacata, solida e affidabile) e la realtà. Il terreno mi è franato sotto i piedi e mi ritrovo orfana di Presidente del Consiglio.

Signor Prodi, lei non mi rappresenta più, non sta agendo in mio nome, ma in nome di sporchi interessi con cui non voglio avere nulla a che fare.

Lei sta perdendo tutta l’altra Vicenza e l’altra Italia, che si era fidata e aveva creduto nella possibilità di un cambiamento vero, e ora si sveglia da un bel sogno scoprendo che sta cadendo da un precipizio.

Senza cordialità, ma con molta incredulità e amarezza.


 

Maria Rosaria Baldin
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+++ da togliere, è contro i virus
(mail: m.baldin@ +++email.it )
 
 
 
Maria Rosaria Baldin
Via della Repubblica, 3/3
36066 Sandrigo (VI)
 
Naturalmente la gente non vuole la guerra. Perché un povero diavolo di una fattoria dovrebbe voler rischiare la propria vita in una guerra quando al massimo ne può guadagnare di tornare alla sua fattoria tutto intero?
Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: né in Russia, né in Inghilterra, né in Germania. Questo é comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del paese che determinano la politica, ed é sempre facile trascinare con sé il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che abbia voce o no, il popolo può essere sempre portato al volere dei capi. È facile. Tutto quello che dovete fare é dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi."
(Hermann Goering al Processo di Norimberga)