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Re: io che sono moderato ...
- Subject: Re: io che sono moderato ...
- From: "Laboratorio Eudemonia" <eulab at hyperlinker.com>
- Date: Wed, 17 Jan 2007 12:46:19 +0100
è ora di immaginare altre forme di governo questa gente è andata, sono irrecuperabili l'intero sistema politico basato sui partiti è da abbandonare Quando sono nate le nostre democrazie, sono comparsi anche i partiti. Si è trattato di un fenomeno naturale che, per i tempi in cui accadde, probabilmente era la cosa più opportuna. Ora: la nostra evoluzione sociale è basata sul maggior affinamento percettivo ed espressivo che nel tempo riusciamo ad acquisire, per lo più grazie ai più progrediti strumenti tecnologici conquistati. Se nei tempi andati i partiti politici riuscivano, data la generale arretratezza culturale e tecnologica, a dare una risposta accettabile alle istanze sociali, da lungo tempo, ed ancor più oggi, il sistema politico basato sui partiti, dato il generale avanzamento delle nostre società, non è più considerabile adeguato. Essenzialmente: - i partiti dividono la società in blocchi contrapposti, dimenticando che qualsiasi organismo, anche quello sociale, per funzionare bene deve avere una coesione di elevato livello tra tutti i suoi individui. Il sistema dei partiti, basato proprio sulla parzialità, non fa che creare un clima di diffusa, generale incomprensione ed astio, che nei momenti più critici non può non sfociare in manifestazioni di vera e propria violenza. - i partiti, in quanto grossi blocchi chiusi di persone, hanno una sensibilità minima rispetto a quella necessaria per un buon andamento della società. Essi sono in grado di percepire solo ciò che è ultramanifesto, solo ciò che è divenuto spropositatamente grande, non riuscendo a percepire i minuti quanto imprescindibili elementi attraverso cui invece si esprime la vita. - i partiti, per la stessa ragione: in quanto grossi blocchi chiusi di persone, sono lenti ad adeguarsi alle continuamente mutanti situazioni della realtà. - i partiti pensano ed agiscono basandosi più che su ogni altra cosa sul principio della forza esercitabile dalla massa fisica risultante dalla somma dei corpi dei suoi singoli associati. Essi non impostano la loro esistenza sulla razionalità, su ciò che è giusto sia, ma propriamente sulla forza: "l'unione fa la forza" è appunto il detto dal quale si fanno più rappresentare. E così la società non evolve bensì s'appende dove si raggruppa il maggior numero di persone. - i partiti sono entità votate alla crescita continua. Mai vi potrà essere un partito che si autolimiti in dimensioni o perseguimento del potere. Questo a prescindere da quali che siano le reali esigenze del tempo. Di fatto il partito pensa ed agisce in modo sbagliato in partenza, il numero dei suoi associati essendo una fissazione tale da offuscare qualsiasi contingenza. Tutto ciò va naturalmente esteso anche alle associazioni, che dai partiti hanno preso e conservano tuttora forma e struttura. Il fatto che questi temi non siano affatto all'ordine del giorno presso alcun centro di riflessione sociale mostra in quali condizioni di arretratezza viviamo e quali strade senza uscita stiamo percorrendo. Con cosa sostituire il sistema basato sui partiti? Questo è un compito che attende ognuno di noi, chiunque percepisca che il mondo non può cambiare senza cambiare in profondità la nostra organizzazione essendo automaticamente chiamato a rifletterci su. In sintesi: dobbiamo trovare il modo per passare dal governo della forza a quello dell'intelligenza. Altrimenti abbiamo voglia ad invocare la pace ... ciao, danilo
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- From: giuseppe <useppes at tiscali.it>
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