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Report 13 dicembre Forum Pace- "Dal militare al civile. La conversione preventiva della base USAF di Aviano"
- Subject: Report 13 dicembre Forum Pace- "Dal militare al civile. La conversione preventiva della base USAF di Aviano"
- From: Emanuela Masseria <emanuelamasseria at yahoo.it>
- Date: Fri, 15 Dec 2006 12:40:23 +0100
con cortese preghiera di pubblicazione, L'ufficio stampa Forum Pace 2006- 13 dicembre- Provincia di Gorizia REPORT “Base militare di Aviano: Una proposta di conversione preventiva” Esistono soluzioni alternative all’esistenza di una base militare in attività? E se così non fosse, si è consci dei costi sociali e ambientali di queste strutture, siano esse nazionali o internazionali? Quesiti, questi, che hanno visto impegnati mercoledì pomeriggio, alla Sala del Consiglio provinciale, Andrea Licata, Presidente del Centro Studi e Ricerche per la Pace dell'Università degli Studi di Trieste e Giuseppe Rizzardo, rappresentante dell’associazione “L'ambiente è vita”, intervenuti nell’ambito del Forum Pace per presentare il testo “Dal militare al civile. La conversione preventiva della base USAF di Aviano.” Ad aprire il dibattito è stato Marco Marincic, assessore alla Pace della Provincia di Gorizia, il quale ha illustrato lo stato di abbandono e degrado di alcune caserme dismesse dell’isontino, le quali potrebbero essere cedute, come ipotesi futura, agli enti locali per un loro più ragionato utilizzo. Dietro alla definizione di “conversione preventiva” si insinua di fatto una critica alle premesse e agli scopi militari, convertendo idealmente il loro assetto attuale a finalità civili, con un occhio di riguardo alla situazione locale rappresentata da Aviano. Si tratta della proposta di un cambiamento radicale, ecologico e sociale, le cui prospettive sono mirate soprattutto al risparmio di risorse utili, alla prevenzione di un contraccolpo economico e di eventuali speculazioni, al rifiuto delle nuove militarizzazioni. Attraverso una serie di contributi si è parlato della base pordenonese, esemplificata da alcuni dati ecologici importanti, legati anche alla spesa complessiva per queste strutture. Secondo Rizzardo, il 40% del mantenimento delle truppe statunitensi di Aviano proviene dalle tasche dei contribuenti italiani. Il territorio non è poi mai stato soggetto a bonifiche, studi o controlli, (né militari né dell’Arpa), nonostante siano inevitabili varie forme di inquinamento, come quello da piombo o da emissione massiccia di anidride carbonica legata all’utilizzo di velivoli militari. “Si calcola che per un’ora di volo, un F16 produca circa 40.000 kg di Co2, il che corrisponde, grossomodo, al lavoro di un bosco di 3 ettari durante un intero anno” ha riportato Rizzardo. In particolare è stato trattato l’impatto ambientale della base nucleare in questione, dei poligoni di tiro nella zona di Pordenone, delle possibilità concrete che la base diventi un centro internazionale di riferimento per le energie rinnovabili con interessanti benefici occupazionali. E’ stato dato ampio margine d’indagine anche ai progetti del Pentagono a livello globale ed ai movimenti per la pace di fronte alle basi militari. E’ stato evidenziato poi come le basi militari si somiglino per strutture, problematiche e soluzioni ad esse applicabili, assumendo perciò il caso di Aviano come modello al fine di comprendere un sistema diffuso a livello mondiale. In questo senso il libro vuole essere un punto di partenza di un percorso innovativo, sia perché risulta essere il primo testo in Italia sul tema della conversione delle basi militari, sia perché si propone di dimostrare come sia possibile realizzare in concreto un progetto, affinché questo diventi modello applicabile a tutti i casi esistenti. Emanuela Masseria
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