Difesa, la lunga mano delle lobby



Questo articolo invece di farmi piacere, mi fa cadere di più in depressione. Che paese triste, mentecatto e ipocrita.

Difesa, la lunga mano delle lobby

di Silvana Pisa , da Aprile Online

su stessa fonte del 25/11/2006

Il presidente della Commissione De Gregorio minaccia di non votare la Finanziaria se non ci sarà un aumento del contributo previsto per il settore. Il sospetto a questo punto è che i gruppi di interesse abbiano trovato audience anche nelle istituzioni

Il Senatore De Gregorio, diventato Presidente della Commissione Difesa con i voti del centro- destra, ha dichiarato in più sedi che non voterà la legge finanziaria se non verranno attribuiti più soldi al settore.

Si riferisce in realtà alla futura vendita di quella parte del patrimonio della Difesa costituito da vecchie caserme ed aree circostanti, obsolete ai fini della funzionalità militare e che possono invece risultare appetibili dai Comuni per la loro dislocazione nei centri storici. De Gregorio sostiene che i proventi debbano andare alla Difesa e non al Tesoro tramite l'Agenzia del Demanio.

Ora, a parte che già le cartolarizzazioni del governo Berlusconi prevedevano lo stesso meccanismo, il punto è un altro: i soldi per la Difesa che destinazione dovrebbero avere? C'è il forte sospetto -ma è qualcosa di più considerate le sue dichiarazioni- che la destinazione prevista dal Presidente De Gregorio tenda verso l'ampliamento nell'acquisto dei sistemi d'arma.

Occorre chiarire che questa voce di spesa risulta già notevolmente ampliata da questa finanziaria tant'è che il presidente dell'AIAD -associazione industria per l'areospazio- Giorgio Zappa (contemporaneamente direttore generale di Finmeccanica) in un'audizione in Commissione Difesa al Senato ha "valutato la legge finanziaria per il 2007 in termini lusinghieri" come dire "già dato". Dunque il Presidente De Gregorio ci propone più soldi per ulteriori sistemi d'arma. Perché? Per fare cosa? Alla luce di quali scenari geopolitici? A chi dobbiamo andare a fare la guerra?

Non ci si dica che è per far fronte al problema dell'occupazione del nostro Paese perché negli ultimi anni, all'incremento della produzione del settore non ha corrisposto un proporzionato aumento dell'occupazione, considerato lo sviluppo tecnologico che prevede minore forza lavoro. Anzi, a questo proposito, vorrei ricordare che più di 50 senatori dell'Unione hanno chiesto che una parte dei finanziamenti ai sistemi d'arma venga dirottata ad un fondo per la riconversione dal militare verso il civile, nel rispetto dello stesso programma della coalizione che sostiene la "riduzione degli armamenti".

Anche le dinamiche degli scenari internazionali non giustificato un escalation nella produzione e acquisto di armi: il terrorismo non si sconfigge con i caccia bombardieri (Iraq docet) ma con una politica che ne prevenga le cause, bonificando i bacini d'odio (vedi questione Israele-Palestina), ridistribuendo le risorse, permettendo ai paesi economicamente deboli di accedere a tutti i mercati abolendo protezionismi di sorta. Si affronta dunque con risorse economiche e una politica di negoziazione. Ai fini della prevenzione può anche essere utile affinare strumenti d'intelligence: lo sviluppo delle tecnologie, satelliti più avanzati, e soprattutto un maggiore addestramento del personale in questo settore (non è detto debba provenire, tutto e per forza, dalle fila militari). Sono scenari in cui non si realizza uno scontro diretto"ad alta densità" e non sono quindi giustificati mezzi sofisticati e costosissimi. Tutto ciò rende poi francamente inaccettabile la pratica delle restrizioni di bilancio per l'addestramento, per il carburante e per la manutenzione quotidiana che rappresentano prima di tutto strumenti di sicurezza per l'operabilità dei militari. Questa dovrebbe essere la priorità delle forze armate.

Se questi sono gli esiti viene da pensare che la pressione delle lobby dell'induistria delle armi -nazionali e non- abbia trovato audience trasversale anche nelle nostre Istituzioni: e non è un bel pensiero!

*Senatrice l'Ulivo - Commissione Difesa