una volta e basta



Ciao tutte e tutti vi do un'esempio di quello che sta succedendo a La Maddalena.
Messaggio per le liste, so che quello non è lo spazio giusto per parlare di acqua. Trasgredisco alla regola per la prima e ultima volta. Voglio solo darvi un'idea del perchè ho ululato per un po' contro la minaccia del silenzio che incombe un'altra volta.
Maja
 
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MASADA n° 320, 15-6-2006. Bugie di pace e di guerra

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Le notizie ignorate: Quel fattaccio de La Maddalena

Il posto e' la Maddalena, una perla di isola invidiata da tutti, all'Unesco
si parlava di rendere il posto patrimonio dell'umanita'.
Il protagonista della storia si chiama Andrea, per gli amici e' Indios, ama
la sua terra come un indiano difendeva la propria. Definisce il suo
territorio "la riserva".
Il fatto e' la lotta per un diritto inviolabile: l'acqua. Tutto comincia con
una inchiestina sui costi delle bollette dell'acqua nella Maddalena.
Bollette illegali perche' non si paga a consumo ma a fortait: 120 euro a
capoccia. Se una famiglia di cinque persone vive solo con una pensione
minima, praticamente se ne va tutto per l'acqua.
Poi e' uscito il discorso della potabilita'. Da oltre quindici anni, gli
abitanti della Maddalena comprano acqua per cucinare, per lavarsi i denti,
per bere, non si usa l'acqua dei rubinetti perche' esce di un colorito
strano, quando sembra pulita e ci si azzarda a fare docce, si esce con
eritemi sulla pelle. Gi abitanti della Maddalena cucinano con l'acqua delle
bottiglie perché 'acqua che dovrebbe essere potabile ha un eccessivo tasso
di virus intestinali. Il loro diritto inviolabile all'acqua e' continuamente
violato, non solo, chi non accondiscende alle decisioni prese dal comune (e
cioe' pagare come potabile un'acqua che non lo e' affatto, o non accettare
bollette a forfait invece che a consumo, come vorrebbe la legge), e'
considerato una "testa calda", come il nostro Indios, un sovversivo, che
spinge la popolazione a ribellarsi a un sistema illegale, solo perche' in
comune ci sono le casse vuote. E a farne le spese sono i pensionati e gli
abitanti con basso reddito.
Un paio di anni fa, un padre di famiglia fece fare le analisi
batteriologiche a sue spese perche' gli era nata una bimba prematuramente e
"pretendeva" di fare i bagnetti con la sicurezza di non rischiare la salute
della piccola. I risultati delle analisi fecero accapponare la pelle:
infiltrazioni di acque fognarie nelle tubature.
Praticamente nella Maddalena si lavano con acqua e qualche pezzettino di
cacca (residui fecali, dicono le analisi). Sara' per questo forse che c'e'
alla Maddalena una bella serie di malati di salmonellosi, dermatiti e virus
intestinali.
Inizialmente i cittadini pensavano a qualche allergia a saponi, poi vedendo
che cambiando sapone la situazione non migliorava, e' rimasta l'ultima
ipotesi: l'acqua inquinata. All'ufficio idrico dicono che e' stata
potabilizzata, ma gli abitanti continuano a star male, ad avere dermatiti, a
sentire un cattivo odore, e a vedere il colorito a volte giallognolo, che fa
desistere dall'attaccarsi al rubinetto, anche con l'aria piu' torrida.
Andrea/Indios, il nostro protagonista, ha cominciato a fare ricerche sulla
legalita' delle strutture nell'isola, e ha cominciato a coinvolgere tutte le
famiglie che non arrivano a pagare le salatissime bollette che arrivano,
nonostante l'acqua non sia usata da nessuno.
Ed e' quindi cominciato il calvario, una petizione che ha visto coinvolti
gli abitanti del posto. Ogni firma e' stata protocollata in comune, tutte le
firme richiedevano un corretto utilizzo delle risorse, bollette eque e per
tutti. La gente ha cominciato a dare segni di stanchezza. Lavorare per
pagare un servizio che non e' stato mai erogato, non e' umano. Tutti hanno
diritto ad una vita dignitosa, e Indios ha cominciato ad affiggere locandine
in tutta l'isola, per informare la popolazione delle irregolarita' a cui si
andava incontro. Ogni volantino regolarmente timbrato dal comune, pagando di
tasca propria.
E ai volantini seguiva il silenzio assordante delle amministrazioni
comunali. Per far notare che la protesta non poteva passare inosservata,
Inds ha cominciato a fare striscioni con lenzuola nello stile delle proteste
antimafiose che seguirono alla morte di Falcone e Borsellino. E cosi' la
gente comune ha cominciato a esporsi in prima persona. Indios aveva di fatto
aperto la strada a tutti quelli che volevano ribellarsi a questo stato di
fatto. L'amministrazione comunale e' assente? Gli uffici di competenza non
danno spiegazioni? Ecco che si parte con le lenzuola: "coca cola, e sai cosa
bevi - acqua cosa, e sai solo quanto paghi".
Questa storia va avanti per un paio di mesi, finche' qualche "coraggioso"
decide, la notte del 10 giugno, di pestare Indios, per il servizio fatto.
Gia' precedentemente erano arrivate minacce alla moglie, hanno bruciato
l'automobile, e ora siamo passati alle vie di fatto. Portato in un vicolo
isolato dalla macchina dei carabinieri, senza nessun apparente motivo, tre
personcine perbene sono sbucate all'improvviso e hanno gonfiato il nostro
amico come una zampogna. Ha perso i sensi e si e' risvegliato dentro
l'ambulanza, con vari ematomi e contusioni al costato e agli arti. Circa una
settimana di prognosi, che servira' a ricarburarsi prima di riprendere la
battaglia. Chi gli stava intorno e' stato gia' minacciato: "la prossima sei
tu".
Un modo molto codardo per dare una lezione. Tre contro uno, di notte, con
tanto di effetto sorpresa.
Stranamente, proprio il giorno dopo il pestaggio, il comune annuncia fiero
che ha fatto pulizia togliendo le lenzuola usate per la protesta. Se questa
sia stata un'azione coordinata non lo sappiamo, certo e' che sono stati
casualmente tempestivi, nel togliere tutto proprio mentre lui era fuori
combattimento. Ma sapete... se andate a caccia e non ammazzate il leone al
primo colpo, allora non vi rimane che scappare, perche' diventa cattivo. E
molto.

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