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(Fwd) antinucleari innovativi
- Subject: (Fwd) antinucleari innovativi
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Tue, 13 Jun 2006 23:18:23 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- da parte di Alfonso Navarra Noi, nonviolente/i chiamati in causa dall'appello di Alex Zanotelli (18 aprile 2006), ci stiamo impegnando ad organizzare una nuova campagna per il disarmo atomico. Gia' da quell'appello originario possiamo ricavare una prima, chiara idea, dei sogetti politico-culturali che possiamo chiamare a responsabilizzarsi nel ruolo di promotori. Li elenco: 1- il Comitato delle personalita' nonviolente; 2 - i movimenti nonviolenti "storici": LDU, MN, MIR, (Loc, Berretti Bianchi) 3- gli obiettori di coscienza organizzati nella Campagna OSM-DPN (obiezione alle spese militari per la difesa popolare nonviolenta); 4- le organizzazioni disarmiste: la Rete per il Disarmo, Assopace, il Comitato Via le Bombe; 5- l'ecologismo radicale: Greenpeace 6- la rete dell'economia solidale e sostenibile: Lilliput 7- Alex Zanotelli, personalita' che riassume in se' una tensione etica essenziale, radicata in una cultura cattolica aperta al dialogo con il "Diverso" anche totalmente "Altro", accompagnata da lucidita' di impegno "complessivo" e orientato al coinvolgimento partecipativo . Questo elenco ci dice subito che, perseguendo la discesa in campo della nonviolenza attiva, non stiamo considerando tra i promotori possibili due categorie di soggetti organizzati: 1- le organizzazioni del pacifismo generico, i cui obiettivi tendono ad essere subalterni alla tecnocrazia del controllo degli armamenti (l'accordo FMTC, vedi specificazione piu' avanti esposta) ed i cui metodi di mobilitazione, "moderati e legalitari", sollecitano un coinvolgimento superficiale e delegante dell'opinione pubblica; 2- le organizzazioni dell'antagonismo ideologico, i cui obiettivi sono finalizzati ad una agitazione "antisistema" ed i cui metodi di azione puntano a radunare moltitudini "arrabbiate" da addestrare alla disciplina paramilitare (i combattenti della "guerra sociale contro l'imperialismo"). D'altro canto, anche rispetto alla "nonviolenza tradizionale" l'insieme originale dei promotori indicati da Zanotelli dovrebbe costituire una miscela capace di accendere novita' e freschezza sia nella configurazione politico- culturale complessiva, sia nella predisposizione di percorsi, strumenti e tecniche. Le vecchie campagne per il disarmo atomico, ad es. Comiso, pur se nobilmente ispirate al rifiuto dello "sterminismo" ed ad un criterio antimilitarista radicale, non riuscivano ad includere, nella finalizzazione degli strumenti di pressione, dimensioni diverse dallo specifico pacifista "generico": l'opposizione riarmo/disarmo. Oggi invece potremmo adottare e sperimentare le seguenti novita', quali contributi delle "sorgenti culturali" che stiamo coalizzando insieme: 1- l'ancoraggio del disarmo al concetto della difesa nonviolenta (tappa intermedia: il transarmo) come alternativa alla difesa militare; 2- il rifiuto della Tecnologia Nucleare in quanto tale (la distinzione tra nucleare civile e nucleare militare ancora oggi non ha consistenza rilevante); 3- la radicalita' di forme di lotta che, nel rispetto della vita delle persone, mirano all'incisivita' diretta del risultato ed al profondo coinvolgimento personale, anche nella forma del boicottaggio economico di enti ed imprese implicati nel riarmo atomico; 4- l'esigenza di individuare le forme di noncollaborazione, individuale e collettiva, con i propri livelli di compromissione rispetto all'apparato nucleare, punta di lancia del complesso militare- scientifico-industriale; 5- l'approccio etico che deve essere proposto come prevalente, anche se non sostitutivo, rispetto all'approccio legalista. (l'intervento completo nel file allegato) ------- End of forwarded message -------
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