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Nome: olol jackson
email: jacksono at consiglioveneto.it
provincia: Vicenza
commenti: VICENZA: "SERVITU' MILITARI: NO AI SILENZI, VOGLIAMO LA VERITA'"

Il comunicato dell'Osservatorio contro le servitu' militari: "La questione dell'allargamento delle servitu' militari a Vicenza, che non e' certo questione di lana caprina visto che si parla di un progetto di cementificazione da centinaia di migliaia di mq di territorio, sta assumendo finalmente un forte rilievo."

Quello di cui si sta discutendo e' un intervento che ridisegna profondamente il ruolo e la struttura della citta'. Se in questi giorni l'attenzione e' puntata sul progetto (o sui progetti, questo non ci e' dato sapere) relativi all'insediamento di nuovi contingenti militari statunitensi (si parla dell'arrivo di circa duemila altri soldati Usa, che porterebbe la presenza militare americana ad oltre 5000 soldati) non possiamo infatti dimenticare che, nei mesi scorsi, a Vicenza e' stata inaugurata la Gendarmeria Europea.

Non si puo' non denunciare innanzitutto il modus operandi dell'amministrazione Hullweck (Fi), che da tempo asseriva di non sapere nulla di quanto stesse succedendo, mentre i suoi assessori Cicero (An) e Franzina (Fi) ribadivano piu' volte che, di nascosto come le talpe, stavano lavorando per far arrivare a Vicenza nuovi contingenti, cosi' come da richiesta del governo americano. Non solo, quando le prime notizie cominciarono a trapelare, l'allora assessore Franzina individuava addirittura quegli strumenti urbanistici che avrebbero facilitato questo percorso, catalogando il previsto nuovo insediamento lungo via Aldo Moro come "opera di interesse pubblico", cercando con questo escamotage di liberarsi dal fardello di vincoli ed obblighi di valutazione ambientali ed urbanistici. Da cosa derivasse questa "pubblica utilita'" era e resta un mistero.

Ora, dai dibattiti sui media locali, veniamo a sapere che il progetto originario dovrebbe essere stato modificato coinvolgendo non piu' l'area attigua alla storica caserma Ederle (nelle cui vicinanze e' stato nel frattempo approvato il progetto di costruzione di un parcheggio ad uso esclusivo della stessa caserma Ederle, qualche migliaio di mq recintati da filo spinato e con le torrette di guardia, tanto per gradire) quanto invece l'aereoporto Dal Molin.

Con questo metodo si e' voluta espropriare la cittadinanza ed i consessi democratici del diritto a sapere e a discutere, per poter incidere concretamente nelle scelte, facendo in modo che le cose andassero avanti in silenzio, per far calare sulle teste dei vicentini un progetto dal forte impatto sociale, ambientale ed urbanistico.

Ha poco da rassicurare Hullweck. Questo e' un intervento che si colloca in un quadro di ridefinizione delle strategie politico-militari americane, con l'attenzione spostata principalmente sul Medio Oriente e sui tristemente famosi teatri di guerra, e Vicenza e' stata individuata per diventare nodo fondamentale per gli interventi militari.

Non e' un caso che da qui, gia' prima, partissero i contingenti diretti in Iraq e Afghanistan. Per questo la nostra citta' si espone a potenziali rischi, a possibili ritorsioni, e non saranno certo le parole del sindaco Hullweck a tranquillizzarci.

Per conto nostro ci teniamo a ribadire che nessun vetero antiamericanismo ci guida in un percorso che rivendica invece trasparenza e partecipazione, democrazia reale, un percorso innervato, questo si' e lo rivendichiamo, da una forte contrarieta' alla barbarie della guerra, di cui la nostra citta' dovrebbe diventare, secondo chi ci amministra, un caposaldo strategico.

Osservatorio contro le servitu' militari - Vicenza

Vicenza, 23 maggio 2006


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articolo tratto da Il Gazzettino
VICENZA, CONSIGLIO COMUNALE
Diventa un caso nazionale la costruzione del nuovo aeroporto americano

Dal Molin: un video Usa e le proteste

Cicero illustra un filmato sul progetto. Consensi da Fi, opposizione contro. I residenti occupano l'aula

In sala Bernarda e' scoppiato un caso internazionale tra Usa ed Italia. Oggetto del contendere la costruzione del nuovo aeroporto americano, una vera base bis, all'interno dell'area del Dal Molin ; base osteggiata dai residenti che ieri hanno occupato pacificamente l'aula («non ci opponiamo per motivi ideologi, ma perche' il progetto e' insostenibile sul piano urbanistico»).

Il primo colpo di scena durante il consiglio comunale di ieri e' avvenuto quando l'assessore alla viabilita' Claudio Cicero (An) assistito da quattro rappresentanti della base Usa e dell'aeroporto militare italiano, ha presentato il progetto con un filmato in tre dimensioni.

«Si tratta di un intervento di ottima fattura - precisa l'assessore - suddiviso in tre porzioni, una logistica, una tattica, una abitativa». L'indotto attuale della presenza americana a Vicenza e' di oltre duecentoventi milioni di dollari annui. La costruzione delle nuove strutture, (valgono ottocento milioni di dollari, ndr) sara' affidata in toto a ditte italiane: Gruppo Maltauro e Gruppo Marchetti sono i soggetti piu' accreditati, secondo indiscrezioni circolate in sala Bernarda.

In aula solo Forza Italia si e' espressa senza riserve a favore della struttura. Chiaro il parere del capogruppo azzurro Andrea Pellizzari: «Il progetto va visto con favore, sia per le ricadute in termini economici sia per la gratidudine che dopo la seconda guerra mondiale dobbiamo agli Usa».

Ma il ragionamento ideologico non ha fatto breccia nel resto del consiglio.

Verdi, Ds e Margherita hanno messo Cicero sulla graticola: «Terminato il suo incarico in giunta potra' fare l'addetto commerciale per il governo Usa. È vergognoso che il progetto sia stato presentato a cose fatte. Non esistono le premesse urbanistiche per un insediamento per una zona gia' gravata al massimo. Le ricadute economiche sono un'inveznione di Cicero».

Dura Franca Equizi (Misto): «L'unico vantaggio e' per i palazzinari che costruiranno: gia' oggi via Sant'Antonino e' satura, Ci vogliono quaranta minuti per andare da Caldogno a Vicenza. E nel 2010 quando i lavori saranno finiti?».

Durissimo pure il capogruppo di An Luca Milani: «Gravissimo che l'assessore Cicero abbia tenuto nascosto il progetto. Nessuno sa quali sono gli estremi tecnici della vicenda».

E la questione ha ovviamente un risvolto internazionale. Ben Duffy, portavoce dell'ambasciata Usa a Roma ha gia' dato per definitiva la cessione agli americani della porzione italiana dell'aeroporto.

Nonostante le interrogazioni parlamentare ne' dal ministero della difesa ne' da quello degli esteri sono arrivate risposte.

Marco Milioni


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"I senatori Mauro Bulgarelli e Anna Donati (Insieme con l'Unione, Verdi-PdCI) presentano una interrogazione al Ministro della Difesa per sapere con certezza quale sara' il futuro dell'aereoporto Dal Molin"

I senatori Bulgarelli e Donati (Insieme con l'Unione, Verdi-PdCI) hanno presentato una interrogazione al ministro della difesa Arturo Parisi per sapere quale sara' il futuro dell'aereoporto vicentino Dal Molin. "Mauro Bulgarelli e Anna Donati ci avevano promesso di tornare sulla questione del Dal Molin appena insediato il nuovo governo, visto che l'ormai ex ministro alla difesa Martino non diede nessuna risposta all'interrogazione precedente, - annunciano i consiglieri dei Verdi Ciro Asproso e Olol Jackson - e cosi' e' stato. Questo e' un segnale di attenzione per il nostro territorio, che rischia di essere stravolto da colate di cemento e dall'arrivo di diverse forze militari, dall'esercito Usa agli effettivi della Gendarmeria Europea, senza che la citta' sia messa al corrente di nulla e possa dire la propria su argomenti cosi' importanti e delicati." Ciro Asproso, consigliere comunale del Sole che ride, aggiunge: "Per noi e' inaccettabile che insediamenti cosi' invasivi, p! er cui e' previsto un iter rigoroso, tra cui la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che hanno un forte impatto con i quartieri limitrofi, oltretutto in un territorio fortemente urbanizzato come il nostro, non vengano discussi alla luce del sole." Per Asproso "Questo e' un paradosso, se pensiamo che la citta' si appresta a discutere di importanti interventi urbanistici quali Pat e Piruea, e che invece si trova calati dall'alto progetti come questi. In pratica veniamo espropriati di un diritto." Il consigliere Jackson, che ha presentato una interrogazione in Circoscrizione 3 per avere notizie in merito al ventilato allargamento della caserma Ederle, che verra' discussa nella seduta del 29 maggio aggiunge: "Tutto questo silenzio e' sospetto, cosa hanno da nascondere? Cicero vola a Roma e discute di questioni delicatissime che dovrebbero trovare spazio nel dibattito politico cittadino, ed invece nulla trapela. A suo tempo - continua l'esponente del Sole che Ride - l'assess!
 ore Franzina disse che il nuovo villaggio americano avrebbe av!
 uto una
corsia preferenziale, tanto che affermava che questo si doveva considerare un intervento di pubblica utilita'. Utilita' per chi? Forse per le ditte costruttrici. Addirittura qualcuno del centrodestra si chiede se dietro a tutto cio' non ci sia per caso " L'esponente ambientalista rincara la dose: "Visto che l'Italia, e quindi anche i vicentini con le loro tasse, pagano un bel mucchio di quattrini, centinaia di milioni di dollari, per mantenere qui le basi, quanto ci costera' questo allargamento? Ed in termini ambientali e di sicurezza dei cittadini - prosegue Jackson - quale sara' l'impatto di questi interventi?"

Vicenza, 19-05-2006

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro della Difesa

Premesso che:

il settore civile dell'aeroporto "Dal Molin" di Vicenza sarebbe in procinto di passare sotto il controllo delle forze armate statunitensi, che intenderebbero concentrare a Vicenza nuovi contingenti in arrivo da altri paesi; secondo quanto riportato da numerosi organi di stampa, a tal fine gli Usa prenderebbero in gestione per un numero imprecisato di anni buona parte dell'area civile dell'aeroporto, all'interno della quale dovrebbero essere costruiti alloggi per 2000 militari o, in alternativa, un magazzino per lo stoccaggio di materiali;

nei giorni scorsi, il portavoce dell'Ambasciata americana a Roma, Ben Duffy, ha confermato che l'Italia avrebbe dato l'assenso a rendere disponibili parti dell'aeroporto del capoluogo berico perche' vengano utilizzate da personale statunitense e il generale B. B. Bell, Comandante in carica dell'U.S. Army Europa, ha affermato che le trattative, in corso ormai da oltre due anni, sarebbero giunte in procinto di un accordo; a tal proposito, il colonnello Jerry O'Hara, dell'ufficio pubblici affari della Setaf, avrebbe anche fornito un stima approssimativa degli stanziamenti necessari a costruire il nuovo complesso militare e le strutture complementari (abitazioni e uffici), pari a circa 800 milioni di dollari;

da parte sua, l'assessore al bilancio e all'urbanistica del comune di Vicenza, Marco Zocca, ha chiarito che il progetto di insediamento di truppe militari presso l'aeroporto Dal Molin verra' gestito dal Ministero della difesa italiano, essendo l'area interessata di proprieta' demaniale; tuttavia, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, il governo Usa corrisponderebbe una cifra di circa 40 milioni di euro al Comune di Vicenza, che dovrebbe essere utilizzata per opere di viabilita', in particolare per il prolungamento di via Moro, in modo da collegare funzionalmente il "Dal Molin" alla caserma Ederle;

inoltre, sarebbe in progetto l'inversione delle due aeree -una civile, l'altra militare- dell'aeroporto, in modo da agevolare il piano di ricongiunzione funzionale tra l'area del "Dal Molin" sotto il controllo americano e la caserma Ederle;

si evince dunque che il territorio sarebbe profondamente sconvolto da tale progetto, con conseguente collasso delle viabilita' sia per tutto il tempo dei lavori che, successivamente, per l'intenso traffico militare che verosimilmente dovrebbe riversarsi nell'area; non e' chiaro, inoltre, che tipo di materiali andrebbero stoccati se prevalesse il progetto di costruzione di magazzini nell'ex area civile dell'aeroporto;

oltre a cio', se le trattative tra il governo italiano e quello americano andassero in porto, potrebbe essere a rischio una vasta area -pari a circa 30.000 mq- anch'essa di proprieta' demaniale, e situata all'interno dell'aeroporto Dal Molin in prossimita' del fiume Bacchiglione e al confine con il comune di Caldogno, ospitante da oltre trent'anni campi da rugby e strutture per il pubblico;

si chiede di sapere:

se risponda al vero quanto riportato dagli organi di stampa circa il progetto di riconversione che interesserebbe l'aeroporto "Dal Molin", oggetto di un'interrogazione presentata da alcuni consiglieri comunali e di un'interrogazione parlamentare indirizzata al Ministero della Difesa a firma dell'interrogante in data 08/02/2006, rimasta senza risposta ;

se non ritenga che il territorio, nel caso in cui andassero a buon fine le negoziazioni per la concessione agli Usa di buona parte della sezione civile dell'aeroporto Dal Molin, subirebbe un ulteriore inaccettabile militarizzazione, sopportando peraltro grave pregiudizio dai lavori di ristrutturazione della zona, comportanti inevitabilmente forti disagi per la popolazione civile;

se risponda al vero che nell'ambito di tale progetto sarebbe prevista la costruzione di nuovi magazzini e, in tal caso, di quale natura sarebbero i materiali eventualmente da stoccare nelle nuove costruzioni e se essi possano costituire un pericolo per la cittadinanza

Roma 16/05/06

Sen. Mauro Bulgarelli
Sen. Anna Donati


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COMUNICATO STAMPA

"SERVITU' MILITARI: LA CITTA' DEVE SAPERE COSA STA SUCCEDENDO"

Di fronte alle voci sempre piu' insistenti di nuovi insediamenti militari nella nostra citta', l'informazione su quanto sta avvenendo e' praticamente nulla. Contestualmente alla nascita dell'Osservatorio cittadino sulle servitu' militari, due interrogazioni chiedono di fare chiarezza e di coinvolgere la cittadinanza nelle scelte strategiche sul futuro della citta'.

Da tempo la questione dell'allargamento della presenza militare a Vicenza e' oggetto di cronaca da parte dei media locali. Purtroppo il silenzio piu' assordante circonda questo tema, che richiederebbe invece la piu' ampia conoscenza e condivisione. In questi giorni si registra la nascita dell'Osservatorio cittadino sulle servitu' militari, gruppo composto da varie realta' cittadine che, partendo dal rifiuto della guerra, vuole raccogliere e diffondere informazioni sulla crescente militarizzazione del territorio. Vicenza ha visto la recente inaugurazione della Gendarmeria Europea, e sempre piu' insistenti sono le voci che danno per certo l'arrivo di alcune migliaia di soldati statunitensi, con il conseguente allargamento della caserma Carlo Ederle. Le voci fin qui raccolte parlano di un nuovo villaggio da costruire lungo via Aldo Moro, un progetto di centinaia di migliaia di metri quadrati di cementificazione in una zona gia' fortemente abitata e gravata da problemi di traffi!
 co e smog.
"Senza contare la questione della sicurezza. - afferma il consigliere circoscrizionale dei Verdi Olol Jackson - Mi sembra abbastanza evidente che, in un clima di forte tensione come quello attuale, avere piu' presenze militari significa esporsi potenzialmente a rischi significativi." Anche per questo lo stesso consigliere ha presentato una interrogazione al Presidente della Circoscrizione 3, per sapere ufficialmente quali sono i progetti di cui si vocifera. "Questa interrogazione nasce dalla mia internita' all'Osservatorio sulle servitu' militari, di cui condivido completamente i fini. - continua Jackson - I cittadini devono poter avere accesso a tutte le informazioni, devono essere coinvolti in scelte che modificano profondamente la struttura e la natura della nostra citta'. Non ci si puo' sottrarre alla discussione pubblica, al controllo democratico, alla sovranita' dei parlamenti e delle autorita' locali." "Anche la questione della sicurezza deve essere affrontata. Per legge dovrebbe essere approntato un piano efficace di emergenza e di evacuazione, e la cittadinanza dovrebbe sapere come comportarsi in casi di pericolo.- conclude l'esponente dei Verdi - Tutte queste notizie devono essere rese pubbliche al piu' presto, fermo restando che la presenza dei militari significa una sola cosa: la nostra citta' e' sempre piu' funzionale alla guerra."

Su richiesta dell'Osservatorio anche il senatore Mauro Bulgarelli (Insieme per l'Unione, Verdi-PdCI) sta approntando un'interrogazione per conoscere i destini dell'aereoporto Dal Molin. Secondo Martina Vultaggio dell'Associazione Ya Basta! e Marco Palma, segretario cittadino dei Comunisti Italiani, entrambi esponenti dell'Osservatorio "il lavoro che stiamo imbastendo e' improntato alla ricerca dettagliata di notizie. Puntiamo a scrivere un Libro Bianco, anche per sfatare alcuni falsi miti che circolano nella nostra citta'. Ad esempio - continuano i membri dell'Osservatorio - sarebbe interessante verificare quanti vicentini sanno che lo stato italiano, e quindi anche loro, attraverso le tasse, paga centinaia di milioni di dollari l'anno per garantirsi la presenza delle basi americane. Per fare questo abbiamo preparato un questionario che sottoporremo ai vicentini, per capire anche noi qual e' il livello dell'informazione dei cittadini su questi temi." "Comunque - concludono Palma e Vultaggio - il nostro scopo e' ribadire la nostra contrarieta' alla guerra, che tra le proprie vittime include anche la verita', che deve essere addomesticata e piegata alle esigenze degli eserciti. Non vogliamo essere "embedded", vogliamo rivendicare i nostri diritti. Non chiediamo nulla di trascendentale, basterebbe applicare la nostra Costituzione, quando afferma che l'Italia rifiuta la guerra."

Osservatorio cittadino contro le servitu' militari

Vicenza, 11 maggio 2006


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Data e ora: Mon, 29 May 2006 12:08:28 +0200