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(Fwd) guerra contro l'iran: ci siamo
- Subject: (Fwd) guerra contro l'iran: ci siamo
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Sun, 16 Apr 2006 13:21:46 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- Date sent: Sun, 16 Apr 2006 10:43:30 +0100 (GMT+01:00) From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it> Send reply to: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it> Subject: guerra contro l'iran: ci siamo To: undisclosed-recipients: ; GUERRA CONTRO L'IRAN: CI SIAMO Milano, 15 aprile 2006 - ore 21.00 La guerra USA-Iran si sta avvicinando a grandi passi. Logica vuole, anche guardando ai balletti diplomatici cui abbiamo assistito in passato, che il conto alla rovescia sia iniziato. I tempi sono strettissimi, se valgono le considerazioni che andro' esponendo. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha in via di approvazione una risoluzione di condanna di Teheran in una forma che implicitamente puo' essere interpretata dagli USA come autorizzazione ad un'azione militare. E' noto che Europa (inclusa stavolta la Gran Bretagna), Russia e Cina, come abbiamo gia' visto fare con l'Iraq, frenano, ma sappiamo anche che questa contrarieta' non costituisce motivo sufficiente per bloccare una decisione unilaterale di Washington, qualora essa fosse presa, e pare che sia proprio stata gia' presa. Lo affermano ripetute indiscrezioni della stampa americana ed internazionale (ultimi in ordine di tempo: The Newyorker, Le Monde) e lo conferma, ripeto, un ragionamento logico sullo stato attuale del gioco della potenza. Non è un mistero che il Pentagono sta esaminando piani di attacco gia' pronti che si possono condurre nell'immediato. Piani che prevedono l'uso di armi nucleari (le cosiddette mininukes tattiche) per impedire all'Iran di procurarsi armi nucleari. Un disarmo atomico realizzato, paradossalmente, a colpi di bombe atomiche, tecnicamente necessarie - si sostiene - per distruggere i laboratori sotterranei di arricchimento dell'uranio. La superpotenza USA ha la forza, oggi come oggi, di imporsi all'ONU e alle altre potenze perche' puo' contare su una schiacciante supremazia militare: il budget della "difesa" americano supera, con oltre 500 miliardi di dollari, quello di tutto il resto del mondo messo assieme e viaggia su un livello qualitativo al momento irragiungibile: l'acquisita capacita' del primo colpo nucleare (da Foreign Affairs, febbraio 2006), il monopolio della quarta dimensione dello spazio satellitare, il controllo della rete telematica mondiale... Nel quadro della decisione di democratizzare (si fa per dire) il Medio Oriente allargato, tenendo conto delle difficolta' della situazione iraqena, sospinta dalla necessita' di completare l'opera iniziata per acquisire il controllo dei giacimenti petroliferi piu' importanti del mondo, la cricca militarista-petrolifera di Bush e dei neocon doveva per forza perseguire ed ottenere il "cambiamento di regime" in Iran. Dal suo punto di vista, non e' tollerabile, in una situazione di guerra civile strisciante, che gli sciiti iraqeni, oggi al potere, anche se sotto tutela, possano consolidare un asse omogeneo con gli sciiti iraniani: questo retroterra deve essere loro sottratto, se no, per gli occupanti, il "divide et impera" non funziona piu'. La guerra in Iraq avrebbe portato al risultato paradossale di un'egemonia nascosta ma concreta dell'Iran su Bagdad! Bisogna percio', dal punto di vista del MIC (military-industrial complex), agire in fretta: Bush e' l'unico leader a Washington, tra l'altro in declino di popolarita', disposto a correre il rischio di un conflitto che potrebbe estendersi a vaste aree del pianeta. La logica ed i fatti quindi ci dicono che la guerra sta per scoppiare. Ma il mondo, per fortuna o sfortuna, non e' imbrigliabile nei nostri schemi logici, sempre limitati ed imperfetti, inadeguati se non distorcenti di fronte alla complessita' del reale. Vi sono alcuni accadimenti probabili, ma non del tutto o non precisamente prevedibili, che, se si verificassero a breve, potrebbero scompaginare il precipitare della crisi. (Gli stessi potrebbero pero' anche determinarne un'accelerazione). Potrebbe persino intervenire qualche grande evento positivo: non poniamo limiti alla Provvidenza anche se, devo dire, chissa' perche', di questi tempi personalmente non mi sento affatto incline all'ottimismo. Non riesco infatti ad immaginare, su ampia e grande scala, niente di buono per il futuro prossimo venturo. Per quanto riguarda il pacifismo italiano, solo dopo aver costruito, con una obiezione fiscale massiccia, una forza di iniziativa permanente e radicata nel sociale - ritengo - potremo cominciare a parlare di una mobilitazione con capacita' di incidere, di risolvere e di costruire: ragion per cui, cari "Forum", care "Tavole" e cari "Coordinamenti", non chiamatemi per l'ennesimo, tardivo, inutile corteo per "fermare la guerra", guarda caso sempre quella appena sospinta dall'"Impero del Denaro" sotto i riflettori mediatici. Speriamo comunque che il Diavolo abbia fabbricato si' la pentola della guerra contro l'Iran, ma, come spesso succede, si sia dimenticato del coperchio... Speriamo che non sia una catastrofe ad evitare un'altra catastrofe alla stessa maniera con la quale chiodo schiaccia chiodo: che la Superpotenza pacifista, come Cristo a Pasqua, risorga sulla base della nonviolenza attiva. Buona Pasqua a tutti. Alfonso Navarra segreteria Lega per il Disarmo Unilaterale vedi file allegato che contiene l'intervento completo ------- End of forwarded message -------
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