Blog, informazione e macchina della verità.



Obelix nella sua grande ingenuità potrebbe venirsene fuori con questa frase: - sono pazzi questi americani -.

In effetti le ultime notizie che arrivano dall'altra sponda dell'Atlantico sono davvero incredibili. Cominciamo con l'ultima: gli ufficiali dei Public Affair (PA) hanno stimato che ogni giorno vengono postati sul web 21 milioni di blog e che alcuni di questi contengono notizie sulla guerra i cui dati o sono incompleti o sono scorretti. Lo Us Central Command decide così di costituire un team di ufficiali che devono leggere i blog e invitare i "dialoganti" a dare un'occhiata al sito di Centcom per prelevare immagini, dati e notizie. L'aspetto davvero sorprendente di questa storia è che non è rivolta solo al mondo che guarda la guerra, ma agli stessi soldati presenti nelle zone operative che usano il blog per comunicare con le famiglie. Pare che le lettere inviate dai militari siano lette da tutto il pianeta e coloro che usano l'open source (?) possono in questo modo accedere a notizie che danneggerebbero le truppe stesse.

Ma andiamo avanti. "I giornalisti investigativi sono diventati radioattivi".
Che vuol dire? La Cia, il Dipartimento di Giustizia e la stessa Fbi sono convinti che i giornalisti che trattano di "sicurezza" hanno delle fonti che parlano troppo. E così hanno deciso di sottoporre al trattamento della macchina della verità i loro funzionari. Evidentemente la strategia contenuta nel documento del 2003 firmato dal segretario della Difesa Donald Rumsfeld "Information Operations Roadmap" non basta. La disinformazione diffusa all'estero con le operazioni psicologiche ha il difetto di rientrare in America sottoforma di informazione apparentemente credibile e quindi influenzare il pubblico americano.
Insomma è difficile distinguere le bufale dalla realtà.

E allora? Qui intervengono gli studi sul cervello. Su Nature è apparso l'articolo che alcuni ricercatori dell'Università della Pennsylvania sarebbero giunti a identificare una traccia cerebrale della menzogna. Studio ovviamente finanziato dalla Defence Advanced Projects Agency dell'esercito americano. Pare che quando un individuo sta mentendo vi è una sollecitazione aumentata del lobo frontale. Anche se questa ricerca è stata contenstata da un punto di vista scientifico, è certo che dal 2001 escono protocolli in cui si parla di rilevamenti della menzogna tramite immagini ottenute attraverso la risonanza magnetica funzionale, e tutti pubblicati su riviste scientifiche a livello internazionale. Un recente studio pubblicato dal British Journal of Psychiatry ha addirittura proclamato che esiste una differenza fisica fra il cervello dei bugiardi cronici e quello di persone definite "normali".

Sono pazzi questi americani?