BERETTA: ALL'ASSALTO CINA CON CARABINE ARIA COMPRESSA



ANSA (ECO) - 23/11/2005 - 17.49.00
BERETTA: ALL'ASSALTO CINA CON CARABINE ARIA COMPRESSA/ANSA ZCZC0456/SXA
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COMPRESSA/ANSA JOINT-VENTURE CON BAM, IN FUTURO PUNTA SU LENTI E
ABBIGLIAMENTO (ANSA) - MILANO, 23 NOV - Beretta sulle orme di Marco Polo.
Iniziata la sua avventura fornendo all'arsenale di Venezia, nel 1526,
centottantacinque canne d'archibugio, l'azienda bresciana ripercorre le
strade del celebre mercante e approda in Cina dove si cimentera' sul
mercato delle carabine ad aria compressa. Abituata a recitare un ruolo di
primo piano sui principali palcoscenici internazionali - le sue pistole
vengono utilizzate da anni dagli uomini del New York Police Department,
dell'Fbi e dei Marines, oltre a quelli dell'Esercito Italiano - la
produttrice di armi lombarda entra nel Paese asiatico dalla porta
principale acquisendo la maggioranza di una joint-venture con Bam, impresa
cinese attiva nella produzione di carabine ad aria compressa, destinate al
mercato europeo e statunitense. Sull'operazione - siglata nella sede della
Bam a Wuxi, citta' a 150 chilometri da Shanghai - la societa' non ha
lasciato trapelare cifre limitandosi ha osservare che l'apporto di Beretta
consiste in una ''certa somma di danaro'', nuovi macchinari e, soprattutto,
una rete di vendita consolidata nel mondo. Bam contribuisce, invece, nel
know-how produttivo in un segmento attraente ma ancora poco frequentato
dalla societa' di Gardone Val Trompia. ''Le carabine ad aria compressa - ha
commentato l'amministratore delegato di Beretta, Pietro Gussalli - sono un
prodotto molto sensibile al prezzo e per questo e' indispensabile poter
disporre di mano d'opera a basso costo'' come quella cinese. Grazie alla
joint-venture, ha precisato ancora, Beretta ''e' entrata in una nicchia di
prodotto dove eravamo assenti. Non si tratta di armi vere e proprie ma di
una via di mezzo tra il giocattolo e l'arma, in libera vendita un po' in
tutto il mondo'' e particolarmente appetibile. L'intesa stretta con la Bam,
oltre che l'entrata in un percorso poco battuto, rappresenta un primo passo
dell'azienda lombarda sul mercato di Pechino - un mercato difficile tutto
in mano pubblica per quanto riguarda le armi, chiuso e senza possibilita'
di ingresso - e il lancio di una testa di ponte per le altre iniziative
commerciali nel campo dell'abbigliamento e degli accessori per la caccia,
il tiro a volo ed il tempo libero sviluppate dal gruppo accanto alla
produzione di pistole e fucili. A giorni intanto - seguendo una strada
aperta agli inizi degli anni Novanta - il gruppo bresciano aprira' a Londra
la sua sesta Gallery Beretta che segue quelle gia' avviate a New York (la
prima aperta, nel 1995) Dallas, Buenos Aires, Parigi e Milano. Al termine
dell'esercizio 2005, il gruppo Beretta dovrebbe archiviare un fatturato
intorno ai 430 milioni di euro, forte della sua posizione sul mercato delle
armi a livello internazionale. Da anni i prodotti della casa lombarda sono
in dotazione alle forze armate e forze di Polizia italiane e di molti altri
Paesi. In particolare spicca il settore delle pistole acquisite (in
particolare il modello Beretta serie 92) dalle Forze Armate e dalle Polizie
di Stato americane, dalle francesi Gendarmerie Nationale e Armee de l'Air,
dalla spagnola Guardia Civil e dalla Polizia Nazionale turca. Nel prossimo
futuro, Beretta - senza dimenticare la sua attivita' principale - punta a
crescere, oltre che nel campo dell'abbigliamento, anche nel settore ottico
e con i binocoli firmati Burris, azienda americana acquisita due anni
fa.(ANSA). AG 23-NOV-05 17:49 NNN