Fw: DS e industria bellica: la relazione di Marco Minniti





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Subject: DS e industria bellica: la relazione di Marco Minniti


Questo e' l'articolo originale, con tutti i suoi bravi link cliccabili:
http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=61273

e questa e' la trascrizione solo testo.

Buona lettura.

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DS e industria bellica: la relazione di Marco Minniti

di Giulio Leben (g.leben at vita.it)

08/11/2005

La relazione del responsabile settore difesa per i Ds, in occasione del
Convegno organizzato dalla Quercia ieri dal titolo: "Le nuove sfide della
difesa italiana". Presenti i big dell'industria

Appoggio all'industria bellica italiana che, secondo i Ds, soffre di una
grave disattenzione da parte del governo in carica. Finanziamenti aggiuntivi
e un capitolo specifico nel bilancio, nel qual caso l'Unione andasse al
governo l'anno venturo. E' questo il senso complessivo del convegno che si è tenuto ieri, 7 novembre a Roma, organizzato dai Ds. A cui hanno partecipato
gli stati generali dell'industria e della Quercia. Fra i protagonisti: il
Ministro della Difesa Antonio Martino, il capo di Stato maggiore della
Difesa Gianpaolo Di Paola, il Segretario Generale delegato Nato Alessandro
Minuto Rizzo, il Presidente Comando militare dell'Unione Europea Rolando
Mosca Meschini, l'amministratore delegato Fincantieri Giuseppe Bono, il
rappresentante permanente italiano presso la Nato Maurizio Moreno, il
presidente dell'A.I.A.D. Giorgio Zappa e il rappresentante italiano nel
Comitato politico e di sicurezza dell'Unione Europea Maurizio Melani.

I punti salienti dell'introduzione
Marco Minniti, Capogruppo DS in Commissione Difesa e componente della
delegazione N.A.T.O. del Parlamento italiano, ha illustrato nella sua
introduzione le preoccupazioni e le prospettive dell'impegno diessino nel
comparto, rilanciando la necessità del rafforzamento per una "difesa
europea".

la formazione di Gruppi da Combattimento EU (EU Battlegroups) quali parti
delle Forze di Intervento Rapido. Dal 2007 in poi, l'Unione europea avrà la
capacità di effettuare anche contemporaneamente due distinte operazioni di
risposta rapida, sempre a livello di singolo battlegroup, sotto il comando
diretto di appositi organismi operativi di teatro. La struttura di comando e
controllo interforze italiana, il COI - Comando Operativo di vertice
Interforze, è candidata ad assolvere questa funzione.

l'istituzione dell'Agenzia Europea per la Difesa, sta sviluppando,
congiuntamente al Comitato Militare EU un sistematico processo di sviluppo
delle capacità militari EU sulla base di valutazioni di costo/efficacia e
promuovendo l'armonizzazione sull'acquisizione dei materiali ed
equipaggiamenti per la Difesa, concependo per lo scopo programmi di studio
nel campo tecnologico, di ricerca e sviluppo, marketing e produzioni
industriali. Dare impulso ai lavori dell'Agenzia deve diventare una priorità
di governo.

la Cellula Civile-Militare, struttura EU che amplierà le capacità di
gestioni delle crisi in un quadro multi-operativo, realizzando una maggiore
interconnessione fra strutture e strumenti civili e militari.

un piano per il coordinamento del trasporto strategico aeromarittimo,
"L'approccio Globale di Dispiegamento" strumento chiave in funzione
strategica per il dispiegamento rapido delle forze EU.

il coordinamento tra EU e NATO, nel rispetto della reciproca autonomia
decisionale, per un impegno di una generale complementarità tra EU
Battlegroups e Forza di Reazione NATO, con particolare riguardo agli
standards ed alle procedure operativi.

I primi commenti: Aon e politici
"I Democratici di Sinistra devono dire al paese dove vogliono trovare le
risorse che oggi hanno promesso ai vertici delle Forze Armate italiane". E'
quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione
Obiettori Nonviolenti.

"E' grave - prosegue Paolicelli - che i DS non mettano minimamente in
discussione questo modello di difesa al quale hanno dato un forte contributo
quando sono stati al governo nella passata legislatura. La
professionalizzazione delle Forze Armate con una forza di 190.000 uomini,
alcuni costosissimi sistemi d'arma, l'elevazione a quarta Forza Armata dei
carabinieri sono scelte fatte dal precedente Governo e che, come avevamo
apertamente denunciato, stanno facendo lievitare a dismisura i costi di
questo modello di difesa. Le spese per il personale volano in alto, si
continua ad investire in inutili sistemi d'arma, visti i nuovi scenari
strategici che abbiamo davanti e poi si taglia sull'esercizio e sulla
manutenzione, mettendo a repentaglio la vita degli stessi lavoratori con le
stellette".

Ma non solo dalle fila della società civile sono giunte le critiche.
"All'interno del partito ci sono posizioni diverse", a dirlo è Silvana Pisa,
prima firmataria della mozione parlamentare sulle armi leggere a favore
della campagna Controlarms, che, raggiunta da Vita.it, non cela un certo
imbarazzo per la posizione assunta dal proprio partito in occasione del
convegno, e precisa "in questo caso parliamo di sistemi d'arma bellica,
mentre la mozione da me firmata mira a controllare il commercio delle armi
leggere. Ciò detto, non vi è ombra di dubbio che la cose non possono andare disgiunte. Spero che il mio partito voglia quindi valutare la situazione nel
suo insieme".

Scarica la relazione introduttiva in pdf

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