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dalla maddalena dalla nuova sardegna ed gallura del 27\10\2005
- Subject: dalla maddalena dalla nuova sardegna ed gallura del 27\10\2005
- From: "GiuseppeScano" <useppescano at virgilio.it>
- Date: Thu, 27 Oct 2005 14:09:33 +0200
Uniti nella battaglia contro gli usurpatori» Sabato la manifestazione di protesta organizzata dall'Irs: massiccia adesione Il leader Gavino Sale: «Arriveranno tantissime persone da tutta l'isola» SILVIA SANNA LA MADDALENA. Pullman di manifestanti sono attesi da Cagliari, dal Nuorese, dal Sassarese. Al porto di Palau, sabato mattina, ci sarà anche uno squadrone di motociclisti, accanto a folte delegazioni di alcune associazioni ambientaliste. Tutti in prima fila al fianco dell'Irs (Indipendentzia Repubrica de Sardigna), il movimento promotore dell'iniziativa contro la base americana a Santo Stefano. Non nasconde lo stupore Gavino Sale, il leader dell'Irs. «L'adesione è stata massiccia - dice - abbiamo ricevuto una valanga di telefonate da parte di persone desiderose di prendere parte a un appuntamento giudicato fondamentale per il futuro dell'arcipelago della Maddalena e di tutta la Sardegna. La gente ha capito alla perfezione il nostro messaggio - aggiunge Sale -: vogliamo riappropriarci di ciò che ci appartiene e che da tanto tempo qualcuno ci ha tolto. Il popolo sardo solleva la testa, si ribella agli usurpatori, gli dice con forza che se ne devono andare». Impossibile conoscere in anteprima i dettagli dell'iniziativa. Per ora si sa che la manifestazione sarà divisa in due parti: la prima davanti al porto di Palau, la seconda alla Maddalena, dopo il viaggio a bordo del traghetto. Imponente l'apparato di sicurezza in campo, «non vogliamo che nessuno si faccia male - aggiunge Gavino Sale - andiamo lì unicamente per ricordare a tutti quali sono i nostri diritti, a casa nostra». All'appello, oltre agli iscritti all'Irs e i simpatizzanti del movimento che arriveranno da tutta la Sardegna, hanno risposto anche numerose associazioni ecologiste e ambientaliste. Non mancheranno alcuni gruppi musicali provenienti dal Sassarese che hanno dato la disponibilità a esibirsi gratuitamente. «E poi - conclude Gavino Sale - ci saranno anche i volti di diversi politici. Perché la battaglia contro la base americana, dopo anni di silenzio assordante, è riuscita finalmente a unire i semplici cittadini a diverse persone che siedono sulle poltrone del potere: tutti insieme per difendere la libertà e la sovranità del popolo sardo». ----------- Al via la petizione popolare contro la presenza americana LA MADDALENA. È iniziata la raccolta di firme tra i maddalenini, chiamati a esprimere la propria opinione sulla presenza della marina americana nell'isola di Santo Stefano. L'iniziativa della petizione popolare è stata intrapresa dalle forze politiche del centrosinistra (Ds, Nuovi socialisti, Irs, Margherita, Pdci, Prc, Progetto Sardegna, Psd'Az, Sardinia Natzione e Sdi) e da alcune associazioni sindacali e ambientaliste. La petizione, nata in seguito alle dichiarazioni rese dal presidente Renato Soru nella seduta del consiglio regionale del 1º ottobre, sarà presentata al sindaco Angelo Comiti. Ai quali i firmatari chiedono che il punto d'approdo per sommergibili nucleari non diventi una base; che gli Usa lascino in maniera definitiva, programmata e in periodo congruo e certo, l'isola della Maddalena; che vengano garantiti i livelli occupazionali di chi lavora nelle strutture Usa. Tra i punti sottolineati nella petizione, figura l'incompatibilità data dalla presenza di una base militare all'interno di un parco nazionale, e il fatto che i sommergibili rappresentano un ostacolo insormontabile per avviare progetti di sviluppo. Infine, la parte dedicata all'arsenale: i firmatari della petizione chiedono che l'area venga restituita alla comunità e che diventi il nuovo polo di sviluppo economico per La Maddalena e per l'intera isola. (a.n.) --------- Le perplessità di Terrazzoni (Uil Tucs) «Che fine faranno i 300 dipendenti?» LA MADDALENA. «Se gli americani dovessero andar via dall'isola oggi, si morirebbe di fame. Se dovessero andar via fra cinque anni o fra dieci, sarebbe lo stesso». Lo ha detto il rappresentante della Uil Tucs, Marco Terrazzoni: «L'isola non è in grado in nessuna maniera di sopportare la mancanza di introiti garantiti dalla presenza americana». Secondo Terrazzoni, è un fatto più che sufficiente per non sostenere la battaglia contro la base Usa. «Bisogna difendere i lavoratori italiani - dice il sindacalista - tutelare i loro stipendi». Le unità occupazionali sono distribuite tra la Nsa (180), la ditta Gemmo che fornisce i servizi a Santo Stefano (40), la ditta delle pulizie Penauil che lavora all'interno della base americana (altri 40), più le persone impiegate nella ditta che gestisce il complesso Paradiso tutto l'anno: il totale è di circa 300 dipendenti. «Un numero che nessuna struttura alla Maddalena offre - dice Terrazzoni - che quindi va difeso e tutelato, perché rappresenta una grossa fetta di economia del paese». Ogni lavoratore percepisce una busta paga di circa 1400 euro, più la quattordicesima, dalle ferie e festività per complessivi 50 giorni non lavorativi. Ma a infastidire Terrazzoni è soprattutto il fatto che nessuno ha idea di quali possano essere le alternative alla presenza americana, che garantisce una circolazione di denaro che ammonta a circa 50 milioni di euro, fra stipendi, forniture e consumi nei ristoranti, bar e pizzerie. Senza dimenticare il giro di affari sugli affitti: 700 contratti di locazione tra 800 e 1000 euro al mese. Andrea Nieddu http://cdv.splinder.com www.censurati.it 3286849962 |
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