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OSM Foggia: Comunicato Stampa
- Subject: OSM Foggia: Comunicato Stampa
- From: "Francesca Vecera" <fravecera at libero.it>
- Date: Thu, 6 Oct 2005 10:04:43 +0200
Alla cortese attenzione invio comunicato stampa Comunicato stampa Il Comune di Foggia ha deciso a favore della collocazione di un aereo militare di vecchia generazione proveniente da "Amendola" nella rotonda di Via Paolo Telesforo, antistante la nuova sede della Provincia di Foggia. Poche righe su qualche quotidiano ne annunciano l'imminente trasporto, nessun commento all'idea di collocare un ingombro simile in un punto in cui il traffico è notevole, soprattutto di prima mattina, con tanto di documentazione di incidenti e tamponamenti di varia natura proprio in quel punto. Ma quale altro ingombro rappresenta sul piano della simbologia nella quale una città si rispecchia e che l'istituzione debba rappresentare? Vediamo, forse, se non ricordiamo male, questa giunta comunale ha iscritto Foggia al Tavolo della Pace della marcia Perugia-Assisi (organizzando appena un mese fa ha i pullman per incoraggiarne la partecipazione); ha sostenuto fortemente la marcia Emmaus-Amendola (che ha tra i suoi obiettivi dichiarati la trasformazione dell'aeroporto militare "Amendola" in aeroporto civile e il ritorno del territorio pugliese a luogo di accoglienza e di ponte fra culture); il Sindaco di Foggia, appena un anno fa, si è impegnato formalmente alla conversione dell'ex distretto militare "Oddone" in luogo di costruzione di pace (accogliendo così una petizione sottoscritta da oltre 2000 cittadini); si è impegnato a sostenere l'Ambasciata di Pace istituita presso la Provincia. Tutto questo mentre la Regione Puglia, per volontà netta del suo Presidente Nichi Vendola, sta lavorando alla demilitarizzazione delle servitù militari in terra di Puglia; a livello nazionale i programmi del centrosinistra, ci pare di capire, puntano su scelte di sostegno alla pace e alla nonviolenza. Allora cosa succede? Si tratta di una svista, di superficialità, di un improvviso dietro front, di un nostalgico ritorno ad ideali di difesa della "Patria" che l'oggetto rappresenta o, peggio, di una pericolosa quanto cieca sottovalutazione del valore che la simbologia rappresenta in una comunità. Per inciso, un conto è recuperare un cimelio storico con il suo carico di ricordi, di imprese e collocarlo in luoghi adatti alla ricostruzione culturale di una civiltà, in un determinato momento storico e ben altra cosa è trasformarlo in monumento cittadino! I monumenti sono il materiale simbolico nella quale una società si rispecchia; un potente mezzo di comunicazione perché innalzato a livello di scelta istituzionale e posto in luogo pubblico aperto, il luogo delle piazze (anche se qui si tratta di una rotonda)! Ci sembra non esistano equivoci in questo senso. Agli occhi delle nostre figlie e dei nostri figli di domani l'aereo rappresenterà l'icona di una città che ha voluto rievocare il proprio passato militare rendendogli l'onore della piazza. Quindi, non ci resta che dedurre che il Comune abbia voluto consapevolmente rendere omaggio ad un velivolo militare come riconoscimento valoriale all'aviazione militare. Come a intendere che la città di Foggia tutta crede ancora fermamente nella bontà della difesa militare e sente addirittura il bisogno di renderle onore. Allora ci chiediamo: e i discorsi sulla Nonviolenza, sulla necessità di fare spazio a simboli e comportamenti pacifici? I discorsi di veicolare modelli e simboli di solidarietà, di rievocare un passato storico che esprima attraverso il comportamento di donne e uomini del passato un insegnamento di pace? Dobbiamo pensare, infine, che questa Foggia pensa di dare così il contributo alle 22.000 vittime del II conflitto mondiale e liquidarne la memoria? Questa scelta tanto inopportuna quanto culturalmente ingombrante ricade su pochi, non certo sostenuta da quanti e quante hanno creduto e votato per una giunta di centro sinistra puntando su un bagaglio di valori alternativi alla cultura della guerra e all'esaltazione nostalgica di simboli patriottici, aggressivi come quelli dei "Fasci". L'installazione non passerà inosservata: i gruppi nonviolenti, i circoli culturali, le associazioni giovanili e di solidarietà e chiunque si senta di condividere, promettono manifestazioni di protesta per condurre il Comune a rivedere la deprecabile quanto inopportuna scelta. O.S.M. D.P.N. Francesca Vecera Lina Appiano
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