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Il riarmo dell’Europa (documento del Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Utopia)
- Subject: Il riarmo dell’Europa (documento del Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Utopia)
- From: "A.C." <arribo at libero.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Fri, 18 Mar 2005 15:35:44 +0100
Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo documento, che ritiene importante nell'azione per la pace. Testo inglese e italiano. Indirizzi:
Pres. Comm. José M.Barroso, Rue de la Loi 200, 1049 Bruxelles/ sg-web-president at cec.eu.int
Pres.Parl. Josep Borrell, Rue Wiertz 60, 1047 Bruxelles/ jborrell at europarl.eu.int
Membri Parl. stesso indir. post/ ncognome at europarl.eu.int
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Centro
Interdipartimentale di Ricerca sull’Utopia
Università di Lecce
Movimento per la società di Giustizia e per la Speranza
Università di Lecce
Movimento per la società di Giustizia e per la Speranza
To the President of European Commission, and to the members of the Commission
To the President of European Parliament, Josep Borrell Fontelles, and to the members of the Parliament
The rearmament of Europe
For some time now, people have been talking about the rearmament of <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />Europe. This is in reference to America, its excessive military power, its ability to intervene unilaterally over the heads of the UN and NATO, and indeed any alliance that might interfere in its quest for hegemony, which however sometimes ends in defeat, as is happening in Iraq. It has been suggested that the European Union ought to have an army comparable to that of the USA, able to represent Europe with dignity in the international military sphere, and thus to limit America’s hegemony.
The Movement for the society of justice is convinced that such a conception is completely wrong, completely antithetical to the human and ethical stature of the Community, to its position and mission in the world.
The European Community was born after the sad experience of two world wars, the tragic history of nation states involved in a «perennial war», a war that has dominated the whole of the modern era. The European Community was born out of the will to overcome that past forever. It was born out of the desire for peace and it has set itself up as a centre of peace in the world.
This ethical stature has been to a certain extent damaged by those leaders who lined up with America in this unfortunate war in Iraq which their people rejected: Blair in particular, but also Aznar and Berlusconi. These leaders have already been bitterly repaid by the course of the war, by the guerrilla war in which they have become helplessly entangled.
Europe must remain a Community of peace. The Movement believes that action must be taken in this sense.
1. One should not speak about rearmament, but about a common force for peace, about the possibility of unifying the national armies in this force, which is conceived only for the maintenance or the reestablishment of peace in the world, if and when local conflicts arise (as far as terrorism is concerned, it cannot be fought by deploying armies). And this, the Movement holds, must be the principle of the «European Defence Agency», recently constituted. No process of rearmament or increase in armaments is therefore required.
2. On the contrary, the disarmament process must continue: the abolition of conscription, arms reduction, the dismantling of nuclear weapons and every weapon of mass destruction.
3. Pressure must be brought to bear on all member states, beginning with those who possess nuclear weapons and who produce and sell arms in the world; this trade must be forbidden, starting with the states of the EU. This action must be extended to our American ally, the Islamic countries and the UN.
4. Pressure must be brought to bear on the UN so that when conflicts break out, intervention may be swift; think of Darfur, for example. We must act with determination, seeking alliances, in order to resolve the current crises: Palestine, Chechnya, the plight of the Kurds, and Darfur of course.
For the whole of humanity, Europe must be a shining beacon of peace.
Lecce, 2005-02-20
For the Movement, the Chairman
Prof. Arrigo Colombo
Coordinamento: Arrigo Colombo, Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
Email arribo at libero.it/ Sito Internet http://digilander.libero.it/ColomboUtopia
Al Presidente della Commissione Europea e ai membri della Commissione
Al Presidente del Parlamento Europeo e ai membri del Parlamento
Il riarmo dell’Europa
Si parla, da qualche tempo, di un riarmo dell’Europa. Il riferimento va all’America, alla sua strapotenza militare, alla sua possibilità d’intervenire unilateralmente scavalcando l’Onu come la Nato, come ogni alleanza che comunque possa interferire nei suoi piani egemonici; che finiscono poi magari nella disfatta, come sta accadendo in Iraq. Si pensa che la Comunità Europea dovrebbe avere un esercito che possa reggere il confronto con quello americano, possa rappresentare degnamente l’Europa sul piano militare internazionale, possa condizionare quella egemonia.
Il Movimento per la società di giustizia è convinto che una tale concezione sia completamente errata, completamente in antitesi con la statura umana ed etica della Comunità, con la sua presenza e missione nel mondo.
La Comunità Europea è nata dopo la triste esperienza delle due guerre mondiali, la tristissima esperienza di un passato di stati-nazione coinvolti in una «guerra perenne», una guerra che ha riempito l’intera modernità; è nata da una volontà che quel passato fosse superato per sempre. È nata da una volontà di pace e si è posta come un centro di pace nel mondo.
Questa statura etica è stata in certa misura danneggiata dai leader che si sono accodati all’America in questa disgraziata guerra irachena che i loro popoli rifiutavano: Blair in particolare, Aznar, Berlusconi. Leader che sono stati duramente ripagati già dall’andamento della guerra, dalla guerriglia in cui si sono ritrovati invischiati e impotenti.
L’Europa deve restare una Comunità di pace.
1. Non si deve parlare di riarmo, ma semmai del costituirsi di una comune forza di pace, dell’unificarsi degli eserciti nazionali in questa forza; concepita soltanto in ordine al mantenimento o al ristabilimento della pace nel mondo, qualora conflitti locali dovessero insorgere (quanto al terrorismo, non lo si combatte dispiegando eserciti). E tale il Movimento pensa debba essere il senso dell’“Agenzia europea per la Difesa”, recentemente costituita; nella quale perciò non deve svilupparsi nessun processo di riarmo o di potenziamento degli armamenti.
2. Al contrario deve continuare il processo di disarmo: la scomparsa della leva, la riduzione delle armi, l’annientamento delle armi atomiche e di ogni arma di distruzione di massa.
3. Un’azione dev’essere dispiegata su tutti gli stati membri, a cominciare da quelli che posseggono armi atomiche, che producono e vendono armi nel mondo; questa vendita dev’essere vietata. Quest’azione deve dispiegarsi anche sull’alleato americano, sulla costellazione islamica, all’interno dell’Onu.
4. Si deve premere sull’Onu affinché allo scoppio di conflitti l’intervento sia pronto; pensiamo al Sudan, ad esempio. Si deve operare con forza, cercando alleanze, per risolvere gli attuali punti di crisi: la Palestina, la Cecenia, la sorte del popolo curdo, il Sudan appunto.
Nell’umanità intera l’Europa deve brillare come principio di pace.
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