| Dimenticate troppo spesso che la base di La 
Maddalena ha un processo di ampliamento enorme in corso. 52000m2 a santo Stefano 
e 150000 a La Maddalena. E' vero che i lavori di ampliamento non sono mai 
iniziati a Santo Stefano, ma quelli a La Maddalena, anche se a fasi alterne, 
stanno andando in parte avanti. Su tre cantieri aperti uno è quasi terminato e 
comprende sei palazzi da sei piani ciascuno, sappiamo da alcune persone del 
posto che vi lavorano che verranno consegnati agli statunitensi a agosto di 
quest'anno. Quando il co.ci.s ha cominiciato la sua attività, un mese dopo la 
notizia dell'ampliamento, sapevamo anche che la flotta di sottomarini sarebbe 
aumentata: dagli attuali due si sarebbe passati a cinque sommergibili. Sappiamo 
inoltere che anche il contingente aumenterà di circa due o tremila 
unità. Maja 
  ----- Original Message -----  Sent: Tuesday, February 24, 2004 11:22 
  PM Subject: Re: Missionari Comb. BARI - Un 
  SUD alla deriva 
 Nelle scorse settimane gli ambienti 
  pacifisti italiani hanno innescato una polemica sulla eventualità che la base 
  navale di Taranto sia chiamata dal 2005 ad ospitare la Sesta Flotta americana, 
  di cui sarebbe già stato deciso il trasferimento da Gaeta. Il dibattito, 
  approdato dapprima sulla carta stampata e quindi in Parlamento, si è tuttavia 
  alimentato di deduzioni che appaiono perlomeno arbitrarie.La Sesta Flotta lascia Gaeta 
  ma non va a Taranto
 
 
 
 Tutto nasce 
  da un articolo apparso il 7 febbraio sul quotidiano inglese The Guardian che 
  riprende a sua volta un intervento dello spagnolo El Mundo. Entrambi riportano 
  la notizia secondo cui anche la Sesta Flotta dovrebbe essere interessata dal 
  progetto dell'amministrazione Bush di rivedere la presenza militare nel mondo. 
  A determinare la decisione di Washington sarebbero stati a quanto pare i 
  prezzi troppo alti che si incontrano in una località turistica come Gaeta.
 
 La cosa strana, però, è che la US Navy non approfitterebbe di questo 
  trasferimento per avvicinarsi maggiormente alle aeree di crisi mediorientali, 
  ma al contrario potrebbe puntare su una base fuori dal Mediterraneo come 
  quella di Rota, in Spagna. In proposito gli Stati Uniti hanno già concordato 
  con il governo di Madrid interventi di potenziamento della base, con un 
  investimento di 450 milioni di dollari. Nonostante sia clamorosamente 
  decentrata, Rota ha il vantaggio di poter ospitare e supportare sia la 
  componente navale che quella aerea.
 
 L'11 febbraio tocca al quotidiano 
  italiano Liberazione riprendere gli articoli di El Mundo e del Guardian, 
  commentando la cosa secondo il suo stile ma attenendosi comunque con scrupolo 
  alle notizie. L'8 febbraio, invece, è intervenuta sull'argomento 
  l'associazione pacifista Peacelink, che si è lanciata in interpretazioni tutte 
  sue concludendo con un allarme: Taranto è l'unica base candidata ad ospitare 
  la Sesta Flotta americana dopo il 2005.
 
 Già, Taranto. Da qualche anno 
  le Forze armate italiane hanno avviato un potenziamento delle proprie capacità 
  di intervento creando, tra le altre cose, strutture di comando complesse con 
  cui candidarsi alla guida di forze NATO a elevata prontezza operativa. 
  L'Esercito ha messo a punto un comando per le forze di terra nei pressi di 
  Milano (a Solbiate Olona), e la Marina ha fatto altrettanto per le forze 
  navali potenziando la base di Taranto. Secondo Peacelink tanto basta per 
  concludere che la Sesta Flotta si trasferirà nella base pugliese.
 
 Poco 
  importa, allora, che El Mundo, The Guardian e un portavoce della Sesta Flotta 
  abbiano parlato finora solo di possibili trasferimenti in Spagna. Meno ancora, 
  evidentemente, conta il fatto che la costituzione di comandi NATO e la 
  ridislocazione di forze USA siano due processi in tutto e per tutto separati, 
  con obiettivi e promotori diversi. Questi comandi NATO sono talmente asserviti 
  agli interessi statunitensi che nello stemma di quello di Solbiate la rosa dei 
  venti dell'Alleanza Atlantica si divide fraternamente il campo con la corona 
  stellata dell'Unione Europea. Gioverebbe saperlo, prima di mettersi gridare 
  alla sovversione.
 
 Restano comunque tutte da analizzare le conseguenze 
  di un trasferimento della Sesta Flotta. Gli USA sembrano voler minimizzare 
  l'evento ricordando che, dopo tutto, il comando di Gaeta non è altro che uno 
  staff operativo di 250 persone. Se così fosse, l'incidenza dei prezzi della 
  città laziale sui bilanci della US Navy sarebbe davvero così pesante? Resta da 
  chiarire allora se il trasferimento riguarderà in concreto poche centinaia di 
  uomini o decine di migliaia di militari e civili. In termini di conseguenze 
  economiche e politiche, la differenza è tanta.
 -- Mailing list 
  Disarmo dell'associazione PeaceLink. Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: 
  http://www.peacelink.it/mailing_admin.html Archivio messaggi: 
  http://www.peacelink.it/webgate/disarmo/maillist.html Area tematica collegata: 
  http://italy.peacelink.org/disarmo/index.html Si sottintende l'accettazione 
  della Policy Generale: 
  http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
 |