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[ dalla maddalena ] Lo strano silenzio sull?Hartford e le pecche nella sicurezzaalla
- Subject: [ dalla maddalena ] Lo strano silenzio sull?Hartford e le pecche nella sicurezzaalla
- From: useppescano at virgilio.it
- Date: Sun, 16 Jan 2005 14:42:18 +0100
DOMENICA, 16 GENNAIO 2005 Pagina 9 - Olbia La Maddalena. Pericoli e prevenzione nella base americana di Santo Stefano, Gian Carlo Fastame si rivolge a Roberto BaggioniIl radiochimico bacchetta l?ammiraglio «Deve spiegare perchè non sono stati resi ufficiali i dati sul monitoraggio» Lo strano silenzio sull?Hartford e le pecche nella sicurezza LA MADDALENA. Gian Carlo Fastame, radio chimico che in diverse occasioni ha preso parte al vivace dibattito sulla presunta radioattività, interviene in seguito alle dichiarazioni rilasciate dall?ammiraglio di Marisardegna Roberto Baggioni. L?attacco è polemico. A parte la questione della presenza americana, Fastame manifesta seri dubbi «sull?efficienza dell?organizzazione della Marina nell?isoletta di Santo Stefano». Fastame chiede all?ammiraglio Baggioni «per quale motivo non renda pubblici i dati della rete di monitoraggio della radioattività ambientale della Marina militare italiana, nonostante gli annunci in tal senso del marzo 2004 di un suo comandante, alla presenza di un Senatore della Repubblica». Fastame è curioso di conoscere almeno la localizzazione dei punti di prelievo. «Le chiedo di far sapere per quale motivo la Marina non ci ha informati, o almeno non ha informato il sindaco, dell?incidente Hartford, che secondo il report ufficiale della U.S. Navy è avvenuto il 25 ottobre 2003 alle 12,40 alla Secca delle Bisce, a 1100 yarde dall?Isola delle Bisce, sotto gli occhi della guardia costiera italiana che inutilmente ha cercato di avvertire con il telefonino il Commodoro che conduceva il sottomarino in emersione ad una velocità eccessiva, portandolo ad urtare per tre volte sulla secca e provocando incisioni nello scafo per 66 metri quadri e danneggiando il timone per il 25 per cento fino a portarlo a toccare lo scafo». Ancora «le chiedo di far sapere per quale motivo a La Spezia durante le fasi di ingresso o di uscita, un ufficiale di collegamento della Marina italiana di Maridipart, sale a bordo del sottomarino. Quindi le manovre sono effettuate con l?assistenza del pilota in ore diurne: alla Maddalena di notte, senza ufficiale e pilota. Le chiedo di far sapere dove si trova il rimorchiatore, immagino adeguato e protetto, che secondo il piano di emergenza in caso di incidente deve allontanare il sottomarino entro un?ora, stando a distanza di sicurezza di 520 metri, a non meno di 10 chilometri, a una velocità non inferiore a 3 nodi, magari col ponente teso. Le chiedo - continua Gian Carlo Fastame - di far sapere di quale struttura organizzativa di personale medico e paramedico dispone la sua stazione di decontaminazione sita nell?ex ospedale militare, e se e come è organizzata per la distribuzione alla popolazione delle pasticche di iodio stabile in caso di incidente a un sottomarino nucleare, distribuzione che deve avvenire in tempi immediati». Ecco la conclusione. «Non sono preoccupato per un incidente: per cultura tecnica e gestione di società industriali, valuto remoto il rischio e gestibili le conseguenze, ma per la stessa cultura che ho appreso dai colleghi Usa, dico che la prevenzione e l?organizzazione delle contromisure sono irrinunciabili». Andrea Nieddu
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