La Maddalena: preoccupato il responsabile della divisione oncologica



--- Nuovo allarme alla Maddalena ---

C'è un nuovo allarme La Maddalena. L'ha segnalato, durante la visita dell'assessore regionale al San Giovanni di Dio, il primario del reparto, Salvatore Ortu. Ed è nato un caso.
Secondo il responsabile della divisione oncologica, ci sono buone ragioni 
per ritenere che - a causa di problemi ambientali - La Maddalena registrerà 
molto presto un incremento di tumori ossei e della mammella. Ortu ha 
spiegato a Nerina Dirindin le ragioni che l'hanno spinto a fare questa 
denuncia. Più che ragioni, numeri: 400 casi in più l'anno nell'intera area 
della Asl con qualche preoccupante aumento proprio dove dormono i 
sommergibili americani a propulsione nucleare, baia di Santo Stefano.
Manca una qualunque prova provata di un nesso tra tumori e presenza della 
base statunitense. Anzi, a voler essere precisi, il ministero della Difesa 
sostiene - per bocca di un team di esperti - esattamente il contrario. 
Salvatore Ortu ha tuttavia buoni motivi per non stare tranquillo: a Sassari 
mancano statistiche e rilevazioni recenti. Dunque, non potendo fare 
raffronti e calcolare l'incidenza anno per anno, si è richiamato ai dati di 
oggi. E i dati di oggi sono tutt'altro che tranquillizzanti. Per questo ha 
approfittato della visita di Nerina Dirindin. Sapeva che in questo modo la 
questione non sarebbe passata sotto silenzio. E così è stato.
L'assessore alla sanità ha raccolto prima di tutto le lamentele di routine 
(spazi angusti, problemi organizzativi e di personale), poi si è 
concentrata su La Maddalena. Il direttore generale Scarteddu le ha 
comunicato tra l'altro di essere stato convocato dalla commissione ambiente 
del Senato che sta svolgendo un'inchiesta sui rischi di inquinamento 
atomico. La faccenda è talmente sentita che attualmente è in corso 
un'indagine epidemiologica tra gli undicimila residenti dell'isola. I 
risultati si avranno soltanto tra qualche mese.
Nel frattempo la Dirindin s'è fatta parte diligente e ha parlato della 
questione durante l'incontro con la conferenza dei sindaci. Il suo 
intervento e le sue preoccupazioni hanno tuttavia irritato Settimo Nizzi, 
sindaco di Olbia. Che dietro ci ha visto, con tutta probabilità, il 
pericolo di una strumentalizzazione politica. Il solito complotto 
comunista, direbbe il leader del suo partito. Secondo lui (ma si ignora 
sulla base di quali dati), non c'è alcun rischio-tumori, la presenza dei 
sommergibili Usa non comporta conseguenze sul piano ambientale e tantomeno 
su quello della salute pubblica.
La Dirindin gli ha replicato a modo suo, in maniera netta e precisa, 
spiegandogli di non essere d'accordo. E richiamandosi alla testimonianza 
del primario di Oncologia, ha sostenuto che è comunque necessario un 
approfondimento sul campo. Occorre, insomma, accertare una volta per tutte 
se esistono legami tra l'attività dei militari americani ed un eventuale 
inquinamento dell'acqua e dell'aria.
Per dovere di cronaca, va ricordato che la commissione nominata dal 
ministro Martino ha effettivamente rilevato la tossicità di alcune alghe e 
la presenza sulle rocce di sostanze che hanno una bassa radioattività. Si 
tratta - hanno spiegato - di fenomeni assolutamente naturali e in nessun 
modo riconducibili alla flotta statunitense.
Per il sindaco di Olbia questo basta e avanza per seppellire 
definitivamente angosce e paure della gente. Nerina Dirindin non è della 
stessa opinione e intende invece andare a fondo. Non si sa però in che modo 
il capitolo La Maddalena entrerà nel Piano regionale sanitario: appena un 
mese d'attesa e lo sapremo.
Unione Sarda cronaca di Olbia del 16/11/2004

Per altre informazioni: http://www.vialebasi.net