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influenza della base nato della maddalena sulla politica locale
- Subject: influenza della base nato della maddalena sulla politica locale
- From: useppescano at virgilio.it
- Date: Tue, 19 Oct 2004 14:33:37 +0200
dalla nuova cronaca Olbia gallura del 17\10\2004 «I Ds sono con il presidente» Base Usa, la Quercia sconfessa Stefano Filigheddu Netta presa di distanze dalle dichiarazioni contro Soru dell?ex consigliere comunale «Il 21 ottobre saremo al suo fianco» LA MADDALENA. I Democratici di sinistra si dissociano e prendono le distanze dall?ex consigliere comunale Stefano Filigheddu per le accuse al presidente della regione Renato Soru sulla questione della base Usa. Con una nota diffusa dalla segreteria federale di Olbia, i vertici del parlamentino provinciale e regionale stigmatizzano le dichiarazioni alla stampa di Filigheddu. Il quale ha criticato Soru perché, a suo avviso, non sarebbe intervenuto in tempo per interrompere il lavori che sarebbero cominciati a Santo Stefano. I Ds lo correggono: «Filigheddu non esprime la posizione del nostro partito a La Maddalena». «La segreteria dei Ds maddalenina, quella provinciale e il segretario regionale del partito - spiega il documento -, saranno al fianco di Soru il 21 ottobre per sostenere le rivendicazioni del popolo sardo e della comunità maddalenina». Una smentita clamorosa, quindi che arriva dai vertici del partito e che delegittima la posizione dello stesso consigliere. Quali ripercussioni potrà avere all?interno della Quercia e della coalizione di centrosinistra che in questa fase si sta apprestando a una delicata trattativa per le prossime consultazioni comunali? La risposta arriva dai tre coordinatori della segreteria locale dei Ds. «Apprendo con stupore dagli organi di stampa - afferma Gian Vincenzo Belli - le affermazioni di Stefano Filigheddu. Credo di poter smentire quanto apparso in riferimento ai diesse. Penso si tratti di un?iniziativa esclusivamente personale con la quale non concordo, soprattutto nei modi e nei tempi. Come coordinamento siamo impegnati, insieme alle altre forze politiche del centrosinistra, nel preparare al meglio la visita del presidente Soru». Dal canto suo, Fabio Canu è meravigliato delle affermazioni del suo compagno di partito. «La sezione - afferma - è impegnata a rafforzare le azioni del presidente Soru in merito alle problematiche legate a la base americana. Chiediamo, quindi, a Filigheddu di spiegare al più presto le sue dichiarazioni nella sezione del partito». Pier Franco Zanchetta, ex capogruppo del gruppo Buon Vento, afferma: «La nostra posizione è chiara e inequivocabile, ed è nota anche ai nostri alleati. L?abbiamo espressa conducendo una battaglia politica in consiglio comunale, affermando ripetutamente, a fianco al segretario Renato Cugini, la posizione su tutta la questione della presenza americana, sia per gli aspetti sanitari che socio-economici. Avremo modo di riaffermare la nostra posizione in occasione della visita del presidente per il prossimo 21 ottobre, al quale confermeremo il nostro sostegno nella conduzione di una battaglia politica a favore dell?intera comunità maddalenina, sia sotto il profilo della garanzia della salute pubblica pubblica che sul peso della servitù americana sul nostro territorio. Con la richiesta di occuparsi di La Maddalena con l?attenzione che questo territorio merita». Andrea Nieddu PROGETTO SARDEGNA «Sindaci, mettete la fascia tricolore e andate con Soru a La Maddalena» Riceviamo e pubblichiamo «L?idea di Sardegna che vogliamo, parte da pochi chiari concetti. Una Sardegna libera da compromessi, forte, consapevole della propria potenzialità e del proprio ruolo nell?Italia e nell?Europa di oggi». A queste parole di Renato Soru seguono i fatti: giovedì 21 ottobre il Presidente della Regione sarà a Santo Stefano, deciso a farsi carico della questione nucleare della Maddalena E noi saremo con lui, perché la vicenda della base americana esca dal buio avvolgente del segreto militare, perché i sommergibili nucleari se ne vadano, per essere liberi di decidere del nostro futuro e del nostro territorio. Molte cose sono cambiate dallaccordo tecnico segreto del 72 tra Italia e Usa: mentre la Guerra Fredda è finita, il punto di approdo della Us Navy per sottomarini a propulsione nucleare con armamento atomico è diventato nei fatti una base navale americana che sarà potenziata e resa permanente da quei 53.000 metri cubi di migliorie infrastrutturali decisi in spregio al parere contrario del Comitato paritetico Stato-Regione per le servitù militari. La realtà già drammatica diventa grottesca: il parco naturale della Maddalena ospita reattori nucleari ambulanti, in assenza di una ragione legittima, nella totale mancanza di trasparenza, senza coinvolgere il Parlamento italiano e ignorando i pronunciamenti della Regione Sardegna. E la base Usa di Santo Stefano agisce in regime di extraterritorialità ed extragiurisdizionalità, diventando epicentro di attacco in tutto il Mediterraneo. Come è già accaduto dalla prima guerra del Golfo all?ultima spedizione anti-Saddam, con un Parlamento che non ha mai deliberato lo stato di guerra e nonostante il dettato dellarticolo 11 della Costituzione. Il quadro geopolitico si traduce in gravissime conseguenze per il nostro territorio: la presenza di elementi radioattivi che il balletto delle analisi ufficiali non ha chiarito, il rischio di incidenti nucleari devastanti (il caso ultimo dell?Hartford è indicativo della concretezza del pericolo e della totale omertà che copre le informazioni), l?impossibilità di programmare uno sviluppo libero da vincoli e servitù militari umilianti. Tutto questo nonostante la vittoria del referendum italiano per la messa al bando del nucleare, e in aperta violazione delle norme internazionali di sicurezza stabilite dall?Aiea (Agenzia internazionale per l?energia atomica). In più, con il divieto imposto al popolo sardo di esprimere la propria volontà sulla base atomica statunitense. La base di Santo Stefano è estranea alla strategia della politica di difesa europea e profondamente estranea alla nostra isola, così come ci risultano estranee le altre basi militari, dove giochi di guerra si trasformano in sistemi di morte. La desecretazione richiesta dal presidente Soru è il primo passo ufficiale di un percorso chiaro a tutti i sardi, per liberare l?isola dal bagaglio di armamenti e servitù militari che l?avviliscono. In Gallura chiediamo l?allontanamento dei sommergibili a propulsione nucleare da Santo Stefano, un piano di dismissione con date di inizio e di termine certi, assorbimento alternativo dei livelli occupazionali della ?base americana?. La Sardegna che vogliamo è punto di incontro tra popoli, culture e religioni diverse, isola di solidarietà in un Mediterraneo di pace. Su questo chiediamo a tutti, cittadini, associazioni, partiti e istituzioni di essere il 21 ottobre a Maddalena, a fianco del Presidente della Regione, ognuno consapevole della propria identità e dei propri diritti, e un invito speciale rivolgiamo ai sindaci della Gallura, perché la loro fascia tricolore possa testimoniare la volontà dei sardi di gestire la propria terra. Coordinamento gallurese Progetto Sardegna stessa fonte del 19\10\2004 Base di Santo Stefano, Soru fa bene» LA MADDALENA. Ai responsabili del circolo «Progetto Sardegna» della Maddalena, Pio Palazzolo, Marina Spinetti e Franco Lullia, è dispiaciuta la presa di posizione di Stefano Filigheddu, sulla presunta «menzogna» del presidente Soru, in merito «alla volontà di intervenire» per impedire il raddoppio della base Usa di Santo Stefano e chiederne l?allontanamento in tempi «brevi e certi». Per l?occasione ricordano che, sino ad oggi, nessun presidente della Regione era arrivato a tanto, neanche il compianto Mario Melis. «Il presidente - inizia la nota - ha dovuto calibrare con attenzione i passi da fare affinché si potesse arrivare a capo di una situazione che ormai è incancrenita nelle posizioni di dominio statunitense e statale da 32 anni. Infatti, anche a causa del muro di gomma del segreto di Stato (un contenitore dove ci sarà, una volta scoperchiato, il tutto e il nulla in modo da giustificare ogni tipo di lavoro o presenza), le forze politiche e militari si sono prodigate a minimizzare ogni rischio di incidente, annullare ogni problema di ordine sanitario derivante da inquinamento radioattivo, negare anche l?aumento, manifesto agli occhi di tutti, del numero di statunitensi presenti nell?isola. La parola d?ordine è stata: ?tranquilli è tutto sotto controllo?. Ne abbiamo avuto la riprova, come se non bastassero le esperienze pregresse, in questo anno durante il quale l?apparato statale attraverso mille rivoli e condizionamenti, si è adoperato anche per negare l?evidente». Non sono d?accordo i tre, quando Filigheddu afferma che Soru verrebbe solo per «farsi una gita in barca» perché non «è da chi non conosce la determinazione, la razionalità e la serietà di chi regge le sorti della Regione e è abituato ad agire in altro modo». Premesso il fatto che Soru non ha la «bacchetta magica», «egli ha preso un impegno con il popolo maddalenino e sardo che lo ha premiato anche per questo affidandogli il mandato a governare. Siamo sicuri che non ci deluderà, poiché farà di tutto per mantenere la parola data». In ultimo vogliano però sperare, anche se ne sono certi, che tali accuse (quelle rivolte a Renato Soru) vengano al più presto sconfessate dai Ds isolani, che l?hanno già fatto, perché ognuno per conto proprio può dire ciò che ritiene più opportuno, e se ne assume la responsabilità, altro, invece, è la posizione di una forza politica che ritiene di essere investita di maggiori responsabilità perché maggioritaria nel centrosinistra, soprattutto in un momento così politicamente delicato per la nostra cittadina». (a.n.) LA MADDALENA Alle 10 consiglio provinciale, poi la conferenza della Giudice LA MADDALENA. A due giorni di distanza dall?arrivo del presidente della Regione Renato Soru, interessato a vedere l?arcipelago, ma in particolare Santo Stefano (dove sono già iniziati i lavori di ristrutturazione della base) è prevista per questa mattina alle 10, una riunione aperta del consiglio provinciale. E? la seconda volta che i consiglieri di palazzo Sciuti arrivano alla Maddalena insediandosi nel salone municipale per discutere sulla questione della base Usa. L?incontro è stato previsto perché richiesto dal consigliere provinciale maddalenino Giulio Giudice: la richiesta era stata rivolta al ministro della Difesa «per trattare insieme - destra e sinistra - il problema della ristrutturazione e del potenziamento della base navale di Santo Stefano e per opporci, insieme, con tutte le forze. Solo con l?unità - aveva detto Giudice -, si riesce a impedire agli americani un eventuale ristrutturazione o un potenziamento e non cedendo neppure un metro di terreno nell?isola madre.» Subito dopo il consiglio, è prevista una conferenza stampa dell ex sindaco Rosanna Giudice, che dirà la sua circa il suo ?siluramento? avvenuto da parte degli uomini del suo partito e di quelli che lei stessa riteneva amici. (a.n.)
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