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dalla nuova del 14\9\2004
- Subject: dalla nuova del 14\9\2004
- From: useppescano at virgilio.it
- Date: Fri, 17 Sep 2004 14:12:45 +0200
La Regione faccia chiarezza sugli insediamenti a S.Stefano» -------------------------------------------------------------------------------- Una commissione venuta dagli alti comandi di Napoli ha rotto gli indugi, ed invece di presentare pubblicamente, come previsto sino ad ieri, la sesta verità sul progetto del Pentagono nella cimosa costiera a levante di Santo Stefano, annuncia l?inizio dei lavori. Di fatto i lavori sono già stati avviati da tempo con i preliminari della predisposizione della strada che dalla banchina di Villamarina, a nord est di Santo Stefano, conduce alla base statunitense passando per monte Zucchero. Ma soprattutto sono già in esercizio i 12 nuovi generatori Cummins da 900 Kw ed i 6 Carterpillar da 1000 Kw, rispetto a vecchi 6 Cummins da 1000 Kw. Il progetto di migliorie/ristrutturazione/riqualificazione infrastrutturali con potenziamento volumetrico, proseguirà con l?edificazione di quasi 50.000 metri cubi di cemento armato rispetto ai circa 4.000 mc preesistenti anch?essi in muratura ed i 16.000 mc di ferraglia indecente, non computabile per legge ma computati per truffa dai comandi statunitensi e, quel che è peggio, anche dagli italiani che avevano la coda di paglia della responsabilità di quello sconcio. Le cifre approssimative sono obbligate per la girandola di numeri, come nel truffaldino gioco delle tre carte, che vari documenti, tutti ufficiali, hanno messo in campo anche con i decimali e le virgole. E tra le tre carte ha vinto l?ultima a stelle e strisce, calata dalla Us Navy per uso politico dell?ex presidente Masala. Questa computava addirittura come volumetria preesistente i metri cubi di merce accatastata all?esterno, nei piazzali antistanti i prefabbricati, e ne ha conteggiato ben 16.281 mc, facendo vincere la truffa che vorrebbe addirittura una diminuzione del 15% di volumetria dell?ultimo e sconosciuto progetto rispetto allo stato attuale. La Marina italiana a suo tempo aveva invece ufficialmente calcolato un incremento del 25%, pur computando abusivamente due volte una nave-bettolina di ben 10477 mc. La giunta regionale di destra aveva deciso di essere connivente con i trucchi volumetrici e, senza alcun controllo, ha aderito il 14 gennaio 2004 alla verità di Stato secondo cui il nuovo progetto prevedeva una riduzione di volumi. Ha tentato di far credere che così soddisfava l?impegno della mozione del consiglio regionale del dicembre 2002, che lo impegnava a rigettare qualsiasi ipotesi di ampliamento della base di S. Stefano. In occasione dell?accordo romano un funzionario della presidenza della Regione ha addirittura firmato un testo con un altro funzionario della presidenza del consiglio dei ministri, in cui il primo rinunciava formalmente all?opposizione che la Regione aveva proposto a Berlusconi avverso la decisione del ministro della Difesa. Masala ha così rinunciato alla facoltà di legge di sedere in consiglio dei ministri per ridiscutere il progetto e chiedere, sempre per facoltà di legge, di conoscere i termini degli accordi segreti su La Maddalena/S. Stefano per poter valutare la corrispondenza del progetto a quanto si pretendeva vi fosse previsto. La nuova giunta regionale, ed in particolare il suo nuovo presidente, ha tutte le ragioni politiche e giuridiche per rivedere questa che è una delle più vergognose pagine della passata legislatura. Riaprire un tavolo con il governo è ancora possibile anche sulla base delle previsioni sottoscritte dalla presidenza del Consiglio dei ministri di prendere in considerazione le esigenze del territorio rispetto al progetto Usa. Anche in sede tecnica Soru ha la facoltà per legge di richiedere la riconvocazione del Comitato sulle servitù militari, possibilmente ricomposto con la novità politica nel frattempo succeduta. Secondo l?accordo del 14 gennaio, infatti, è stato redatto un nuovo progetto dalla US Navy che «non prevede alcun potenziamento della struttura esistente». In sede di ultimo comitato, invece, era stato presentato e bocciato un progetto diverso, che anche i documenti della marina militare italiana presentavano con un incremento volumetrico del 25%. È obbligo di legge che il nuovo progetto abbia il parere dello comitato stesso. Il protocollo d?intesa dello scorso gennaio prevede, inoltre, la piena disponibilità del ministro della Difesa a «fare propri tutti i suggerimenti e le migliorie progettuali» che la Regione vorrà proporre. Questa Regione ha quindi la possibilità di conoscere il nuovo progetto per poter elaborare le proprie proposte. I motivi politici per l?intervento del presidente Soru ci sono, come pure i motivi giuridici. Non dovrebbe mancare la volontà politica, purché tutto avvenga con la dovuta tempestività. Salvatore Sanna ex membro del comitato paritetico sulle servitù militari
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