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(Fwd) [CacaoElefante] Il quotidiano delle buone notizie
- Subject: (Fwd) [CacaoElefante] Il quotidiano delle buone notizie
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Sat, 13 Mar 2004 14:27:06 +0100
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------- Forwarded message follows ------- Date sent: 13 Mar 2004 01:30:01 -0000 To: cacaoelefante at alcatraz.it Subject: [CacaoElefante] Il quotidiano delle buone notizie From: "C@C@O quotidiano" <quotidiano at alcatraz.it> CACAO ELEFANTE Il quotidiano delle buone notizie comiche L'essenziale delle notizie e' sempre vero --- SPOT (LIBRI) --- Le 25 notizie più censurate nel 2003 "Il nostro stesso futuro dipende dalla conoscenza che questa raccolta di notizie celate ci permette" San Diego Review Per acquistarlo direttamente online http://www.commercioetico.it Sabato 13 marzo 2004 Pubblichiamo un estratto dal nuovo libro edito dalla Nuovi Mondi Media, "CENSURA". Lo potete acquistare direttamente online dal sito http://www.commercioetico.it LE 25 NOTIZIE PIU' CENSURATE NEL 2003 di Peter Phillips e Project Censored Dopo "Tutto quello che sai e' falso", Nuovi Mondi Media propone in Italia un'altra straordinaria antologia d'informazione controcorrente pubblicata negli Stati Uniti. "CENSURA" e' l'edizione italiana di "Censored 2004", la prestigiosa raccolta annuale delle piu' importanti notizie censurate dai grandi mezzi di comunicazione realizzata da Project Censored, un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che da ventisette anni e' impegnato per la liberta' d'informazione. "Censura" e' il risultato di un lavoro annuale di selezione tra migliaia di notizie condotto, nella Sonoma State University, da oltre 200 fra studenti, giornalisti e studiosi di prestigio, tra cui Noam Chomsky, Norman Solomon e Howard Zinn. In tempi di concentrazione inedita dei media nelle mani di pochi ricchi e potenti, uno straordinario contributo per la liberta' e la democrazia nell'informazione. Peter Phillips, direttore di Project Censored, e' professore di Sociologia alla Sonoma State University (California). Project Censored e' un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che si propone di promuovere "il ruolo del giornalismo indipendente in una societa' democratica". "Il nostro stesso futuro dipende dalla conoscenza che questa raccolta di notizie celate ci permette" - San Diego Review "Project Censored e' una delle organizzazioni alle quali dovremmo prestare ascolto, per avere la certezza che i nostri giornali e le nostre televisioni stiano svolgendo un serio ed etico lavoro informativo" - Walter Cronkite "Una lettura doverosa per i giornalisti e i cittadini che vogliono essere veramente informati" - Los Angeles Times Un estratto da "CENSURA" L'inosservanza degli accordi internazionali da parte degli Stati Uniti Fonti: Connections, giugno 2002. Titolo: "Rule of Power or Rule of Law?". Autori: Marylia Kelly e Nicole Deller.The Nation, aprile 2002, Titolo: "Unsigning the ICC", Autore: John B. Anderson. Ashville Global Report (AGR), 20-26 giugno 2002. Titolo: "U.S. Invasion Proposal Shocks the Netherlands". Redatto da: Eamon Martin. Global Outlook, estate 2002. Titolo: "Nuclear Nightmare". Autore: John Valleau. Docenti valutatori: Lynn Cominsky, Rick Luttmann, Mary Gomes, Robert Mac Namara e Diana Grant. Studenti ricercatori: Pat Spiva e Tara Spreng. Gli Stati Uniti hanno firmato nove accordi multilaterali che hanno sovvertito in maniera graduale o violato spudoratamente. L'Amministrazione Bush ora rigetta del tutto un certo numero di questi accordi e cosi' facendo mette a repentaglio la sicurezza globale, in quanto altre nazioni si sentono legittimate a fare altrettanto. Gli accordi respinti comprendono: il Trattato Globale per la Messa al Bando degli Esperimenti Nucleari (CTBT), il Trattato per la Messa al Bando delle Mine Antiuomo, lo Statuto di Roma sul Tribunale Internazionale per i crimini contro l'umanita' (ICC), un protocollo volto a creare un regime di conformita' per la Convenzione sulle Armi Biologiche (BWC), il Protocollo di Kyoto sul riscaldamento globale del pianeta e il Trattato contro i missili balistici (ABM). Gli Usa non rispettano nemmeno il Trattato sulla Non Proliferazione delle Armi Nucleari (NPT), la Commissione sulle Armi Chimiche (CWC), il BWC e la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Gia' il solo trattato contro i missili balistici risulta cruciale per la sicurezza nazionale; la sua cancellazione distruggerebbe l'equilibrio di poteri attentamente costruito nel suo progetto originale. L'Amministrazione Bush non ha una scusa legittima per vanificare il trattato, perche' gli episodi che hanno minacciato la sicurezza del paese non hanno coinvolto i missili balistici e nessuno di essi e' in alcun modo collegato all'oggetto del Trattato ABM. Il ritiro di Bush viola la Costituzione statunitense, il diritto internazionale e l'articolo XV del trattato stesso. L'Amministrazione Bush dice di avere bisogno di sbarazzarsi del Trattato ABM in modo da potere testare sui cruiser Aegis il radar SPY contro i Missili Balistici Intercontinentali (ICBM) e per poter costruire un nuovo impianto per le sperimentazioni a Fort Greely, in Alaska. Inoltre, alcuni conservatori hanno volutamente rigettato il Trattato ABM perche' rappresenta l'ostacolo maggiore allo sviluppo di un sistema missilistico difensivo alla "Guerre Stellari". L'NPT e' fondamentale per la sicurezza mondiale perche' ostacola la proliferazione delle armi nucleari. Gli Stati Uniti, attualmente, non rispondono ai requisiti dell'NPT, come dimostrato nella Nuclear Posture Review del gennaio 2002. Inoltre, secondo alcuni critici, l'Impianto Nazionale di Accensione (NIF), in costruzione presso il laboratorio di Livermore, viola il Trattato Globale per la Messa al Bando dei Test Nucleari (CTBT), che gli Stati Uniti avevano firmato nel 1996 ma mai ratificato. Il CTBT proibisce le esplosioni nucleari e il suo dettato non ammette "eccezioni che permettano esplosioni termonucleari in laboratorio". Il XX secolo e' stato il piu' sanguinoso nella storia dell'umanita', con un totale di 174 milioni di persone uccise in genocidi e guerre. Mano a mano che il mondo diventa sempre piu' globalizzato matura il bisogno di un contesto legale internazionale attraverso il quale i cittadini del mondo possano sentirsi protetti da atti criminali efferati come il genocidio, i crimini di guerra e quelli contro l'umanita'. E' solo la comprensione di questa realta' che puo' spiegare i voti dei 139 paesi che hanno siglato il Trattato di Roma e le 67 ratifiche che hanno portato alla creazione del Tribunale Internazionale dell'Aia (ICC). L'ex Presidente degli Usa, Bill Clinton, ha firmato il Trattato di Roma appoggiando l'ICC durante il suo mandato. Tuttavia, con un atto senza precedenti, George W. Bush ha cancellato la firma di Clinton (in passato un Presidente degli Stati Uniti non aveva mai invalidato la firma di un trattato). E la sua Amministrazione ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di collaborare con l'ICC. Inoltre, con quella che e' stata chiamata la "Legge per l'Invasione dell'Aia", il Comitato per gli Stanziamenti della Casa Bianca, ha votato per autorizzare il ricorso alla forza militare per "salvare" qualunque americano imputato di fronte al Tribunale Internazionale. Erica Terpstra, una deputata parlamentare dei Paesi Bassi - dove si trovano l'Aia e l'ICC - dichiara che cio' "non e' solo un gesto contro i Paesi Bassi... ma contro l'intera comunita' internazionale". Mentre i sostenitori del Tribunale Internazionale lo considerano il piu' importante risultato nel diritto internazionale dai tempi del tribunale di Norimberga per i crimini di guerra nazisti, l'Amministrazione Bush insiste sul fatto che questo trattato limiterebbe la sovranita' statunitense e interferirebbe con le azioni dell'esercito statunitense. Il rifiuto senza precedenti e la rapida ritrattazione degli accordi che in effetti hanno mantenuto la pace per decenni, non solo continueranno a mantenere l'isolamento della politica statunitense ma invalideranno anche le convenzioni e i trattati stessi, venendo a mancare il sostegno e la partecipazione della prima superpotenza mondiale. AGGIORNAMENTO DI MARYLIA KELLY Gli Stati Uniti, i progenitori del principio per il quale le questioni nazionali e internazionali dovrebbero essere soggette al "governo della legge", ora stanno minando attivamente quella stessa legge. Cosi' facendo, gli Stati Uniti riducono la sicurezza sia dei propri cittadini sia di quelli del resto del mondo. "Rule of Power or Rule of Law?" (Governo del Potere o Governo della Legge?, NdT), e il rapporto piu' dettagliato sul quale si basa l'articolo, documentano come gli Usa violino i propri obblighi legati al trattato e al diritto internazionale. Inoltre, l'articolo e il rapporto gettano le basi per il dibattito pubblico sulle conseguenze a lungo termine della crescente tendenza dell'Amministrazione Bush a utilizzare l'esercito statunitense, le nuove armi e una "Fortezza America" unilateralmente potente come base della propria politica estera. Da quando l'articolo e' stato pubblicato, nel maggio 2002, gli Usa hanno intrapreso una serie di azioni per indebolire il diritto internazionale come contesto in cui operare per la giusta risoluzione dei conflitti. La prima che viene in mente e' la recente guerra in Iraq; ma anche altre azioni statunitensi meno note, volte a minare i trattati internazionali, possono avere degli impatti gravi e deleteri sulla sicurezza interna e mondiale. Basta citare due esempi: l'inosservanza statunitense del Trattato di Non Proliferazione delle Armi Nucleari (NPT) e l'inosservanza della Convenzione sulle Armi Biologiche (BWC). L'Amministrazione Bush ha ignorato di proposito i propri obblighi al disarmo previsti dall'NPT, aggiungendo miliardi di dollari al budget per lo sviluppo di armi nucleari, e richiedendo - all'interno del preventivo di spesa per il 2004 - di accelerare la messa a punto in laboratorio di una "potente bomba nucleare terrestre a penetrazione", di condurre ricerche su varie ipotesi di armi nucleari in miniatura, di potenziare la capacita' degli Stati Uniti di effettuare veri e propri test nucleari sotterranei in piena regola e di progettare e costruire una nuova fabbrica di noccioli al plutonio capace di raggiungere i livelli di produzione dei tempi della Guerra Fredda, con oltre 500 nuovi nuclei di bombe all'anno. La Revisione della Posizione sul Nucleare dell'Amministrazione e la conseguente Strategia per la Sicurezza Nazionale, promulgano una politica di "prevenzione" o di ricorso "preventivo" per primi alle armi nucleari. Non e' una coincidenza che la Corea del Nord e l'Iran, obiettivi della nuova politica nucleare Usa, abbiano apparentemente accelerato i loro programmi nucleari. La Corea del Nord ha annunciato il proprio ritiro dal Trattato di Non Proliferazione; l'Iran ha indubbiamente incrementato il proprio programma energetico nucleare rendendolo piu' aggressivo, sebbene ancora nel rispetto dei requisiti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. E gli Usa ordinano: "fate quello che diciamo, non quello che facciamo". Le azioni statunitensi hanno portato anche a un pericoloso indebolimento della Convenzione sulle Armi Biologiche. Non molto tempo fa, nel novembre 2002, l'Amministrazione Bush ha continuato a ostacolare i negoziati sulle misure di verifica e di applicazione necessarie a individuare e prevenire le violazioni al BWC. Gli Usa, quindi, hanno annunciato l'intenzione di costruire e usare impianti per le armi biologiche presso i suoi due migliori laboratori di armi nucleari: Lawrence Livermore in California e Los Alamos, nel New Mexico. Questo accostamento di agenti batteriologici e armi nucleari procede senza alcuna documentazione sull'impatto ambientale, udienza pubblica o ispezione relativa alla proliferazione. AGGIORNAMENTO DI JOHN VALLEAU I mass media hanno continuato a ignorare le implicazioni dei piani della Difesa Missilistica (MD) statunitense. Tra i gruppi di pacifisti, pero', la mobilitazione e' continuata. Quando il governo del Canada e' stato sollecitato con forza - da delegazioni, lettere e relazioni - a opporsi pubblicamente ai piani MD, sono stati evidenziati i rischi sia per la proliferazione nucleare che per l'introduzione di armamenti spaziali statunitensi. Vista l'opposizione canadese alle armi spaziali (nella Conferenza ONU sul Disarmo e altrove) siamo rimasti delusi dalla riluttanza del nostro governo a prendere posizione. Speravamo che se il Canada avesse parlato chiaro, in quanto nazione amica appartenente alla NATO e al NORAD, cio' avrebbe di sicuro avuto degli effetti inibitori sui programmi statunitensi. Nelle ultime settimane (scrivo all'inizio di giugno 2003) la questione e' diventata improvvisamente di primo piano nei media principali ma per la piu' deludente delle ragioni: il governo canadese si sta muovendo per "negoziare" con gli Usa la collaborazione nel MD - l'esatto contrario di cio' che speravamo - e usa argomentazioni evasive che fanno pensare che non abbia mai letto le relazioni in merito. Il cambiamento nella politica canadese e' dovuto al manifesto malcontento Usa per il rifiuto, da parte del Canada, di ricoprire un ruolo attivo nell'aggressione illegale all'Iraq. La risposta imbarazzante di Ottawa e' stata il tentativo di riconquistare il favore degli Usa a costo di rinunciare ai propri principi: questa e' la vita alla periferia del potere. Di buono c'e' che si e' scatenato un energico dibattito politico incentrato fondamentalmente sulle questioni cruciali del MD, relative alla proliferazione nucleare e al percorso verso le armi spaziali; la speranza e' che articoli come il mio e come altri abbiano contribuito, in qualche modo quantomeno, a risvegliare una consapevolezza pubblica sulle questioni in gioco. AGGIORNAMENTO DI EAMON MARTIN Quando e' uscito l'articolo, il direttore di Asheville Global Report ha notato che, escluso un modesto articolo pubblicato sul circuito Reuters, la copertura della notizia si e' limitata ad alcuni articoli pubblicati al di fuori degli Stati Uniti. Qui, l'Amministrazione di George W. Bush stava gia' attuando una discutibile politica estera unilaterale, arrivando a minacciare l'invasione di una nazione sovrana, pur di difendere i propri collaboratori dall'esame degli osservatori per i diritti umani e, quindi, dell'opinione mondiale. Alla luce della natura estremamente provocatoria e ostile di tale posizione diplomatica, viene da chiedersi se gli stessi grandi media non stiano proteggendo gli Stati Uniti da un'assunzione di responsabilita' occultando questa storia. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), per il secondo anno consecutivo, ha recentemente esteso la loro esenzione dalla giurisdizione del Tribunale Internazionale. "La risoluzione [dell'ONU] rappresenta un tentativo di soddisfare l'ideologia politica e la legislazione interna, e... subordinare un'istituzione multilaterale al potere statunitense", ha dichiarato William Pace, colui che ha convocato la Coalizione per l'ICC, in un articolo di Jim Lobe per l'Inter Press Service, pubblicato il 9 giugno 2003. Lobe scrive che i comitati per i diritti e i sostenitori del governo nell'ICC stanno chiedendo un dibattito aperto sulla questione. Sostengono che il Consiglio di Sicurezza manchi dell'autorita' legale per concedere esenzioni poiche' lo statuto delle Nazioni Unite non prevede la possibilita' di emendare un trattato internazionale. Il gruppo di William Pace, che rappresenta decine di gruppi per i diritti umani nel mondo, ha esercitato forti pressioni sulle nazioni facenti parte del UNSC affinche' respingano la richiesta di Washington. Dei 15 membri del consiglio, solo gli Stati Uniti, la Cina e il Pakistan non hanno firmato lo Statuto di Roma. Gli altri 12 lo hanno o firmato o ratificato. A maggio 2003, tutti i membri della NATO, eccetto gli Stati Uniti e la Turchia, hanno ratificato il trattato ICC, cosi' come tutti i membri dell'Unione Europea (UE) e tutti i membri candidati all'Unione Europea, eccetto la Repubblica Ceca. Il fatto che l'Amministrazione Bush dimostri una tale resistenza verso il Tribunale Internazionale in un momento di espansionismo militare statunitense senza precedenti e mentre sta sbandierando una Strategia di Sicurezza Nazionale di difesa "preventiva", ha fatto nascere il sospetto che la Casa Bianca stia ricercando l'impunita' assoluta. Mentre i massimi funzionari statunitensi come il Vicepresidente Dick Cheney continuano a dipingere la campagna globale contro il "terrore" come una guerra potenzialmente "senza fine", e lo spiegamento delle forze statunitensi all'estero si allarga dalla Colombia al Corno d'Africa fino alle Filippine e oltre, il rifiuto statunitense di un tribunale internazionale puo' avere implicazioni geopolitiche allarmanti. Simone Canova, Jacopo Fo, Gabriella Canova, Maria Cristina Dalbosco www.alcatraz.it Per commentare questa news http://www.alcatraz.it/redazione/news/show_news_p.php3?NewsID=2024 Per cancellarti da questa newsletter vai alla pagina http://www.alcatraz.it/mailinglist.html Associati a Cacao - Libera Universita' di Alcatraz e sostieni il Quotidiano delle buone notizie e tutto il circuito di siti internet di Alcatraz. 27 euro per andare avanti. http://www.alcatraz.it/soci.html Iscrivi un amico o una amica! http://www.alcatraz.it/mailinglist.html Il tuo amico poi potrà confermare l'iscrizione oppure lasciarla decadere automaticamente. Per l'archivio di tutte le news clicca qui www.alcatraz.it/redazione/news/public_news.php3 Per la homepage di Alcatraz.it clicca qui www.alcatraz.it Per i tuoi bio acquisti http://www.commercioetico.it Powered by www.wonder.it ------- End of forwarded message -------
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