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Re: economia di guerra
- Subject: Re: economia di guerra
- From: fubarat at tin.it
- Date: Tue, 16 Sep 2003 15:29:46 +0200
A chi posso chiedere eventuali informazioni sugli esiti della FIERA DEGLI ARMAMENTI che si è tenuta a Londra la settimana scorsa? Grazie Fulgida >-- Messaggio originale -- >Date: Fri, 05 Sep 2003 15:46:36 +0200 >To: disarmo at peacelink.it >From: rossana <rossana123 at libero.it> >Subject: Re: economia di guerra >Reply-To: disarmo at peacelink.it > > > >> > >> > >>Questa analisi non mi para molto accurata, infatti non è speigato quale >>sarebbe il legame tra la supposta ripresa dell'economia civile e >>l'incremento delle spese militari. Conoscendo l'indistria bellica posso >dire >>che dal momento in cui viene presa la decisione di spendere a quello in >cui >>gli investimenti si trasformano in produzione ne passa del tempo. Inoltre >si >>impiegano sempre le categorie assolutamente inadeguate del Pil e degli altri >>indicatori che ci propinano a loro piacimento per sostenere delle tesi >>azzardate. Si è quindi succubi del loro sistema di analisi mendace, >>personalmente faccio fatica a credere che l'aumento delle spese militari >si >>sia trasformato immediatamente in una 'ripresa economica'. Questa è una >tesi >>cara anche ai neoconservatori Usa! >>achille > >io ho postato un articolo che presenta dei dati: l'economia si sa è fatta > >di teorie discordanti fra loro, da Keynes a Lange, da Rostow a Friedman.... >ultimamente si parla di keynesismo militare...ma > >"parlare dell'economista del new deal significa rimandare ad altri >economisti e allo studio dei cosiddetti cicli, ad oggi tieni presente >quanto si dice circa la riduzione dei tassi e gli investimenti immobiliari: >La critica di Mattick a Keynes è però una critica sul "lungo periodo", >quello che appunto John Maynard rifiutava dicendo "che nel lungo periodo > >saremmo tutti morti". Il keynesismo nella versione di sostegno alla domanda > >attraverso la spesa pubblica è ovviamente una politica "congiunturale". Vi > >è una tesi che dice che che con la seconda guerra mondiale si passa a un > >"keynesismo militare.Cioè la spesa pubblica militare sostituisce la spesa > >pubblica civile. Dalle elaborazioni risulta esservi una correlazione fra > >spesa militare e andamento del PIL americano dal 1945 ad oggi. E d'altra > >parte molti economisti hanno già studiato il "caso coreano" cioè l'effetto > >positivo della guerra di Corea sul primo rallentamento del PIL USA >nell'immediato dopoguerra. >Sono invece interessanti i risultati sul moltiplicatore del PIL che essi > >trovano: investimenti militare e investimenti in Welfare hanno un >moltiplicatore quasi uguale, intorno al 2,5 ma la spesa militare risulta > >più incisiva in quanto non ha bisogno di essere ripetuta come le politiche > >di Welfare. Poi ci sono le ricadute tecnologiche, poi c'è il fatto che la > >spesa militare si ripartisce fra i soliti amici...guarda caso >sovvenzionatori del Presidente"...ecc. ecc.. > >tratto da discorsi informali > > > >
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