disarmo Irak: il rapporto di Blix all'ONU. "Le foto di Powell non sono prove"



REPUBBLICA ON LINE
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Comunque secondo il capo degli ispettori in Iraq mancano
all'appello numerose armi. "Ci dimostrino di averle distrutte"

Hans Blix parla all'Onu
"Non abbiamo trovato prove"

"Le foto mostrate da Colin Powell
non sono convincenti, ci serve più tempo"


NEW YORK - Nessuna prova che l'Iraq possieda armi di distruzioni di massa, né che abbia un'attività nucleare. Al contrario c'è la certezza che Saddam abbia solo dei missili capaci di colpire a più di 150 chilometri, limite massimo concesso dall'Onu all'Iraq. Questo hanno detto i capi degli ispettori delle Nazioni Unite Hans Blix e Mohammed El Baradei al Consiglio di sicurezza dell'Onu confermando, per altro, una maggiore collaborazione dell'Iraq con gli ispettori e quindi la richiesta di maggior tempo per i loro esperti dislocati in Iraq, le cui attività aumenteranno in futuro.

Blix ha difeso orgogliosamente i suoi ispettori. Ha raccontato di 400 ispezioni in oltre 300 siti "senza avere percezione che gli iracheni sapessero dove gli ispettori sarebbero andati", ha detto che "non sono state trovate armi di distruzioni di massa anche se mancano all'appello tonnellate di agenti chimici che non si sa dove sono finiti. "L'antrace, l'agente nervino VX e i missili a lunga gittata - ha detto Blix - sono i problemi più importanti che dobbiamo affrontare. Lo stesso Iraq deve affrontare con onestà questo punto ed evitare di minimizzare gli interrogativi che sono ancora senza risposta. Bagdad dice di non avere queste armi, ma lo deve dimostrare".

La violazione reale di Saddam rispetto alle risoluzioni Onu riguarda i missili Al Samoud che hanno una gittata superiore ai 150 chilometri, come ha confermato l'ex ministro degli Esteri svedesi. Violazione aggravata dal ritrovamento di 380 motori per missili dichiarati illegali.

Comunque, rispetto alla relazione del 27 gennaio scorso Blix è apparso decisamente più soddisfatto sulla questione della collaborazione irachena. Le ispezioni, ha detto Blix, stanno "colmando il gap di informazioni mentre le interviste agli scienziati iracheni "si sono rivelate molto produttive". Quanto alle prove mostrate da Colin Powell allo stesso Consiglio di sicurezza Blix è sembrato scettico. "Le foto di movimenti di mezzi mostrate all'Onu dal segretario di Stato americano non provano necessariamente un illecito da parte dell'Iraq" ha infatti detto Blix.

Poi ha annunciato che i Mirage francesi, gli elicotteri e gli aerei tedeschi senza pilota continueranno a sorvolare l'Iraq così come gli ispettori continueranno a fare il loro lavoro. Ma i tempi, ha specificato, dipendono dal mandato che riceviamo, la questione del disarmo dell'Iraq invece "può concludersi rapidamente se l'Iraq coopera attivamente''.

Dopo Blix ha preso la parola El Baradei, il capo dell'Agenzia sul controllo del nucleare che ha seguito uno schema molto simile a quello del suo collega. Ha fatto un bilancio delle ispezioni, ha detto che dalla fase conoscitiva si è passati "alla fase investigativa", ha riconosciuto a Saddam che non ha mai negato l'accesso alle ispezioni.

Quanto alle armi atomiche El Baradei è stato chiaro. "Fino a questa data, non abbiamo trovato prove di attività nucleari proibite in Iraq. Tuttavia una serie di questioni sono tuttora oggetto di indagini. L'esperienza dell'agenzia in materia di verifica nucleare dimostra che è possibile valutare la presenza o l'assenza di un programma nucleare, anche senza la cooperazione totale delle autorità del paese coinvolto", ha aggiunto El Baradei. E per fare questo, ha annunciato, accresceremo "la nostra capacità di ispezione in Iraq nelle prossime settimane e aumentaremo il personale all'opera nel paese". "Speriamo - ha concluso - che Baghdad rispetti gli impegni presi e continui a collaborare con gli ispettori".

(Repubblica on line 14 febbraio 2003)




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ANSA
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NEW YORK - Troppe armi proibite mancano all'appello, ma se Baghdad collabora al cento per cento il disarmo attraverso le ispezioni si potra' ottenere in breve tempo: in un rapporto a luci e ombre il capo degli ispettori Onu Hans Blix ha accusato Baghdad di non aver dato prove sufficienti di aver distrutto le sue scorte di antrace, gas nervino e missili, ma ha anche espresso scetticismo sulle prove fornite al Consiglio dal segretario di stato Colin Powell. Ecco per stralci il rapporto del capo dell'Unmovic.

STATO ISPEZIONI: ''Le ispezioni ci hanno dato una buona conoscenza del panorama industriale e scientifico iracheno e della sua capacita' missilistica ma, come prima, non conosciamo ogni caverna e ogni angolo. Stiamo riuscendo a colmare il gap creato dalla loro sospensione tra 1998 e 2002.

NESSUN PROBLEMA A ACCESSO - L'accesso ai siti e' stato senza problemi. Ma la cooperazione deve essere anche di sostanza, non basta aprire le porte. Serve uno sforzo immediato, attivo e senza condizioni di risolvere le questioni aperte.

BAGHDAD ACCETTA AIUTO SUDAFRICA - A Baghdad abbiamo incontrato una delegazione sudafricana che si trovava li' per spiegare come il Sudafrica si era guadagnato la fiducia del mondo nello smantellamento del suo programma nucleare. L'Iraq ha accettato un offerta del Sudafrica di mandare una commissione di esperti per ulteriori colloqui''.

NON SONO STATE TROVATE ARMI PROIBITE - ''L'Unmovic non ha finora trovato armi di distruzione di massa, solo un piccolo numero di munizioni chimiche vuote che dovrebbero essere state dichiarate e distrutte''.

TROPPE ARMI MANCANO All'APPELLO - ''Un'altra questione importante e' che molte armi proibite mancano all'appello. Non bisogna saltare alla conclusione che esistono, ma la possibilita' c'e'. Se esistono, devono essere presentate per essere distrutte, se non esistono devono provarlo. Posso capire che dare le prove sia difficile, ma non e' compito degli ispettori trovarle''.

MISSILI - ''Gli esperti Unmovic hanno concluso che, sulla base dei dati forniti dall'Iraq, le due varianti del missile al Samud-2 eccedono la gittata consentita. Questo tipo di missile e' proibito sulla base della risoluzione 687 (1991)''.

ANTRACE E GAS NERVINO - ''L'8 e 9 febbraio a Baghdad l'Iraq ci ha consegnato molti documenti. Queste carte non danno nuove prove ne' offrono nuove conclusioni ma la loro consegna puo' essere vista come un segno di un nuovo atteggiamento di maggiore cooperazione irachena. L'Iraq ci ha fornito una lista di 83 nomi di persone coinvolte nella distruzione di agenti chimici. Sarebbe utile che facesse lo stesso per il settore biologico''.

INTERVISTE SCIENZIATI - ''Finora abbiamo potuto intervistare persone solo a Baghdad. Molti hanno rifiutato di essere interrogati se non con testimoni o a patto di registrare il colloquio. Riteniamo che le interviste senza testimoni e senza registratore darebbero maggiore credibilita'''.

BANDO SADDAM ARMI DISTRUZIONE MASSA - ''Stamattina abbiamo appreso che la legge e' stata adottata dall'Assemblea nazionale irachena in seduta straordinaria. E' un passo apprezzabile''. SCETTICISMO PROVE POWELL - ''Dati di intelligence presentate dal segretario di stato americano Colin Powell hanno suggerito che l'Iraq avrebbe ripulito i siti rimuovendo prove di armi proibite prima dell'arrivo degli ispettori. Vorrei commentare solo su un caso, quello dei camion identificati come centri di decontaminazione. Il movimento registrato potrebbe benissimo esser stato un'attivita' di routine tanto quanto un movimento di armi proibite in attesa di una imminente ispezione''.

TEMPI BREVI SE BAGHDAD COOPERA 100% - ''Se l'Iraq avesse fornito la necessaria cooperazione nel 1991 la fase di disarmo sarebbe stata breve e un decennio di sanzioni sarebbe stato risparmiato. Oggi, tre mesi dopo l'adozione della risoluzione 1441 i periodo di disarmo attraverso le ispezioni potrebbe essere ugualmente breve se l'Iraq cooperera' immediatamente attivamente e senza condizioni con l'Unmovic e l'Aiea''.
14/02/2003 19:10  - ANSA