LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI



GRUPPO DI RICERCA ASSOPACE NAPOLI
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LA STRATEGIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE DEGLI STATI UNITI
SETTEMBRE 2002
INTRODUZIONE
Le grandi lotte del ventesimo secolo tra libertà e il totalitarismo si sono concluse con la vittoria decisiva delle forze della libertà e di un unico modello sostenibile per il successo nazionale: libertà, democrazia, e libera impresa. Nel ventunesimo secolo, solo le nazioni che condividono il mandato a proteggere i basilari diritti umani e a garantire la libertà politica ed economica sono state capaci di far emergere il potenziale dei loro popoli ed assicurare loro la futura prosperità. I popoli dovunque, vogliono essere capaci di parlare liberamente, scegliere chi li governerà, avere libertà di culto, educare i loro ragazzi, maschi e femmine, possedere proprietà, e godere dei benefici del proprio lavoro. Questi valori di libertà sono giusti e veri per ogni persona, in ogni società e il compito di proteggere questi valori contro i loro nemici deriva dal bisogno comune di libertà di amare la gente attraverso il globo e attraverso i tempi. Oggi gli USA godono di una forza militare non paragonabile e di una grande influenza economica e politica. In accordo con la nostra eredità e i nostri principi, noi non usiamo la nostra forza per fare pressioni a vantaggio unilaterale. Noi cerchiamo invece di creare un equilibrio di potere che favorisca la libertà umana: condizione nella quale tutte le nazioni e tutte le società possono scegliere per loro stesse i traguardi e le sfide della libertà economica e politica. In un mondo che è sicuro, la gente dovrebbe essere capace di rendere le proprie vite migliori. Noi difenderemo la pace combattendo terroristi e tiranni. Noi preserveremo la pace costruendo buone relazioni con i grandi poteri. Noi estenderemo la pace incoraggiando società aperte e libere in ogni continente. Difendere la nostra nazione contro i nostri nemici è il primo e fondamentale impegno del governo federale. Oggi questo compito è cambiato drammaticamente. I nemici nel passato avevano bisogno di grandi armi e grande capacità industriale per mettere in pericolo l'america. Adesso oscure reti di individui possono arrecare grande caos e sofferenza alle nostre coste per meno di quanto costa acquistare un singolo carro armato. I terroristi sono organizzati per penetrare nelle società aperte e rivolgere il potere delle moderne tecnologie contro di noi. Per sconfiggere questa minaccia noi dobbiamo far uso di ogni mezzo della potenza dell'arsenale militare, una migliore difesa interna, il rafforzamento della legge, attività investigativa, e sforzi vigorosi per tagliare fuori la finanza del terrorismo. La guerra contro il terrorismo di portata globale è una impresa globale dalla durata incerta. L'America aiuterà le nazioni che hanno bisogno della nostra assistenza per combattere il terrore. E l'America terrà il conto delle nazioni che sono compromesse con il terrore, incluse quelle che ospitano terroristi poichè gli alleati del terrore sono i nemici della civilizzazione. Gli USA e i paesi che cooperano con noi non devono permettere che i terroristi sviluppino nuove basi al loro interno. Insieme cercheremo di negare i loro santuari, sempre. Il danno più grave per la nostra nazione si trova all'incrocio fra il radicalismo e la tecnologia. I nostri nemici hanno apertamente dichiarato che stanno cercando armi di distruzione di massa ed evidenze indicano che stanno facendo questo con determinazione. Gli USA non permetteranno che questi sforzi si compiano. Noi costruiremo difese contro i missili balistici e qualunque mezzo di dispiegamento. Noi coopereremo con altre nazioni a contrastare, contenere e troncare gli sforzi nemici per acquisire tecnologie pericolose. E, in base al senso comune e al senso di autodifesa, l'America agirà contro queste minacce emergenti prima che siano pienamente concretizzate. Non possiamo difendere l'America e i nostri amici sperando per il meglio. Così dobbiamo essere preparati a sconfiggere i piani dei nostri nemici, usando la migliore attività investigativa e procedendo con determinazione. La storia giudicherà duramente quelli che videro questo pericolo avanzare, ma fallirono nell'agire. Nel mondo nuovo in cui siamo entrati, l'unico percorso per la pace e la sicurezza è il percorso dell'azione. Dal momento che noi difendiamo la pace, noi trarremo anche vantaggio dalla storica opportunità per preservarla. Oggi la comunità internazionale ha la migliore opportunità, dal sorgere degli stati nazione nel diciassettesimo secolo, per costruire un mondo dove i grandi poteri competono in pace invece di prepararsi continuamente alla guerra. Oggi i grandi poteri del mondo si trovano dalla stessa parte uniti contro i pericoli comuni della violenza terroristica e del caos. Gli USA lavoreranno su questi comuni interessi per promuovere la sicurezza globale. Noi siamo uniti anche in modo crescente su questi valori comuni. La Russia è nel mezzo di una transizione che fa sperare, tendendo verso un futuro democratico e dunque un partner nella guerra contro il terrore. I leaders cinesi stanno scoprendo che la libertà economica è la sola fonte di benessere nazionale. Con il tempo troveranno che la libertà politica e sociale è la sola fonte di grandezza nazionale. L'America incoraggerà l'avanzamento della democrazia e l'apertura economica in entrambe le nazioni poiche questi sono le migliori basi per la stabilità interna e l'ordine internazionale. Noi ci opporremo con forza all'aggressione da parte di altri grandi poteri anche se accoglieremo i loro pacifici propositi di prosperità, commercio, e avanzamento culturale. Infine gli USA useranno l'opportunità di questo momento per estendere i benefici della libertà nel mondo. Lavoreremo attivamente per portare la speranza di democrazia, sviluppo, libero mercato, libero commercio in ogni angolo del mondo. Gli avvenimenti dell'11 settembre 2001 ci hanno insegnato che gli stati deboli come l'Afganistan, possono mettere in pericolo i nostri interessi nazionali così come lo farebbero gli stati forti. La povertà non trasforma i poveri in terroristi ed assassini. Sebbene la povertà, le istituzioni deboli, e la corruzione possono rendere vulnerabili gli stati deboli alla rete terroristica e ai cartelli della droga all'interno dei loro confini. Gli USA saranno al fianco di ogni nazione determinata nella costruzione di un futuro migliore attraverso la ricerca di ricompense di libertà per il proprio popolo. Libero commercio e libero mercato hanno provato la loro capacità di liberare intere società dalla povertà, così gli USA lavoreranno con le singole nazioni, intere regioni e l'intera comunità del commercio globale per costruire un mondo che commerci in libertà e quindi cresca in prosperità. Gli USA dispiegheranno maggiore assistenza allo sviluppo attraverso la lista delle sfide del nuovo millennio alle nazioni che governano in modo giusto, investono sul loro popolo e promuovono la libertà economica. Noi continueremo anche a spingere il modo negli sforzi per ridurre il terribile costo dell'hiv e altre malattie infettive. Nel costruire un equilibrio di potere che favorisca la libertà, gli USA sono guidati dalla convinzione che tutte le nazioni hanno responsabilità importanti. Le nazioni che godono della libertà devono attivamente combattere il terrore. Le nazioni che dipendono dalla stabilità internazionale devono aiutare a prevenire la diffusione delle armi di distruzione di massa. Le nazioni che cercano aiuto internazionale devono governarsi in modo saggio cosicché l'aiuto sarà ben speso. Affinché la libertà prosperi è richiesto e ci si aspetta responsabilità. Noi siamo anche guidati dalla convinzione che nessuna nazione possa costruire un mondo migliore e più sicuro da sola. Alleanze e istituzioni multilaterali possono moltiplicare la forza della nazioni che amano la libertà. Gli USA sono impegnati in istituzioni durevoli come l'ONU, WTO, l'organizzazione degli stati americani, la NATO e analogamente con altre alleanze di vecchia data. Coalizioni di intenti possono dare forza a queste istituzioni permanenti. In tutti i casi, gli obblighi internazionali devono essere presi seriamente. Essi non devono essere assunti simbolicamente per sostenere un ideale in modo aleatorio senza favorire il loro conseguimento. La libertà è una richiesta non negoziabile della dignità umana; il diritto di nascita di ogni persona in ogni civiltà. Attraverso la storia, la libertà è stata minacciata dalla guerra e dal terrore; è stata sfidata da volontà opposte di stati potenti e disegni diabolici di tiranni; ed stata messa alla prova da povertà e malattie ampiamente diffuse. Oggi l'umanità conserva nelle proprie mani l'opportunità per un ulteriore trionfo della libertà sui suoi nemici. Gli USA accolgono la nostra responsabilità per condurre questa grande missione.
I VEDUTA D'INSIEME DELLA STRATEGIA INTERNAZIONALE DELL'AMERICA
"La causa della nostra nazione è sempre stata più ampia della difesa della nostra nazione. Noi combattiamo, così come abbiamo sempre combattuto, per una pace giusta - una pace che favorisca la libertà. Noi difenderemo la pace contro le minacce del terrorismo e dei tiranni. Noi preserveremo la pace costruendo buone relazioni fra i grandi poteri. E estenderemo la pace incoraggiando società aperte e libere in ogni continente"
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002
Gli usa posseggono una forza e una influenza nel mondo senza precedenti e senza eguali. Sostenuti dalla fede nei principi della libertà e dal valore di una società libera, questa posizione è accompagnata da responsabilità, obblighi e opportunità ineguagliate. La grande forza di questa nazione deve essere usata per promuovere un equilibrio di potere che favorisca la libertà. Per la gran parte del secolo ventesimo il mondo è stato diviso da una grande lotta sulle idee: visioni totalitarie e distruttive contro libertà ed eguaglianza. Questa grande battaglia è finita .Le visioni militanti di classe, nazione e razza che hanno promesso utopia e hanno prodotto miseria sono state sconfitte e screditate. L'America ora è meno minacciata da stati conquistatori rispetto a quanto lo sia dagli stati deboli. Siamo minacciati meno da flotte e armate che da tecnologie catastrofiche nelle mani di pochi arrabbiati. Dobbiamo combattere queste minacce alla nostra nazione e ai nostri alleati ed amici. Questo è anche tempo di opportunità per l'America. Lavoreremo per tradurre questo momento di influenza in decenni di pace, prosperità e libertà. La strategia di sicurezza nazionale degli USA sarà basata su un internazionalismo americano distinto che riflette l'unione dei nostri valori e dei nostri interessi nazionali. Lo scopo di questa strategia è aiutare a rendere il mondo non solo più sicuro ma migliore. I nostri obiettivi sul percorso da intraprendere sono chiari: libertà economica e politica, relazioni pacifiche con altri stati e rispetto per la dignità umana.
E questo percorso non è solo dell'America. E' aperto a tutti.
Per raggiungere questi obiettivi gli usa:
· Difenderanno le aspirazioni per la dignità umana
· Rafforzeranno le alleanze per la disfatta del terrorismo globale e lavoreranno per prevenire gli attacchi contro di noi e contro i nostri amici.
· Lavoreranno con gli altri per disinnescare i conflitti regionali
· Preverranno i nostri nemici dal minacciare noi i nostri alleati e nostri amici con armi di distruzione di massa · Innescheranno una nuova era di crescita economica globale attraverso libero mercato e libero commercio · Allargheranno il cerchio dello sviluppo attraverso l'apertura di società e costruendo le infrastrutture della democrazia · Svilupperanno agende per azioni cooperative con altri centri principali del potere globale · Trasformeranno le istituzioni di sicurezza nazionale americana per far fronte alle sfide e alle opportunità del secolo ventunesimo.
II DIFENDERE LE ASPIRAZIONI PER LA DIGNITÀ UMANA

"Qualche preoccupazione che è in qualche modo non diplomatica o scortese per parlare la lingua del giusto e sbagliato. Io non sono d'accordo. Le diverse circostanze richiedono metodi diversi, ma non diverse moralità."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno 2002

Alla ricerca dei nostri obiettivi, il nostro primo imperativo è chiarire cosa rappresentiamo: gli Stati Uniti devono difendere la libertà e la giustizia perché questi principi sono giusti e veri per tutte le persone in ogni parte del mondo. Nessuna nazione possiede queste aspirazioni, e nessuna nazione è esente da esse. I padri e le madri in tutte le società vogliono che i loro figli siano istruiti e vivano liberi da povertà e violenza. Nessuna persona sulla terra agogna ad essere oppressa, aspira alla servitù o attende con impazienza il bussare a mezzanotte da parte della polizia segreta. L'America deve rappresentare le richieste non negoziabili della dignità umana: le regole della legge; i limiti sul potere assoluto dello stato; la libertà di espressione; la libertà di culto; eguale giustizia; il rispetto per le donne; la tolleranza religiosa ed etnica; ed il rispetto per la proprietà privata. Queste richieste possono essere soddisfatte in molti modi. La costituzione americana ci ha ben serviti. Molte altre nazioni, con storia e cultura diverse, affrontando circostanze diverse, hanno incluso con successo questi principi basilari nei loro propri sistemi di governo. La storia non è stata clemente con quelle nazioni che hanno ignorato o schernito i diritti e le aspirazioni del proprio popolo. L'esperienza dell'America come grande democrazia multietnica conferma la nostra convinzione che persone di retaggio culturale e fede diversa possono vivere e prosperare in pace. La nostra storia è una lunga lotta per tenere fede ai nostri ideali. Ma anche nei nostri momenti peggiori, i principi consacrati nella Dichiarazione di Indipendenza erano là a guidarci. Come conseguenza, l'America non è solo una più forte, ma è una più libera e giusta società. Oggi, questi ideali sono una sagola di salvataggio per i solitari difensori della libertà. E quando vi sono aperture, noi possiamo incoraggiare il cambiamento come lo abbiamo fatto in Europa Centrale ed Orientale tra il 1989 ed il 1991, oppure a Belgrado nel 2000. Quando noi vediamo che i processi democratici si fanno strada tra i nostri amici in Taiwan o nella Repubblica di Corea, e vediamo che i capi liberamente eletti sostituiscono i generali in America Latina ed in Africa, noi vediamo esempi di come i sistemi autoritari possono evolvere, coniugando la storia locale e le tradizioni coi principi a noi tutti molto cari. Incorporando le lezioni dal nostro passato e usando l'opportunità che abbiamo oggi, la strategia della sicurezza nazionale degli Stati Uniti deve partire da queste intime convinzioni e cercare verso l'esterno le possibilità per espandere la libertà. I nostri principi guideranno le decisioni del nostro governo sulla cooperazione internazionale, il carattere della nostra assistenza all'estero e lo stanziamento delle risorse. Essi guideranno le nostre azioni e le nostre parole negli orgaanismi internazionali.
Noi:
· parleremo apertamente e con onestà di violazioni della non negoziabile domanda della dignità umana usando la nostra voce ed il nostro voto in istituzioni internazionali per far avanzare la libertà; · useremo i nostri aiuti all'estero per promuovere la libertà e sostenere quelli che lottano in maniera non-violenta per essa, garantendo che le nazioni che si muovono verso la democrazia siano ricompensate per i passi da loro compiuti; · renderemo la libertà e lo sviluppo delle istituzioni democratiche i temi chiave nelle nostre relazioni bilaterali, chiedendo solidarietà e cooperazione alle altre democrazie mentre faremo pressione sui governi che negano i diritti umani affinché si muovano verso un futuro migliore; e · faremo sforzi speciali per promuovere la libertà di religione e di coscienza e difenderemo questo principio da ogni abuso da parte di governi repressivi. Noi difenderemo la causa della dignità umana e ci opporremo a quelli che faranno resistenza III RINFORZARE LE ALLEANZE PER SCONFIGGERE IL TERRORISMO GLOBALE E LAVORARE PER PREVENIRE GLI ATTACCHI CONTRO DI NOI ED I NOSTRI AMICI "A soli tre giorni dagli eventi, gli americani non hanno ancora preso distanza dalla storia. Ma la nostra responsabilità verso la storia è già chiara: rispondere a questi attacchi e liberare il mondo dal diavolo. La Guerra è stata intrapresa contro di noi di nascosto con inganno ed assassinio. Questa nazione è pacifica, ma feroce quando viene incitata alla collera. Il conflitto è cominciato con tempi e modi stabiliti da altri. Terminerà nel modo, e dal momento che noi sceglieremo."
,
Presidente Bush
Washington, D.C. (The National Cathedral)
14 settembre 2001
Gli Stati Uniti stanno lottando una guerra di portata globale contro i terroristi. Il nemico non è un singolo regime politico o persona o religione o ideologia. Il nemico è il terrorismo - violenza premeditata, politicamente motivata e perpetrata contro innocenti. In molte regioni, rimostranze legittime impediscono l'instaurarsi di una pace durevole. Tali rimostranze meritano di essere, e devono essere, indirizzate nell'ambito di un processo politico. Ma nessuna causa giustifica il terrore. Gli Stati Uniti non faranno concessioni alle richieste dei terroristi e non scendono a patti con loro. Noi non facciamo nessuna distinzione tra i terroristi e quelli che di proposito li albergano oppure offrono loro aiuto. La lotta contro il terrorismo globale è diversa da ogni altra guerra nella nostra storia. Il terrorismo sarà combattuto su molti fronti contro un nemico particolarmente elusivo e su un lungo periodo di tempo. Si progredirà nella lotta attraverso l'acquisizione di successi persistenti alcuni visibili e non. Oggi i nostri nemici hanno visto i risultati di cosa le nazioni civilizzate possono, e potranno contro i regimi che albergano, appoggiano, ed usano il terrorismo per raggiungere i loro obiettivi politici. L'Afghanistan è stato liberato; le forze di coalizione continuano a respingere i talebani ed al-Qaida. Ma non è solo su questo campo di battaglia che noi impegneremo i terroristi. Migliaia di terroristi addestrati restano alla larga con cellule in nord America, America Meridionale, Europa, Africa, Medio Oriente ed in Asia. La nostra priorità sarà innanzitutto disgregare e distruggere le organizzazioni terroristiche di portata globale ed attaccare la loro direzione, il comando, il controllo ed il sistema di comunicazioni, l'appoggio materiale, ed il sistema finanziario. Questo avrà un effetto disabilitante sulla capacità di progettare ed operare dei terroristi. Noi continueremo ad incoraggiare i nostri partners regionali ad intraprendere un sforzo coordinato che isoli i terroristi. Una volta che la campagna regionale abbia circoscritto la minaccia ad un particolare stato, noi aiuteremo assicurando che lo stato abbia il rafforzamento delle leggi, gli strumenti militari, politici, e finanziari necessari a completare il compito. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con i nostri alleati per distruggere il finanziamento del terrorismo. Noi identificheremo e bloccheremo le fonti di sostegno per il terrorismo, congeleremo i beni dei terroristi e di quelli che li sostengono, negheremo l'accesso dei terroristi al sistema finanziario internazionale, proteggeremo i legittimi interventi di aiuto economico dall'essere abusato dai terroristi, e preverremo il movimento dei beni dei terroristi attraverso reti finanziarie alternative. Tuttavia, questa campagna non ha bisogno di essere sequenziale per essere efficace, l'effetto cumulativo attraverso tutte le regioni aiuterà a realizzare i risultati che noi cerchiamo.
Noi disgregheremo e distruggeremo le organizzazioni terroristiche:
· attraverso l'azione diretta e continua che impiega tutti gli elementi del potere nazionale ed internazionale. Il nostro obiettivo immediato saranno quelle organizzazioni terroristiche di portata globale e ogni terrorista o stato finanziatore del terrorismo che tenta di ottenere o usare le armi di distruzione di massa (WMD) o loro parti; · difendendo gli Stati Uniti, il popolo americano ed i nostri interessi interni ed all'estero attraverso l'identificazione e la distruzione della minaccia prima che possa arrivare ai nostri confini. Mentre gli Stati Uniti si sforzeranno costantemente ad arruolare l'appoggio della comunità internazionale, noi non esiteremo, se necessario, ad agire da soli per esercitare il nostro diritto all'autodifesa agendo preventivamente contro tali terroristi, impedendo loro di danneggiare il nostro popolo ed il nostro paese; e · negando l'ulteriore sponsorizzazione, sostegno, e asilo ai terroristi convincendo o costringendo gli stati ad accettare le loro responsabilità sovrane. Noi intraprenderemo anche una guerra ideologica per vincere la battaglia contro il terrorismo internazionale.
Ciò include:
· l'uso della piena influenza degli Stati Uniti ed il lavoro di stretta collaborazione con gli alleati e gli amici, per rendere chiaro che tutti gli atti di terrorismo sono illegittimi sicchè il terrorismo sarà visto nella stessa ottica della schiavitù, pirateria, o genocidio: un'attitudine che nessun governo rispettabile può condonare o sostenere ed a cui tutti devono opporsi; · il sostegno ad un governo moderato e moderno, specialmente nel mondo musulmano, per garantire che le condizioni e le ideologie che promuovono il terrorismo non trovino terreno fertile in nessuna nazione; · la riduzione delle condizioni fondamentali che generano il terrorismo arruolando la comunità internazionale per focalizzare i suoi sforzi e le sue risorse nelle aree a maggior rischio; e · l'uso efficace di una diplomazia pubblica per promuovere il libero flusso di informazioni e di idee, per riaccendere le speranze e le aspirazioni di libertà di quelli che vivono in società dominate dai finanziatori del terrorismo globale. Mentre noi riconosciamo che la nostra migliore difesa è un buon attacco, stiamo anche rafforzando la sicurezza interna del paese per proteggerci contro l'attacco e renderlo inefficace. Questa amministrazione ha proposto la più grande riorganizzazione dello stato fin da quando l'amministrazione Truman ha creato il Consiglio di Sicurezza Nazionale e il Dipartimento della Difesa. Sulla base di un nuovo Dipartimento di Sicurezza del Territorio che include un nuovo comando militare unificato ed un fondamentale riordino del FBI, il nostro progetto generale per rendere sicuro il territorio include ogni livello di governo e la cooperazione dei settori pubblici e privati. Questa strategia trasformerà le avversità in opportunità. Per esempio, i sistemi di gestione dell'emergenza saranno meglio in grado non solo di affrontare il terrorismo ma ogni pericolo. Il nostro sistema sanitario sarà rinforzato non solo per far fronte al bioterrorismo, ma ad ogni malattia infettiva ed ai pericoli di incidenti di massa. I nostri controlli di frontiera non solo bloccheranno i terroristi, ma miglioreranno l'efficiente movimento di traffico legittimo. Mentre il nostro imperativo è proteggere il paese, siamo consapevoli che per sconfiggere il terrorismo nel mondo di oggi globalizzato, abbiamo bisogno di appoggio da parte dei nostri alleati ed amici. Laddove possibile, gli Stati Uniti conteranno su organizzazioni regionali e poteri statali per realizzare gli obblighi di lotta contro il terrorismo. Laddove i governi ritengano la lotta al terrorismo al di sopra delle loro capacità, alla loro forza di volontà e alle loro risorse uniremo qualunque aiuto che noi ed i nostri alleati possiamo fornire. Così come perseguiamo i terroristi in Afghanistan, continueremo a lavorare con le organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite ed altre organizzazioni non governative ed altri paesi per fornire l'assistenza umanitaria, politica, economica e di sicurezza necessaria a ricostruire l'Afghanistan così che il paese non possa più abusare del suo popolo, minacciare i paesi vicini ed offrire asilo ai terroristi. Nella guerra contro il terrorismo globale, non dimenticheremo mai che in fondo stiamo lottando per i nostri valori democratici ed il nostro stile di vita. La libertà e la paura sono nella guerra, e non ci sarà nessuna fine rapida o facile per questo conflitto. Nel condurre la campagna contro il terrorismo, noi stiamo forgiando nuove e produttive relazioni internazionali e ridefinendo quelle già esistenti in modo da soddisfare le sfide del ventunesimo secolo.

IV LAVOREREMO CON ALTRI PER DISINNESCARE I CONFLITTI REGIONALI
"Noi costruiamo un mondo di giustizia, o vivremo in un mondo di coercizione. La grandezza delle nostre responsabità condivise fa sembrare il nostro disaccordo piccolo"
Presidente Bush
Berlino, Germania
23 maggio 2002
Le nazioni coinvolte devono rimanere attivamente impegnate nelle dispute regionali critiche per evitare l'escalation esplosiva e minimizzare la sofferenza umana. In un mondo sempre più interconnesso le crisi regionali possono indebolire le nostre alleanze, riaccendere rivalità fra i poteri maggiori, e creare affronti orribili alla dignità umana. Quando la violenza irrompe e gli stati dilagano, gli U.S.A. lavoreranno con i loro amici e partners per alleviare le sofferenze e ripristinare la stabilità. Nessuna dottrina può anticipare qualsiasi circostanza in cui l'azione degli U.S. - diretta o indiretta - è garantita. Noi abbiamo limitate risorse politiche, economiche e militari per soddisfare le nostre priorità globali. Gli U.S. affronteranno ogni caso con questi principi strategici nella mente: · Gli U.S. dovrebbero investire tempo e risorse nella costruzione di istituzioni e relazioni internazionali che possono aiutare a guidare le crisi locali quando emergono. · Gli U.S. dovrebbero essere realistici circa la loro capacità di aiutare quelli che non vogliono o non sono pronti ad aiutare se stessi. Quando e dove la gente è pronta a fare la loro parte, noi interverremo decisamente. Il conflitto israelo-palestinese è critico a causa del costo delle sofferenze umane , a causa della stretta relazione dell'America con lo stato d'Israele e gli Stati Arabi chiave, e a causa dell'importanza della regione rispetto alle priorità globali degli Stati Uniti. Non può esserci pace per entrambe le parti senza libertà d'ambedue i lati. L'America è fortemente impegnata ad una Palestina indipendente e democratica che viva affianco d'Israele in pace e sicurezza. Come tutti gli altri popoli, i palestinesi meritano un governo che serva i loro interessi e ascolti la loro voce. Gli Stati Uniti continueranno a incoraggiare tutte le parti affinché siano coerenti con le loro responsabilità dal momento che noi cerchiamo una giusta e complessiva ricomposizione del conflitto. Gli Stati Uniti, la comunità umanitaria internazionale, e la banca mondiale sono lì pronti a lavorare con un governo palestinese riformato sullo sviluppo economico, sul miglioramento dell'assistenza umanitaria e su un programma per stilare, finanziare e monitorare un sistema giudiziario veramente indipendente. Se i Palestinesi abbracceranno la democrazia, e il ruolo della legge, e si opporranno alla corruzione, e rigetteranno fermamente il terrore, possono contare sul supporto americano per la creazione di uno stato palestinese. Israele anche ha un grande ruolo nel successo di una Palestina democratica. L'occupazione permanente minaccia l'identità e la democrazia d'Israele. Così gli Stati Uniti continuano a sfidare i leaders israeliani affinché facciano passi concreti a sostegno dell'emergere di un perseguibile, credibile stato palestinese. Dal momento che c'è un progresso verso la sicurezza, le forze israeliane devono retrocedere completamente alle posizioni che ritennero prioritarie fino al 28 settembre 2000. Dal momento che la violenza permane, la libertà di movimento dovrebbe essere ripristinata, permettendo ai Palestinesi di riavere il lavoro e una vita normale. Gli Stati Uniti possono giocare un ruolo cruciale ma, per concludere, una pace duratura può venire soltanto quando israeliani e palestinesi risolveranno i problemi e il conflitto fra di loro. Nel sud dell'Asia , gli Stati Uniti hanno anche enfatizzato la necessità per l'India e il Pakistan che risolvano le loro dispute. Questa amministrazione ha investito tempo e risorse nel costruire forti relazioni bilaterali con India e Pakistan. Queste forti relazioni ci hanno dato la possibilità di giocare un ruolo costruttivo quando le tensioni nella regione divennero acute. Con il Pakistan, le nostre relazioni bilaterali sono state incrementate dalla scelta del Pakistan di unirsi nella guerra contro il terrore e muoversi verso la costruzione di una più aperta e tollerante società. L'amministrazione vede il potenziale dell'India diventare uno dei grandi poteri democratici del ventunesimo secolo e ha lavorato intensamente per trasformare le nostre relazioni di pari passo. Il nostro coinvolgimento nelle dispute regionali, investendo prima in relazioni bilaterali, guarda per primo ai passi concreti da parte dell'India e del Pakistan che possono aiutare a scoraggiare il confronto militare. L'Indonesia ha fatto passi coraggiosi per creare una democrazia che lavora e rispetta il ruolo della legge. Attraverso la tolleranza delle minoranze etniche , il rispetto della legge, e accettando i mercati aperti l'Indonesia potrà servirsi del motore dell'opportunità che ha aiutato a sollevare parte dei suoi vicini dalla povertà e dalla disperazione. E' l'iniziativa dell'Indonesia che permette all'assistenza degli Stati Uniti di fare una differenza. Nell'emisfero occidentale noi abbiamo formato una coalizione flessibile con paesi che condividono le nostre priorità, in particolare Messico, Brasile, Canada e Colombia. Insieme promuoveremo un emisfero veramente democratico dove la nostra integrazione fa avanzare sicurezza, prosperità, opportunità e speranza. Lavoreremo con le istituzioni regionali così come il summit of the american process, l'organizzazione degli stati americani, e il ministero della difesa of the americas a vantaggio dell'intero emisfero. Parte dell'America latina si confronta con conflitti regionali sorti specialmente dalla violenza dei cartelli della droga e dei suoi complici. Questo conflitto e il traffico non represso di droga potrebbe mettere in pericolo la salute e la sicurezza degli Stati Uniti. Perciò abbiamo sviluppato una strategia attiva per aiutare le nazioni andine ad aggiustare le loro economie, a rafforzare le loro leggi, a sconfiggere le organizzazioni terroristiche e a tagliare fuori l'approvvigionamento di droga, mentre, dal momento che è importante, lavoriamo per ridurre la domanda di droga nelle nostre città. In Colombia noi riconosciamo un legame fra gruppi terroristici ed estremisti che sfidano la sicurezza dello stato e attività di traffico di droga che aiuta a finanziare le operazioni di tali gruppi. Noi stiamo aiutando la Colombia a difendere le sue istituzioni democratiche, a sconfiggere i gruppi illegalmente armati sia di destra che di sinistra estendendo l'effettiva sovranità sull'intero territorio nazionale e a provvedere alla sicurezza basilare per il popolo colombiano In Africa promesse ed opportunità si trovano affianco di malattie, guerra e sofferenze disperanti. Questo minaccia il fulcro dei valori degli Stati Uniti: il preservare la dignità umana, e la nostra priorità strategica: combattere il terrore globale. Gli interessi americani e i principi americani, perciò conducono nella stessa direzione : noi lavoreremo con altri per un continente africano che viva in libertà, pace e prosperità crescente. Insieme con i nostri alleati europei, dobbiamo aiutare a rafforzare i fragili stati dell'Africa, aiutare a costruire capacità indigene per rendere sicuri i labili confini, e aiutare consolidare un rafforzamento della legge e delle infrastrutture investigative per negare asilo ai terroristi. Un ancor più letale contesto esiste in Africa come le guerre civili a carattere locale che si propagano oltre i confini creando zone di guerra regionali. Il formare coalizioni d'intenti e un accordo cooperativo per la sicurezza sono le chiavi per affrontare queste minacce emergenti transnazionali. La grande ampiezza e diversità dell'Africa richiede una strategia per la sicurezza che si concentri su un impegno bilaterale e che costruisca coalizioni d'intenti.. Questa amministrazione si focalizzerà su tre strategie interconnesse per la regione. · Paesi con un maggior impatto sul loro vicinato come il Sud Africa, Nigeria, Kenia ed Etiopia sono ancore per un impegno regionale e richiedono un'attenzione focalizzata. · Il coordinamento con gli alleati europei e con le istituzioni internazionali è essenziale per una costruttiva mediazione del conflitto e per la riuscita delle operazioni di pace e · Gli stati dell'Africa capaci di riforme devono essere rafforzati nell'indirizzare le minacce internazionali in modo che possano essere sostenute.

Infine, la strada verso la libertà politica ed economica rappresenta il percorso più certo verso il progresso nell'Africa subsahariana, dove la maggior parte delle guerre sono conflitti sulle risorse materiali e l'accesso politico spesso tragicamente intraprese sulla base di differenze etniche e religiose. La transizione verso l'African Union con il suo impegno determinato ad un buon governo e ad una comune responsabilità per i sistemi politici democratici, offre opportunità per rafforzare la democrazia nel continente.

V. PREVENIRE LE MINACCE DEI NOSTRI NEMICI NEI NOSTRI CONFRONTI, NEI CONFRONTI DEI NOSTRI ALLEATI ED AMICI CON ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA "Il più grave pericolo per la libertà si trova al crocevia tra radicalismo e tecnologia. Quando la diffusione di armi chimiche, biologiche e nucleari,insieme alla tecnologia missilistico balistica avrà luogo, accadrà che anche stati deboli e piccoli gruppi disporranno di un potenziale offensivo catastrofico per colpire le grandi nazioni. I nostri nemici hanno dichiarato con chiarezza tali intenzioni ed hanno cercato di procurarsi queste terribili armi. Vogliono essere in grado di minacciarci, colpirci o colpire i nostri nemici. Non ci opporremo con tutta la nostra potenza."
Presidente Bush
West Point, New York
1 giugno, 2002
La natura della minaccia rappresentata dalla guerra fredda ha fatto sì che gli Stati Uniti, insieme ai propri alleati ed amici, enfatizzassero la deterrenza dell'uso della forza da parte del nemico, dando luogo ad una terribile strategia di distruzione reciproca certa. Con il collasso dell'Unione Sovietica e la fine della guerra fredda, la nostra strategia di sicurezza ha subito delle profonde trasformazioni. Essendo passati da una situazione di contrapposizione ad un regime di cooperazione con la Russia, i benefici reciproci appaiono evidenti: fine dell'equilibrio del terrore che ci contrapponeva; storica riduzione degli arsenali da entrambe le parti; cooperazione in campi quali antiterrorismo e difesa missilistica, che fino a qualche tempo fa apparivano inconcepibili. Ma nuove sfide letali si sono profilate da parte di stati canaglia e terroristi. Nessuna di tali minacce attuali è comparabile al potere di distruzione puro rappresentato nei nostri confronti da quella che era l'Unione Sovietica. La natura e le motivazioni di questi nuovi avversari, la loro determinazione ad ottenere un potere di distruzione finora disponibile solo negli Stati più forti al Mondo e la concreta possibilità di un utilizzo di tali armi di distruzione di massa contro di noi, rende la questione della sicurezza più complessa e pericolosa. Negli anni '90 siamo stati testimoni della comparsa di un piccolo numero di stati canaglia che, sebbene diversi sotto molti aspetti condividono un certo numero di caratteristiche. Questi Stati: o brutalizzano la loro gente e sprecano le loro risorse nazionali per gli interessi personali di chi detiene il potere; o mostrano disprezzo per il diritto internazionale, minacciando i propri nemici in aperta
violazione dei trattati internazionali che hanno essi stessi sottoscritto;
o sono determinati ad acquisire are armi di distruzione di massa, insieme ad altra tecnologia militare avanzata da utilizzare come minaccia o in modo offensivo per perpetrare la loro strategia di aggressione; sponsorizzano il terrorismo in tutto il mondo e o ignorano i più basilari diritti umani, odiano gli Stati Uniti e tutti coloro che sono dalla loro parte. Durante la guerra del Golfo, abbiamo acquisito prove incontrovertibili relative al fatto che i progetti dell'Iraq non fossero limitati alle armi chimiche utilizzate contro l'Iran e gli stessi iracheni, ma invece si estendono all'acquisizione di armi nucleari ed armi ed agenti biologici. Nel decennio scorso, la Corea del Nord è diventata il principale fornitore di missili balistici ed ha testato missili sempre più potenti mentre sviluppava il proprio arsenale di armi di distruzione di massa. Anche altri regimi canaglia sono alla ricerca di armi nucleari, biologiche e chimiche. Tali propositi e compravendite di armi sono diventate una minaccia incombente su tutte le nazioni. Dobbiamo essere preparati a fermare gli Stati canaglia ed i loro clienti terroristi prima che siano in grado di minacciare o utilizzare armi di distruzione di massa contro gli Stati Uniti ed i nostri alleati e amici. La nostra strategia di risposta deve utilizzare al meglio il rafforzamento delle alleanze, la realizzazione di nuove partnership con quelli che una volta erano nostri avversari, l'innovazione nell'utilizzo delle forze armate, l'utilizzo di moderne tecnologie, compreso lo sviluppo di un efficace sistema di difesa missilistica, nonché porre una maggiore enfasi sulle analisi ed i rapporti forniti dai sistemi di intelligence. La nostra strategia generale per combattere le armi di distruzione di massa comprende: · Impegni per la controproliferazione proattiva. Dobbiamo agire per arginare la minaccia e difenderci prima che essa si profili. Dobbiamo assicurare che capacità chiave - intercettazione, difesa attiva e passiva e capacità di reazione - siano integrate nei nostri sistemi di sicurezza interna e nella capacità di contrapposizione. La controproliferazione deve anche essere integrata nella dottrina, nel training e nell'equipaggiamento delle nostre forze e in quelle dei nostri alleati per assicurarci di riuscire a prevalere in qualsiasi conflitto con avversari che dispongono di armi di distruzione di massa. · Rafforzamento degli sforzi per la non proliferazione al fine di prevenire che Stati canaglia e terroristi acquisiscano materiali, tecnologie e capacità necessari all'utilizzo di armi di distruzione di massa. Incrementeremo le relazioni diplomatiche, il controllo delle armi, il controllo delle esportazioni multilaterali e l'assistenza per determinare la riduzione di minacce, al fine di impedire che stati canaglia e terroristi si impossessino di armi di distruzione di massa, e, ove necessario, ne interdiremo le capacità tecnologiche e l'accaparramento di materiali. Continueremo a costruire coalizioni per sostenere tali sforzi, attraverso l'aumento del sostegno politico e finanziario per i programmi di non proliferazione e riduzione delle minacce. I recenti accordi del G-8 per un impegno pari a 20 miliardi di USD per una partnership globale contro la proliferazione segnano un importante passo in avanti. · Gestione delle ripercussioni che intervengono per reagire agli effetti conseguenti all'uso di armi di distruzione di massa da parte di terroristi o di Stati avversari. Persuadere i nemici del fatto che non riusciranno ad ottenere i risultati che si prefiggono costituisce un utile deterrente contro coloro che posseggono tali armi ed è utile per dissuadere coloro che cercano di procurarsele, determinando un ridimensionamento degli effetti delle armi di distruzione di massa contro i nostri cittadini. Gli Stati Uniti devono anche essere preparati a reagire all'utilizzo delle armi di distruzione di massa all'estero e ad aiutare amici ed alleati nel caso venissero attaccati.

Ci è voluto quasi un decennio per comprendere la vera natura di questa nuova minaccia. Dati gli obiettivi degli Stati canaglia e dei terroristi, gli Stati Uniti non possono basarsi esclusivamente su una strategia di reazione come in passato. L'incapacità di arginare un potenziale aggressore, l'immediatezza delle minacce attuali e la gravità del potenziale offensivo che potrebbero essere prodotte dalle armi a disposizione dei nostri avversari non consentono tale opzione. Non possiamo lasciare che i nostri nemici sparino per primi. · Durante la guerra fredda, soprattutto in seguito alla crisi missilistica a Cuba, abbiamo fronteggiato un avversario che intendeva mantenere lo status quo ed era contrario a correre rischi. La deterrenza era una difesa effettiva, ma la deterrenza basata soltanto nell'attesa di una risposta non funzionerebbe contro i leader degli stati canaglia che sono più propensi a rischiare ed a giocare d'azzardo con la vita della loro gente e col benessere delle loro nazioni. · durante la guerra fredda le armi di distruzione di massa erano considerate una risorsa estrema, il cui uso minacciava la stessa distruzione di chi le utilizzava. Oggi i nostri nemici vedono le armi di distruzione di massa come una possibilità di scelta. Per gli stati canaglia queste armi sono strumenti di intimidazione ed aggressione militare contro i propri vicini. Tali armi possono anche consentire a questi stati di cercare di minacciare gli Stati Uniti ed i nostri alleati in modo da prevenire azioni tese respingere un atteggiamento aggressivo da parte di detti stati canaglia. Tali stati vedono anche queste armi come il modo migliore per oltrepassare la superiorità convenzionale degli Stati Uniti.

· i concetti tradizionali della deterrenza non funzioneranno contro un nemico terrorista le cui strategie dichiarate si traducono nella distruzione immotivata di innocenti ed i cui cosiddetti soldati cercano il martirio nella morte, avendo come forma di protezione più efficace la non appartenenza ad uno stato. La sovrapposizione tra gli stati che sponsorizzano il terrorismo e quelli che ricercano le armi di distruzione di massa ci inducono dunque all'azione. Per secoli il diritto internazionale ha sancito che le nazioni non dovrebbero essere costrette a subire un attacco prima di poter intraprendere un azione legale per difendersi contro forze che rappresentano un pericolo offensivo imminente. Studiosi di legge e giuristi internazionali spesso condizionano la legittimità dell'agire per primi in base all'esistenza di una minaccia imminente, il più delle volte una mobilitazione visibile di eserciti, navi, forze aree pronte ad attaccare. Dobbiamo adattare il concetto di minaccia imminente alla capacità e agli obiettivi degli avversari di oggi. Gli stati canaglia ed i terroristi non cercano di attaccarci con mezzi convenzionali. Sanno che tali attacchi fallirebbero. Puntano invece su atti di terrorismo e sull'uso potenziale di armi di distruzione di massa - armi che possono essere facilmente nascoste, consegnate in incognito ed utilizzate senza preavviso. Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze armate e la nostra popolazione civile. In diretta violazione di una delle norme principali delle convenzioni di guerra. Come dimostrato dalle perdite dell'11 settembre 2001, colpire masse di civili è l'obiettivo specifico dei terroristi e tali perdite aumenterebbero in maniera esponenziale, se i terroristi acquisissero e usassero armi di distruzione di massa. Gli Stati Uniti hanno sempre mantenuto l'opzione dell'azione preventiva per fronteggiare una minaccia effettiva alla sicurezza nazionale. Maggiore è la minaccia, maggiore il rischio di mancanza di capacità di reazione e più impellente la necessità di intraprendere un'azione anticipatoria in difesa di noi stessi, persino nell'incertezza del luogo e dell'ora dell'attacco da parte del nemico. Per anticipare o prevenire tali atti ostili degli avversari, gli Stati Uniti agiranno, se necessario, preventivamente. Gli Stati Uniti non useranno la forza in tutti i casi del profilarsi di minacce, né le altre nazioni dovranno usare la prevenzione come pretesto per l'aggressione. Sebbene in un era in cui i nemici della civiltà cercano attivamente ed apertamente le tecnologie più distruttive, gli Stati Uniti non possano restare a guardare senza fare nulla. Procederemmo sempre in modo ponderato, soppesando sempre le conseguenze delle nostre azioni. Al fine di sostenere le nostre azione preventive noi: · realizzeremo capacità di intelligence migliori e maggiormente integrate per fornire informazioni accurate e tempestive sulle minacce ovunque si profilino; · coordineremo le nostre azioni con i nostre alleati per pervenire ad una valutazione comune delle minacce più pericolose e · continueremmo a migliorare la nostra forza militare per assicuraci la capacità di condurre operazioni rapide e precise per raggiunger risultati decisivi. Lo scopo delle nostre azioni sarà sempre quello di eliminare minacce specifiche contro gli Stati Untiti e i nostri alleati ed amici. Le ragioni per le nostre azioni saranno chiare, la forza adeguata e la causa giusta.

VI DAR VITA AD UNA NUOVA ERA DI CRESCITA ECONOMICA GLOBALE ATTRAVERSO LA LIBERTÀ DI MERCATO ED IL LIBERO COMMERCIO. "Quando le nazioni chiudono i propri mercati e le opportunità sono appannaggio di un ristretto gruppo privilegiato, non esiste nessuna risorsa - nessuna risorsa - che sostenga lo sviluppo. Quando le nazioni rispettano i loro popoli, dove esistono mercati aperti, si investe per migliorare sanità ed istruzione ed ogni dollaro di aiuto, ogni dollaro derivante da entrate e capitali domestici viene usato con maggior successo."
Presidente Bush,
Monterrey, Messico
22 marzo, 2002
Un economia mondiale forte aiuta la nostra sicurezza nazionale attraverso l'avanzamento della prosperità e della libertà nel resto del mondo. La crescita economica, appoggiata dal libero commercio e dal libero mercato, crea nuovi posti di lavoro e redditi più alti. Permette alle persone di innalzare le proprie vite al di fuori della povertà, stimola riforme legali ed economiche ed anche la lotta alla corruzione, infine rafforza la consuetudine alla libertà. Noi promuoveremmo la crescita e la libertà economica oltre le frontiere degli Stati Uniti. Tutti i governi sono responsabili della creazione delle proprie politiche economiche e delle risposte alle loro sfide economiche. Noi utilizzeremo i nostri rapporti con gli altri paesi al fine di sottolineare i benefici delle politiche che generano una più alta produttività ed una crescita economica sostenuta, che comprendono: · politiche legali e regolamentazioni a favore della crescita per incoraggiare investimenti, innovazione ed attività imprenditoriali; · politiche di tassazione - soprattutto livelli di tassi marginale più bassi - che migliorino incentivi per il lavoro ed gli investimenti; · efficacia della legge ed intolleranza verso la corruzione, in modo garantire la certezza tra le persone di poter usufruire e godere dei frutti dei propri sforzi economici;
· sistemi finanziari forti che l'utilizzo più efficace del capitale;
· politiche fiscali per aiutare le attività commerciali;
· investimenti in sanità ed istruzione che migliorino il benessere e le abilità della forza lavoro e di tutto il popolo; e · libero commercio che fornisca nuove vie per la crescita e stimoli la diffusione di tecnologie e idee per l'aumento della produttività e delle opportunità. Le lezioni della storia sono chiare: le economie di mercato, e non le economie "dirigistiche" che contemplano la mano pesante del governo, sono il modo migliore per promuovere la prosperità e ridurre la povertà. Le politiche che rafforzano ulteriormente gli incentivi di mercato e le istituzioni di mercato sono rilevanti per tutte le economie, da quelle dei paesi industrializzati, a quelle dei mercati emergenti, fino a quelle dei paesi in vi di sviluppo. Un ritorno ad una forte crescita economica in Europa e Giappone è vitale per gli interessi nazionali americani. Vogliamo che i nostri alleati abbiano economie forti per il bene dell'economia mondiale e della sicurezza globale. Gli sforzi europei per rimuovere le barriere strutturali nelle loro economie sono particolarmente importanti in tal senso, dati anche gli sforzi del Giappone per risolvere problemi quali il contrastare la deflazione e le difficoltà creditizie nel sistema bancario giapponese. Anche il miglioramento della stabilità nei mercati emergenti è una chiave per la crescita economica globale. I flussi internazionali di capitali da investire sono necessari per espandere il potenziale produttivo di tali economie. Questi flussi consentono ai mercati emergenti e ai paesi in via di sviluppo a fare investimenti per aumentare gli standard di vita e ridurre la povertà. Il nostro obiettivo a lungo termine dovrebbe essere quello di un mondo nel quale tutti i paesi siano in grado di ottenere dei rating per crediti e investimenti che gli consentano l'accesso ai mercati dei capitali internazionali, al fine di investire nel proprio futuro. Siamo impegnati in politiche che aiuteranno i mercati emergenti ad accedere a maggiori flussi di capitale a costi minori. A questo fine, continueremo a perseguire riforme allo scopo di ridurre l'incertezza sui mercati finanziari. Lavoreremo attivamente con altri paesi, con in Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed il settore privato, per implementare il Piano d'Azione del G-7 negoziato agli inizi di quest'anno per prevenire crisi finanziarie e risolvere queste ultime con maggiore efficacia nel momento in cui si verificano. Il modo migliore per gestire crisi finanziarie è prevenirle e noi abbiamo esortato il FMI a migliorare gli sforzi in tal senso. Continueremo a lavorare a fianco del FMI per rendere più efficaci la condizioni politiche per i prestiti e per focalizzare la strategia del prestito sul raggiungimento della crescita economica attraverso politiche fiscali e monetarie, politiche di tassi di cambio e politiche del settore finanziario. Il concetto di "libero mercato" si è affermato come principio morale prima di diventare un pilastro dell'economia. Se sei in grado di fare una cosa che gli altri apprezzano, allora dovresti anche essere capace di vendergliela. Se gli altri sono in grado di fare una cosa che per te ha valore, dovresti essere in grado di comprarla. Questa è la vera libertà, la libertà per una persona, o una nazione di guadagnare. Per promuovere il libero mercato, gli Stati Uniti hanno sviluppato una strategia globale per: · cogliere l'iniziativa globale. I nuovi negoziati sul commercio globale che abbiamo contribuito a lanciare a Doha nel novembre 2001, presentano un'agenda ambiziosa, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura, le attività produttive ed i servizi, da completarsi entro il 2005. Gli Stati Uniti sono stati alla testa del processo per completare l'accesso della Cina e della democratica Taiwan nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Assisteremo anche la Russia nell'ingresso al WTO. · Incidere sulle iniziative regionali. Gli Stati Uniti e le altre democrazie dell'emisfero occidentale hanno raggiunto accordi per creare la Free Trade Area of Americas (area di libero scambio delle Americhe), da completarsi entro il 2005. Quest'anno gli Stati Uniti sosterranno i negoziati per l'accesso al mercato con i propri partner nei seguenti settori: agricoltura, beni industriali, servizi, investimenti, spesa governativa. Offriremo inoltre maggiori opportunità al continente più povero, l'Africa, a cominciare del pieno utilizzo delle clausole preferenziali contenute nell'African Growt and Opportunity Act (legge per la crescita e le opportunità dell'Africa), al fine di condurla verso il libero mercato.

· Compiere passi in avanti con accordi bilaterali sul libero mercato. Sulla base dell'accordo di libero scambio con la Giordania, sancito nel 2001, l'Amministrazione quest'anno lavorerà per completare accordi di libero scambio con il Cile e Singapore. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere accordi di libero scambio sia con paesi sviluppati, che con paesi in via di sviluppo in tutte le regioni del Mondo. Inizialmente America Centrale, Sud Africa, Marocco e Australia saranno i principali punti focali. · Rinnovare la partnership esecutivo-congresso. La strategia commerciale di ogni Amministrazione dipende dalla produttività della partnership con il Congresso. Dopo un interruzione di 8 anni, l'Amministrazione ha ristabilito un sostegno maggioritario nel Congresso per quanto riguarda la liberalizzazione del commercio, attraverso l'approvazione della Trade Promotion Authority (Autorità per la promozione degli scambi) e le altre misure di apertura al mercato per i paesi in via di sviluppo, attraverso il Trade Act (legge sul commercio) del 2002. Questa Amministrazione lavorerà insieme al Congresso per porre in essere nuovi accordi commerciali globali, regionali e bilaterali, che saranno conclusi dalla Trade Promotion Authority recentemente creata a tale scopo.

· Promuovere le connessioni tra scambi e sviluppo. Le politiche degli scambi possono aiutare i paesi in via di sviluppo a rafforzare i propri diritti di proprietà, competizione, applicazione della legge, investimenti ed anche diffusione delle conoscenze, apertura sociale, efficace distribuzione delle risorse e dell'integrazione regionale; tutte cose che conducono i Paesi in via di sviluppo verso la crescita, verso maggiori opportunità e fiducia. Gli Stati Uniti stanno implementando l'Africa Growth and Opportunità Act (legge per la crescita e le opportunità per l'Africa), per consentire l'accesso al mercato per quasi tutte le merci prodotte nei 35 paesi dell'Africa Subsahariana. Faremo un ulteriore uso di tale legge e di una legge equivalente nei Carabi e continueremo a lavorare con istituzioni multilaterali e regionali per aiutare i paesi più poveri ad trarre vantaggio da tali opportunità. Oltre l'accesso al mercato, l'altra principale area in cui esistono connessioni tra accesso al mercato e lotta alla povertà è la sanità pubblica. Faremo in modo da assicurare che le regole sulla proprietà intellettuale stabilite dal WTO siano abbastanza flessibili da permettere alle nazioni in via di sviluppo di guadagnarsi l'accesso a farmaci fondamentali per la cura di malattie quali l'HIV/AIDS, la tubercolosi e la malaria. · Rafforzare gli accordi commerciali e le leggi contro le pratiche inique. Il commercio dipende dall'efficacia della legge; il commercio internazionale dipende dall'applicabilità degli accordi. Le nostre priorità principali sono quelle di risolvere le dispute in corso con l'Unione Europea, il Canada ed il Messico e di compiere uno sforzo globale per l'affermazione di regolamentazioni per nuove tecnologie, sanità e scienza in modo da non impedire le esportazioni e le innovazioni in agricoltura. Le leggi contro le pratiche inique di commercio sono spesso abusate, ma la comunità internazionale deve essere in grado di affrontare le reali problematiche legate ai sussidi governativi e allo stoccaggio dei rifiuti. Lo spionaggio industriale internazionale che mina la competizione leale deve essere intercettato e fermato.

· Aiutare le industrie americane ed i lavoratori. Esiste una solida struttura statutaria per queste misure di salvaguardia transnazionale che abbiamo utilizzato nel settore agricolo e che quest'anno stiamo utilizzando per aiutare l'industria siderurgica americana. I benefici del libero commercio dipendono dal rafforzamento di corrette pratiche degli scambi. Queste misure di salvaguardia sono utili per assicurare che i benefici derivanti dal libero commercio non avvengano a spese dei lavoratori americani. L'assistenza per l'adeguamento alle misure commerciali aiuterà i lavoratori ad adattarsi ai cambiamenti e al dinamismo dei mercati aperti. · Proteggere l'ambente ed i lavoratori. Gli Stati Uniti devono sostenere la crescita economica secondo strategie che garantiscano un miglioramento delle condizioni di vita da coniugare con un ampliamento della prosperità. Incorporeremo nelle negoziazioni commerciali dei principi che pongano l'attenzione sull'ambiente ed il lavoro, creando un salutare "network" tra gli accordi multilaterali sull'ambiente con il WTO ed utilizzeremo l'International Labour Organization, i programmi preferenziali per il commercio e le trattative commerciali, per migliorare le condizioni di lavoro congiuntamente ad una aumento delle libertà commerciali.

· Rafforzare la sicurezza energetica. Rafforzeremo la nostra sicurezza energetica e la condivisa prosperità derivante dall'economia globale, lavorando insieme ai nostri alleati, partner commerciali e produttori di energia per espandere le fonti ed i tipi di energia fornita, soprattutto nell'emisfero occidentale, in Africa, Asia centrale, e nella regione del Caspio. Continueremo inoltre a lavorare con i nostri partner per sviluppare tecnologie per l'ottenimento di energie più pulite ed efficaci. La crescita economica dovrebbe essere accompagnata da uno sforzo globale per stabilizzare le concentrazioni di gas provocate dall'effetto serra associate a tale crescita, cercando di contenerle ad un livello che prevenga interferenze pericolose per l'uomo con il clima globale. Il nostro obiettivo primario è quello di ridurre le emissioni di gas da effetto serra collegate alle dimensioni della nostra economia, tagliando queste ultime del 18% per unità di attività economica nei prossimi dieci anni, dunque entro il 2012. Le nostre strategie per raggiungere tale obiettivo saranno: · mantenere gli impegni dettati dalle convenzioni per la cooperazione internazionale delle Nazioni Unite. · Pervenire ad accordi con le industrie principali per tagliare le emissioni di alcuni dei più nocivi gas da effetto serra, concedendo incentivi alle compagnie che mostreranno di realizzare tali tagli. · Sviluppare miglioramenti degli standard per la misurazione e la registrazione della riduzione delle emissioni. · Promuovere la produzione di energie rinnovabili e tecnologie pulite di estrazione del carbone, come anche l'utilizzo del nucleare, che non produce emissioni da effetto serra e contemporaneamente migliorare l'economia per i carburanti necessari per le auto e i veicoli pesanti statunitensi. · Migliorare la spesa per la ricerca e le tecnologie per la conservazione, per un totale di 4.5 miliardi di USD, la somma più elevata spesa per problematiche legate ai cambiamenti climatici da un paese ed aumentare di 700 milioni di USD tali voci nel budget del prossimo anno; inoltre · assistere i paesi in via di sviluppo, soprattutto i principali responsabili di emissioni di gas da effetto serra, quali la Cina e l'India, in modo che dispongano di strumenti e risorse per mettere in atto tali sforzi ed essere in grado di continuare la crescita seguendo un percorso migliore e più nitido.

VI ESPANSIONE DELLO SVILUPPO APRENDO NUOVE SOCIETA' E COSTRUENDO LE INFRASTRUTTURE DELLA DEMOCRAZIA " Nella seconda guerra mondiale abbiamo combattuto per rendere il mondo più sicuro, poi abbiamo lavorato per ricostruirlo. Nel fare la guerra oggi per mantenere il mondo al sicuro dal terrore, dobbiamo anche lavorare per renderlo un posto migliore per tutti i suoi abitanti"
Presidente Bush
Washington, D.C. ( banca interamericana di sviluppo )
14 marzo 2002-10-18

Un mondo in cui alcuni vivono nel benessere e nella ricchezza, mentre, metà della popolazione mondiale vive con meno di due dollari al giorno, non è né giusto, né stabile. Far rientrare tutti i poveri del mondo all'interno di un cerchio di sviluppo - e delle opportunità- in costante ampliamento rappresenta un imperativo morale, nonché una delle priorità fondamentali della politica estera statunitense. Decenni di massicci aiuti allo sviluppo hanno fallito nell'intento di spronare la crescita economica dei paesi più poveri. Ma quel che è peggio, gli aiuti allo sviluppo sono spesso serviti per appoggiare politiche fallimentari, sollevando i governanti dall'urgenza delle riforme e perpetuando la miseria. I risultati degli aiuti si misurano solitamente in dollari spesi dai donatori, e non nei tassi di crescita e di riduzione delle povertà ottenuti dai destinatari. Questi fatti indicano che si è trattato di una strategia fallimentare . Collaborando con altre nazioni, gli Stati Uniti guardano ora in faccia a questo fallimento. Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui finanziamenti allo sviluppo tenutasi a Monterrey, abbiamo dato vita ad nuovo terreno di consenso sul fatto che gli obiettivi degli aiuto, ma anche le strategie per raggiungere gli obiettivi, devono cambiare. Lo scopo che si prefigge questa amministrazione consiste nel contribuire a liberare le potenzialità produttive delle persone di tutto il mondo. Sostenere la crescita e ridurre la povertà è impossibile senza le giuste politiche nazionali. Laddove i governi abbiano messo in atto veri cambiamenti politici, noi forniremo nuovi aiuti a livelli notevoli. Gli Stati Uniti e gli altri paesi sviluppati devono darsi un altro obiettivo ambizioso e specifico: raddoppiare la grandezza delle economie povere entro il prossimo decennio. Per raggiungere questo obiettivo, il governo degli Stati Uniti perseguirà le seguenti strategie principali: · mettere in campo risorse per aiutare i paesi che hanno raccolto la sfida delle riforme nazionali. Proponiamo un aumento del 50% nell'assistenza in base allo sviluppo fornita dagli Stati Uniti. Fermi restando i programmi già avviati, tra cui gli aiuti umanitari decisi esclusivamente sulla base del bisogno, questi ulteriori miliardi di dollari andranno a formare un nuovo progetto per le sfide del nuovo millennio, destinato a quei paesi i cui governi operano con giustizia, investendo nel proprio popolo e incoraggiando la libertà economica. I governi devono combattere la corruzione, rispettare i diritti umani fondamentali, abbracciare il diritto, investire nella sanità e nell'istruzione, seguire politiche economiche responsabili e stimolare l'imprenditorialità. Questo progetto per il nuovo millennio premierà quei paesi che avranno dimostrato un reale cambiamento delle loro politiche e solleciterà quanti non avranno attuato riforme. · migliorare l'efficacia della banca mondiale e delle altre banche di sviluppo nell'innalzare la qualità della vita. Gli Stati Uniti si impegnano per un'agenda completa di riforme, per rendere la banca mondiale e le altre banche multilaterali di sviluppo più efficaci nel miglioramento delle condizioni di vita dei poveri di tutto il mondo. Abbiamo invertito la tendenza negativa nei contributi offerti dagli USA e abbiamo proposto un aumento del 18% nei contributi statunitensi all'associazione internazionale per lo sviluppo (AID), il fondo della banca mondiale per i paesi più poveri, e al fondo africano per lo sviluppo. La chiave di volta per innalzare la qualità della vita e per ridurre la povertà in tutto il mondo è un aumento nella crescita della produttività, specialmente nei paesi più poveri. Continueremo a spingere le banche multilaterali di sviluppo a concentrarsi su attività che aumentino la produttività economica, come i miglioramenti dell'istruzione, della sanità, del diritto e dello sviluppo del settore privato. Ogni progetto, ogni prestito, ogni finanziamento dovrà essere giudicato da quanto aumenta la crescita della produttività nei paesi in via di sviluppo. · insistere su risultati misurabili per assicurarsi che gli aiuti allo sviluppo contino davvero nelle vite di tutti i poveri del mondo. Quando si tratta di sviluppo economico, ciò che conta veramente è che più bambini ottengano una migliore istruzione, più persone accedano ai servizi sanitari e all'acqua pulita, e più lavoratori possano avere un posto di lavoro per dare un futuro migliore alle loro famiglie.. Abbiamo il dovere morale di misurare il successo dei nostri aiuti allo sviluppo valutando se danno risultati. Per questo motivo, continueremo a chiedere che i nostri aiuti allo sviluppo, ma anche gli aiuti delle banche multilaterali dello sviluppo comportino risultati misurabili e parametri concreti per valutarne il raggiungimento. Grazie alla leadership statunitense, il recente accordo per i finanziamenti all'AID istituirà un sistema di monitoraggio e valutazione che misuri i progressi dei paesi riceventi. Per la prima volta, i donatori possono collegare una parte dei loro contributi a favore dell'AID al raggiungimento di veri risultati in fatto di sviluppo, e una parte dei contributi offerti dagli USA è sottoposta ad un vincolo analogo. Lotteremo per far sì che la banca mondiale ed altre banche multilaterali di sviluppo lavorino su questi progressi affinché l'attenzione ai risultati sia parte integrante di qualunque azione intrapresa da queste istituzioni. · aumentare l'entità degli aiuti allo sviluppo forniti sotto forma di finanziamenti anzichè di prestiti. Un uso maggiore dei finanziamenti vincolati ai risultati rappresenta il modo migliore per aiutare i paesi più poveri a contrarre investimenti produttivi, specialmente nei settori sociali, senza caricarli di un debito estero sempre più oneroso. Grazie alla leadership statunitense, il recente accordo dell'AID comprende aumenti significativi ai paesi poveri per l'istruzione, l'HIV/AIDS, la sanità, l'alimentazione, l'acqua, l'igiene ed altre necessità umane. Il nostro scopo è quello di lavorare su questi progressi aumentando l'utilizzo dei finanziamenti anche nelle altre banche multilaterali dello sviluppo. Solleciteremo anche le università, le organizzazioni no profit e il settore privato per sostenere questi sforzi governativi nell'utilizzo di finanziamenti a sostegno dei progetti che danno prova di ottenere risultati. · società aperte al commercio e agli investimenti. Il commercio e gli investimenti sono i veri motori della crescita economica. Malgrado gli aumenti degli aiuti governativi, la maggioranza dei fondi destinata allo sviluppo viene dal commerci, dai capitali interni e dagli investimenti esteri. Una strategia efficace deve tentare di espandere anche questi flussi di capitali. La liberalizzazione dei mercati e del commercio rappresenta una priorità centrale per la nostra strategia di sicurezza nazionale. · garantire la sanità pubblica. Le proporzioni della crisi della sanità pubblica nei paesi poveri sono enormi. Nei paesi afflitti da epidemie e pandemie come l'HIV/AIDS, la malaria e la tubercolosi, la crescita e lo sviluppo saranno minacciati fino a quando questi flagelli non potranno essere contenuti. Le risorse del mondo sviluppato sono necessarie, ma saranno efficaci solo congiuntamente ad un sistema di governo onesto, che promuova programmi di prevenzione e fornisca infrastrutture efficaci a livello locale. Gli Stati Uniti hanno sostenuto strenuamente il nuovo fondo globale per l'HIA/AIDS organizzato dal segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, e la sua ispirazione che concilia la prevenzione con un'ampia strategia di trattamento e cura. I contributi degli Stati Uniti sono già doppi rispetto al secondo donatore in ordine di entità del contributo versato. Se questo fondo globale mantiene le sue promesse, saremo poi disponibili a donare ancora di più. · attribuire importanza all'istruzione. L'alfabetizzazione e l'apprendimento rappresentano le fondamenta della democrazia e dello sviluppo. Solo il 7% circa delle risorse della banca mondiale è dedicato all'istruzione. Questo dato percentuale deve crescere. Gli Stati Uniti aumenteranno di almeno il 20% i loro finanziamenti per gli aiuti all'istruzione, con particolare attenzione la miglioramento dell'istruzione di base e alla formazione degli insegnanti in Africa. Gli USA possono altresì portare le tecnologie dell'informazione a queste società, molte delle quali hanno subito gravi perdite a livello di sistema scolastico a causa dell'AIDS. · continuare a sostenere lo sviluppo agricolo. Le nuove tecnologie, comprese le biotecnologie, presentano potenzialità enormi per il miglioramento dei raccolti nei paesi in via di sviluppo, consentendo l'utilizzo di una quantità minore di pesticidi e di acqua. Utilizzando avveduti principi scientifici, gli Stati Uniti devono contribuire a portare questi benefici alle 800 milioni di persone, di cui 300 milioni di bambini, che ancora patiscono la fame e la malnutrizione.


VIII. SVILUPPARE AGENDE PER AZIONI COOPERATIVE CON GLI ALTRI CENTRI PRINCIPALI DI POTERE GLOBALE "Abbiamo la nostra migliore opportunità, dalla nascita degli stati-nazione nel diciassettesimo secolo, per costruire un mondo in cui i grandi poteri competono in pace invece anziché prepararsi alla guerra"
Prsesidente Bush
West Point, New Work
1 giugno 2002
L'America implementerà le sue strategie organizzando coalizioni -il più ampie possibili- di stati che possano e vogliano promuovere un equilibrio di poteri che favorisca la libertà. Una leadership efficace della coalizione richiede priorità chiare, la considerazione degli interessi altrui, e consultazioni consistenti tra partner con spirito di umiltà. Gli Stati Uniti non possano acquisire risultati durevoli nel mondo senza la costante cooperazione dei suoi alleati e amici in Canada e in Europa. L'Europa è anche la sede di due delle più forti e capaci istituzioni internazionali nel mondo: l'Organizzazione per il Patto Nord Atlantico (NATO), che è stato, sin dalla sua nascita, il fulcro della sicurezza transatlantica e intereuropea, e l'Unione Europea (EU), nostro partner sui nascenti mercati mondiali. Gli attacchi dell'11 settembre sono stati anche un attacco alla NATO, come la NATO stessa ha riconosciuto quando, per la prima volta, ha invocato la clausola di autodifesa inclusa nell'art. 5 del proprio statuto. La missione centrale della NATO -difesa collettiva dell'alleanza delle democrazie transatlantiche- resta, ma la NATO deve sviluppare nuove strutture e capacità per portare avanti quella missione sotto nuove condizioni. La NATO, in poche parole, deve costruire la capacità di mettere in campo forze estremamente mobili e specificamente addestrate, da utilizzare ovunque dovesse essere necessario rispondere ad una minaccia contro uno qualunque dei membri dell'alleanza. L'alleanza deve essere in grado di agire ovunque i nostri interessi dovessero essere minacciati, creando coalizioni sotto il mandato della stessa NATO, così come contribuire a coalizioni sulla base di singole missioni. Per realizzare ciò, dobbiamo: · Espandere il numero di paesi membri della NATO, includendo quelle nazioni che vogliano e possano condividere il fardello della difesa e dell'avanzamento dei nostri comuni interessi; · Assicurare che le forze militari delle nazioni della NATO diano adeguati contributi militari alle coalizioni di guerra. · Sviluppare processi di pianificazione per fare in modo che tali contributi si traducano in efficaci forze combattenti multinazionali; · Trarre vantaggio dalle opportunità tecnologiche ed economiche in ordine alle nostre spese per la difesa per trasformare le forze militari della NATO, in modo che esse possano dominare potenziali aggressori e diminuire la nostra vulnerabilità; · Dare forma ed incrementare la flessibilità delle strutture di comando per venire incontro alla nuova domanda operativa e alle richieste associate di addestramento, integrazione, e sperimentazione di nuove configurazioni di forza; e · Mantenere la capacità di lavorare e combattere insieme come alleati mentre compiamo i passi necessari per trasformare e modernizzare le nostre forze. Se la NATO ha successo nell'attuare tali cambiamenti, la ricompensa sarà una partnership tanto centrale per la sicurezza e gli interessi dei suoi stati membri quanto lo è stata durante la Guerra Fredda. Sosterremo una prospettiva comune sulle minacce alle nostre società e miglioreremo la nostra capacità di intraprendere azioni comuni in difesa delle nostre nazioni e dei loro interessi. Allo stesso tempo, saranno benvenuti gli sforzi dei nostri alleati Europei di forgiare una politica estera ed una identità in materia di difesa più forte all'interno dell'Unione Europea, e affidiamo a noi stessi il compito di consultazioni più stringenti per assicurare che tali sviluppi si compiano in accordo con la NATO. Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità di preparare meglio la famiglia delle democrazie transatlantiche ai compiti che ci attendono. Gli attacchi dell'11settembre hanno dato nuova energia alle alleanze asiatiche dell'America. L'Australia ha invocato il trattato di ANZUS per dichiarare che l'11settembre è stato un attacco contro l'Australia stessa, facendo seguire a tale decisione storica l'invio di alcune tra le forze combattenti migliori al mondo nell'ambito dell'Operazione Enduring Freedom. Il Giappone e la Repubblica Coreana hanno fornito supporti logistici e militari senza precedenti durante le settimane degli attacchi terroristici. Abbiamo approfondito la cooperazione contro il terrorismo con i nostri partner alleati in Thailandia e nelle Filippine, ed abbiamo ricevuto assistenza inestimabile da grandi amici come Singapore e la Nuova Zelanda. La guerra contro il terrorismo ha provato che le alleanze americane in Asia non solo contribuiscono alla pace e alla stabilità della regione, ma sono flessibili e pronte a misurarsi con nuovi compiti.
Per rafforzare le nostre alleanze e amicizie asiatiche, dovremo:
· Guardare al Giappone per continuare nella costruzione di un ruolo dominante negli affari regionali e globali sulla base dei nostri comuni interessi, dei nostri comuni valori, e della nostra stretta cooperazione militare e diplomatica; · Lavorare con la Corea del Sud per continuare a mantenere la vigilanza nei confronti del Nord, preparando la nostra alleanza a contribuire ad una più ampia stabilità della regione sul lungo periodo. · Contare sull'alleanza cinquantennale tra Stati Uniti e Australia, continuando a lavorare insieme per risolvere problemi regionali e globali; · Mantenere le forze nella regione che rispecchino i nostri impegni con i nostri alleati; e · Costruire, sulla base della stabilità assicurata da queste alleanze, così come da quelle con istituzioni come l'ASEAN e il forum di Cooperazione Economica Pacifico-Asiatica, per sviluppare un mix di strategie regionali e bilaterali per gestire i cambiamenti in questa dinamica regione. Siamo attenti al possibile rafforzamento di vecchi modelli di grossa competizione di potere. Diversi grandi poteri potenziali sono adesso nel mezzo di transizioni interne -i più importanti la Russia, l'India e la Cina. In tutti e tre i casi, sviluppi recenti hanno incoraggiato la nostra speranza che un consenso realmente globale su principi di basilari stia lentamente prendendo forma. Con la Russia, stiamo già costruendo una nuova relazione strategica basata sulla realtà centrale del ventunesimo secolo: gli Stati Uniti e la Russia non sono più avversari strategici. Il Trattato di Mosca sulla Riduzione Strategica è emblematico di questa nuova realtà e riflette un cambiamento critico nel pensiero russo, che promette di portare a relazioni produttive e di lungo periodo con la comunità Euro-Atlantica e gli Stati Uniti. I leader russi hanno un'idea realistica dell'attuale debolezza del loro paese e le politiche -interne ed estere- necessitano di rovesciare quella debolezza. Essi comprendono, sempre di più, che gli approcci sullo stile della Guerra Fredda non servono ai loro interessi nazionali e che gli interessi strategici della Russia e dell'America si sovrappongono in molte aree. La politica degli Stati Uniti tenta di usare questa nuova mentalità russa per rifocalizzare le nostre relazioni sugli interessi e i compiti comuni, emergenti e potenziali. Stiamo allargando la nostra già vasta cooperazione nella guerra globale contro il terrorismo. Stiamo facilitando l'entrata della Russia nell'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO), senza abbassare gli standard per l'accesso, per promuovere utili commerci bilaterali e relazioni sugli investimenti. Abbiamo creato il Consiglio NATO-Russia con l'obiettivo di rendere più stretta la cooperazione in materia di sicurezza tra la Russia, i nostri alleati Europei, e noi stessi. Continueremo a sostenere l'indipendenza e la stabilità degli stati dell'ex Unione Sovietica nella convinzione che un rapporto di vicinato prospero e stabile rafforzerà ciò che sta emergendo essere il compito della Russia verso l'integrazione nella comunità Euro-Atlantica. Allo stesso tempo, siamo realisti sulle differenze che ancora dividono noi e la Russia e sul tempo e gli sforzi che ci vorranno per costruire una partnership strategica che sia duratura. La poca diffidenza nei confronti delle nostre politiche e delle nostre motivazioni presso le elitè russe mostrano un miglioramento nelle nostre relazioni. Il compito non ancora portato a termine da parte della Russia, ossia quell di fare propri i valori basilari di una democrazia di libero mercato, e l'incerta documentazione circa la lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa, restano materie di grande rilevanza. La grande debolezza della Russia limita le opportunità per la cooperazione. Tuttavia, quelle opportunità sono molto maggiori adesso che negli anni -o decenni - recenti. Gli Stati Uniti hanno intrapreso una trasformazione nelle proprie relazioni bilaterali con l'India, sulla base della convinzione che gli interessi degli Stati Uniti richiedano una forte relazione proprio con quel paese. Siamo due grandi democrazie, votate alla libertà politica e protette da governi rappresentativi. Inoltre, l'India si sta muovendo verso una maggiore libertà economica. Abbiamo un comune interesse nel libero flusso del commercio, incluso quello attraverso le rotte vitali dell'Oceano Indiano. Infine, condividiamo un interesse nel combattere il terrorismo e nella creazione di un Asia strategicamente stabile. Le differenze restano, incluse quelle sullo sviluppo dei programmi nucleari e missilistici dell'India, e sull'andatura delle riforme economiche in quel paese. Ma mentre nel passato queste questioni possono aver dominato la nostra idea dell'India, oggi cominciamo a guardare all'India come ad un crescente potere mondiale con il quale abbiamo in comune interessi strategici. Attraverso una forte partnership con l'India, possiamo indirizzare meglio qualunque differenza e modellare un futuro dinamico. Le relazioni degli Stati uniti con la Cina sono una parte importante della nostra strategia di promozione di una regione pacifico-asiatica stabile, pacifica e prosperosa. Accogliamo con favore l'emergere di una Cina forte, pacifica e prosperosa. Lo sviluppo democratico della Cina è cruciale per quel futuro. Tuttavia, un quarto di secolo dopo l'inizio del processo di disfacimento delle peggiori caratteristiche del legame con il Comunismo, i leader cinesi non hanno ancora compiuto la successiva serie di scelte fondamentali circa il carattere del loro stato. Nell'inseguire capacità militari avanzate che possano minacciare i suoi nemici nella regione pacifico-asiatica, la Cina sta seguendo un percorso vecchio che, alla fine, ostacolerà il suo stesso progetto di grandezza nazionale. Gli Stati uniti cercano una relazione costruttiva con una Cina in cambiamento. Già cooperiamo bene là dove i nostri interessi si sovrappongono, inclusa l'attuale guerra al terrorismo e nella promozione della stabilità nella penisola coreana. Allo stesso modo, ci siamo coordinati sul futuro dell'Afghanistan e abbiamo iniziato un dialogo ampio sull'antiterrorismo e su simili questioni transnazionali. Le minacce alla salute mondiale e all'ambiente, come il dilagare del virus dell'AIDS, ci impegnano a promuovere congiuntamente il welfare per i nostri cittadini. Affrontare queste minacce transnazionali sarà una sfida per la Cina a diventare più aperta con l'informazione, a promuovere lo sviluppo della società civile, e a valorizzare i diritti umani individuali. La Cina ha cominciato a intraprendere la strada dell'apertura politica, consentendo molte libertà personali e consentendo elezioni a livello municipale, tuttavia, ancora permangono regole fortemente legate all'idea di partito unico di derivazione comunista. Per rendere quella nazione realmente affidabile per i bisogni e le aspirazioni dei propri cittadini molto lavoro resta da fare. Solo permettendo alla popolazione cinese di pensare, di riunirsi, e professare liberamente, la Cina potrà raggiungere il proprio pieno potenziale. Le nostre importanti relazioni commerciali trarranno beneficio dall'ingresso della Cina nel WTO, il che creerà maggiori opportunità di esportazione e, in definitiva, più lavoro per gli agricoltori, i lavoratori, e per le industrie americane. La Cina è il nostro quarto più importante partner commerciale, con oltre 100 miliardi di dollari di scambi bilaterali annuali. Il potere dei principi del mercato e le richieste del WTO in termini di trasparenza e affidabilità faranno avanzare l'apertura e accresceranno l'apertura e il ruolo della legge in Cina, aiutandola così a stabilire protezioni di base per il commercio e per i cittadini. Vi sono, tuttavia, altri settori nei quali abbiamo profondi disaccordi. Il nostro impegno per l'auto-difesa di Taiwan disciplinato dall'accordo "Taiwan Relation Act" è una cosa. I diritti umani un'altra. Ci aspettiamo che la Cina rispetti i suoi impegni in materia di non proliferazione. Lavoreremo per smussare le differenze, là dove esistano, ma non permetteremo a queste di precludere la cooperazione là dove dovessimo trovarci d'accordo. Gli eventi dell'11 settembre 2001, hanno fondamentalmente cambiato il contesto delle relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri centri principali del potere globale, e aperto vaste e nuove opportunità. Con i nostri alleati di lunga durata in Europa ed Asia, e con i leader di Russia, India e Cina dobbiamo sviluppare agende attive di cooperazione, evitando che tali relazioni possano diventare di routine e improduttive. Ogni agenzia del Governo degli Stati Uniti condivide questa sfida. Possiamo costruire fruttuose consuetudini in termini di consultazione, pacata argomentazione, sobria analisi, e comune azione. Sulla lunga distanza, queste sono le pratiche che sosterranno la supremazia dei nostri comuni principi e che manterranno aperto il cammino del progresso.

IX. LA TRASFORMAZIONE DELLE ISTITUZIONI PER LA SICUREZZA NAZIONALE AMERICANA PER VENIRE INCONTRO ALLE SFIDE E ALLE OPPORTUNITA' DEL VENTUNESIMO SECOLO "I terroristi hanno attaccato un simbolo della prosperità americana. Non ne hanno scalfito le fondamenta. Il successo dell'America è il risultato del duro lavoro, della creatività e dello spirito d'impresa del nostro popolo."
G.W. Bush
Washington, D.C. (Sessione congiunta del Congresso)
20 settembre, 2001
Le maggiori istituzioni della sicurezza nazionale Americane sono state concepite in un'era diversa per affrontare contesti diversi. Tutte devono ora essere trasformate. E' tempo di riaffermare il ruolo essenziale della forza militare Americana. Dobbiamo costruire e mantenere le nostre difese rispondendo alla sfida che abbiamo di fronte. La nostra priorità militare più alta è di difendere gli Stati Uniti. Per farlo efficacemente, la nostra forza militare deve:
· Rassicurare i nostri alleati e amici;
· Dissuadere future competizioni militari;
· Scoraggiare minacce contro gli interessi americani, gli alleati e gli amici; e
· Sconfiggere in modo deciso ogni avversario, se ogni deterrente fallisce.
La forza trasversale delle forze armate statunitensi, e la loro presenza avanzata, hanno mantenuto la pace in alcune delle regioni strategicamente più vitali del mondo. Tuttavia, le minacce e i nemici con i quali dobbiamo confrontarci sono cambiati, e così devono fare le nostre forze armate. Una forza militare strutturata per fare da massiccio deterrente nell'era della Guerra Fredda, deve essere trasformata per focalizzarsi di più su come un avversario potrebbe combattere piuttosto che sul dove e sul quando una guerra potrebbe verificarsi. Canalizzeremo le nostre energie per vincere le sfide operative che abbiamo di fronte. La presenza delle forze Americane d'oltremare è uno dei simboli più profondi degli impegni degli Stati Uniti nei confronti degli alleati e degli amici. Attraverso la nostra propensione ad usare la forza nel difendere noi stessi e gli altri, gli Stati Uniti dimostrano la loro fermezza a mantenere un bilanciamento di poteri che favorisca la libertà. Per combattere l'incertezza e per venire incontro alle numerose sfide sulla sicurezza che ci troviamo ad affrontare, gli Stati Uniti necessiteranno di basi e stazioni all'interno e aldilà dell'Europa dell'Ovest e dell'Asia del Nord, così come la preparazione di accessi temporanei per lo spiegamento sulla lunga distanza delle forze statunitensi. Prima della guerra in Afghanistan, quell'area non era una priorità nella lista di pianificazione delle contingenze strategiche Più importanti. Ancora, in parole povere, ci resta da operare lungo l'intera lunghezza e ampiezza di quella remota nazione, usando ogni ramo delle forze armate. Dobbiamo prepararci per più di uno di tali spiegamenti, sviluppando risorse come la sensorizzazione remota avanzata, capacità di colpire con precisione sul lungo raggio, e forze di manovra e di spedizione ristrutturate. Questo vasto portfolio di capacità militari deve includere anche la capacità di difendere la patria, di condurre operazioni di informazione, assicurare agli Stati Uniti l'accesso a teatri distanti, e proteggere le infrastrutture e le risorse critiche degli Stati Uniti nello spazio esterno. L'innovazione all'interno delle forze armate si poggerà sulla sperimentazione di nuovi approcci alla guerra, il rafforzamento di operazioni congiunte, lo sfruttamento dell'intelligence statunitense, e trarrà pieno vantaggio dalla scienza e dalla tecnologia. Dobbiamo anche trasformare il modo in cui il Dipartimento della Difesa è gestito, specialmente nella gestione finanziaria e nel reclutamento e nella ritenzione. Infine, mentre si mantiene la prontezza a breve scadenza e la capacità di combattere la guerra al terrorismo, l'obiettivo deve essere quello di fornire al Presidente il più ampio spettro possibile di opzioni militari per lo scoraggiamento di aggressioni o di ogni altra forma di coercizione contro gli Stati Uniti, i nostri alleati, e i nostri amici. Sappiamo dalla storia che i deterrenti possono fallire; e sappiamo dall'esperienza che contro certi nemici non esistono deterrenti. Gli Stati Uniti possono e vogliono mantenere la capacità di sconfiggere ogni tentativo fatto da un nemico -sia uno stato che un non -stato- di imporre la propria volontà agli Stati Uniti, ai nostri alleati, o ai nostri amici. Manterremo le forze sufficienti per supportare i nostri obblighi, e per difendere la libertà. Le nostre forze saranno abbastanza forti da dissuadere gli avversari potenziali dal perseguire una campagna militare nella speranza di superare, o eguagliare, il potere degli Stati Uniti. L'Intelligence -e il modo in cui la usiamo- è la nostra prima linea di difesa contro i terroristi e la minaccia rappresentata dagli stati ostili. Progettata intorno alla priorità di accumulare enormi quantità di informazioni su di un massiccio oggetto immobile - il blocco Sovietico- la comunità dell'Intelligence deve far fronte alla sfida di seguire un insieme di obiettivi molto più complessi ed elusivi. Dobbiamo trasformare le possibilità della nostra intelligence e costruirne di nuove per mantenerle al passo con la natura di tali minacce. L'Intelligence deve essere appropriatamente integrata con i sistemi di imposizione della nostra difesa e della nostra legge e coordinate con i nostri alleati e amici. Abbiamo bisogno di proteggere le capacità che abbiamo così da non armare i nostri nemici con la conoscenza su come meglio sorprenderci. Quelli che vorrebbero nuocerci cercano anche il vantaggio della sorpresa per limitare le nostre possibilità di prevenzione e risposta e per massimizzare l'offesa. Dobbiamo rafforzare i rapporti e le analisi dell'Intelligence per fornire l'accertamento integrato di minacce, per la sicurezza della patria. Dal momento che le minacce provenienti da governi e gruppi stranieri potrebbero essere condotte all'interno degli Stati Uniti, dobbiamo anche assicurarci la giusta fusione di informazione tra l'Intelligence e il sistema legislativo.
Iniziative in questo campo includeranno:
· Il rafforzamento dell'autorità del Direttore della CIA per guidare lo sviluppo e le azioni delle capacità di Intelligence di altre Nazioni; · Lo stabilimento di una nuova struttura per i rapporti dell'Intelligence che fornisca avvertimenti rapporti simili e integrati all'interno dello spettro delle minacce che hanno di fronte la nazione e i nostri alleati; · Continuare nello sviluppo di nuovi metodi per la collezione delle informazioni, per sostenere i vantaggi rappresentati dalla nostra Intelligence; · L'investimento in capacità future e allo stesso momento lavorare per proteggerle attraverso uno sforzo più vigoroso, per prevenire la compromissione delle possibilità dell'intelligence; e · Collezionare informazioni di Intelligence contro il pericolo terrorista tra il governo e tutte le fonti di analisi. Così come il Governo degli Stati Uniti fa affidamento sulle forze armate per difendere gli interessi dell'America, deve fare affidamento sulla diplomazia per interagire con altre nazioni. Ci assicureremo che il Dipartimento di Stato riceva i fondi sufficienti per assicurarsi il successo della diplomazia Americana. Il Dipartimento di Stato prende la guida nella gestione delle nostre relazioni bilaterali con altri governi. Ed in questa nuova era, i suoi uomini e le sue istituzioni devono essere in grado di interagire in modo ugualmente abile con organizzazioni non-governative e con istituzioni internazionali. I funzionari formati principalmente sulle questioni di politica internazionale devono estendere la loro preparazione per comprendere questioni complesse di politica interna nel mondo, come la Sanità, la Scuola, l'applicazione della legge, la gestione dei tribunali, e la diplomazia. I nostri diplomatici servono sulla linea del fronte delle negoziazioni complesse, delle guerre civili, e di altre catastrofi umanitarie. Così come è stata meglio compresa la necessità di aiuti umanitari, dobbiamo essere in grado di fornire aiuti anche nella costruzione di forze di polizia, di tribunali, e di codici legislativi, istituzioni locali e provinciali,e sistemi elettorali. E' necessaria una efficace cooperazione internazionale per realizzare questi obiettivi, con sullo sfondo la prontezza Americana a fare la propria parte. Così come le nostre istituzioni diplomatiche devono adattarsi per poter tendere la mano alle altre, abbiamo anche bisogno di un approccio diverso e più vasto agli sforzi dell'informazione pubblica che possano aiutare le popolazioni del mondo ad imparare e capire l'America. La guerra contro il terrorismo non è uno scontro di civiltà. Essa, tuttavia, ha rivelato la sfida all'interno di una civiltà, una battaglia per il futuro del mondo Islamico. Questa è una lotta di idee e questa è un campo in cui l'America deve eccellere. Intraprenderemo le azioni necessarie per assicurarci che i nostri sforzi per venire incontro ai nostri compiti di sicurezza globale e di protezione degli americani non siano danneggiati dalle potenziali investigazioni, indagini o persecuzioni della corte criminale internazionale (ICC), la cui giurisdizione non si estende agli americani e che noi non accettiamo. Lavoreremo insieme con altre nazioni per evitare complicazioni nelle nostre operazioni e cooperazioni militari, attraverso meccanismi quali accordi multilaterali e bilaterali che proteggeranno i cittadini statunitensi dall'ICC. Implementeremo pienamente l'Atto di Protezione dei Membri di Servizio Americani, le cui clausole sono intese assicurarsi e intensificare la protezione del personale e degli ufficiali statunitensi. Faremo scelte difficili negli anni a venire e anche oltre, per assicurarci il giusto livello e la giusta allocazione delle spese del governo per la sicurezza nazionale. Il Governo degli Stati Uniti deve rafforzare le proprie difese per vincere questa guerra. In patria, la nostra più importante priorità è proteggere la patria, per il popolo Americano. Oggi, la distinzione tra affari interni e esteri sta diminuendo. In un mondo globalizzato, gli eventi al di fuori dei confini dell'America hanno un grosso impatto al loro interno. La nostra società deve essere aperta alle persone, alle idee ed al buono proveniente da tutto il mondo. Le caratteristiche a noi più care - la nostra libertà, le nostre città, i nostri sistemi di spostamento, e la vita moderna- sono vulnerabili al terrorismo. Questa vulnerabilità persisterà ancora a lungo anche dopo che noi avremo assicurato alla giustizia i responsabili degli attacchi dell'11 settembre. Con il passare del tempo, gli individui potrebbero avere accesso a mezzi di distruzione che finora potevano essere maneggiati solo da eserciti, flotte, e squadroni. Questa è una nuova condizione di vita. Noi ci adatteremo a ciò e prospereremo - a dispetto di tutto questo. Nell'esercitare la nostra leadership, rispetteremo i valori, i giudizi , e gli interessi dei nostri amici e partner. Ancora, saremo preparati ad agire per conto nostro quando i nostri interessi e le nostre uniche responsabilità lo richiedessero. Quando non dovessimo essere d'accordo sui dettagli, spiegheremo francamente le ragioni alla base delle nostre prese di posizione, e ci sforzeremo di costruire alternative praticabili. Non consentiremo a tali discordanze di oscurare la nostra determinazione a proteggere insieme, con i nostri alleati e i nostri amici, i nostri interessi e valori fondamentali e condivisi. In definitiva, il fondamento della forza Americana è nella patria. E' nelle abilità del nostro popolo, nel dinamismo della nostra economia, e nell'elasticità delle nostre istituzioni. Una società diversa e moderna ha energia inerente, ambiziosa, imprenditoriale. La nostra forza viene da ciò che con quell'energia facciamo. Ecco dove ha inizio la nostra sicurezza nazionale.