truppe Usa contestate anche in Sardegna



DA LIBERAZIONE DEL 28 SETTEMBRE 2002

Manifestazioni nelle due isole contro la presenza delle truppe militari americane. La battaglia di Teulada
No ai marines da Puerto Rico alla Sardegna
Il movimento di solidarietà internazionale con Puerto Rico passa anche dalla Sardegna. Cittadini e gruppi di base antimilitaristi si sono dati appuntamento a Cagliari il 23 settembre, giornata mondiale per la pace a Vieques promossa durante l'ultimo meeting internazionale dei movimenti contro la guerra che si è tenuto a Dublino. Contemporaneamente a San Juan, capitale di Puerto Rico, un gruppo di manifestanti bloccava la strada della principale base americana del paese, Fort Buchanan, esattamente per 63 minuti. Dallo stesso numero di anni si ripetono i bombardamenti della Marina Usa nella vicina isola di Vieques dove le forze armate statunitensi hanno installato una delle più imponenti basi navali di tutto il mondo.

Dunque, anche gli antimilitaristi sardi tendono una mano ai portoricani che dopo una lunga resistenza civile hanno costretto gli States a smantellare l'avamposto dei marines entro il 2003. Dall'iniziativa di lunedì, organizzata dal comitato Gettiamo le basi e dal collettivo Studenti a sinistra, sono emerse le strette connessioni tra la Sardegna e il paese centroamericano. Le due isole sono accomunate dai gravosi vincoli militari: sulla prima incombono 24mila ettari di demanio della Difesa, senza contare gli spazi sottoposti a limitazioni in aria e in mare (questo dato è di gran lunga il più elevato di tutta Italia); a Puerto Rico il suolo sottoposto ad usi militari ammonta al 12 per cento del totale mentre a Vieques la Marina Usa occupa i 3/4 del territorio di tutta la municipalità. Altro gruppo impegnato nel denunciare e informare sulle condizioni del popolo di Vieques è il Ricky Martin Italian Club. L'associazione e l'ex presidente della commissione Difesa della Camera Falco Accame sono attualmente in contatto con le autorità portoricane, in particolare con il senatore Roberto Prats, per sollecitare azioni comuni con la Sardegna.

I partecipanti all'assemblea cagliaritana hanno firmato un appello che verrà spedito all'ambasciata degli Stati Uniti dove si chiede l'immediata cessazione delle esercitazioni. Ma la discussione si è accesa soprattutto quando si è parlato della possibilità che parte delle esercitazioni attualmente svolte a Vieques siano trasferite nel poligono di Teulada, centro della costa sud occidentale. Lo attesta un documento del Can (Center for naval analyses) commissionato dal Segretario della Marina Usa. In merito ha subito preso posizione Tore Mocci, sindaco del comune sulcitano: «La comunità teuladina da anni si batte per abbassare progressivamente il livello delle esercitazioni nel poligono. Se dovesse essere confermata questa nuova impostazione il tutto avrebbe il significato di una beffa. Allora dalla parola si passerebbe a una lotta durissima. Impediremo i traslochi di morte». Il primo cittadino ha dichiarato quindi di sentirsi molto vicino alla battaglia della popolazione portoricana. Durante l'iniziativa di solidarietà con Vieques è stata proposta anche una testimonianza filmata del movimento popolare di Puerto Rico e dei danni che sarebbero stati prodotti dalle esercitazioni. L'emergere dei dati sulla contaminazione ambientale di Vieques (uranio, arsenico, mercurio, piombo, cadmio) e sull'incidenza di cancro tra i residenti certamente non incoraggia l'approdo dei Marines sulle coste sarde.

Sulla vicenda non si sono fatte attendere nemmeno le reazioni delle forze politiche. L'opposizione in Consiglio regionale della Sardegna ha presentato nei giorni scorsi un'interpellanza al presidente della Giunta Mauro Pili, primo firmatario il diessino Giampiero Pinna. Il senatore di Rifondazione comunista Gigi Malabarba ha rivolto un'interrogazione a risposta scritta ai ministri della Difesa, dell'Ambiente e della Salute. Si chiedono spiegazioni al Governo sui «piani all'esame della Us Navy di effettuare nel poligono sardo le esercitazioni della Seconda Flotta». Da segnalare poi l'interessante intervento di un geochimico dell'Università di Cagliari, Alberto Marcello, che ha dichiarato di essere disponibile a collaborare con le associazioni per approfondire la ricerca sulla presenza di elementi radioattivi intorno ai poligoni.

Ora si attendono risposte mentre le associazioni preannunciano nuove iniziative. Prossima tappa, un dibattito nella tana del lupo: Teulada.

wf