poligoni della morte



Messaggio di Mariella Cao - Gettiamo Le basi

La leucemia che ha stroncato la vita di Salvatore Vacca, in servizio in Bosnia, e di Giuseppe Pintus, in servizio nel poligono di Capo Teulada, ha spinto la Sardegna, fin dall'autunno 1999, a chiedere chiarezza sull'utilizzo di uranio impoverito, sia nelle zone teatro di massacri "umanitari", sia nelle basi militari che l'isola è costretta a mettere a disposizione della Nato. Nel dicembre 2000, nonostante il cronico mutismo dei suoi rappresentanti istituzionali, è riuscita ad infrangere la coltre del silenzio sul "metallo del disonore" e a imporre la discussione a livello nazionale e internazionale. Ma, ancora prima che si aprisse il dibattito sull'UI, il Comune di Teulada e la camera del lavoro di Carbonia - Flai-Cgil in prima fila - avevano avviato una dura vertenza per sottoporre a monitoraggio i 7.200 ettari di terra e i 50.000 ettari di mare del poligono di Capo Teulada. L'esigenza di controllo ambientale e sanitario è stata strettamente legata alla denuncia della riduzione del lavoro e dei danni all'economia locale causati dalle attività di guerra. In tempi più recenti, hanno esteso la richiesta di indagini "super partes" e controlli permanenti includendo TUTTI i siti della Sardegna coinvolti dalle attività militari. Lotte tenaci, spesso vincenti, prese di posizione scomode, di conseguenza, isolate, relegate in mini trafiletti di cronaca locale, come d'altronde le proteste di pescatori e allevatori espropriati delle risorse naturali a beneficio dei poligoni Quirra-Perdasdefogu, Decimomannu- Capo Frasca, come le denunce, inascoltate per un intero anno, del sindaco di Villaputzu sull'abnorme percentuale di tumori al sistema emolinfatico, . Non è casuale il silenzio di tomba, di allora e di adesso, da parte di quasi tutti i media a diffusione nazionale sui "morti di poligono" e sulla sindrome dei Balcani che infierisce nelle zone adiacenti ai poligoni. La "sindrome Balcani-Quirra", nota fin dal febbraio dello scorso anno, ha stentato non poco prima di essere recepita in tutta la sua gravità dalla stampa locale e dai cosiddetti rappresentanti del popolo sardo. E' stato necessario promuovere dibattiti pubblici, petizioni popolari, manifestazioni di piazza, tallonare giornalisti e "autorità competenti". Ben altra, invece, è stata l'attenzione prestata da istituzioni, classe politica e stampa nazionale alla lotta per il potenziamento del poligono Salto di Quirra, condotta in nome dell'idea balzana "le basi militari portano occupazione e benessere". La "battaglia per lo sviluppo e l'occupazione" intrapresa dal sindaco-tenente di Perdasdefogu ha trovato prontamente il sostegno di numerosi pezzi di sindacato confederale e di vari esponenti politici, come l'on. Tonino Loddo che, coerentemente, già nel dicembre 2000 aveva presentato un'interrogazione al ministro della Difesa per chiedere: "di verificare se il Poligono Interforze sia utilizzato o meno al massimo delle sue potenzialità. E ciò anche in considerazione degli apparati ad alta tecnologia di cui il poligono è dotato, al fine di valutare ogni possibile incremento economico e occupazionale delle comunità del territorio". Vogliamo credere in un ravvedimento dell'ultima ora da parte dell'on. Loddo in seguito alla presa d'atto della drammatica situazione sanitaria, per troppo tempo rimossa. Una seria inchiesta parlamentare, una VERA indagine epidemiologica richiedono tempi lunghi. Occorre, anche, predisporre interventi immediati e adeguate misure cautelative. Ci aspettiamo, pertanto, che le istituzioni e i tanti deputati - recentemente risvegliatisi dal pluridecennale letargo - si attivino con urgenza affinché si adotti, almeno, l'elementare precauzione di imporre una moratoria a tutte le attività del poligono finalizzate ad esportare guerra presso altri popoli e che, come effetto collaterale, seminano morte e sofferenza in terra sarda

Mariella (molto a disagio nella veste di pacifista) alias Comitato sardo Gettiamo le basi PS Gettiamo le basi non si limita a raccogliere informazione, l'informazione la produce, la diffonde e, sopratutto, porta avanti lotte e vertenze.

ALTRE NOTE 1   Depistaggio arsenico

1 In data 20 febbraio 02 Il dottor Efisio Aste, direttore generale dell'Asl 8, comunica ufficialmente: (..) I risultati analitici finora ottenuti hanno permesso di accertare che sia per i metalli pesanti tossici, sia per la radioattività artificiale, non si riscontrano significative differenze rispetto alla situazione generale della Sardegna. Per quanto riguarda la eventuale presenza di uranio impoverito i campioni sono stati consegnati all Istituto Superiore di Sanità (..). Le analisi sono tuttora in corso.

2 In data 8 marzo al Gruppo d'Intervento Giuridico scrive: (..) gli accertamenti in corso sono stati estesi alla popolazione del Sarrabus per la quale è in atto un indagine epidemiologica retrospettiva, mirata all esatta valutazione dell incidenza della patologia neoplastica negli ultimi dieci anni. Allo stato attuale gli accertamenti predetti sono ancora in corso ( La Nuova 15 marzo).

3 Lo stesso giorno, 8 marzo 02, l Ansa diffonde: << URANIO:POLIGONO QUIRRA; ASL,NESSUNA TRACCIA MA C'E' ARSENICO (ANSA) - CAGLIARI, 8 MAR - Non c' è nessuna traccia di uranio, ma una grande concentrazione di arsenico nella zona circostante il poligono militare del Salto di Quirra, dove negli ultimi anni è stato segnalato un forte incremento di casi di leucemia tra la popolazione militare e civile. Il dato è stato reso noto dal direttore generale dell' Asl di Cagliari, Efisio Aste, che ha eseguito, per incarico della Procura militare, una serie di rilievi nella zona, dove ieri sono cominciati anche i prelievi disposti dal Ministero della Difesa.>>

Riporta l AGI - CRO 03/08/02 - 11:36 SINDROME QUIRRA:ESAMI ASL CAGLIARI,NO URANIO MA C'E' ARSENICO(2) (AGI) - Cagliari, 8 mar. - "La presenza di arsenico è normale se si considera che nelle vicinanze del Poligono ci sono vecchie miniere d'argento", ha spiegato Graziano Sarritzu, direttore del presidio multizonale della Asl di Cagliari. "E' noto che assieme all'argento si trovano minerali contenenti arsenico. Nell'area di Quirra abbiamo trovato una concentrazione molto elevata di questa sostanza altamente tossica e cancerogena, come confermano le più accreditate fonti mondiali della materia". "La situazione va tenuta sotto controllo", ha concluso Sarritzu, "e bisogna adottare misure adeguate per tutelare la popolazione". (AGI)

4 Nella zona di Quirra non esistono miniere d argento. C è, invece, la miniera d' ARSENICO di Bacu Locci dimessa nel 1964. Il cartello affisso indica a chiare lettere che nel 1700 e 1800 si estraeva piombo e galena e "nell'ultimo periodo vi si estraeva ARSENICO e derivati". La "scoperta" di arsenico in una miniera d'arsenico dopo 4 mesi di ricerche non necessita ulteriori commenti.

5 L Asl ha effettuato i prelievi a valle controllando le acque del rio Corr e Cerbu rio Quirra- Flumini Durci ( nomi diversi per lo stesso corso d acqua). Da uno studio, commissionato nel 2000 dal Comune di Villaputzu a un laboratorio privato al fine di un eventuale utilizzo potabile delle acque, risulta che i campioni prelevati in miniera,quindi nella zona che dovrebbe essere maggiormente inquinata, contengono percentuali d arsenico inferiori ai limiti stabiliti dal Dpr 236/88. Sono state rilEvate, invece, concentrazioni di manganese, zinco e solfati superiori alla norma (La Nuova 13/3/02).

6 In letteratura medica non esistono elementi che indichino un rapporto tra arsenico e tumori del sistema emolinfatico. Medici per l ambiente dell ISDE di Genova dichiara: All attuale direttore generale dell Asl 8 di Cagliari, dovrebbe essere assegnato il premio Nobel per la medicina, se riuscisse a dimostrare la relazione tra l arsenico e le patologie tumorali del sistema emolinfatico, che hanno colpito la popolazione di Quirra (La Nuova 13-3-02).

7 La vigilanza sanitaria del territorio rientra tra i doveri d'ufficio della Asl 8, dovrebbe essere normale routine. L'indagine, invece, è stata svolta su richiesta della Procura militare a distanza di otto mesi dall'allarme lanciato dal sindaco di Villaputzu.

Perché il dottor E. Aste getta il discredito sull intera azienda sanitaria da lui diretta? Perché presta il fianco all accusa di omissione di doveri d ufficio individuando l agente killer nell arsenico di una miniera d arsenico che avrebbe dovuto essere sottoposta ad attento controllo da parte dell Asl da lui diretta?
2 Operazione bonifica

Comandanti dei poligoni, ministri e sottosegretari (ulivisti e polisti) hanno sempre sostenuto: "Dopo ogni esercitazione, si procede alla bonifica del terreno. Non si spara più un colpo fino a quando non vengono recuperati tutti i proiettili esplosi in precedenza". La Nuova del 19/2/02 documenta un fatto noto a chiunque abbia soggiornato nel Sarrabus: "C'è un missile abbandonato vicino a Quirra. Fu lanciato 10 anni fa alla presenza di Romiti. Poi impazzì e sfiorò un ovile. Il razzo prova che le operazioni di bonifica nel terreno del poligono non sono poi così rigorose". Non sono documentabili i pezzi di missile che tutti abbiamo sempre visto abbandonati nella spiaggia di Murtas, affidati alla pulizia del gioco di onde e maree. All interno del poligono di Capo Teulada ( 7.200 ettari a terra e 50.000 a mare, il più grande d'Europa dopo quello di Quirra) la parte della penisola- promontorio, la cosiddetta zona D , da decenni, è <<permanentemente interdetta al transito dei mezzi e delle persone (militari!) per la presenza di residuati esplosivi di cui non è possibile o conveniente la bonifica>>, ( Stato Maggiore dell E.I.). Da sempre l accesso alle spiagge interne alla base è interdetto alla popolazione e agli stessi militari anche nei mesi estivi di sospensione delle attività nel poligono <<perché il tempo necessario per effettuare la bonifica è sicuramente superiore a quello disponibile>> (19/5/95 N.C.T. 00719 Infr-CMP). Detto in modo più chiaro, <<l accumulo di ordigni e di residuati pericolosi, sarebbe tale e il ritmo delle attività così elevato- che l area a terra e a mare non è bonificabile e, quindi, risulta inagibile>> (interpellanza parlamentare del 95).