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(Fwd) Le armi che useranno
- Subject: (Fwd) Le armi che useranno
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco at href.org>
- Date: Sat, 22 Sep 2001 12:34:26 +0100
- Organization: peacelink
- Priority: normal
Da "Il Manifesto" - 21/09/2001 Le armi che useranno SERGIO FINARDI Un'immensa regione, dall'Oceano Indiano, al Golfo Persico, alle valli dell'Asia Centrale meridionale sta per essere interessata al dislocamento o all'attivazione - che appare di oscurissimo senso, dati gli obiettivi presunti - di una forza militare che coinvolge, oltre agli Stati uniti, vari altri paesi. Non si tratta solo di marina e aviazione, porti ed aeroporti e connessi corridoi di transito, ma di eserciti di terra, anche qui sia statunitensi che dei paesi coinvolti. Sembrano non lasciare dubbi al proposito, infatti, le dichiarazioni di ieri del segretario statunitense all'Esercito, Thomas E. White, secondo cui è in atto una mobilitazione di alcune parti dell'apparato che comprenderebbero l'intero spettro delle specialità a disposizione - quelle con mezzi pesanti, aviotrasportate ed operazioni speciali, tra cui i Rangers e i Berretti Verdi di vietnamita memoria (tra esercito e marina ci sono circa 20 mila uomini nei reparti di operazioni speciali). Inoltre, un gruppo di specialisti nella preparazione di ponti aerei dovrebbe essere dislocato nelle aree dove la forza aerea potrebbe essere disposta, Arabia Saudita, Kuwait, Oman, l'avamposto militare britannico nell'isola di Diego Garcia (Oceano Indiano), o nelle città di Kuska (Turkmenistan meridionale) e Termez (Uzbekistan), entrambe ai confini dei due Paesi con l'Afghanistan. E' da ricordare, però, che una tale dislocazione, dalle basi statunitensi, all'Atlantico, al Golfo o verso i corridoi aerei concessi da Turchia, Georgia, Azerbaigian e, naturalmente, Turkmenistan ed Uzbekistan, non può durare meno di una settimana. Ancora maggior tempo dura il rafforzamento della già consistente presenza navale statunitense e britannica nel golfo e nell'Oceano Indiano, costituito dall'invio dalla base di Norfolk in Virginia della portaerei Uss Theodore Roosevelt e della sua squadra d'appoggio (due sottomarini d'attacco, due incrociatori con missili, due fregate antisommergibili, due cacciatorpediniere, per la protezione aerea e sottomarina, due altre navi per il rifornimento di munizioni e combustibili). La portaerei, che ospita ora un'ottantina di aerei (F- 14, F/A-18 Hornet, S-3B Viking, EA-6B-Prowler, E-2C Hawkeye, ES-3B Shadow e SH-60F Seahawk, con specializzazioni che vanno dai bombardamenti di precisione, alla sorveglianza, alla guerra elettronica, al rifornimento in volo) viaggia ad una velocità di circa 55 km/h, ovvero 1320 km al giorno (il percorso va dai 14 ai 16mila km ovvero circa dieci-undici giorni di navigazione per arrivare alle possibili mete). E' un triste esercizio quello di vedere le forze in campo, necessario tuttavia per dare l'idea di cosa sarebbe coinvolto in questa "infinita giustizia", incapace di conoscere altro che la sua forza distruttiva. Le forze statunitensi presenti nel Golfo e nell'Oceano Indiano comprendono rispettivamente quelle della Quinta Flotta (14 navi, 8mila uomini, con a capo la portaerei Uss Enterprise) e della Settima Flotta (42 navi e 25mila uomini con a capo la portaerei Uss Carl Vinson, con dislocamenti principali nel Pacifico asiatico). Entrambe le portaerei, a propulsione nucleare portano 75-80 aerei, e hanno cinque navi d'appoggio ciascuna. Tra le varie armi, si contano circa 900 uomini di stanza in Bahrein; 5.190 in Kuwait; 700 in Oman; una trentina in Qatar; 400 negli Emirati e circa 5.700 in Arabia Saudita. A Diego Garcia ci sono circa 670 uomini, con cinque navi e postazioni elettroniche. Il complesso degli aerei arriverebbe - con quelli in arrivo - i bombardieri B-1 e B-52, gli KC-10 e 135 tanker, l'E-8C per la sorveglianza, gli Awacs (radar), i 130 da trasporto, gli U-2 spia, oltre ai caccia F-15, F-16 e F-117 Stealth. A questa forza occorre aggiungere quella aerea basata ad Incirlik in Turchia. La Gran Bretagna mantiene nell'Oceano Indiano una intera squadra navale a Diego Garcia e tre navi per il pattugliamento oltre a consistenti contingenti di forza aerea in Iraq (Nord), Kuwait, Arabia Saudita e Turchia (considerevole è anche la sua presenza a Cipro). La Francia mantiene nell'Oceano Indiano (Mayotte, Reunion) una squadra navale completa, squadre aeree e di marines. Le forze afghane organizzate sotto la dirigenza dei taleban potrebbero contare sino a 50mila uomini, con equipaggiamento di armi leggere, circa 650 veicoli corazzati (la maggior parte carri armati da battaglia di origine sovietica); un consistente armamento di artiglieria con pezzi sino a 152mm, mortai e lancia missili; una forza aerea composta da una decina di caccia bombardieri SU-22, indi 5 MIG-21, 40 aerei e 10 elicotteri da trasporto; infine una discreta difesa di artiglieria e missilistica antiaerea. I maggiori aeroporti militari sono ai confini settentrionali (Heirat, Meymanah, Mazar-e-Sharif, Talogan, Bamjan) e naturalmente nell'area di Kabul (Bagram, Jalalabad) e del quartier generale taleban a Kandahar. In queste stesse localita' - oltre alla base settentrionale di Kunduz e a quella di Khost, nei pressi del confine con il Pakistan a sud di Jalalabad - si trovano quasi sempre basi per le milizie e l'addestramento. Il Pakistan ha una forza attiva di circa 612 mila uomini (550mila nell'esercito, 22mila nella marina e 40mila nella forza aerea). L'esercito ha piu' di 2000 carri da battaglia, un considerevole equipaggiamento di artiglieria, aerei per il trasporto ed elicotteri da attacco. La Marina comprende 10 sottomarini di varie classi, 8 fregate e varie altre navi da appoggio, antisommerginbile e pattugliamento; oltre ad una discreta dotazione aerea ed elicotteristica. L'aviazione è dotata di Mirage di vario tipo, di F-16, di svariati aerei da trasporto e d'appoggio. Ha una guardia nazionale di 185mila uomini, 65mila guardie di frontiera e 25mila Rangers. Il Kazakhstan mantiene 64mila effettivi (esercito e aviazione) e 34.500 uomini tra forze di sicurezza interna,guardia di frontiera, guardie presidenziali e di governo; l'Uzbekistan ha 59mila uomini (esercito e aviazione) e circa 20mila uomini tra forze di sicurezza interna e guardia nazionale; il Turkmenistan ha circa 17.500 uomini tra esercito ed aviazione; il Kirgyzstan ha 9.000 uomini tra esercito ed aviazione e 5.000 nella guardia di frontiera; infine il Tajikistan ha 6.000 uomini nell'esercito e 1.200 nella guardia di frontiera. In totale una massa di circa 216 mila uomini, più 8.200 soldati russi dislocati in Tajikistan. Gli armamenti dei maggiori paesi comprendono sistemi di grande modernità ed efficacia. E', infine utile ricordare che l'Arabia Saudita vede attivi 125mila uomini (75mila nell'esercito, 15.500 nella Marina, 20mila nell'aviazione), dotati dei più sofisticati armamenti; gli Emirati ne contano 65mila attivi (tra cui 59mila nell'Esercito, 20mila nella Marina e 4mila nell'Aviazione); il Kuwait circa 15mila (11mila nell'Esercito, 1.800 nella Marina, e 2.500 nell'Aviazione) più 5000 nella guardia nazionale. L'Iran ha una forza attiva di circa 513mila uomini, di cui 325mila nell'Esercito, 18 mila nella Marina, 125mila nella Guardia rivoluzionaria, 45mila nell'Aviazione. Chi ha messo in moto la macchina bellica dovrà tener conto di cosa sta sollevando in un'area tra le più armate della Terra, da dieci anni la maggiore del mondo per acquisti di armi. ------------------------------------------------------ francesco iannuzzelli francesco at href.org associazione peacelink - sez. disarmo http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo ---------------------------------- Quando si sogna da soli e' solo un sogno, quando si sogna in due e' la realta' che comincia... (Ernesto Cardenal)
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