Intervista all'analista militare Tomas Valasek



Da Il Manifesto del 15 Settembre 2001 


Rappresaglia immediata poi una guerra lunga e di tipo nuovo
Intervista all'analista militare Tomas Valasek sulla strategia
anti-terrorismo di Washington. A cui la Nato sarà  chiamata ad accodarsi 
PATRICIA LOMBROSO 


Le pressioni dell'establishment, come mostra il voto di ieri del
Congresso, e dell'opinione pubblica americani fanno ritenere che una
rappresaglia militare sarà imminente. Questo è quanto fanno filtrare in
via confidenziale fonti del Pentagono e dell'amministrazione Bush. "Non
sappiamo ancora il momento esatto, ma sarà un attacco militare breve,
simbolico e, secondo i molti indizi presentati dalla Cia, diretto contro
Osama bin Laden.
Tuttavia la risposta vera e decisiva sarà preparata con una
pianificazione lunga e costituirà una svolta nella strategia politica
sino ad ora seguita dagli Stati uniti contro il terrorismo
internazionale".
Sono questi gli ultimi dati raccolti a Washington da Tomas Valasek,
senior analyst del Center for Defense Information, nelle ore in cui
tutto i dispositivi militari Nato sono stati posti in stato di allerta a
Bruxelles. Il Centro è un organizzazione indipendente americana che
funge da organo di monitoraggio e controllo sulla ricerca e le
operazioni militari del Pentagono, ma nell'intervista a il manifesto
Valasek mette a fuoco soprattutto gli effetti che la rappresaglia
americana avrà in Italia e in Europa, nonché il nuovo ruolo della Nato.


Quali sono i bersagli nel mirino del Pentagono e del Consiglio per la
sicurezza nazionale della Casa bianca?

Anche se non esiste ancora alcuna prova definitiva contro Osama bin
Laden, le parole del segretario di stato Colin Powell e le indicazioni
della Cia confermano le intenzioni di colpire bin Laden e l'Afghanistan.

Quali le conseguenze immediate per la Nato?

Le conseguenze per tutti i membri dell'Organizzazione atlantica saranno
diverse e diverso sarà il ruolo che gli Stati uniti esigeranno dai 19
paesi per la "cooperazione nella guerra globale contro il terrorismo
 internazionale". In Europa assisterete ad una svolta del ruolo tattico
e strategico che coinvolgerà tutti i paesi alleati degli Usa,
specialmente l'Italia.

Che significa questa nuova disponibilità nella cooperazione dei paesi
Nato?

La piena disponibilità operativa, per fare l'esempio dell'Italia, di
tutte le vostre basi militari Nato e Usa: Aviano, la Maddalena e
altrove. Nel caso di una rappresaglia militare le richieste formulate
dai vertici Nato saranno ora più determinate e coercitive in nome della
guerra al terrorismo internazionale.

In che cosa consiste il nuovo ruolo tattico che la Nato dovrà svolgere?

La risposta pianificata e a lungo termine degli Stati uniti si riassume
nella dichiarazione del segretario di stato Powell: "Una guerra a lungo
termine su tre fronti: militare, diplomatico e operatività dei servizi
segreti. La guerra al terrorismo internazionale impiegherà tattiche
diverse da quelle perseguite sino ad oggi. Washington non vuole più
ripetere i fallimenti in Somalia, in Sudan, in Iraq. Non verranno più
impiegati singoli atti dimostrativi mediante i missili cruise. Sono
stati un fiasco sul piano militare e politico.

Quali sono le opzioni che vengono considerate in queste ore a
Washington?

Fra le opzioni si riaffaccia la direttiva presidenziale, caduta in
disuso, che dà al presidente la prerogativa di autorizzare l'assassinio
politico.

Ma non è stata proibita dal governo americano?

E' una direttiva presidenziale inserita a livello di prerogativa
dell'esecutivo per la prima volta dal presidente Nixon. Ma non è mai
stata eliminata come prerogativa negli ultimi 15 anni e anche se non è
stata utilizzata precedentemente, Bush potrebbe revocare il veto alla
sua applicazione. Questa direttiva prevede deliberati assassini di
individui considerati nemici oppure collegati anche indirettamente con
organizzazioni terroristiche. Questo avverrebbe in nome della legittima
difesa degli "interessi nazionali".

Quale nuovo ruolo verrà richiesto dagli Stati uniti ai 19 paesi Nato?

Dopo l'apocalisse a New York e Washington verrà chiesto ai paesi Nato
l'impiego delle "speciali unità d'assalto" che fanno parte della
struttura delle forze armate di terra, dell'aviazione e della marina.
Unità speciali d'intervento addestrate e preparate per operazioni
d'incursione con una loro operatività completamente autonoma dal resto
delle forze armate, che operano clandestinamente con il compito di
colpire determinati bersagli militari.

Queste unità sono già parte di tutte le forze armate dei paesi Nato,
inclusa l'Italia?

Certamente, anche se dipenderà da Washington richiedere che vengano
messe in azione. E tutti i paesi dell'Alleanza saranno tenuti ad
adeguarsi.

Qual è il nuovo ruolo della Nato che si profila ora?

La svolta a livello tattico sarà una minore attenzione al ruolo delle
forze armate per il controllo della pace; una minore enfasi alla
pianificazione delle guerre convenzionali. Si insisterà invece per
alzare la guardia contro il terrorismo internazionale.