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armi spaziali USA
- Subject: armi spaziali USA
- From: ufficio PE Morgantini <morgantinieuroparl at yahoo.it>
- Date: Fri, 24 Aug 2001 19:44:21 +0200 (CEST)
Traduzione a cura di Alessandro Rossi da The Economist, July 28th 2001, pag.69-70. Qualcosa cui fare attenzione, sopra di te La dirigenza della Difesa USA sta pensando di militarizzare lo spazio. Qualcuno dubita sia una buona idea. La guerra nello spazio è stata a lungo solo fantascienza.Non lo è piú. Mentre falchi e colombe discutono sul sistema di difesa dai missili balistici proposto dal Presidente Bush, lo Space Warfare Center delle forze aeree americane ha simulato i suoi "war games" nello spazio. I dettagli sono secretati, ma un esercitazione ha avuto luogo in gennaio in una base in Colorado, ambientata in un ipotetico scontro tra USA e uno "Stato rosso" nel 2017. Ció conferma che i dirigenti delle forze armate americaneprendono molto sul serio l'eventualità di un conflitto spaziale nei prossimi uno-due decenni. La Difesa americana è già notevolmente dipendente da tecnologia spaziale sottoforma di satelliti: 150 apparecchi connessi alla difesa sono in orbita in ogni istante. Ció permette a una pattuglia di individuare la propria posizione sul globo con un'approssimazione di pochi metri. Di piú, semmai un sistema di difesa anti-balistico verrà costruuito, i satelliti ne raranno "l'occhio nel cielo". Al momento questi satelliti sono protetti dal largo vantaggio americano in tecnologia; nessun altro paese sarebbe in grado di attaccarli con successo. Ma questo vantaggio, a detta dei falchi, non durerà a lungo. Per il 2010, potenziali nemici potrebbero aver sviluppato armi ant-satellite; l'America dovrebbe perció prevenirli costruendosi delle armi simili essa stessa. A questo obiettivo, con in piú la possibilità di dispiegare in orbita armi offensive, miravano i militari con le loro simulazioni al computer. Le armi spaziali avranno probabilmente due varianti: armi dirette dall'energia (potenti laser e simili) e armi a energia cinetica (missili distruttivi non perché caricati di esplosivo ma in forza della loro alta velocità). Al momento è molto piú facile fare le cose sulla terraferma che nello spazio, cosí i sistemi che sono piú prossimi all'efficacia sono le armi terrestri anti-satelliti. Il Mid-Infrared Advanced Chemical Laser (MIRACL!!!) , sperimentato dall'esercito nel NewMexico, è il piú potente laser americano. Funziona mixando gas reattivi e puntando la luce conseguente per produrre un raggio sufficiente a distruggere u nsatellite di passaggio. La sua prova del fuoco fu fatta nel 1997 contro un satellite americano. Si dice che i test siano stati anche altri, ma i risultati sono segreti. La mole del Miracl lo terrà stabilmente a terra. Il piú prosaicamente battezzato "space-based laser" (SBL) è inveec, come di ce il nome, pensato per volare. E' stato progettato da un consorzio interspaziale comprendente TRW, Lockheed Martin e Boeing, e finanziato dalle forze aeree USA e dalla "Ballistic Missile Defence Organisation", l'agenzia che implementerà la maggior parte dei piani di Mr Bush per la BMD. Il primo test è programmato per il 2012. Il SBL sarà meno potente del MIRACL - un difetto necessario per ridurre il consumo di gas,difficili da procurarsi in orbita. D'altro canto, non serveirà lo stesso potere di penetrazione. Se puntato su altri satelliti, il suo raggio non sarà assorbito dall'atmosfera. Anche se usato per attaccare missili balistici, come previsto nei piani iniziali, dovrebbe penetrare solo l'atmosfera superiore, dovel'aria è sottile. Le ASATS a energia cinetica sono state sviluppate : il loro potere dipende dal fatto che l'energia cinetica di un oggetto cresce al quadrato della sua velocità. Se ad esempio un oggetto sta volando a 30.000 Kmh, ha una tale energia cinetica che armarlo con una testata è superfluo. Sebbene l'aeronautica abbia testato con successo un arma cinetica anti-satellite (un missile aria-terra modificato lanciato da un bombardiere F-15) già negli anni '80, il programma fu cancellato nell'88. Una recente reincarnazione dell'idea è il recente programma dell'esercito denominato KE-ASAT: cominciato nel '90, cancellato sul finire del secondo mandato Clinton, ma recentemente reinserito nella proposta Bush per il budget. Lanciare queste armi da un aereo comporta vantaggi sia sul lancio dallo spqzio che da terra. Un aereo può volare nella zona appropriata per intercettare un determinato satellite, piuttosto che aspettare che esso passi vicino al punto di lancio. Le armi spazio-terra hanno altri difetti ancora - e ancor più discutibili. Tali armi darebbero all'America la capacità di colpire ovunque premendo un bottone. Benché l'invio di raggi laser attraverso l'atmosfera sia difficile, le armi a energia cinetica potrebbero penetrare bunker corazzati anche meglio delle armi nucleari. Controllarle sarebbe comunque difficile. Un proiettile che viaggi attraverso l'atmosfera alla velocità necessaria genererebbe un tale calore d'attrito che l'aria intorno ionizzerebbe, rendendo la guida-radio impossibile. Un tale proiettile sarebbe cieco, sordo e muto, e dovrebbe perciò essere puntato con estrema accuratezza per colpire il suo bersaglio. Guerre stellari e cadetti spaziali Le armi spaziali, quindi, sembrano tecnicamente fattibili,. Ma sono desiderabili? I "falchi spaziali",quelli che pensano di sì, sono guidati da Bob Smith, un senatore del NewHampshire. Egli ha proposto la creazione di un'autonoma "Space Force" tra le Forze Armate americane. In gran parte su sua istigazione, nel 2000 è stata creata una "Commissione per valutare la gestione e l'organizzazione della sicurezza degli US nello spazio", presideuta da Donald Rumsfeld fino alla sua nomina a Ministro della Difesa. La Commissione Rumsfeld ha concluso il suo rapporto in Gennaio, e il Dipartimento della Difesa ha cominciato a implementare alcune delle sue raccomandazioni. Per superare le rivalità inter-forze, l'Aeronautica è indicata come "agente esecutivo" per lo spazio - un'idea che potrebbe disinnescare quella di Smith di un'apposita "space force". Ciò può aver senso dal punto divista burocratico, ma rischia di creare una lobbying per una sempre più costosa attrezzatura, più di quanto ci sia bisogno. In realtà nessuna delle armi che sono allo studio ha a che fare con la protezione dei satelliti che sono già in volo, il che costituisce il vero problema. D'altro lato esse rischiano di dare il via a una nuova corsa al riarmo, visto che le altre potenze lottano per non essere lasciate indietro. Il miglior modo per proteggere il volo dei satelliti è probabilmente il buon vecchio trucco tecnico della ridondanza. Metterne su talmente tanti che nessun nemico possa ragionevolmente aspettarsi di distruggerne abbastanza da lasciare l'America senza difese. Oltre a ciò, il miglior modo di gestire la strategia nello spazio potrebbe essere politico piuttosto che tecnologico. In realtà, una minoranza che si fa sentire nell'Aeronautica americana, frequentemente associata all'Accademia dell'Aria dela base di Maxwell in Alabama, si schiera con la nozione di "santuario spaziale". L'idea è che, sebbene lo spazio sia già parzialmente militarizzato, dovrebbe essere mantenuto come luogo libero da armi realmente offensive. Queste opinioni potrebbero non coincidere con l'atteggiamento sfrenato di MrBush per la Difesa. Comunque sia, trovano consensi in altri paesi. Gli unici a votare con gli USA contro una risoluzione ONU dello scorso Novembre su "Prevenzione della cora agli armamenti nello spazio" sono stati Israele e Micronesia. Il vice-premier russo, Ilya Klebanovm e il ministro degli esteri cinese hanno entrambi invocato negoziati nell'ambito della esistente cornice della Conferenza ONU per il disarmo per prevenire la militarizzazione dello spazio. L'America è quella che ha più da perdere nello spazio. Potrà ignorare queste richieste a suo proprio rischio e pericolo. FINE ______________________________________________________________________ Do You Yahoo!? Il tuo indirizzo gratis e per sempre @yahoo.it su http://mail.yahoo.it
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