PRESENZA MILITARE ITALIANA NEI BALCANI (FWD)



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Date sent:      	Mon, 30 Apr 2001 10:25:58 +0200 
Subject:        	[JUGOINFO] Italiani brava gente (4) 
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PRESENZA MILITARE ITALIANA NEI BALCANI 

Personale impiegato in attività all’estero: 8.900 uomini 
Secondo i dati ONU e NATO l'Italia e' al terzo posto nel mondo come 
‘contributrice di pace’ nelle missioni internazionali, dopo gli Stati Uniti e la 
Gran Bretagna. 
Nei Balcani, l'Italia e' preceduta solo dagli USA. 


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BOSNIA - ERZEGOVINA 

1. Operazione NATO “SFOR - JOINT FORCE” 
Totale circa 1.450 uomini 
- attualmente circa 1.100 uomini (Italian Battle Group) del 2° Reggimento 
Alpini della Brigata Alpina “Taurinense” . Comandante: Col. Celeste Rossi. 
Sede del Comando: Sarajevo. 
Altre sedi del contingente: Sarajevo e Ploce (reparto logistico). 

Il Reggimento italiano, come le precedenti Brigate italiane, denominate 
Brigata Multinazionale Nord (BMN-N), è inserito nella Divisione 
Multinazionale Sud Est (DMNSE) a comando francese. 
Il Vice Comandante della Divisione è un Generale italiano. 

Compito di SFOR: dare attuazione agli accordi di Dayton. 
- Il contingente è presente fin dal dicembre 1995. 
- Circa 350 uomini della MSU (Multinational Specialized Unit), reparto di 
polizia militare a guida italiana, costituito    nell’agosto 1998, e' composto in 
maggioranza da personale italiano dell’Arma dei C.C.. 

L’unità, cui partecipano anche    contingenti di altri Paesi (120 u.), è dedicata 
alla gestione dei problemi connessi con l’ordine pubblico e ha un campo    di 
intervento esteso a tutto il teatro operativo. 
- Alle attività terrestri si affiancano le componenti navale (la NATO 
STANAVFORMED alla quale partecipa una fregata    italiana) ed aerea, alla 
quale l’Italia partecipa con propri velivoli e con la disponibilità di aeroporti 
per il    rischieramento dei reparti aerei alleati. Sono inoltre disponibili, con 
brevi tempi di preavviso, altri assetti navali. 

Attività svolta: 
- monitoraggi dei movimenti delle Forze Armate delle fazioni; 
- monitoraggi delle esercitazioni delle Forze Armate delle fazioni; 
- sminamenti; 
- pattugliamento per garantire la libertà di movimento; 
- vigilanza di aree abitative; 
- sicurezza ed assistenza in favore delle Agenzie civili operanti nel settore di 
responsabilità; 
- partecipazione alla campagna “Harvest” di SFOR volta ad incentivare la 
consegna spontanea delle armi detenute dalla popolazione; 
- sicurezza durante le riunioni dei Presidenti delle diverse etnie; 
- sicurezza durante le visite delle personalità; 
- nei giorni 21 e 22.04.2000 il personale BOE ha distrutto 30.000 ordigni 
esplosivi rinvenuti nel tempo da SFOR. 

2. Missione ONU IPTF (International Police Task Force) 23 uomini dell’Arma 
dei Carabinieri 
- il contingente è presente da maggio 1997; 
- compiti dell’IPTF: assistenza e riorganizzazione delle Forze di Polizia della 
Bosnia-Herzegovina. 

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 KOSOVO/FYROM 

1. Operazione a guida NATO “KFOR - JOINT GUARDIAN” 
Totale circa 5.350 uomini. 
- Circa 300 uomini presso il Quartier Generale di KFOR, in relazione 
all’assunzione del Comando della Forza da parte italiana. 
- Circa 4.000 uomini della Brigata Paracadutisti Folgore, Comandante: Brig. 
Gen. Pierluigi Torelli. 
Sede del Comando: Pec. 
Altre sedi del contingente italiano: Pec, Banja, Dakovica, Dekane,, Klina, 
Kosovo Polje e Katlanovo (FYROM - nucleo logistico). 

La Brigata italiana, denominata Brigata Multinazionale Ovest (MNB-W), 
comprende anche una componente spagnola (1200 uomini), una portoghese 
(340 uomini) e una argentina (113 uomini). 
L’area di responsabilità è di 2.400 Kmq; 
- Il contingente dipende dal Comandante di KFOR, Ten. Gen. Carlo 
Cabigiosu. Compito di KFOR: dare luogo ad un ambiente sicuro che 
consenta il ritorno dei rifugiati e sfollati nonché l’insediamento e le attività di 
presenza civile internazionale (ONU). 
- L’operazione KFOR è iniziata all’alba del giorno 12.06.99. Il contingente 
italiano è entrato in Kosovo alla mezzanotte dello stesso giorno e ha 
raggiunto Pec il mattino del 14 giugno. 

Attività svolta: 
- monitorizzazione delle attività inerenti alla demilitarizzazione dell’UCK e alla 
costituzione del Corpo di Polizia locale; 
- controllo dei confini internazionali tra il KOSOVO e la FRY; 
- continuano le attività di Ordine Pubblico, controllo del territorio, sequestro di 
armi e munizionamento, individuazione di posti di blocco non autorizzati, 
sminamento, spegnimento incendi, vigilanza ai luoghi di culto ed alle aree 
sedi di minoranze etniche; 
- assistenza umanitaria in supporto all’UNHCR e alla popolazione: 
distribuzione di viveri e vestiario, assistenza sanitaria, concorso per il 
ripristino di infrastrutture e strade, informazione nelle scuole ed in favore del 
personale delle Organizzazioni umanitarie sul pericolo derivante dalla 
presenza di mine, partecipazione all’attività “Winterization Effort” volta a 
fornire alla popolazione i materiali necessari per affrontare il periodo 
invernale; 
- collaborazione alle attività di KFOR per l’eliminazione di rifiuti e macerie: 
operazione “Pec Pulita”; 
- collaborazione con l’UNMIK e con l’OSCE, impegnate nelle attività di 
censimento della popolazione per le prossime elezioni amministrative. 
KFOR garantisce la sicurezza e la libertà di movimento. 

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ALBANIA 

1. Operazione NATO “KFOR COMMUNICATION ZONE WEST (COMMZ W)” 
Totale circa 1.100 uomini. 
Circa 1.100 uomini del Raggruppamento “Aquila”. 
Dal Comando del Raggruppamento dipendono anche circa 140 uomini di 
altre nazionalità, inseriti in reparti organici o nello staff del Comando di 
COMMZ W; Il Raggruppamento è stato costituito dal 2° Comando delle 
Forze di Difesa (2° FOD) con reparti forniti dalle Brigate meccanizzate 
“Granatieri di Sardegna”, “Aosta” e “Pinerolo” e con il concorso di altri 
reparti, tra cui una componente elicotteristica dell’Esercito su velivoli AB-
205. 
Sono inoltre inseriti nel reparto una compagnia Carabinieri e 30 uomini del 
72° Stormo dell’Aeronautica Militare dotati di elicotteri NH-500. Gli elicotteri 
sono idonei anche per soddisfare esigenze sanitarie. 
Il contingente nazionale comprende anche un ospedale da campo, la prima 
struttura militare giunta in Albania al momento dell’avvio dell’operazione 
“Arcobaleno”. 
Comandante: Brig. Gen. Amilcare Casalotto, che dipende dal Comandante 
di KFOR Rear, Comando subordinato al Comandante di KFOR e 
responsabile della componente logistica di KFOR in Albania, FYROM e 
Grecia. 
Sedi: Durazzo (Comando), Tirana, Ure, Puke. 
Reparti: (Enti ed Unità dell'Esercito) Comandante Periodo Brigata Alpina 
“Taurinense” (1) Brig.Gen. Pietro Frisone 01.09.1999 - 15.10.1999 Brigata 
Meccanizzata “Friuli” Brig.Gen. Stefano Chiavarelli 15.10.1999 - 12.04.2000 

Il contingente italiano è stato il primo a giungere in Albania (9 aprile: advance 
party; dal 13 al 20 aprile: main body; 4 maggio: completamento dello 
schieramento). Ha operato fino al 28 aprile in un contesto nazionale (in 
appoggio principalmente alla missione umanitaria italiana 
“ARCOBALENO”), passando poi alle dipendenze del Comando NATO di 
AFOR. 

Compiti: 
- mantenere la capacità di far affluire rifornimenti e rinforzi a KFOR, sia per 
via aerea (Aeroporto di Tirana-Rinas), sia    via mare (porto di Durazzo); 
- controllo delle vie di comunicazione con il Kosovo, in particolare la rotabile 
che collega Durazzo con il valico di   confine di Morini (265 Km); 
- in relazione agli aspetti umanitari, mantenere, tramite la propria cellula 
CIMIC (Cooperazione Civile Militare), i   necessari contatti con le Autorità 
albanesi e con le organizzazioni internazionali e non governative presenti; 

Attività svolta: 
- sostegno in favore delle attività umanitarie nazionali e delle organizzazioni 
internazionali e non governative presenti; 
- mantenimento della capacità ricettiva delle strutture portuali di Durazzo; 
- prosecuzione dei lavori per il miglioramento ed il mantenimento della 
viabilità lungo le principali vie di comunicazione; 
- mantenimento della sicurezza lungo le linee di comunicazione, tramite sia 
pattugliamenti stradali sia con missioni giornaliere di ricognizione da parte 
degli elicotteri; 
- periodiche lezioni alla popolazione sul pericolo delle mine e collaborazione 
con le strutture impegnate nelle attività di sminamento; 
- lezioni di educazione sanitaria a favore di alunni di varie scuole. 

2. Delegazione Italiana di Esperti (DIE) 25 uomini, comandati dal Brig. Gen. 
Cantone, in loco dal 1997 per esigenze di ricostituzione delle Forze Armate 
albanesi in relazione al processo di trasformazione ed adeguamento al 
modello NATO; 
- le attività curate dalla DIE, sviluppate direttamente o con il concorso delle 
FF.AA. italiane, riguardano una serie di progetti e di realizzazioni che 
interessano le tre FF.AA. albanesi. 

Principali attività finora svolte: 
- corsi di addestramento in Italia e in Albania per qualificare ufficiali e 
sottufficiali  nell’impiego di mezzi e materiali standardizzati NATO; 
- seminari e conferenze per esaminare e risolvere problemi strutturali, tra cui 
un nuovo Modello di difesa, il riordino della Giustizia Militare, l’elaborazione 
di una nuova normativa finanziaria, logistica ed amministrativa; 
- visite presso infrastrutture ed enti italiani della Difesa; 
- ricognizioni da parte del personale della DIE per esaminare necessità di 
intervento su strade, apprestamenti militari, zone di confine, aree 
addestrative, fabbricati e zone rese pericolose dalla presenza di ordigni 
esplosivi; 
- consulenza per la legislazione in materia di soccorso marittimo ed aereo, 
polizia militare e guardia costiera; 
- in supporto all’attività concettuale ed addestrativa, sono stati ceduti alle 
FF.AA. albanesi mezzi e materiali, tra cui    dotazioni per la bonifica di zone 
minate, materiale sanitario, automezzi e parti di ricambio. Il supporto fin qui 
fornito ha    consentito alle F.A. albanesi di costituire un battaglione di 
fanteria, uno del genio ed uno logistico, le cui capacità di mobilità sono state 
incrementate con automezzi e motocicli forniti dall’Italia. La stessa ha fornito 
equipaggiamento individuale per 5.000 uomini. 

3. Operazione ALBANIA 2 
Attività aeronavale in corso dal 1997 per prevenire l’emigrazione clandestina 
dall’Albania (Sorveglianza M.M. anti immigrazione clandestina). 
- 28° Gruppo navale (GN28): - 290 uomini con sede del Comando a 
Durazzo; 
- opera nelle acque territoriali albanesi; 
- dispone di mezzi navali della Marina Militare e di motovedette della 
Guardia Costiera; 
- dispositivo aeronavale d’altura anti-immigrazione, composto da una unità in 
navigazione in Adriatico Meridionale e da   una seconda unità pronta a 
muovere da Taranto o Brindisi, per una media di 350 uomini impegnati. 
A tali dispositivi è collegato il dispositivo costiero nazionale anti- 
immigrazione, che opera nelle acque territoriali con mezzi aeronavali delle 
Forze di Polizia (motovedette CC, G. di F. e della Guardia Costiera). 
Per la M.M. partecipa n.1 aliscafo pronto in 1 h. su base giornaliera a 
Brindisi. 

4 - Multinational Advisory Police Element (MAPE) 
Attività UEO cui l’Italia partecipa dal 1998 con un contingente interforze 
(Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) di cui 8 uomini dell’Arma 
dei Carabinieri; 
- la MAPE è finalizzata alla ricostruzione della Polizia albanese attraverso 
un’opera di modernizzazione e di addestramento della stessa. 

5. Operazione “ALBIT” 
Attività svolta dall’A.M.I. nell’ambito degli accordi bilaterali sottoscritti da 
Italia e Albania nell’agosto 1997 (accordi che originarono la DIE); 
- circa 120 uomini a Valona inquadrati in un Gruppo Autonomo; 
- un primo nucleo di 26 uomini aveva raggiunto Valona il 17.03.2000 con il 
compito di predisporre gli apprestamenti logististici necessari. Il 
rischieramento è stato completato il 06.04.2000. 

Compito: il Gruppo Autonomo è incaricato di curare la ristrutturazione della 
Scuola di Volo di Valona e della vicina pista di volo di Pishporo. In tali 
attività, che saranno realizzate con manodopera locale, il personale italiano 
assicurerà la supervisione dei lavori, l’assistenza tecnica e, se necessario, 
l’esecuzione di talune opere a scopo dimostrativo ed addestrativo. 

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ALBANIA - BOSNIA-ERZEGOVINA - CROAZIA - FYROM - FRY 

28 uomini nella ECMM (European Community Monitor Mission), missione 
della Comunità (ora Unione) Europea volta a monitorizzare nei citati Paesi 
gli sviluppi politici, economici ed umanitari. 
La missione è in corso da luglio 1991 e l’Italia vi partecipa dalla stessa data. 

Bonifica delle “Jettison Areas” in Adriatico 
L’attività si è resa necessaria per bonificare le aree di mare (“Jettison Ares” -
 JA) nelle quali i velivoli alleati, durante l’operazione “Allied Force”, erano 
autorizzati a sganciare i carichi esterni, le bombe in particolare, qualora si 
fossero trovati in condizioni di avaria o di emergenza. 
Per la bonifica dell'alto Adriatico, la Marina Militare tiene attualmente 
disponibili in Adriatico due cacciamine. L'opera di bonifica viene compiuta 
con l'ausilio di un team subacqueo costituito da specialisti nella distruzione 
di ordigni esplosivi (appartenenti al Comando Subacquei ed Incursori della 
Marina Militare) supportato, quando necessario, da altro naviglio e con 
l'impiego di sonar a profondità variabile e di due veicoli subacquei filoguidati 
("Pluto" e "Min"), dotati di    telecamere per l'identificazione degli oggetti sul 
fondo e di un sistema meccanico per il posizionamento di oggetti. 

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Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della ASSEMBLEA 
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Giorgio Ellero 
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