(Fwd) Assemblea "Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica"



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dal Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista 
(CP-ANA http://www.TUTTINLOTTA.org )

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Il 22 aprile 2001 si è tenuta a Roma l'assemblea contro la Nato 
"Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica"
iniziativa promossa da Carta della Pace, Forum delle donne del 
PRC, Comitato Golfo, Guerre&Pace, Un Ponte Per., Scienziate e 
Scienziati contro la guerra, Rivista Giano, Rivista Marea, CRED, 
Assopace, Convenzione permanente di donne contro le guerre, 
Lega 
Obiettori di coscienza. 
All'assemblea era presente il Comitato Promotore per l'Assemblea 
Nazionale Antimperialista (CP-ANA http://www.TUTTINLOTTA.org 
), 
che vi ha partecipato su invito dei promotori con quattro suoi 
esponenti. 

Oltre al CP-ANA all'assemblea hanno partecipato e/o sono 
intervenuti:

Raniero La Valle (magistrato, aderente al Tribunale Clark 
italiano), Lidia Menapace, Falco Accame, Monica Lanfranco 
(Rivista Marea), Anthony Simpson (Bertrand Russell Peace 
Foundation), Maria Grazia Campari (Osservatorio sul lavoro delle 
donne di Milano), Mauro Cristaldi, Angelo Baracca e Lucio Triolo 
(Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra ), Annamaria 
Rivera, Luigi Cortesi (Rivista Giano), Elettra Deiana (Prc), 
Domenico Gallo, Nella Ginatempo (Carta della Pace), Piero Maestri 
(Guerre&Pace), Tiziana Boari ("Manifesto", prima a "Limes", ex 
osservatrice OSCE), Enrico Falqui (Forum Ambientalista), Marcella 
Delle Donne, Gianfranco Lannutti e  Sandro Curzi ("Liberazione"), 
Imma Barbarossa (Assopace), Giorgio Cortellessa, Claudio Del 
Bello (casa editrice Odradek), Giulia Barone, Luisa Morgantini 
(Prc), Alessandra Mecozzi, Anna Pizzo (Carta).   

Altre adesioni pervenute: 

Isidoro Mortellaro, Fabio Marcelli, Vittorio Agnoletto (LILA), 
Giorgio Cremaschi (CGIL, Tribunale R. Clark, Sergio Ruggeri 
(Sin.Cobas), Raffaella Cirillo (C:I:S.S.- Napoli), Rossana 
Montecchiana (Punto Rosso-Jesi), Salaam - Ragazzi dell'Ulivo di 
Milano, Nadia Cervoni delle Donne in Nero di Roma, AIASP, Pino 
Tagliazucchi, Lanfranco Binni (Porto Franco - Toscana), ed altri. 

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INTERVENTO tenuto all'assemblea contro la Nato "Alleanze di pace 
contro l'Alleanza Atlantica" a nome del Comitato Promotore per 
l'Assemblea Nazionale Antimperialista, che vi ha partecipato su 
invito dei promotori

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Il nostro comitato ha una storia breve ma estremamente intensa, 
essendo stato creato solo la scorsa estate con il nome di 
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'". Da allora abbiamo 
promosso iniziative sia a livello locale che a livello nazionale. 
Tra queste ultime ricordiamo ad esempio la giornata di lotta 
contro la NATO e contro l'embargo alla RFJ, tenutasi il 21 
ottobre scorso nell'anniversario della strage nazista di 
Kragujevac, e la recente manifestazione di Cesena nel secondo 
anniversario dall'inizio della aggressione della NATO. 

In questa breve stagione abbiamo nostro malgrado assistito ad un 
ulteriore deteriorarsi del panorama politico interno ed 
internazionale: basti ricordare il riaccendersi del conflitto in 
Palestina. Ricordiamo anche (ed e' particolarmente importante per 
noi che come comitato siamo nati attorno alle vicende jugoslave) 
che in questi mesi abbiamo assistito all'assalto contro il 
Parlamento di Belgrado e all'affermazione della classe dirigente 
liberista e filooccidentale nella RFJ. 

La distruzione pianificata delle strutture istituzionali, sociali 
e produttive della Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia 
e' stata attuata in questi dieci anni attraverso l'imposizione di 
politiche neoliberiste di indebitamento, la strumentalizzazione e 
l'enfatizzazione delle contraddizioni inter- regionali, lo 
sfacciato condizionamento della vita politica interna delle 
repubbliche, nonche' attraverso autentiche aggressioni armate
contro ben precise parti in conflitto. In particolare in questi 
ultimi mesi, sia nelle iniziative pubbliche, sia nell'ambito 
della nostra attivita' di controinformazione in internet, abbiamo 
denunciato con dovizia di documentazione il carattere reazionario 
della nuova classe dirigente belgradese, la D.O.S., gli appoggi - 
di ogni tipo - a questa forniti da Occidente, le azioni di 
squadrismo compiute da loro militanti ai danni di esponenti della 
sinistra politica e sindacale jugoslava. Tra gli aggressori vanno 
annoverati ad esempio i giovani "gorilla" di Otpor, il tanto 
strombazzato movimento studentesco, che hanno seguito corsi di 
formazione organizzati dalla CIA all'estero, ad esempio a Sofia 
in Bulgaria. E' d'altronde sin dalla fine dei bombardamenti che 
e' stata scatenata una vera e propria guerra di "bassa intensità" 
contro la RFJ: embargo, assassinio di esponenti politici, 
erogazioni di fondi per centinaia di milioni di dollari per 
corrompere dirigenti, militari, organizzazioni sindacali, 
sociali, culturali e politiche, o per crearne ex novo, e per 
assumere il controllo di mezzi d'informazione, il tutto allo 
scopo di destabilizzare il paese secondo uno schema ben 
collaudato, e per sostituire la sua classe dirigente con una 
sufficientemente servile. Il 25 settembre 2000, un giorno dopo le 
elezioni federali, il Congresso USA stanziava ancora 105 milioni 
di dollari per l'appoggio simultaneo ai partiti compiacenti ed ai 
movimenti secessionisti, mentre tre giorni dopo la D.O.S. e il 
F.M.I. concordavano in Bulgaria il piano economico di 
liberalizzazioni e di privatizzazioni. Nel clima di intimidazione 
scandito ed amplificato dall'uso strategico dei media, jugoslavi 
e stranieri, si e' svolto l'assalto al Parlamento, con l'incendio 
dell'ufficio della Commissione elettorale, la distruzione delle 
schede elettorali, le minacce e le violenze. La destra 
filooccidentale ha potuto appropriarsi di tutti gli organi di 
informazione ed ha immediatamente ottenuto il riconoscimento 
internazionale al quale sono subito seguite la richiesta di 
ammissione al F.M.I. ed alle altre strutture del dominio 
finanziario globale. La produzione e la ricostruzione del paese 
sono state subito bloccate, e le condizioni sociali sono 
immediatamente precipitate; la liberalizzazione dei prezzi ha 
subito prodotto aumenti fortissimi. La vecchia legge sulle 
privatizzazioni - che garantiva quantomeno la prelazione da parte 
dei lavoratori sulle azioni delle imprese oltre ad un sistema di 
"golden share" statale sui settori strategici - e' stata abrogata 
in vista di un'ondata di liquidazioni selvagge. C'e' stata una 
amnistia generalizzata sui renitenti alla leva nel conflitto del 
1999 ma anche sui responsabili dei crimini legati 
all'irredentismo pan-albanese. Infine si e' arrivati all'arresto 
di Slobodan Milosevic - cioe' il capo dell'attuale opposizione 
nel paese - nei termini imposti dagli USA: ricordiamo che gli 
Stati Uniti avevano fissato la data del 31 marzo come termine 
ultimo per la cattura di Milosevic e la contestuale concessione 
di un prestito di 50 milioni di dollari; in caso contrario la RFJ 
sarebbe stata sottoposta a nuove sanzioni. Le aggressioni 
squadristiche proseguono tuttora, come possono attestare gli 
esponenti della CGIL recentemente recatisi a Kragujevac 
nell'ambito dell'iniziativa delle adozioni a distanza dei figli 
dei lavoratori della Zastava. In un anno e mezzo dopo la fine dei 
bombardamenti gli stabilimenti della Zastava erano stati in gran 
parte ristrutturati ed avevano ripreso in qualche modo la 
produzione, grazie allo sforzo eroico dei suoi operai. Ma non 
appena la DOS ha preso il potere la produzione ed ogni piano di 
ricostruzione e' stato bloccato dal nuovo potere in vista della 
liquidazione ad acquirenti stranieri, mentre si susseguivano 
minacce ed aggressioni fisiche contro i sindacalisti.

Questi episodi, ed il sostanziale silenzio stampa dal quale sono 
stati accompagnati, gettano un'ombra pesante anche sulla 
informazione diffusa dalla stampa della nostra sedicente 
sinistra. In particolare le testate giornalistiche "Il Manifesto" 
e "Liberazione" hanno plaudito, se non addirittura inneggiato, 
alla presunta "rivoluzione democratica" di Kostunica, della 
D.O.S. e dei loro programmatori economici del G17, che sono in 
realta'
organici al F.M.I. Questo e' solo l'ennesimo atto della campagna 
di disinformazione strategica che ha accompagnato lo squartamento 
della RFSJ, campagna alla quale ampia parte della nostra 
"sinistra" si e' accodata ben volentieri. Ma non puo' esistere 
alcuna reale opposizione alla NATO se la lotta non viene 
accompagnata dalla corretta informazione e dalla denuncia di cio' 
che sta realmente accadendo. In questi giorni andiamo incontro 
alla disgregazione della residua RFJ, attraverso la secessione 
del Kosovo - accuratamente organizzata dalla NATO; del Montenegro 
- le cui milizie sono state all'uopo addestrate dai corpi 
speciali britannici SAS, come svelato dalla stessa stampa 
inglese; della Vojvodina - dove si susseguono episodi di 
segregazionismo su base etnica, fomentato da quei partiti pan-
ungheresi che sono, guarda caso, parte integrante della 
coalizione filooccidentale DOS. 

Rispetto a tutto questo, cosa sa  dire quella "sinistra" che ha 
agitato in maniera irresponsabile e fuorviante gli slogan sulla 
"democratizzazione" e sulla "autodeterminazione" proprio mentre 
venivano strumentalizzati dalle cancellerie occidentali e dalla 
NATO? Una sola cosa sanno dire, a ripetizione, e cioe' che e' 
colpa di Milosevic! 
Noi riteniamo invece che la frammentazione e destabilizzazione 
dei Balcani siano state e continuino ad essere interesse 
strategico della NATO, che con queste giustifica la sua crescente 
presenza militare nella zona e la sua espansione verso Est. 

Ovviamente, i Balcani sono solamente uno degli scenari della 
ricolonizzazione che, dopo il crollo dei paesi dell'Est, sta 
avvenendo su scala planetaria. I conflitti per il controllo e 
l'esproprio delle risorse, dopo le aggressioni all'Iraq e alla 
Jugoslavia, sono diventati elemento costante della politica 
internazionale. Scopo evidente anche se coperto dalla 
onnipresente falsificazione dei media, è destrutturare gli 
assetti e gli ordinamenti nazionali esistenti per realizzare una 
nuova spartizione delle risorse materiali e umane (il "Nuovo 
ordine mondiale"), e per distruggere ogni forma di rappresentanza 
collettiva capace di opporsi allo sfruttamento indiscriminato 
delle classi subalterne. In questa fase storica, nella 
contrapposizione tra Stati "che disgregano" - cioe' i paesi 
imperialisti - e Stati che da questi vengono disgregati - cioe' i 
paesi sotto attacco da parte di nemici interni ed esterni, come 
per l'appunto la Jugoslavia - è nostro compito identificare e 
sostenere quegli organismi nazionali che oggettivamente agiscono 
in opposizione al dominio imperiale. 

In questo quadro tuttavia i Balcani sono per noi militanti 
antimperialisti italiani di importanza centrale, non foss'altro 
che per la loro vicinanza! 
L'Italia, anche se per ora in posizione subalterna, ha assunto un 
ruolo tanto politico-economico quanto militare in un'area che 
l'ha già vista protagonista di avventure coloniali. Novemila 
militari italiani vi sono stanziati stabilmente - considerando la 
rotazione, in svariate decine di migliaia hanno gia' prestato 
servizio in quei luoghi! - con costi enormi che gravano sul 
nostro bilancio insieme ai costi sostenuti per bombardare e per 
compiere ogni sorta di azioni pseudo-umanitarie. 
Ricordiamo poi che l'Italia è stata al comando delle truppe di 
occupazione della provincia serba del Kosmet oggi cosi' come lo 
era stata nel periodo 1941-1943, quando al suo fianco aveva i 
nazisti tedeschi e bulgari, ed i collaborazionisti irredentisti 
albanesi-kosovari compivano gli stessi crimini di cui si e' oggi 
reso responsabile l'UCK. 
Il nostro attuale presidente della Repubblica ha fatto il 
servizio militare proprio li', in Kosmet... ma da giovane!

Anche per questo, in Italia in particolare dobbiamo costruire un 
movimento di resistenza contro la NATO centrato sul rigetto delle 
basi straniere sul nostro territorio, sull'opposizione 
all'esercito europeo, sulla lotta al nuovo modello di difesa che 
prevede la professionalizzazione delle Forze Armate, ed in 
generale contro il ruolo sempre più decisivo che lo sviluppo del 
settore militare- industriale va assumendo nell'assetto politico-
economico del nostro Paese. 
Nell'immediato, cioe' adesso, dobbiamo pero' esigere che le 
truppe dei paesi NATO vengano immediatamente ritirate dal 
territorio balcanico, cioè in primo luogo da tutte le aree dove 
sono state dislocate in seguito allo smembramento della 
Repubblica Federativa e Socialista di Jugoslavia, smembramento 
incitato e sancito dagli stessi paesi che pretendono oggi 
vergognosamente di svolgere il ruolo dei pacificatori. 

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Riportiamo schematicamente il contenuto degli interventi 
effettuati, nei limiti di quello che sono riusciti ad annotare i 
compagni del CP-ANA presenti

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Apre NELLA GINATEMPO della Carta della Pace, che ha condotto 
l'iniziativa assieme a Piero Maestri: Spiega il senso 
dell'iniziativa... parla del nuovo concetto strategico della 
NATO, promulgato il 22 aprile 1999 durante i bombardamenti... La 
guerra del '99 e' stata una pazzia da tutti i punti di vista... 
C'e' il problema della subalternita' di una parte di pacifismo 
alle logiche dei governi... dunque il pacifismo va orientato 
politicamente ("pacifismo politico")... c'e' pero' anche il 
problema del "campismo"... noi ci siamo mobilitate anche sulla 
Cecenia mentre altri sono stati meno sensibili... non possiamo 
giustificare le guerre del "nostro campo" ammesso che ne esista 
uno...

PIERO MAESTRI di Guerre&Pace e Comitato Golfo: 
No alla NATO ma anche no ad un eventuale Esercito Europeo... noi 
dobbiamo essere una parte del movimento anti-globalizzazione 
(anche detto "di Seattle")...

ANTHONY SIMPSON della Bertrand Russel Peace Foundation:
da' lettura del saluto di KEN COATES, leader della sua 
organizzazione... sottolinea essenzialmente la necessita' di 
"costruire una rete" di soggetti ecc. ecc...

MARIA GRAZIA CAMPARI dell'Osservatorio sul lavoro delle donne di 
Milano: 
parla della logica concorrenziale e di mercato di cui soprattutto 
le donne sono vittima... esempi di quanto succede sui posti di 
lavoro... Poi lamenta disagio per i toni usati negli interventi 
precedenti nei quali c'e' una "pervadenza del soggetto 
maschile"... il soggetto femminile sarebbe negato attraverso la 
sua "sussunzione" nel linguaggio e nel soggetto maschile... la 
negazione del femminile e' profondamente bellicista...

LUCIO TRIOLO del Comitato Scienziate/i contro la guerra (CSCG):
sintetizza il lavoro del CSCG e gli effetti dei bombardamenti, 
soprattutto sul petrolchimico di Pancevo.

IRMA BARBAROSSA dell'Assopace fa un intervento, ma non siamo 
riusciti ad annotare niente.

RANIERO LA VALLE, magistrato, aderente al Tribunale Clark 
italiano: 
sottolinea che la vera svolta per la NATO e' avvenuta nel 1984 
con l'installazione dei missili Cruise in Italia e con 
l'accettazione di Berlinguer... La Valle sostiene che qualcuno ha 
gia' deciso che dal 2015 non si potra' piu' tenere sotto 
controllo la fame nel mondo e dunque alcuni popoli saranno 
condannati... Questo mondo non e' per tutti... L'Alleanza e' lo 
strumento militare che decide sulla selezione, su chi deve 
continuare a vivere, anche se non nel senso dell'Olocausto bensi' 
attraverso altre forme - economiche, politiche... Questa (lo 
sterminio) e' la vera scelta che e' stata fatta e di cui non 
leggeremo  niente sul "Corriere" ne' altrove... La nostra 
battaglia e' una battaglia della maggioranza perche' non e' 
possibile che i popoli accettino una simile decisione...

LUIGI CORTESI direttore di Giano:
propone una campagna, una "tenda per la pace" itinerante, che 
faccia contro-informazione... Ricorda l'incontro preliminare 
nazionale a Genova il 4-5 maggio per preparare la scadenza del G8 
all'inizio di luglio... dove si discutera' anche di una sessione 
sulla smilitarizzazione nell'ambito del controvertice...

TIZIANA BOARI, ora al "Manifesto", prima a "Limes", ex 
osservatrice OSCE: propone di costruire corpi civili (tipo 
"caschi bianchi") per la prevenzione dei conflitti... su questo, 
dice, c'e' la possibilita' di un'ampia convergenza, persino con 
settori governativi [ma guarda un po', notiamo noi...]

ANGELO BARACCA di CSCG e Giano:
descrive la situazione globale, cioe' un mondo unipolare in cui 
il rischio dell'uso dell'arma nucleare e' piu' attuale che mai... 
ritiene che quella tra USA ed UE sia solamente un'alleanza 
tattica, cioe' che sia contraria agli interessi europei e che gli 
USA potrebbero scaricarci e darci addosso da un momento 
all'altro... gli USA spendono piu' adesso che durante la Guerra 
Fredda per il militare... descrive dettagliatamente la situazione 
delle testate nucleari ed i progetti di difesa missilistica, di 
guerra chimica, nucleare, batteriologica...

NADIA CERVONI delle Donne in Nero di Roma:
si dice scossa dal linguaggio cosi' diretto di Baracca... rivela 
contrasti a livello internazionale all'interno del movimento 
delle Donne in Nero, poiche' in certe situazioni estere alcune 
non erano sicure di dover ripudiare i bombardamenti NATO... 
Rivela anche che Solana in una occasione aveva esplicitamente 
espresso interesse per l'attivita' di talune organizzazioni non 
governative (ONG) quasi queste fossero "complementari" 
all'attivita' strettamente militare [anche qui: ma guarda un 
po'!...]

Parla poi uno studente del CANTIERE PER LA PACE della Facolta' di 
Lingue e Filosofia: accenna alla globalizzazione, a Genova, alla 
rete Lilliput...

GIORGIO CORTELLESSA, che ha avuto in passato importanti incarichi 
all'Istituto Superiore di Sanita' ed al CNR, oggi dirige una 
piccola casa editrice, ed attualmente guida la contro-commissione 
sull'uranio con Falco Accame (a proposito: abbiamo notato Accame 
in sala, ma non ha parlato): nota divergenze tra quelli che lo 
hanno preceduto... invita a porsi obiettivi realistici, poiche' 
oggigiorno ci sono cose che nemmeno i governi nazionali possono 
piu' fare (prerogative che hanno perso in favore di istituzioni 
sovranazionali)... richiama all'uso della ragione... la guerra e' 
innanzitutto un affare, e questo a monte: Bush non decide, ma 
applica decisioni fatte da chi vede l'affare, e Gore non avrebbe 
fatto diversamente... c'e' bisogno di una attivita' martellante 
(nostra) per spiegare in termini semplici le questioni... nega 
che esista un problema di esaurimento delle risorse energetiche: 
il problema e' solamente di chi le controlla, aprendo e chiudendo 
i rubinetti... L'Europa non esiste.

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A questo punto da A. Martocchia è stato letto l'intervento del 
Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista, cui 
il relatore ha poi aggiunto alcuni commenti a titolo personale su 
quanto aveva ascoltato negli interventi precendenti. E' stato 
espresso disaccordo con ogni proposta del tipo di quella della 
Boari poiche' prescinde dall'analisi concreta del ruolo della 
presenza occidentale in quelle terre... D'altronde proprio la 
Boari in quanto ex osservatrice OSCE in Kosmet nel 1998-99 sa 
bene che la sua missione "civile" anziche' "prevenire il 
conflitto" ha aperto la strada ai bombardamenti... Bisognerebbe 
poi chiarirsi su cosa e' civile e cosa e' militare [certi 
giornalisti sono civili o militari? E certi osservatori OSCE? E 
certe ONG?]. E' stato poi sostenuto che il problema del 
"campismo" affrontato nell'introduzione e' un falso problema, 
poiche' nessuno ha bisogno di prendere la tessera dell'SPS di 
Milosevic o del partito di Putin purche' tenga nel debito conto 
le ragioni strutturali dei conflitti che si accendono; e dunque, 
ad esempio in Cecenia, non si puo' protestare contro un attacco 
russo se non si spiega anche chi sostiene l'irredentismo ceceno, 
cioe' in primis Turchia e USA e i Taliban, che fanno sempre capo 
agli USA. Ci si è detti infine d'accordo con Cortellessa sulla 
necessita' di uno sforzo di approfondimento delle questioni e sul 
richiamo alla "ragione", ma purtroppo sembra che quest'ultima 
oggi come oggi non va molto di moda.

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ELETTRA DEIANA, del PRC, ha subito esordito dicendosi "molto 
lontana dalla impostazione cupamente campista [testuale] del 
documento" letto dall'esponente del CP-ANA. "Un'impostazione di 
questo genere non smuove nessuno anzi suscita lontananza 
maggiore"... Si e' detta assolutamente contraria alla pace intesa 
come "appartenenza di campo". Poi ha parlato del gap enorme ormai 
esistente tra accumulazione di conoscenze e saperi (sui rischi) 
ed ignoranza sociale diffusa (sugli stessi rischi). Tuttavia 
critica le ricostruzioni storiche troppo precise e le analisi a 
ritroso, compresa (oltre alla nostra, sulla quale non e' 
minimamente entrata nel merito) quella fatta da Raniero La Valle 
"che, se e' storiograficamente vera, e' pero' politicamente 
falsa". Qui ha spiegato qualcosa sulla scelta di Berlinguer 
rispetto all'"ombrello NATO", ma non si è capito. Operativamente 
propone una campagna per il taglio delle spese militari, e 
ricorda la motivazione principale del convegno che e' quella di 
capire perche' il pacifismo e' assente nelle tematiche del 
movimento "di Seattle".

PASQUALE VILARDO, avvocato, del PRC e del Tribunale Clark:
racconta l'iter delle denunce contro il governo ed il loro 
senso... sono in attesa di una sentenza della Corte di 
Cassazione... insieme a paesi come Cuba Cina Vietnam ed Iraq 
bisogna costruire una iniziativa all'ONU per la abolizione del 
Tribunale dell'Aia che e' "uno scandalo dal punto di vista del 
diritto internazionale"... spiega il carattere illegale della 
guerra e dice che bisogna andare fino in fondo perche' ormai si 
tratta di salvare una civilta' (del diritto)... Invita a 
raccogliere "l'intervento di Martocchia come interno al coro 
anche se ha detto cose diverse non foss'altro perche' si e' fatto 
portatore della voce delle vittime della aggressione NATO"...

Una rappresentante del FORUM DELLE DONNE (PRC) di cui non ci 
siamo segnati il nome parla della campagna di obiezione (fiscale) 
alle spese militari, ormai ventennale.

MAURO CRISTALDI del CSCG:
critica fortemente il fare scienza oggi, dice che commissioni 
come quella di Mandelli non potranno mai fare il loro lavoro 
perche' "anche se ci entrasse uno come Martocchia o lo ammazzano 
oppure sarebbe vittima di qualche incidente"... Ricorda che Lenin 
per studiare l'imperialismo studiava nel dettaglio il capitale 
monopolistico, cioe' nomi e cognomi delle aziende eccetera... 
infine critica la posizione di Cortellessa sulle riserve 
energetiche.

PIERO MAESTRI a questo punto propone un OdG. Si insiste sul fatto 
che il movimento anti-globalizzazione deve contenere anche il 
ripudio delle guerre... che bisogna andare alla smilitarizzazione 
ed alla riduzione delle spese militari. Non cogliamo alcun 
accenno al ritiro delle truppe dai Balcani.

Un rappresentante della LEGA PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA parla 
di "caschi bianchi" ed altri "corpi civili di pace" riconoscendo 
le contraddizioni interne al sistema delle "missioni umanitarie" 
civili, ma invitando a "non buttare via il bambino con l'acqua 
sporca"...

CLAUDIO DEL BELLO, della casa editrice Odradek - che pubblica 
Giano ed i libri del Comitato Scienziate/i Contro la Guerra 
(CSCG): parla di guerra come evento intermittente/ciclico, che 
ogni volta sembra un incidente di percorso ed invece e' 
permanente, strutturale, come la NATO... i movimenti rincorrono 
gli eventi ma si mostrano afasici ed inadeguati in caso di 
guerra, non sanno rinnovare la propria analisi... problema del 
carattere strutturale e permanente della guerra e dello Stato, 
cioe' di chi decide la guerra... la guerra non e' stata compresa, 
non c'e' stata crescita teorica... Poi
attacca apertamente Toni Negri ("E qui ce l'ho con Toni Negri!"): 
non ha giovato la moda linguistica dell'"Impero", che molto vuole 
descrivere ma molto poco spiega, dunque non serve a nulla... 
bisogna riprendere il cammino faticoso dell'analisi, riscoprire 
la fatica dello studio... c'e' enorme sproporzione fra la 
crescente complessita' del modo di produzione e la nostra 
capacita' di analizzarlo... non sono piu' state considerate le 
funzioni dello Stato, ma chi se ne deve occupare? I movimenti? 
No, non puo' essere che un partito! Toni Negri ha parlato tanto 
dello Stato a suo tempo, poi d'improvviso ha sbaraccato e si e' 
messo a parlare solo dell'"Impero"... Lo Stato- nazione forse non 
c'e' piu' ma l'"Impero" non c'e' ancora - se mai ci sara' - e nel 
frattempo chi comanda? Chi spinge il bottone? Intanto la NATO fa 
la guerra! L'Italia NON decide sulla guerra (il parlamento e' 
espropriato), NON ha politica estera, NON batte moneta... Nella 
NATO vengono battute solamente due monete ormai (l'Euro/DM ed il 
dollaro - oppure tre, considerando la sterlina) e queste due 
uniche monete si muovono con fortune rigidamente alterne - se una 
scende l'altra sale e viceversa... c'e' una chiara frattura tra 
Euro e dollaro... in questi giorni con l'accordo del Quebec sul 
NAFTA si verifica l'unificazione monetaria del continente 
americano... Un giorno dovremo poi fare "alleanze di pace contro 
l'Esercito europeo"...

Chiude la GINATEMPO ricordando gli appuntamenti legati al G8 di 
Genova e dando un vago appuntamento per un prossimo incontro in 
autunno sulle stesse tematiche. 


(dalla relazione dei compagni del CP-ANA www.TUTTINLOTTA.org 
presenti) 


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