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(Fwd) Assemblea "Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica"
- Subject: (Fwd) Assemblea "Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica"
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco at href.org>
- Date: Mon, 23 Apr 2001 19:18:55 +0100
- Organization: peacelink
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- dal Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista (CP-ANA http://www.TUTTINLOTTA.org ) ------------------------------------- Il 22 aprile 2001 si è tenuta a Roma l'assemblea contro la Nato "Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica" iniziativa promossa da Carta della Pace, Forum delle donne del PRC, Comitato Golfo, Guerre&Pace, Un Ponte Per., Scienziate e Scienziati contro la guerra, Rivista Giano, Rivista Marea, CRED, Assopace, Convenzione permanente di donne contro le guerre, Lega Obiettori di coscienza. All'assemblea era presente il Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista (CP-ANA http://www.TUTTINLOTTA.org ), che vi ha partecipato su invito dei promotori con quattro suoi esponenti. Oltre al CP-ANA all'assemblea hanno partecipato e/o sono intervenuti: Raniero La Valle (magistrato, aderente al Tribunale Clark italiano), Lidia Menapace, Falco Accame, Monica Lanfranco (Rivista Marea), Anthony Simpson (Bertrand Russell Peace Foundation), Maria Grazia Campari (Osservatorio sul lavoro delle donne di Milano), Mauro Cristaldi, Angelo Baracca e Lucio Triolo (Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra ), Annamaria Rivera, Luigi Cortesi (Rivista Giano), Elettra Deiana (Prc), Domenico Gallo, Nella Ginatempo (Carta della Pace), Piero Maestri (Guerre&Pace), Tiziana Boari ("Manifesto", prima a "Limes", ex osservatrice OSCE), Enrico Falqui (Forum Ambientalista), Marcella Delle Donne, Gianfranco Lannutti e Sandro Curzi ("Liberazione"), Imma Barbarossa (Assopace), Giorgio Cortellessa, Claudio Del Bello (casa editrice Odradek), Giulia Barone, Luisa Morgantini (Prc), Alessandra Mecozzi, Anna Pizzo (Carta). Altre adesioni pervenute: Isidoro Mortellaro, Fabio Marcelli, Vittorio Agnoletto (LILA), Giorgio Cremaschi (CGIL, Tribunale R. Clark, Sergio Ruggeri (Sin.Cobas), Raffaella Cirillo (C:I:S.S.- Napoli), Rossana Montecchiana (Punto Rosso-Jesi), Salaam - Ragazzi dell'Ulivo di Milano, Nadia Cervoni delle Donne in Nero di Roma, AIASP, Pino Tagliazucchi, Lanfranco Binni (Porto Franco - Toscana), ed altri. ---------------- INTERVENTO tenuto all'assemblea contro la Nato "Alleanze di pace contro l'Alleanza Atlantica" a nome del Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista, che vi ha partecipato su invito dei promotori --- Il nostro comitato ha una storia breve ma estremamente intensa, essendo stato creato solo la scorsa estate con il nome di Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'". Da allora abbiamo promosso iniziative sia a livello locale che a livello nazionale. Tra queste ultime ricordiamo ad esempio la giornata di lotta contro la NATO e contro l'embargo alla RFJ, tenutasi il 21 ottobre scorso nell'anniversario della strage nazista di Kragujevac, e la recente manifestazione di Cesena nel secondo anniversario dall'inizio della aggressione della NATO. In questa breve stagione abbiamo nostro malgrado assistito ad un ulteriore deteriorarsi del panorama politico interno ed internazionale: basti ricordare il riaccendersi del conflitto in Palestina. Ricordiamo anche (ed e' particolarmente importante per noi che come comitato siamo nati attorno alle vicende jugoslave) che in questi mesi abbiamo assistito all'assalto contro il Parlamento di Belgrado e all'affermazione della classe dirigente liberista e filooccidentale nella RFJ. La distruzione pianificata delle strutture istituzionali, sociali e produttive della Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia e' stata attuata in questi dieci anni attraverso l'imposizione di politiche neoliberiste di indebitamento, la strumentalizzazione e l'enfatizzazione delle contraddizioni inter- regionali, lo sfacciato condizionamento della vita politica interna delle repubbliche, nonche' attraverso autentiche aggressioni armate contro ben precise parti in conflitto. In particolare in questi ultimi mesi, sia nelle iniziative pubbliche, sia nell'ambito della nostra attivita' di controinformazione in internet, abbiamo denunciato con dovizia di documentazione il carattere reazionario della nuova classe dirigente belgradese, la D.O.S., gli appoggi - di ogni tipo - a questa forniti da Occidente, le azioni di squadrismo compiute da loro militanti ai danni di esponenti della sinistra politica e sindacale jugoslava. Tra gli aggressori vanno annoverati ad esempio i giovani "gorilla" di Otpor, il tanto strombazzato movimento studentesco, che hanno seguito corsi di formazione organizzati dalla CIA all'estero, ad esempio a Sofia in Bulgaria. E' d'altronde sin dalla fine dei bombardamenti che e' stata scatenata una vera e propria guerra di "bassa intensità" contro la RFJ: embargo, assassinio di esponenti politici, erogazioni di fondi per centinaia di milioni di dollari per corrompere dirigenti, militari, organizzazioni sindacali, sociali, culturali e politiche, o per crearne ex novo, e per assumere il controllo di mezzi d'informazione, il tutto allo scopo di destabilizzare il paese secondo uno schema ben collaudato, e per sostituire la sua classe dirigente con una sufficientemente servile. Il 25 settembre 2000, un giorno dopo le elezioni federali, il Congresso USA stanziava ancora 105 milioni di dollari per l'appoggio simultaneo ai partiti compiacenti ed ai movimenti secessionisti, mentre tre giorni dopo la D.O.S. e il F.M.I. concordavano in Bulgaria il piano economico di liberalizzazioni e di privatizzazioni. Nel clima di intimidazione scandito ed amplificato dall'uso strategico dei media, jugoslavi e stranieri, si e' svolto l'assalto al Parlamento, con l'incendio dell'ufficio della Commissione elettorale, la distruzione delle schede elettorali, le minacce e le violenze. La destra filooccidentale ha potuto appropriarsi di tutti gli organi di informazione ed ha immediatamente ottenuto il riconoscimento internazionale al quale sono subito seguite la richiesta di ammissione al F.M.I. ed alle altre strutture del dominio finanziario globale. La produzione e la ricostruzione del paese sono state subito bloccate, e le condizioni sociali sono immediatamente precipitate; la liberalizzazione dei prezzi ha subito prodotto aumenti fortissimi. La vecchia legge sulle privatizzazioni - che garantiva quantomeno la prelazione da parte dei lavoratori sulle azioni delle imprese oltre ad un sistema di "golden share" statale sui settori strategici - e' stata abrogata in vista di un'ondata di liquidazioni selvagge. C'e' stata una amnistia generalizzata sui renitenti alla leva nel conflitto del 1999 ma anche sui responsabili dei crimini legati all'irredentismo pan-albanese. Infine si e' arrivati all'arresto di Slobodan Milosevic - cioe' il capo dell'attuale opposizione nel paese - nei termini imposti dagli USA: ricordiamo che gli Stati Uniti avevano fissato la data del 31 marzo come termine ultimo per la cattura di Milosevic e la contestuale concessione di un prestito di 50 milioni di dollari; in caso contrario la RFJ sarebbe stata sottoposta a nuove sanzioni. Le aggressioni squadristiche proseguono tuttora, come possono attestare gli esponenti della CGIL recentemente recatisi a Kragujevac nell'ambito dell'iniziativa delle adozioni a distanza dei figli dei lavoratori della Zastava. In un anno e mezzo dopo la fine dei bombardamenti gli stabilimenti della Zastava erano stati in gran parte ristrutturati ed avevano ripreso in qualche modo la produzione, grazie allo sforzo eroico dei suoi operai. Ma non appena la DOS ha preso il potere la produzione ed ogni piano di ricostruzione e' stato bloccato dal nuovo potere in vista della liquidazione ad acquirenti stranieri, mentre si susseguivano minacce ed aggressioni fisiche contro i sindacalisti. Questi episodi, ed il sostanziale silenzio stampa dal quale sono stati accompagnati, gettano un'ombra pesante anche sulla informazione diffusa dalla stampa della nostra sedicente sinistra. In particolare le testate giornalistiche "Il Manifesto" e "Liberazione" hanno plaudito, se non addirittura inneggiato, alla presunta "rivoluzione democratica" di Kostunica, della D.O.S. e dei loro programmatori economici del G17, che sono in realta' organici al F.M.I. Questo e' solo l'ennesimo atto della campagna di disinformazione strategica che ha accompagnato lo squartamento della RFSJ, campagna alla quale ampia parte della nostra "sinistra" si e' accodata ben volentieri. Ma non puo' esistere alcuna reale opposizione alla NATO se la lotta non viene accompagnata dalla corretta informazione e dalla denuncia di cio' che sta realmente accadendo. In questi giorni andiamo incontro alla disgregazione della residua RFJ, attraverso la secessione del Kosovo - accuratamente organizzata dalla NATO; del Montenegro - le cui milizie sono state all'uopo addestrate dai corpi speciali britannici SAS, come svelato dalla stessa stampa inglese; della Vojvodina - dove si susseguono episodi di segregazionismo su base etnica, fomentato da quei partiti pan- ungheresi che sono, guarda caso, parte integrante della coalizione filooccidentale DOS. Rispetto a tutto questo, cosa sa dire quella "sinistra" che ha agitato in maniera irresponsabile e fuorviante gli slogan sulla "democratizzazione" e sulla "autodeterminazione" proprio mentre venivano strumentalizzati dalle cancellerie occidentali e dalla NATO? Una sola cosa sanno dire, a ripetizione, e cioe' che e' colpa di Milosevic! Noi riteniamo invece che la frammentazione e destabilizzazione dei Balcani siano state e continuino ad essere interesse strategico della NATO, che con queste giustifica la sua crescente presenza militare nella zona e la sua espansione verso Est. Ovviamente, i Balcani sono solamente uno degli scenari della ricolonizzazione che, dopo il crollo dei paesi dell'Est, sta avvenendo su scala planetaria. I conflitti per il controllo e l'esproprio delle risorse, dopo le aggressioni all'Iraq e alla Jugoslavia, sono diventati elemento costante della politica internazionale. Scopo evidente anche se coperto dalla onnipresente falsificazione dei media, è destrutturare gli assetti e gli ordinamenti nazionali esistenti per realizzare una nuova spartizione delle risorse materiali e umane (il "Nuovo ordine mondiale"), e per distruggere ogni forma di rappresentanza collettiva capace di opporsi allo sfruttamento indiscriminato delle classi subalterne. In questa fase storica, nella contrapposizione tra Stati "che disgregano" - cioe' i paesi imperialisti - e Stati che da questi vengono disgregati - cioe' i paesi sotto attacco da parte di nemici interni ed esterni, come per l'appunto la Jugoslavia - è nostro compito identificare e sostenere quegli organismi nazionali che oggettivamente agiscono in opposizione al dominio imperiale. In questo quadro tuttavia i Balcani sono per noi militanti antimperialisti italiani di importanza centrale, non foss'altro che per la loro vicinanza! L'Italia, anche se per ora in posizione subalterna, ha assunto un ruolo tanto politico-economico quanto militare in un'area che l'ha già vista protagonista di avventure coloniali. Novemila militari italiani vi sono stanziati stabilmente - considerando la rotazione, in svariate decine di migliaia hanno gia' prestato servizio in quei luoghi! - con costi enormi che gravano sul nostro bilancio insieme ai costi sostenuti per bombardare e per compiere ogni sorta di azioni pseudo-umanitarie. Ricordiamo poi che l'Italia è stata al comando delle truppe di occupazione della provincia serba del Kosmet oggi cosi' come lo era stata nel periodo 1941-1943, quando al suo fianco aveva i nazisti tedeschi e bulgari, ed i collaborazionisti irredentisti albanesi-kosovari compivano gli stessi crimini di cui si e' oggi reso responsabile l'UCK. Il nostro attuale presidente della Repubblica ha fatto il servizio militare proprio li', in Kosmet... ma da giovane! Anche per questo, in Italia in particolare dobbiamo costruire un movimento di resistenza contro la NATO centrato sul rigetto delle basi straniere sul nostro territorio, sull'opposizione all'esercito europeo, sulla lotta al nuovo modello di difesa che prevede la professionalizzazione delle Forze Armate, ed in generale contro il ruolo sempre più decisivo che lo sviluppo del settore militare- industriale va assumendo nell'assetto politico- economico del nostro Paese. Nell'immediato, cioe' adesso, dobbiamo pero' esigere che le truppe dei paesi NATO vengano immediatamente ritirate dal territorio balcanico, cioè in primo luogo da tutte le aree dove sono state dislocate in seguito allo smembramento della Repubblica Federativa e Socialista di Jugoslavia, smembramento incitato e sancito dagli stessi paesi che pretendono oggi vergognosamente di svolgere il ruolo dei pacificatori. ------------------------------------------ Riportiamo schematicamente il contenuto degli interventi effettuati, nei limiti di quello che sono riusciti ad annotare i compagni del CP-ANA presenti --- Apre NELLA GINATEMPO della Carta della Pace, che ha condotto l'iniziativa assieme a Piero Maestri: Spiega il senso dell'iniziativa... parla del nuovo concetto strategico della NATO, promulgato il 22 aprile 1999 durante i bombardamenti... La guerra del '99 e' stata una pazzia da tutti i punti di vista... C'e' il problema della subalternita' di una parte di pacifismo alle logiche dei governi... dunque il pacifismo va orientato politicamente ("pacifismo politico")... c'e' pero' anche il problema del "campismo"... noi ci siamo mobilitate anche sulla Cecenia mentre altri sono stati meno sensibili... non possiamo giustificare le guerre del "nostro campo" ammesso che ne esista uno... PIERO MAESTRI di Guerre&Pace e Comitato Golfo: No alla NATO ma anche no ad un eventuale Esercito Europeo... noi dobbiamo essere una parte del movimento anti-globalizzazione (anche detto "di Seattle")... ANTHONY SIMPSON della Bertrand Russel Peace Foundation: da' lettura del saluto di KEN COATES, leader della sua organizzazione... sottolinea essenzialmente la necessita' di "costruire una rete" di soggetti ecc. ecc... MARIA GRAZIA CAMPARI dell'Osservatorio sul lavoro delle donne di Milano: parla della logica concorrenziale e di mercato di cui soprattutto le donne sono vittima... esempi di quanto succede sui posti di lavoro... Poi lamenta disagio per i toni usati negli interventi precedenti nei quali c'e' una "pervadenza del soggetto maschile"... il soggetto femminile sarebbe negato attraverso la sua "sussunzione" nel linguaggio e nel soggetto maschile... la negazione del femminile e' profondamente bellicista... LUCIO TRIOLO del Comitato Scienziate/i contro la guerra (CSCG): sintetizza il lavoro del CSCG e gli effetti dei bombardamenti, soprattutto sul petrolchimico di Pancevo. IRMA BARBAROSSA dell'Assopace fa un intervento, ma non siamo riusciti ad annotare niente. RANIERO LA VALLE, magistrato, aderente al Tribunale Clark italiano: sottolinea che la vera svolta per la NATO e' avvenuta nel 1984 con l'installazione dei missili Cruise in Italia e con l'accettazione di Berlinguer... La Valle sostiene che qualcuno ha gia' deciso che dal 2015 non si potra' piu' tenere sotto controllo la fame nel mondo e dunque alcuni popoli saranno condannati... Questo mondo non e' per tutti... L'Alleanza e' lo strumento militare che decide sulla selezione, su chi deve continuare a vivere, anche se non nel senso dell'Olocausto bensi' attraverso altre forme - economiche, politiche... Questa (lo sterminio) e' la vera scelta che e' stata fatta e di cui non leggeremo niente sul "Corriere" ne' altrove... La nostra battaglia e' una battaglia della maggioranza perche' non e' possibile che i popoli accettino una simile decisione... LUIGI CORTESI direttore di Giano: propone una campagna, una "tenda per la pace" itinerante, che faccia contro-informazione... Ricorda l'incontro preliminare nazionale a Genova il 4-5 maggio per preparare la scadenza del G8 all'inizio di luglio... dove si discutera' anche di una sessione sulla smilitarizzazione nell'ambito del controvertice... TIZIANA BOARI, ora al "Manifesto", prima a "Limes", ex osservatrice OSCE: propone di costruire corpi civili (tipo "caschi bianchi") per la prevenzione dei conflitti... su questo, dice, c'e' la possibilita' di un'ampia convergenza, persino con settori governativi [ma guarda un po', notiamo noi...] ANGELO BARACCA di CSCG e Giano: descrive la situazione globale, cioe' un mondo unipolare in cui il rischio dell'uso dell'arma nucleare e' piu' attuale che mai... ritiene che quella tra USA ed UE sia solamente un'alleanza tattica, cioe' che sia contraria agli interessi europei e che gli USA potrebbero scaricarci e darci addosso da un momento all'altro... gli USA spendono piu' adesso che durante la Guerra Fredda per il militare... descrive dettagliatamente la situazione delle testate nucleari ed i progetti di difesa missilistica, di guerra chimica, nucleare, batteriologica... NADIA CERVONI delle Donne in Nero di Roma: si dice scossa dal linguaggio cosi' diretto di Baracca... rivela contrasti a livello internazionale all'interno del movimento delle Donne in Nero, poiche' in certe situazioni estere alcune non erano sicure di dover ripudiare i bombardamenti NATO... Rivela anche che Solana in una occasione aveva esplicitamente espresso interesse per l'attivita' di talune organizzazioni non governative (ONG) quasi queste fossero "complementari" all'attivita' strettamente militare [anche qui: ma guarda un po'!...] Parla poi uno studente del CANTIERE PER LA PACE della Facolta' di Lingue e Filosofia: accenna alla globalizzazione, a Genova, alla rete Lilliput... GIORGIO CORTELLESSA, che ha avuto in passato importanti incarichi all'Istituto Superiore di Sanita' ed al CNR, oggi dirige una piccola casa editrice, ed attualmente guida la contro-commissione sull'uranio con Falco Accame (a proposito: abbiamo notato Accame in sala, ma non ha parlato): nota divergenze tra quelli che lo hanno preceduto... invita a porsi obiettivi realistici, poiche' oggigiorno ci sono cose che nemmeno i governi nazionali possono piu' fare (prerogative che hanno perso in favore di istituzioni sovranazionali)... richiama all'uso della ragione... la guerra e' innanzitutto un affare, e questo a monte: Bush non decide, ma applica decisioni fatte da chi vede l'affare, e Gore non avrebbe fatto diversamente... c'e' bisogno di una attivita' martellante (nostra) per spiegare in termini semplici le questioni... nega che esista un problema di esaurimento delle risorse energetiche: il problema e' solamente di chi le controlla, aprendo e chiudendo i rubinetti... L'Europa non esiste. --- A questo punto da A. Martocchia è stato letto l'intervento del Comitato Promotore per l'Assemblea Nazionale Antimperialista, cui il relatore ha poi aggiunto alcuni commenti a titolo personale su quanto aveva ascoltato negli interventi precendenti. E' stato espresso disaccordo con ogni proposta del tipo di quella della Boari poiche' prescinde dall'analisi concreta del ruolo della presenza occidentale in quelle terre... D'altronde proprio la Boari in quanto ex osservatrice OSCE in Kosmet nel 1998-99 sa bene che la sua missione "civile" anziche' "prevenire il conflitto" ha aperto la strada ai bombardamenti... Bisognerebbe poi chiarirsi su cosa e' civile e cosa e' militare [certi giornalisti sono civili o militari? E certi osservatori OSCE? E certe ONG?]. E' stato poi sostenuto che il problema del "campismo" affrontato nell'introduzione e' un falso problema, poiche' nessuno ha bisogno di prendere la tessera dell'SPS di Milosevic o del partito di Putin purche' tenga nel debito conto le ragioni strutturali dei conflitti che si accendono; e dunque, ad esempio in Cecenia, non si puo' protestare contro un attacco russo se non si spiega anche chi sostiene l'irredentismo ceceno, cioe' in primis Turchia e USA e i Taliban, che fanno sempre capo agli USA. Ci si è detti infine d'accordo con Cortellessa sulla necessita' di uno sforzo di approfondimento delle questioni e sul richiamo alla "ragione", ma purtroppo sembra che quest'ultima oggi come oggi non va molto di moda. --- ELETTRA DEIANA, del PRC, ha subito esordito dicendosi "molto lontana dalla impostazione cupamente campista [testuale] del documento" letto dall'esponente del CP-ANA. "Un'impostazione di questo genere non smuove nessuno anzi suscita lontananza maggiore"... Si e' detta assolutamente contraria alla pace intesa come "appartenenza di campo". Poi ha parlato del gap enorme ormai esistente tra accumulazione di conoscenze e saperi (sui rischi) ed ignoranza sociale diffusa (sugli stessi rischi). Tuttavia critica le ricostruzioni storiche troppo precise e le analisi a ritroso, compresa (oltre alla nostra, sulla quale non e' minimamente entrata nel merito) quella fatta da Raniero La Valle "che, se e' storiograficamente vera, e' pero' politicamente falsa". Qui ha spiegato qualcosa sulla scelta di Berlinguer rispetto all'"ombrello NATO", ma non si è capito. Operativamente propone una campagna per il taglio delle spese militari, e ricorda la motivazione principale del convegno che e' quella di capire perche' il pacifismo e' assente nelle tematiche del movimento "di Seattle". PASQUALE VILARDO, avvocato, del PRC e del Tribunale Clark: racconta l'iter delle denunce contro il governo ed il loro senso... sono in attesa di una sentenza della Corte di Cassazione... insieme a paesi come Cuba Cina Vietnam ed Iraq bisogna costruire una iniziativa all'ONU per la abolizione del Tribunale dell'Aia che e' "uno scandalo dal punto di vista del diritto internazionale"... spiega il carattere illegale della guerra e dice che bisogna andare fino in fondo perche' ormai si tratta di salvare una civilta' (del diritto)... Invita a raccogliere "l'intervento di Martocchia come interno al coro anche se ha detto cose diverse non foss'altro perche' si e' fatto portatore della voce delle vittime della aggressione NATO"... Una rappresentante del FORUM DELLE DONNE (PRC) di cui non ci siamo segnati il nome parla della campagna di obiezione (fiscale) alle spese militari, ormai ventennale. MAURO CRISTALDI del CSCG: critica fortemente il fare scienza oggi, dice che commissioni come quella di Mandelli non potranno mai fare il loro lavoro perche' "anche se ci entrasse uno come Martocchia o lo ammazzano oppure sarebbe vittima di qualche incidente"... Ricorda che Lenin per studiare l'imperialismo studiava nel dettaglio il capitale monopolistico, cioe' nomi e cognomi delle aziende eccetera... infine critica la posizione di Cortellessa sulle riserve energetiche. PIERO MAESTRI a questo punto propone un OdG. Si insiste sul fatto che il movimento anti-globalizzazione deve contenere anche il ripudio delle guerre... che bisogna andare alla smilitarizzazione ed alla riduzione delle spese militari. Non cogliamo alcun accenno al ritiro delle truppe dai Balcani. Un rappresentante della LEGA PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA parla di "caschi bianchi" ed altri "corpi civili di pace" riconoscendo le contraddizioni interne al sistema delle "missioni umanitarie" civili, ma invitando a "non buttare via il bambino con l'acqua sporca"... CLAUDIO DEL BELLO, della casa editrice Odradek - che pubblica Giano ed i libri del Comitato Scienziate/i Contro la Guerra (CSCG): parla di guerra come evento intermittente/ciclico, che ogni volta sembra un incidente di percorso ed invece e' permanente, strutturale, come la NATO... i movimenti rincorrono gli eventi ma si mostrano afasici ed inadeguati in caso di guerra, non sanno rinnovare la propria analisi... problema del carattere strutturale e permanente della guerra e dello Stato, cioe' di chi decide la guerra... la guerra non e' stata compresa, non c'e' stata crescita teorica... Poi attacca apertamente Toni Negri ("E qui ce l'ho con Toni Negri!"): non ha giovato la moda linguistica dell'"Impero", che molto vuole descrivere ma molto poco spiega, dunque non serve a nulla... bisogna riprendere il cammino faticoso dell'analisi, riscoprire la fatica dello studio... c'e' enorme sproporzione fra la crescente complessita' del modo di produzione e la nostra capacita' di analizzarlo... non sono piu' state considerate le funzioni dello Stato, ma chi se ne deve occupare? I movimenti? No, non puo' essere che un partito! Toni Negri ha parlato tanto dello Stato a suo tempo, poi d'improvviso ha sbaraccato e si e' messo a parlare solo dell'"Impero"... Lo Stato- nazione forse non c'e' piu' ma l'"Impero" non c'e' ancora - se mai ci sara' - e nel frattempo chi comanda? Chi spinge il bottone? Intanto la NATO fa la guerra! L'Italia NON decide sulla guerra (il parlamento e' espropriato), NON ha politica estera, NON batte moneta... Nella NATO vengono battute solamente due monete ormai (l'Euro/DM ed il dollaro - oppure tre, considerando la sterlina) e queste due uniche monete si muovono con fortune rigidamente alterne - se una scende l'altra sale e viceversa... c'e' una chiara frattura tra Euro e dollaro... in questi giorni con l'accordo del Quebec sul NAFTA si verifica l'unificazione monetaria del continente americano... Un giorno dovremo poi fare "alleanze di pace contro l'Esercito europeo"... Chiude la GINATEMPO ricordando gli appuntamenti legati al G8 di Genova e dando un vago appuntamento per un prossimo incontro in autunno sulle stesse tematiche. (dalla relazione dei compagni del CP-ANA www.TUTTINLOTTA.org presenti) ------- End of forwarded message -------
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