Il mondo nuclearizzato



Secondo un recente studio del Natural Resources Defense Council ci 
sono ancora 31.535 bombe atomiche sparse nel mondo, e il numero e' da 
ritenersi sicuramente sottostimato in quanto considera solo gli stati che 
hanno ammesso ufficialmente di possedere armi nucleari, cioe' USA 
(10.500 bombe), Russia (20.000), Gran Bretagna (185), Francia (450), China 
(400). Mancano i dati relativi a Israele, India e Pakistan, che non hanno 
ammesso di essere in possesso di bombe atomiche (India e Pakistan pero' 
hanno gia' effettuato 5 test nucleari).
Il Sud Africa ne costrui' 4 o 5 ma poi le distrusse insieme ai progetti, 
rinunciandone alla costruzione (almeno cosi' disse De Klerk nel 1993).

Dove sono dislocate realmente queste testate nucleari? 
A parte quelle nelle basi per l'uso da parte di missili e bombardieri, una 
buona parte sono nei sottomarini che rappresentano l'unico mezzo in 
grado di circolare piu' o meno liberamente con il proprio carico distruttivo.
Per gli Stati Uniti, quasi il 40% delle loro testate nucleari sono nei 18 
sottomarini che compongono la flotta nucleare americana. Di questi, in 
media la metà sono in giro per il mondo, due o tre per oceano, 
mantenendo la medesima media dei tempi della guerra fredda.
Non e' chiaro il motivo per cui, nonostante l'accordo Start 2 prevede il 
dimezzamento della flotta di sottomarini americani armati con missili 
balistici Trident, il Pentagono nel 1999 abbia acquistato piu' di 400 missili, 
spendendo 27 mld di dollari.
La flotta russa e' in declino per mancanza di fondi e i circa 20 sottomarini 
che possono ospitare testate nucleari sono fermi nelle loro basi. Dei 
quattro sottomarini inglesi, a turno solo uno e' in missione, mentre la 
Francia prevede una flotta di 6 sottomarini, dei quali finora ne ha costruiti 
solo due. L'unico sottomarino cinese non si e' mai avventurato oltre le 
acque nazionali.

Dal 1951 gli Stati Uniti hanno sparso le loro bombe un po' dappertutto, 
raggiungendo il massimo nel 1970 con 7.000 ordigni nucleari in Europa e 
2.000 nel Pacifico. Oggi, dopo i trattati internazionali che hanno posto 
fine alla proliferazione nucleare, rimangono ancora parecchie atomiche in 
giro.
In Europa sono dislocate nelle varie basi americane circa 150 bombe 
atomiche (45 in Germania, 30 in Gran Bretagna e Italia, 15 in Turchia, 10 
Belgio, Olanda e Grecia). Le 30 atomiche italiane, tutte del tipo B61 (200 
volte piu' potenti rispetto a quelle di Hiroshima e Nagasaki), sono divise 
tra le basi di Aviano (circa 20 bombe) e Ghedi Torre.

Ancor piu' preoccupante e' lo scenario riguardante il plutonio, ovvero 
l'elemento fondamentale per l'innesco della reazione nucleare degli 
ordigni atomici. Se lo schema di costruzione di una bomba atomica oggi e' 
alla portata di tutti, nel senso che e' ormai stato reso pubblico e chiunque 
puo' trovarlo, anche in rete (ad es sul sito della Federation of American 
Scientists), l'aspetto principale e' la quantita' di plutonio (circa 3 Kg) 
necessaria.
Il plutonio deriva dal combustibile utilizzato per la fissione nei reattori 
nucleari, ma quello ad uso militare richiede una successiva separazione.
Nel mondo ci sono circa 400 reattori nucleari divisi in 20 paesi, e 
potenzialmente tutti questi possono avere il combustibile necessario per 
la costruzione di una bomba atomica. Attualmente risulta che solo gli 
stati in possesso della bomba atomica hanno un programma di 
produzione di plutonio ad uso militare, ma altri (come Giappone, Corea, 
Germania) conservano plutonio separato.
Una recente foto satellitare ha mostrato come la Corea abbia 
probabilmente avviato un programma di costruzione della bomba atomica 
e di missili balistici.

ciao
francesco