i soldi della cooperazione per le spese militari



(dal manifesto 22-1-2000)

ONG ITALIANE 

"NO ALLO STORNO DEI FONDI DELLA COOPERAZIONE PER 
LE SPESE MILITARI"

Le organizzazioni non governative italiane protestano 
energicamente contro l'ennesimo tentativo di utilizzare i fondi della 
cooperazione per coprire spese militari, in contrasto con lo spirito e 
con la lettera della legge 49/87, che dice esplicitamente all'art.1 
"Gli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo non possono 
essere utilizzati, direttamente o indirettamente, per finanziare 
attivita' di carattere militare". Le Ong protestano in particolare 
contro il decreto-legge 7 gennaio 2000, con il quale il governo 
storna ben 110 miliardi dal Fondo speciale per i paesi in via di 
sviluppo per coprire le spese di "proroga della partecipazione 
militare italiana a missioni internazionali di pace". Si tratta dei 
contingenti impegnati in Palestina, Macedonia, Albania, Kosovo e 
Timor Est, i cui costi vengono coperti, ancora una volta, a spese 
delle popolazioni piu' povere delle stesse e di altre aree del pianeta. 
Lo storno di 110 miliardi avverrebbe inoltre nel momento in cui la 
Camera discute un progetto di riforma della cooperazione gia' 
approvato dal Senato nel quale si ribadisce la categorica 
esclusione dell'impiego dei fondi per operazioni militari. La stessa 
Legge finanziaria per il 2000 prevede, per il cofinanziamento delle 
attivita' di tutte le Ong italiane, appena 80 miliardi di lire. La 
protesta delle Ong italiane e' stata espressa in una lettera 
indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro egli Esteri, alle 
Commissioni Esteri di Camera e Senato, in cui si chiede 
l'immediata modifica del decreto per quanto attiene la copertura di 
spesa.