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Deterrenza nucleare: "illegale" oltre che "immorale"
- Subject: Deterrenza nucleare: "illegale" oltre che "immorale"
- From: Alessandro Marescotti <kfqma at tin.it>
- Date: Tue, 02 Nov 1999 17:52:48 +0100
>From: "G.A.V.C.I. - Segreteria Nazionale" <gavci at iperbole.bologna.it> >To: <paceguerra_bologna at onelist.com>, > "Mailing List Disarmo di Peacelink" <pck-armamenti at peacelink.it>, > "Mailing List Pace di Peacelink" <pck-pace at peacelink.it> >Cc: "Assopace" <assopace at romacivica.net>, > "Davide Berruti" <davideberruti at yahoo.it> >Subject: Deterrenza nucleare: "illegale" oltre che "immorale" >Date: Thu, 28 Oct 1999 09:44:11 +0200 >X-MSMail-Priority: Normal >X-Mailer: Microsoft Outlook Express 4.72.3110.5 >X-MimeOLE: Produced By Microsoft MimeOLE V4.72.3110.3 >X-MIME-Autoconverted: from 8bit to quoted-printable by mail2.itb.it id IAA07711 > >Pubblicato da: "Settimana" n. 39 del 31 Ottobre > >Deterrenza nucleare: "illegale" oltre che "immorale" > >Alle voci ecclesiali, di vescovi e teologi, che oramai parlano chiaramente >di immoralità della guerra in genere e, in particolare, della deterrenza >atomica e non solo dell'uso delle bombe nucleari (vedi G. Mattai La pace >oggi, ed. Ennepilibri, pp. 64, L. 14.000), si aggiungono le voci di giuristi >che denunciano il rischio nucleare e lo dichiarano non solo immorale, ma >anche illegale, in base al diritto internazionale positivo. >L'11 ottobre si è tenuto a Roma un incontro di rappresentanti di >associazioni pacifiste e istituti di ricerca su pace e disarmo con >rappresentanti di Ialana (International Association of Lawyers Against >Nuclear Arms - Associazione internazionale dei giuristi contro le armi >nucleari). Questi giuristi hanno preparato una "bozza di risoluzione" che è >stata presentata all'ONU da alcune "potenze medie" (Brasile, Egitto, >Irlanda, Messico, Nuova Zelanda, Sudafrica e Svezia). La votazione da parte >dell'assemblea delle Nazioni Unite è prevista a New York il 9 novembre >prossimo. >Naturalmente, il presupposto è che il rischio atomico non è per nulla >superato, anzi si sta facendo sempre più grave. Nuovi paesi si stanno >dotando di bombe atomiche (Israele, India e Pakistan). Si sa che altre >nazioni stanno lavorando per dotarsene. Le cinque potenze nucleari non >manifestano alcuna intenzione seria di disarmare, come era nei patti; anzi >programmano e stanziano grossi finanziamenti per aggiornare e rafforzare la >loro politica difensiva nucleare. >In Iraq e in Jugoslavia gli USA hanno lanciato missili con calotta di uranio >impoverito, le cui radiazioni, assorbite per inspirazione o bevendo acqua >contaminata, stanno già producendo danni incalcolabili alle persone e >all'ambiente. >Il senatore dell'Alberta (Canada) Douglas Roche, membro del Canadan Network >to abolish Nuclear Weapons (Rete canadese per l'abolizione delle armi >nucleari), ha parlato di 30.000 bombe nucleari presenti in vari punti del >globo terrestre e forse nello spazio, di cui 5.000 sono in stato d'allarme, >ossia pronte all'uso. >Si aggiunga la cosiddetta "dottrina del primo colpo nucleare", adottata >dalla Nato, ossia l'intenzione di lanciare per primi la bomba atomica per >prevenire un possibile attacco nemico. La Germania aveva proposto di >abbandonarla; ma la Nato l'ha riconfermata, con il voto acquiescente anche >dell'Italia. >La tesi dei giuristi di Ialana è che le convenzioni internazionali per la >messa al bando di qualsiasi arma di distruzione di massa includono >evidentemente anche le armi atomiche, il cui possesso è quindi illegale. >Secondo Ialana è giunta l'ora di mettere in atto un nuovo programma di >disarmo che rifiuti il concetto del "primo colpo nucleare" e che richieda >inoltre di rinegoziare il completo disarmo nucleare. Tale nuovo programma è >stato proposto da "The New Agenda Coalition" (Coalizione per una nuova >agenda) l'8 di giugno del 1998, in una dichiarazione resa dai ministri degli >Esteri di Irlanda, Svezia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Messico, Brasile ed >Egitto. Il 4 dicembre 1998 la dichiarazione è stata approvata dall'assemblea >generale delle Nazioni Unite con 114 voti a favore, 18 contrari e 38 >astensioni. >Per la prima volta, tutti gli stati non dotati di armi nucleari e >appartenenti alla Nato, con l'esclusione della Turchia, si sono opposti alle >pressioni degli Stati Uniti (affiancati da Francia e Inghilterra) e si sono >astenuti su una decisione che rigetta il concetto della politica nucleare >della Nato. >Nell'intento di raggiungere l'obiettivo finale di un completo disarmo >nucleare, lo stato della Malesia, nell'ottobre del 1996, ha presentato una >mozione all'assemblea generale delle Nazioni Unite dove viene suggerito >l'inizio di negoziati multilaterali con il fine di elaborare una Convenzione >sulle armi nucleari, ponendo al bando lo sviluppo, la produzione, lo >spiegamento, lo stoccaggio, il trasferimento, la minaccia o l'uso delle armi >nucleari e disponendone la loro eliminazione. Tale mozione sottolineava il >parere della Corte internazionale di giustizia dell'8 luglio 1996 secondo >cui <<esiste un obbligo di condurre e concludere in buona fede dei negoziati >che portino al disarmo nucleare in tutti i suoi aspetti, sotto stretto ed >effettivo controllo internazionale>>. >La pressione ad opera di organizzazioni non governative e comuni cittadini >ha portato a un susseguirsi di rapporti e dichiarazioni autorevoli che >raccomandano il disarmo nucleare globale. C'è da ricordare che, nel 1995, >186 paesi firmarono il Trattato di non proliferazione nucleare a tempo >indeterminato, praticamente tutti i paesi non nucleari, eccetto Israele, >India e Pakistan. In quella stessa occasione, gli stati nucleari, vivamente >pressati perché indicassero una data di inizio del disarmo nucleare >effettivo, espressero solo l'intenzione di incontrarsi successivamente per >fissare una tale data. A tutt'oggi simile incontro non si è avuto. Anzi... >Ciò spiega perché ora i paesi non nucleari siano arrabbiatissimi con quelli >nucleari e minaccino di dotarsi tutti di armi atomiche. Da ciò l'importanza >della risoluzione che dovrebbe essere votata il 9 novembre. Essa impegna a >fissare una nuova agenda di disarmo nucleare, con date e controlli precisi. >E' importante che anche l'Italia faccia la sua parte, votando a favore di >tale risoluzione. (A. Cavagna) > > > >--- > Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia > Sede Centrale: "Villa Tamba" - Via della Selva Pescarola, 26 > 40131 Bologna - Italy - Tel. e Fax +39.51.6344671 > e-mail: gavci at iperbole.bologna.it > web: http://www.peacelink.it/users/gavci > Appello a D'Alema: http://www.peacelink.it/users/gavci/news/news.htm > Rilanciare subito il servizio civile e ripensare tutta la difesa > > > > --------------------------------------------------------------- Alessandro Marescotti c/o PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy) http://www.peacelink.it --------------------------------------------------------------- Ipertesto per una cultura della pace: http://www.peacelink.it/pace2000 PeaceLink Database (file in formato DBIII con le schede di 580 associazioni) http://www.peacelink.it/database/
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