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[WWW][MAN] Lo squilibrio del terrore
- Subject: [WWW][MAN] Lo squilibrio del terrore
- From: Marco Trotta <matro at hotpop.com>
- Date: Wed, 6 Oct 1999 12:07:48 +0200 (MET DST)
_[Ripostato da: Il Manifesto - http://www.ilmanifesto.it ]________________ [http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/05-Ottobre-1999/art23.html] 05 Ottobre 1999 GUERRE NUCLEARI Lo squilibrio del terrore ANGELO BARACCA (del dipartimento di fisica dell'universita` di Firenze. Membro dell'Unione scienziati per il disarmo) E' stato Chernomyrdin a denunciare sul Washington Post il rischio di un conflitto nucleare. E gli avvenimenti degli ultimi giorni (con i test missilistici statunitensi e russi) non fanno altro che confermare quest'ipotesi. Questo rischio diventera` nel futuro piu` concreto che nel mezzo secolo passato. Il processo di disarmo avviato nei primi anni novanta si era arenato e non era comunque stato accompagnato da una revisione delle dottrine nucleari. Stati uniti, Francia e Gran Bretagna contemplano ancora il "primo uso" e il "lancio su allarme": gli Usa prevedono una risposta nucleare anche alla minaccia di armi chimiche e biologiche. Delle nuove minacce nucleari si e` parlato anche nell'VIII convegno internazionale sulla diffusione delle armi di distruzione di massa, che si e` svolto a Castiglioncello (Li) dal 23 al 26 settembre. Il "Nuovo concetto strategico" adottato al vertice Nato del 26 aprile ha lasciato in sostanza inalterata questa dottrina: le armi nucleari strategiche rimangono "le supreme garanti della sicurezza", anche se il loro uso e` visto ora come "estremamente remoto", anziche' "piuttosto remoto". La guerra nei Balcani ha riportato il rischio nucleare alla ribalta. L'occidente ha sottovalutato i sentimenti che si sono diffusi in Russia. Con l'allargamento della Nato, che e` stato la premessa di questo intervento, la Russia si e` sentita umiliata, assediata, aggredita: "il prossimo obiettivo saremo noi", hanno pensato a Mosca, e qualcuno ha aggiunto "meglio affrontare la Nato ora che dopo". Vi e` stato un susseguirsi di dichiarazioni sull'intenzione, o la necessita`, per la Russia, di rivedere la propria dottrina strategica e di ripristinare un arsenale nucleare offensivo ed efficiente. Il 9 aprile il portavoce della Duma aveva riferito l'ordine di Eltsin di puntare le testate nucleari sui paesi aggressori della Jugoslavia: la notizia non fu confermata, ma si accumularono altri indizi preoccupanti. Dopo il vertice Nato, il ministro della Difesa Igor Sergeyev affermo` che la Russia avrebbe rivisto la propria dottrina militare, in risposta al "Nuovo concetto strategico", e che l'eventuale allargamento della Nato ai paesi baltici avrebbe portato "una seria minaccia, anche militare, alla Russia". Il 29 aprile il Consiglio di sicurezza russo aveva discusso del mantenimento delle forze nucleari strategiche al massimo livello, esprimendo l'esigenza di mantenere e ammodernare l'arsenale nucleare, malgrado le difficolta` economiche del paese. La scorsa primavera la Russia ha condotto cinque test nucleari sub-critici (che non violavano quindi i trattati), destinati all'ammodernamento delle vecchie testate. E' ormai chiaro che la Russia non ratifichera` il trattato Salt II. Autorevoli esponenti hanno affermato che la Russia dovrebbe ammettere "il diritto di lanciare un primo colpo nucleare, o un attacco preventivo". Il Washington Post (30 aprile) ha poi riportato il progetto di ridispiegare migliaia di testate tattiche o a corto raggio, che erano state rimosse unilateralmente nei primi anni '90: W. Potter, direttore del Center for nonproliferation studies, le ha valutate in 7740. Nel frattempo gli Stati uniti hanno aumentato gli investimenti, sostituito le vecchie testate con tipi piu` efficienti e sperimentato in Serbia i piu` moderni bombardieri strategici e i missili da crociera atti a lanciare testate nucleari. E la Cia ha lanciato un allarme: "molti paesi potranno disporre di missili balistici entro l'anno 2015" (Jane's Defence Weekly, 5 maggio). La Cina potrebbe rivedere le proprie scelte militari, anche alla luce del riarmo statunitense e russo. Sudafrica, Algeria e Mongolia hanno condannato la nuova strategia della Nato; l'Egitto ha criticato la forza nucleare europea, basata sulla "deterrenza concertata", che fornisce a paesi non nucleari testate e addestramento dagli Stati uniti: la Nato ha risposto che il controllo effettivo delle testate verrebbe trasferito solo in caso di guerra, quando il "Trattato di non proliferazione" cesserebbe di valere. Ma questo tipo di "guerra umanitaria" non e` dichiarato. Due paesi in possesso di armi nucleari, l'India e il Pakistan, sono in conflitto (in Kashmir si e` combattuta, la scorsa primavera, una guerra non dichiarata che ha rischiato di degenerare in conflitto aperto): l'India aveva gia` confermato l'intenzione di sviluppare una deterrenza nucleare strategica, mentre il Pakistan ha annunciato l'intenzione di munire la sua flotta di capacita` nucleare, e ha dichiarato di non escludere l'uso di nessun tipo di arma. Nel futuro il ricorso all'arma nucleare verra` considerata un'opportunita` reale. Quanto ai rischi di lancio per errore, nel 1995 la Russia fermo` negli ultimi istanti il lancio delle sue testate strategiche. Ma incombe un rischio concreto, dovuto al "millennium bug" o "Y2K problem" (Year 2000): vale a dire il fatto che il sistema di datazione con le sole ultime due cifre dell'anno potra` far confondere il primo gennaio del 2000 con l'anno 1900, rischiando di mandare in tilt i sistemi informatici. Purtroppo la correzione e` assai complessa e problematica, perche' questo inconveniente e` celato nei piu` reconditi e inaspettati anfratti sia del software che dell'hardware, e molte ditte costruttrici sono addirittura scomparse. Il problema esiste anche per la Russia, e cio` non puo` che aumentare le preoccupazioni. La cosa piu` saggia sarebbe che Stati uniti e Russia concordassero di disattivare i rispettivi sistemi di allarme: ma, vista l'aria che tira, e` molto difficile che cio` possa accadere. __________________________________________________________________________
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