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Israele: Nonostante il ritiro da Gaza, la demolizione di case aumenta
- Subject: Israele: Nonostante il ritiro da Gaza, la demolizione di case aumenta
- From: "F A B I O C C H I::" <eco_fabiocchi at tin.it>
- Date: Mon, 18 Oct 2004 20:47:09 +0200
Israele: Nonostante il ritiro da Gaza, la demolizione di case aumenta
Le forze Israeliane distruggono case per allontanare i Palestinesi dai confini
http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map
Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi http://fabiocchi.blog.tiscali.it
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18 Ottobre 2004 - Le forze armate Israeliane hanno illegalmente raso al suolo
migliaia di case, indifferentemente dalla necessita' militare, per allontanare
i Palestinesi dal confine tra Gaza ed Egitto e creare una "zona cuscinetto", ha
detto Human Rights Watch. Il governo Israeliano sta chiedendo la distruzione di
centinaia di case per allargare la zona nell'ambito del piano di disimpegno dal
territorio.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), che spesso sono sotto tiro lungo il
confine a sud di Gaza da parte dei gruppi armati Palestinesi, sostengono che le
distruzioni sono dettate dalla necessita' militare. Human Rights Watch ha
calcolato che l'IDF ha reso 16 mila Palestinesi privi di abitazione negli
ultimi 4 anni, senza tener conto di quando le abitazioni ponevano un reale
rischio militare.
Secondo il diritto internazionale, Israele come forza occupante puo'
distruggere la proprieta' solo quando "c'e' una necessita' assoluta per le
operazioni militari." Distruggere la proprieta' per migliorare la sicurezza
generale della potenza occupante o come ampia misura di precauzione contro
minacce ipotetiche e' proibito.
Il comportamento di Israele a sud di Gaza, secondo HRW, deriva dall'assunzione
che ogni Palestinese e' un kamikaze e ogni casa una base per attaccare. Questa
politica di distruzione di massa delle abitazioni conduce a gravi violazioni
del diritto internazionale umanitario sulla protezione dei civili.
Il rapporto di HRW riguarda la citta' di Rafah nella parte meridionale di Gaza,
dove piu' del 10% della popolazione ha perso la propria abitazione. Oltre alle
ricerche e le interviste condotte a Gaza, Israele ed Egitto, il rapporto si
avvale di immagini satellitari, mappe, grafici e fotografie per documentare le
demolizioni illegali dell'IDF. Questo campione di documenti, dice il rapporto,
prova che l'obiettivo politico e' quello di avere un confine ampio e vuoto per
facilitare il controllo di lungo termine sulla striscia di Gaza, e non tanto la
necessita' militare assoluta.
L'IDF giustifica in due modi l'allargamento della zona cuscinetto: chiudere i
tunnel dei contrabbandieri dall'Egitto e rafforzare la sicurezza delle forze
IDF lungo il confine. Mentre i tunnel e la sicurezza dei soldati Israeliani
sono delle preoccupazioni legittime, gli argomenti del governo non stanno in
piedi, secondo HRW.
Non c'e' dubbio che i gruppi armati Palestinesi usano i tunnel per
contrabbandare armi usate in attacchi contro l'esercito Israeliano e contro i
civili. Ma l'evidenza suggerisce chiaramente che l'IDF sta usando la loro
esistenza come pretesto per giustificare le demolizioni di case ed espandere
illegalmente la zona cuscinetto.
Oltre all'esagerazione sul numero dei tunnel, l'IDF sembra non aver preso in
considerazione metodi ben consolidati per scoprire e distruggere i tunnel -
come i sensori sismici, l'induzione elettromagnetica e il radar che penetra nel
sottosuolo - che eviterebbero o ridurrebbero la necessita' delle incursioni
dell'IDF a Rafah che hanno prodotto distruzione di case e perdita di vite
umane. In alcuni casi, l'IDF ha distrutto gruppi di abitazioni al fine di
chiudere i tunnel che le autorita' Palestinesi avevano gia' chiuso.
Invece di distruggere i tunnel sotto il confine che gia' controlla, l'esercito
Israeliano sta lanciando incursioni sempre piu' vicino a Rafah. Questo lascia i
Palestinesi senza casa ed espone i soldati Israeliani a maggiori rischi.
Lungo il confine di Rafah, le forze dell'IDF e i gruppi armati Palestinesi
regolarmente si sparano a vicenda. Ma col pretesto di proteggere i suoi
soldati, l'IDF ha preso provvedimenti che vanno ben oltre cio' che il diritto
internazionale permette e cio' che la sicurezza delle forze IDF richiede. Nel
2003, per esempio, l'IDF ha completato la costruzione di un muro di metallo
lungo 8 metri nella zona cuscinetto per proteggere le sue truppe. Nonostante
questa protezione extra, il tasso di demolizioni a Rafah nel 2003 e' triplicata
rispetto ai 2 anni precedenti.
L'IDF, afferma HRW, ha una serie di argomenti sofisticati per giustificare le
distruzioni a Rafah. Ma quegli argomenti si sbriciolano se scrutinati uno ad
uno, rivelando abusi e distruzioni ingiustificate.
A meta' Maggio, il governo Israeliano ha approvato un piano che chiede di
allargare ulteriormente la zona cuscinetto con la demolizione di dozzine o
forse centinaia di case. L'IDF poi ha raccomandato la demolizione di tutte le
case entro i 400 metri dal confine. Tale distruzione lascerebbe migliaia di
altri Palestinesi senza casa in uno dei luoghi piu' densamente popolati del
pianeta.
Il rapporto documenta anche la distruzione estensiva delle case di Rafah e
delle infrastrutture nel mese di Maggio, apparentemente come risposta
all'uccisione di 5 soldati Israeliani da parte delle milizie Palestinesi. Le
maggiori operazioni IDF in quel mese hanno comportato la distruzione di 200
case, molte delle quali all'interno della citta' e lontane dal confine. I
bulldozer corazzati avanzavano tra le case e i negozi, spianavano
indiscriminatamente le strade, distruggevano i sistemi delle acque di scarico e
dell'acqua potabile, e hanno trasformato 2 ampi campi agricoli in pezzi di
terreno arido.
L'IDF sostiene che la distruzione era dettata dalla necessita' militare perche'
i suoi soldati erano stati attaccati, ma le prove indicano che la resistenza
Palestinese era leggera, limitata e immediatamente sopraffatta nelle ore
iniziali di ogni incursione. In alcuni casi, si sono verificate distruzioni in
aree lontane dal confine dopo che l'IDF aveva messo al sicuro l'area.
Gli USA e i governi Europei hanno fallito nel tenere Israele responsabile per
la sua riluttanza a rispettare il diritto internazionale. Al contrario,
finanziano riparazioni degli edifici o danno nuove abitazioni dopo che le
demolizioni si sono verificate. Il rapporto chiede ai governi esteri di
spingere Israele a pagare le riparazioni alla vittime o ricompensare i paesi
donatori per i finanziamenti spesi nella riparazione delle distruzioni
illegali.
Il rapporto critica anche la Caterpillar Inc., l'azienda Americana che produce
il potente bulldozer D9 che l'IDF usa per distruggere le case Palestinesi e la
infrastrutture. HRW ha chiesto alla Caterpillar di sospendere le vendite dei D9
e dei pezzi di ricambio all'IDF finche' continuera' ad usarli per le
demolizioni illegali. L'azienda dovrebbe prendere provvedimenti per assicurarsi
di non vendere consapevolmente i suoi prodotti a clienti che li useranno per
violare i diritti umani.
Il rapporto e' disponibile a questo URL: http://hrw.org/reports/2004/rafah1004/
Articolo correlato:
Israele: Amnesty: Obiettori di coscienza arrestati, soldati impuniti
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