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Comunicato stampa
Lo Slai Cobas a Demel :
No alla chiusura di Arese, divisione del lavoro fra tutti gli stabilimenti
Demel : chiudo Arese
Oggi a Torino, presso l'Unione industriali, c'è stato l'atteso incontro tra
l'amministratore delegato della Fiat auto Demel e i sindacati.
Fuori della sede si è svolto per tutto il giorno un presidio di lavoratori
di Mirafiori (cassintegrati, Sincobas e alcuni delegati Fiom) e di una
delegazione di cassintegrati dello Slai Cobas di Arese.
All'incontro, pur se non precedentemente invitati, hanno poi partecipato
anche alcuni rappresentanti dello Slai Cobas e dei delegati di Mirafiori.
Demel ha parlato per due ore della riorganizzazione della Fiat che intende
operare, dopodichè hanno replicato alle sue dichiarazioni i segretari
nazionali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic e il rappresentante dello Slai Cobas
dell'Alfa Romeo di Arese.
Lo Slai Cobas ha detto a Demel che, per risanare la Fiat ed avere un
prodotto di qualità bisogna innanzitutto motivare i lavoratori del gruppo,
dando loro salari non da fame ma degni di questo nome, diminuendo i ritmi
di lavoro e i turni folli di Melfi, Pomigliano, Pratola Serra, ed
eliminando il lavoro al sabato e alla domenica.
E piantarla con lo spostamento di produzioni all'estero, anche perchè la
Fiat riceve ingenti finanziamenti dallo Stato.
Questo permetterebbe di evitare la chiusura degli stabilimenti e di
suddividere il lavoro fra tutti.
Lo Slai Cobas ha proposto con forza la necessità - per lo stesso sviluppo
del marchio Alfa Romeo- di evitare la chiusura della motori ad Arese e di
avere una presenza della Fiat nel polo dell'auto ecologico non solo di
facciata (solo con il centro di ricerche Fiat sull'importante ma
avveniristico idrogeno, col quale centro drenerebbe così altri miliardi
allo Stato, alla Regione e all'UE senza portare un solo posto di lavoro) ma
anche con produzioni di massa di vetture, possibilmente ecologiche, come
del resto si producevano ad Arese fino a due anni fa.
Demel ha risposto che ad Arese non ci sarà più produzione, nè con le
vetture nè coi motori.
Demel ha inoltre richiesto per le altre fabbriche Fiat un aumento dello
sfruttamento dei lavoratori attraverso la generalizzazione dei turni di
notte, l'aumento ulteriore dei ritmi, la massima "flessibilità".
Dopo le parole di Demel non resta che organizzare una dura risposta di
lotta alla Fiat.
· A Milano ne discuteremo venerdì sera alle ore 20,30 alla sala
della provincia di via Corridoni in una assemblea dei lavoratori dell'Alfa
e dell'Atm organizata assieme alle altre situazioni di lotta, ai giovani,
ai precari, agli studenti e ai centri sociali.
· Nel gruppo Fiat urge organizzare una risposta nazionale di tutti i
lavoratori e delegati che rifiutano l'immobilismo di Cgil-Cisl-Uil.
Torino, 6-10-2004
Info 3333368603
Slai Cobas