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La partecipazione e la democrazia locale alla base della democrazia sovrannazionale in costruzione



La partecipazione e la democrazia locale alla base
della democrazia sovrannazionale in costruzione.

di Francesco Lauria

http://francescolauria.blog.tiscali.it


Negli ultimi anni i "poteri locali e regionali", per
usare una terminologia consueta nei corridoi di
Bruxelles e di Strasburgo, sono apparsi sempre più nel
dibattito politico come elemento di base per una
risposta alla cosiddetta crisi, eclissi della
democrazia.


Se, a cavallo degli anni ottanta e novanta la crisi
del blocco socialista, con il conseguente crollo del
muro di Berlino, e l’idea gorbacioviana della "casa
comune europea" avevano illuso i più della reale
possibilità di trasformare Unione Europea e Nazioni
Unite in embrioni di governi continentale e mondiale,
il progressivo affermarsi della monopotenza
statunitense, le guerre balcaniche, ed il recente
tragico caos susseguito ai fatti dell’11 settembre,
hanno mostrato che la risposta alla manifesta crisi
dello stato nazione è ancora lontana dall’essere
scritta.


Ma, oltre alle tenebre dei recenti conflitti che, da
Sarajevo e Baghdad, hanno sporcato le nostre coscienze
ed hanno causato morte e caos geopolitico, il quadro
mondiale ha registrato una nuova carsica potenza : il
cosiddetto "popolo mondo".


Dalle proteste di Seattle, al G8 di Genova, sino alle
esperienze del Forum Sociale Mondiale quello che viene
identificato come il "popolo di Porto Alegre" ha
saputo non solo opporsi alla barbara e priva di
prospettive logica delle nuove guerre, ma si è
impegnato nella paziente costruzione e scambio di
"buone pratiche" di democrazia locale che, lungi
dall’essere modelli ideologicamente imposti, si vanno
affermando lentamente e positivamente nel quadro
socio-politico globale.


Così, i "nuovi stili di vita nella politica locale"
(Boschini 2004), hanno iniziato a prendere piede dando
risposte anche istituzionali alle istanze del popolo
"new global".


I concetti di "bilancio partecipativo", agenda 21
locale, rete del nuovo municipio, responsabilità
sociale, cominciano ad essere "masticati " dalla
classe politica in numerose e diverse situazioni che
possiamo riassumere nell’eterogeneo asse Sesto San
Giovanni - Porto Alegre.


E’ evidente che i due temi che costituiscono l’acqua
che scorre sotto i ponti delle reti
muncipal-sovrannazionali sono le gestione delle
risorse e la difesa del welfare e la difesa ed il
rinnovamento delle dinamiche della democrazia e della
partecipazione.


In una situazione in cui, solo per fare un esempio,
l’elemento più diffuso a livello mondiale (l’acqua)
diviene risorsa scarsa, essenziale, fonte di gravi
conflitti ed ancor più gravi dinamiche di sfruttamento
iper-liberistico, la costruzione di una "rete della
resistenza e della condivisione di buone pratiche"
risulta decisiva per rafforzare politiche illuminate.
In questo contesto un sottile filo può legare una
città della Bolivia come Cochabamba ad un centro della
toscana come Arezzo, entrambi caratterizzati dal
tentativo di privatizzazione della risorsa idrica
locale ad opera di network simili di imprese
multinazionali.

Ma è tutta l’ossatura dei servizi pubblici e dello
stato sociale ad essere pericolosamente messa in
discussione.


Al tempo stesso, la crisi dello stato nazione, delle
ideologie tradizionali e delle navi attraverso le
quali le stesse solcavano i mari (i partiti politici)
è evidente che, nemmeno il continente europeo, ad
ormai sessant’anni dalla fine della seconda guerra
mondiale, sia riuscito a darsi forme anche minime di
democrazia sovrannazionale.


Infine la crisi gestionale e politica in cui versano
le Nazioni Unite potrebbe scoraggiare anche il più
incosciente degli ottimisti e dei visionari.


Per questo la democrazia locale sovrannazionale appare
davvero una risposta fondamentale di riorganizzazione
o meglio di costruzionedal basso di un’Europa nuova.


In questo senso esperienze come il network delle
Agenzie della Democrazia Locale nei Balcani sono un
primo esempio di osmosi e cooperazione di società
civili europee, istituzioni locali, istituzioni
europee.

Si tratta di ricostruire l’Europa, il Mondo attraverso
il concetto forse un po’ troppo "occidentale", ma
efficace di Agorà nella Polis.

E’ quell’immagine che, con una grande intuizione
politica, Mario Alberini definiva "federalismo, dal
quartiere al mondo".

E’ però vitale ricordare che quest’opera paziente di
costruzione dell’Europa dal basso non può illudersi di
poter dimenticare dinamiche istituzionali e
democratiche assolutamente fondamentali e cadere in un
vuoto politico pericolosissimo. 

In questo senso il lungo percorso di realizzazione di
una costituzione europea federale appare la risposta
necessaria alla domanda inevasa di democrazia, di
costruzione di una solida e sempre più ampia comunità
sovrannazionale.

Rete di reti per la realizzazione di un futuro
consapevole e di pace ed al tempo stesso
concretizzazione di utopie necessarie ad ordinare, per
concludere con Kant, l’insocievole socievolezza
dell’umanità.


Per approfondire :


Albertini Mario : Nazionalismo e Federalismo Il
Mulino, Bologna 1999.

Amura Salvatore : La città che partecipa – Guida al
Bilancio partecipativo ed ai nuovi istituti di
democrazia Ediesse Roma 1993.

Boschini Marco : Caro Sindaco NEW GLOBAL, i nuovi
stili di vita nella politica locale EMI Bologna 2004

Lauria Francesco : La diplomazia dell’Europa "minore"
: il caso delle Agenzie della Democrazia Locale. Tesi
di laurea – Università di Trieste Anno Accademico
2003-2004.


 






                
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