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uccisa nel nome della legge e della religione!!
- Subject: uccisa nel nome della legge e della religione!!
- From: "Associazione Partenia" <partenia at katamail.com>
- Date: Sat, 25 Sep 2004 17:52:45 +0200
----- Original Message -----
From: "Silent Skorpion" <silent_skorpion_it at yahoo.it>
Da altra lista :
IL CORAGGIO INAUDITO DI ATEFEH
5 settembre 2004
Lei si chiamava Atefeh Rajabi, e aveva sedici anni. Abitava in un paese nel
nord dell'Iran, provincia di Mazandaran, e io me la immagino simpatica,
sveglia, intelligente e con una grande voglia di vivere e fare quello che le
ragazze fanno o cominciano a fare alla sua età: scoprire il mondo, e dunque il
proprio corpo, e i desideri e la voglia di sognare e innamorarsi un po'. Me la
immagino così Atefeh, e non posso aggiungere altri dettagli al mio
immaginarmela, perché lei è morta il giorno di ferragosto, il 15 agosto
scorso,mentre noi facevamo le nostre vacanze, e le nostre sorelle o le nostre
figlie dell'età di Atefeh andavano al mare con le loro amiche. Morta impiccata,
appesa a una gru in mezzo a un strada della provincia di Mazandaran, per
decisione di un giudice, il mollah Haji Reza che ha applicato la sharia, la
cosiddetta legge islamica. Che crimine aveva commesso Atefeh? Viene detto che è
stata sorpresa in "atti incompatibili con la castità". Il rapporto di Amnesty
International che racconta il suo caso non precisa quali fossero questi atti, è
stata sorpresa insieme a un ragazzo, è stata arrestata. Lei era troppo povera
per potersi permettere un avvocato, e cosa ha fatto, si è difesa da sola, anche
se la legge iraniana esige la presenza di un avvocato durante un processso.
Quello che il rapporto mi dice ancora è che questa ragazzina si è difesa da
sola, con un coraggio "inaudito", così dice un testimone, e però il suo
coraggio inaudito l'ha spinta ad attaccare e accusare il regime iraniano, il
giudice stesso, l'ha portata a strapparsi di dosso per spregio alcuni pezzi del
suo vestito (non vengono detti quali). Il suo coraggio le è costato parecchio,
perché ha reso il giudice furioso, gli ha fatto chiedere la condanna
al'impiccagione, da eseguirsi nel più breve spazio di tempo possibile. Questo
giudice ha ottenuto il permesso immediato dalla corte suprema della repubblica
islamica e dal ministro della giustizia. Non è finita. Il giudice Haji Reza ha
voluto, ha preteso, di essere lui in persona a mettere la corda al collo di
Atefeh. È stato lui a dare l'ordine di ucciderla. L'amico della ragazza, che
era stato arrestato insieme a lei, è stato condannato a cento colpi di frusta e
subito rilasciato. Adesso è un uomo libero.
Quello che sappiamo ancora della breve storia di questa ragazza è che il suo
corpo è stato preso da sconosciuti e è sparito. Non resta dunque più nessuna
traccia al mondo di questa adolescente uccisa da barbari violenti nel nome
della legge e della religione.
Non resta niente della sua intelligenza, del suo coraggio della sua curiosità.
. . . . . . . .
queste cose accadono quando si seguono ciecamente la legge e la religione
invece che la propria coscienza. Se così fosse sì che il mondo sarebbe
veramente in pace!!!
Una proposta per costruire la pace dentro di noi e fuori di noi: superare tutte
le leggi, superare tutte le religioni!!! (che non significa anarchia, bensì
autonomia).
cordialità Associazione Partenia.
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