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Cecenia: chi è solidale con il genocidio in atto?
- Subject: Cecenia: chi è solidale con il genocidio in atto?
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 13 Sep 2004 12:46:20 +0200
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Cecenia: chi è solidale con il genocidio in atto?
Bolzano, 13 settembre 2004
Il dramma degli ostaggi di Beslan ha dimostrato un atteggiamento
irresponsabile dei media e indegno di ritenersi medium di uno stato
democratico. Dov'era il rapporto critico, dove la riflessione sulle voci
ufficiali, dove il soppesare dell'informazione, dove l'analisi invece
della diffusione di panico razzista? Tanti media hanno elencato e
raccontato il fatto e si sono basati sulle fonti ufficiali russe,
soprattutto quelle dei malfamati servizi segreti FSB (ex KGB), senza
interrogarsi sull'autenticità delle notizie. Tanti media hanno diffuso
le notizie senza aggiungere niente né relativizzare niente - notizie
giunte unicamente da fonti politiche e militari che sono responsabili
del genocidio senza paragone in termini di crudeltà, contro il popolo
ceceno.
Aslan Maskhadov è stato chiamato da tanti media il "leader dei ribelli"
nonché "capo terrorista" - nonostante Maskhadov sia il presidente ceceno
democraticamente eletto, poi cacciato da Putin e sostituito fino ad oggi
da fantocci di Putin e del KGB arrivati al potere tramite elezioni false
- cioè un colpo di stato, e i media occidentali riprendono la
terminologia dei golpisti ed espongono i rappresentanti eletti
democratici come dei criminali. Dei poliziotti mascherati hanno rapito
30 membri della famiglia del presidente democraticamente eletto. Questi
sono i metodi dello stalinismo, della SS - eppure vengono riconosciuti
tacitamente dai media. La propaganda russa ha parlato dei finanziamenti
attraverso Al Qaeda e della partecipazione degli arabi in questo
attentato. I media occidentali hanno ripreso questa menzogna
propagandistica senza rifletterci e hanno costruito una visione
apocalittica di un Caucaso islamizzato. Ma anche se tra gli attentatori
non ci fosse neanche un ceceno, la composizione internazionale in fondo
non ha importanza: l'attentato indubbiamente è uno specchio del massacro
in Cecenia. Putin vuole giustificare la sua brutale condotta in Cecenia
mettendosi al posto della vittima del terrorismo islamico. I
rappresentanti della politica e dei media occidentali assumono in modo
ingenuo queste menzogne e solidarizzano con lui. Ma i terroristi hanno
fatto almeno delle richieste "islamiste"?
Gli attentatori hanno richiesto il ritiro delle truppe russe dal
territorio ceceno, ma da parte russa la notizia è stata smentita e
sostituita da un'altra: la presunta pretesa di liberazione dei ceceni
catturati in Inguscezia recentemente. Ogni possibilità di trattative con
gli attentatori è stata respinta. Anna Politovskaya, giornalista russa
critica verso il suo regime, che era in volo verso l'Ossezia per
iniziare un dialogo con Maskhadov, si è ritrovata avvelenata
nell'ospedale di Rostov, al punto di partenza - e i media occidentali
hanno riportato questa notizia come se fosse una cosa ovvia. Andrej
Babitzkij, un altro giornalista russo che voleva andare sul posto degli
avvenimenti, è stato arrestato. Però la stampa non ha niente da ridire e
riprende senza critiche la versione delle autorità russe. Nelle lunghe
ore del dramma degli ostaggi e ancora dopo i giornali hanno elencato la
cronaca degli attentati ceceni degli ultimi anni. Perché invece non
elencano la cronaca delle atrocità russe in Cecenia? Nonostante tutta la
crudeltà di Beslan il saldo dei morti è una frazione del numero delle
vittime delle guerre in Cecenia.
Perché la più parte dei media tacciono assieme a Putin rispetto alle
cause di quest'attacco terroristico? Durante le due guerre le forze
militari russe hanno ucciso almeno 160.000 persone di cui 40.000
bambini. Aggiungiamo i torturati, le donne e gli uomini violentati, gli
scomparsi - e tutti coloro che periscono per malattie causate dalla
guerra. Il bilancio dei morti durante i 10 anni di guerra in Cecenia
dovrebbe arrivare intorno ai 180.000 - ciò equivale a un quinto della
popolazione della piccola repubblica. In Cecenia non è solo una scuola
ad essere stata distrutta, ma è un paese intero ad essere stato raso al
suolo. Però di questo i media non parlano. Tutto ciò si chiama
complicità col genocidio. I rappresentanti della politica occidentale
non permettono una critica di Putin. Quanti morti ci vogliono affinché
l'UE alzi una voce critica contro la "soluzione finale" della questione
cecena? Una domanda ai media, ma anche a Schröder, Fischer, Prodi: non
bastano 200.000 morti?
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040901it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040826it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040723it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040720it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040615it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030930it.html
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030918it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030708it.html
|www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030703it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030630it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030619it.html |
www.gfbv.it/3dossier/cecenia/020611cecenia.html
* www: www.chechnya-mfa.info | www.memo.ru |
www.unimondo.org/progettocolomba/Fabcec.htm |
www.peacelink.it/cecenia/viaggio.html | www.warnews.it