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2 agosto 1980
Il 2 agosto 1980 è per molti una data tristemente
indimenticata.
E' giusto non dimenticare.
dal sito http://stragi.it
Francesco Lauria
http://francescolauria.blog.tiscali.it
La vicenda politico - giudiziaria
IL 2 AGOSTO 1980 ALLA STAZIONE DI BOLOGNA ESPLODE UNA
BOMBA CHE CAUSA 85 MORTI 200 FERITI
L'avvio delle indagini trovò un incredibile iniziale
ostacolo nel tentativo, protrattosi per 24 ore, di
mettere in dubbio la natura dolosa dello scoppio,
infatti vennero ipotizzate cause fortuite quali lo
scoppio di una caldaia.
Si tentò, da un lato di evitare reazioni della piazza
e dall'altra, come era successo per la strage di
Piazza Fontana, di ritardare il rinvenimento di tracce
utili.
L'intervento della Procura della Repubblica di Bologna
fu tempestivo e l'approccio serio: gli investigatori
misero subito a fuoco le protezione di cui il
frastagliato mondo del terrorismo eversivo di destra
aveva goduto e continuava a godere a Roma malgrado la
città fosse stata sottoposta negli ultimi due anni ad
una escalation di violenze e di attentati (di
particolare significato l'attentato al C.S.M. e
l'uccisione del Giudice Amato).
Già alla fine di agosto comincia ad essere abbozzata
una ipotesi accusatoria indirizzata anche verso
ideatori e depistatori, ma il passaggio dell'inchiesta
dalla Procura all'Ufficio Istruzione segna una sorta
di inversione di tendenza: l'indagine comincia ad
essere spezzettata. Viene inviata a Roma per
competenza l'indagine sull'associazione eversiva. Si
fanno più pesanti i depistaggi.
Eppure la strage era stata preannunciata anche un mese
prima, negli ambienti dei servizi se ne troveranno
addirittura tracce scritte (rapporto Spiazzi)
Depistaggi : al momento dei primi arresti avvenne un
incontro tra Licio Gelli (Gran Maestro della loggia
massonica P2) e Elio Cioppa (Alto dirigente del
S.I.S.M.I.) 'State sbagliando tutto, la pista è quella
internazionale':
In quel momento iniziano contrasti feroci all'interno
del tribunale, in parte fomentati da pubblicazioni di
stampa, che avvalorano tesi e avvenimenti fantasiosi
tendenti a screditare i giudici che avevano svolto la
prima parte dell'indagine, avvalorando poi un disegno
massonico internazionale con l'obiettivo di portare i
giudici su piste internazionali estremamente
inverosimili e fantasiose. 'IL GRANDE LABIRINTO'
giornalista PAMPARANA.
Tutto ciò causa grande sconcerto nell'opinione
pubblica e nei familiari delle vittime.
L'1 Giugno 1981 si costituisce
L'"ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA
STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980" con
lo scopo statutario di : "OTTENERE CON TUTTE LE
INIZIATIVE POSSIBILI LA GIUSTIZIA DOVUTA".
Al momento della costituzione vi sono 44 persone, poi
si associano in 300.
Ogni 4 mesi l'Associazione va in tribunale ad
incontrare i giudici, subito dopo convoca una
conferenza stampa per far conoscere lo stato delle
cose e la sua opinione.
Momenti di grande tensione che i familiari hanno
sempre vissuto con grande dignità non lasciandosi
portare in giro da falsi consiglieri.
Una delle cause, per cui i processi nelle altre stragi
si sono chiusi con un nulla di fatto, è da ascriversi
ai depistaggi che hanno avuto successo e ai collegi di
difesa che si sono divisi affermando, molte volte,
convinzioni di singoli avvocati. I depistaggi
arrivarono a volte a provocare perfino la divisione
all'interno dei collegi di difesa delle parti civili.
L'Associazione assume posizioni molto dure nei
confronti di chiunque appaia sottovalutare la gravità
della mancata risposta giudiziaria all'ansia
dell'accertamento della verità.
Il 6 Aprile 1983 assieme alle Associazioni delle
stragi di Piazza Fontana, Piazza della Loggia,
dell'Italicus costituisce a Milano l'Unione dei
Familiari delle Vittime per Stragi
All'inizio del 1984 inizia la raccolta di firme in
calce alla proposta di legge di iniziativa popolare
per : 'L'ABOLIZIONE DEL SEGRETO DI STATO NEI DELITTI
DI STRAGE E TERRORISMO'. Consegnata all'On. Francesco
Cossiga, allora Presidente del Senato, il 25 LUGLIO
1984, corredata da circa 100.000 firme, la legge deve
ancora essere discussa dal nostro Parlamento. ( oggi
28.2.1997)
Il 19 Gennaio 1987 inizia il processo, la sentenza
viene emessa l'11 Luglio 1988
I condannati per depistaggio sono tutte persone
iscritte a logge massoniche e Licio Gelli è, come si è
detto, il Gran Maestro della loggia massonica P2.
Il Generale Pietro Musumeci e il Colonnello Giuseppe
Belmonte sono alti ufficiali del S.I.S.M.I. servizio
segreto militare
Nell'estate del 1989 l'avvocato di parte civile
Roberto Montorsi incontra Licio Gelli e passa dalla
parte degli imputati tradendo la fiducia che gli era
stata accordata.
Subito si scatena una campagna che cerca di
squalificare tutto il lavoro dei magistrati,
dell'Associazione e del Collegio di Parte Civile.
Vi fu una campagna di stampa martellante che per tutta
l'estate fino all'apertura del processo d'appello (
ottobre 1989), prendendo le difese dell'avvocato,
considerava l'inchiesta frutto di un teorema, e di un
intrigo del partito comunista.
L'Associazione fu accusata di fare un'attività di
spionaggio cercando di far passare come illecita la
sua attività di informatizzazione degli atti del
processo.
Questa fu la preparazione del processo d'Appello, il
clima di tutto il procedimento risentì di quella
situazione.
Il processo d'Appello iniziò nell'ottobre 1989 la
sentenza fu emessa il 18 Luglio 1990. TUTTI ASSOLTI
DALL'ACCUSA DI STRAGE.
Da segnalare: il Procuratore Generale aveva chiesto
l'appesantimento delle pene.
La sentenza fu definita dall'Associazione una
Provocazione.
Immediata presa di posizione dell'M.S.I. che chiese la
cancellazione dalla lapide presso la stazione di
Bologna della scritta 'Strage Fascista'
Il Presidente del Consiglio Andreotti si disse
d'accordo ed il Presidente della Repubblica Francesco
Cossiga chiese ufficialmente scusa all'M.S.I..
Il 2 Agosto 1990 il Senato approva una legge che porta
lo stesso titolo di quella presentata dall'Unione
'Abolizione del segreto di stato nei delitti di Strage
e terrorismo', ma nulla ha a che fare con quella, anzi
peggiora quella esistente.
Il 12 Febbraio 1992 le Sezioni Unite Penali della
Corte di Cassazione emette la sentenza.
IL PROCESSO D'APPELLO VA RIFATTO !
La Corte ha sentenziato che la sentenza d'Appello è:
- ILLOGICA
- PRIVA DI COERENZA
- NON HA VALUTATO IN TERMINI CORRETTI PROVE E INDIZI
- NON HA TENUTO CONTO DEI FATTI CHE PRECEDETTERO E
SEGUIRONO L'EVENTO
- IMMOTIVATA O SCARSAMENTE MOTIVATA
- IN ALCUNE PARTI I GIUDICI HANNO SOSTENUTO TESI
INVEROSIMILI CHE NEPPURE LA DIFESA AVEVA SOSTENUTO.
Inizio del 2° Processo d'Appello ottobre 1993, termine
16 Maggio 1994
CONFERMA DELL'IMPIANTO ACCUSATORIO DEL PROCESSO DI 1°
GRADO.
Il 12 giugno 1994 appare un'intervista della Mambro e
Fioravanti sul Corriere della Sera; l'argomento era :
'NOI ALL'ERGASTOLO LORO AL GOVERNO' si prendevano in
considerazione le esperienze passate di alcuni
esponenti di Alleanza Nazionale( Gasparri, Storace,
Bontempo, Fini), rilevando il passato comune, la
militanza comune, l'offerta di cariche elevate
all'interno dell'M.S.I. in favore della Mambro.
Circa un mese dopo viene fondato a Roma nella Sede
dell'ARCI il comitato in difesa della Mambro e
Fioravanti 'E se fossero innocenti'. Questo comitato a
cui aderiscono intellettuali di tutte le estrazioni
propone tesi che nulla hanno a che fare con la realtà
processuale. Il materiale che in tribunale aveva fatto
figure penose perché non supportato da nulla viene ora
riproposto all'opinione pubblica per confonderla.
Risposta immediata da parte dell'Associazione, viene
stampato un libretto intitolato 'Contributo alla
Verità' in cui vengono riportate le tesi del comitato
confutate sulla base degli atti processuali e non con
valutazioni sentimentali o ipotetiche.
La campagna di disinformazione di questo comitato
dilaga su tutti i giornali, le televisioni di stato
gli concedono ampi spazi, le televisioni FININVEST
dedicano almeno 3 trasmissioni di 2 ore altre
televisioni ne ospitano costantemente alcuni esponenti
di spicco.
Cercano di far accreditare nell'opinione pubblica la
tesi dei due capri espiatori.
Il 2 agosto 1995 il Senato approva di nuovo una legge
che ha lo stesso titolo di quella proposta dai
familiari delle vittime : ABOLIZIONE DEL SEGRETO DI
STATO NEI DELITTI DI STRAGE E TERRORISMO, ma il
contenuto prevede ancora la possibilità di porre il
segreto di stato per quei reati.
Fine 1994: Viene nominato presidente della
"Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo
in Italia e sulle cause della mancata individuazione
dei responsabili delle stragi" il senatore Giovanni
Pellegrino.
Alla fine del 1995 il senatore redige una
pre-relazione stampata nel volume "Luci sulle stragi":
l'Assocciazione ne disapprova il contenuto.
Prima dell'inizio del processo in Cassazione gli
imputati mettono in atto un ennesimo depistaggio
Il 22 Novembre inizia il processo in Cassazione, la
sentenza viene emessa il 23 Novembre 1995.
VIENE CONFERMATA NELLA SOSTANZA LA SENTENZA DEL 2°
PROCESSO D'APPELLO.
Nel 1996 il senatore Pellegrino viene rieletto alla
commissione e l'Associazione dirama un comunicato.
Il 18 giugno 1996 la Corte d'Appello di Firenze
assolve Picciafuoco; il Procuratore Generale ricorre
in Cassazione.
La Cassazione assolve in via definitiva Picciafuoco
2000: Esce il volume Giovanni Fasanella e Claudio
Sestieri con Giovanni Pellegrino, "Segreto di Stato.
La verità da Gladio al caso Moro", Einaudi, 2000.
(considerazioni di Gianni Flamini)
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