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e.mail.luglio_2004
A SINISTRA
Movimento Politico Antiliberista
BRINDISI
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COMMENTI E INFORMAZIONI
DA BRINDISI E PROVINCIA
La crisi politica del centrodestra e le difficoltà di un'autentica
alternativa in questo commento di Michele Di Schiena
Brindisi ed il dopo elezioni: 2 note del Forum Ambiente, Salute e Sviluppo,
in particolare sulla questione del Rigassificatore e le scelte della nuova
coalizione di centrosinistra
Alle ultime elezioni Europee e a quelle prov.li il Movimento a Sinistra ha
sostenuto il PRC. Nelle realtà dove siamo presenti anche istituzionalmente
(Mesagne, Latiano e San Pancrazio) ed a Brindisi città, dove siamo presenti
solo come area politico-culturale, i risultati sono stati sorprendenti e
nettamente superiori alle altre realtà dove il PRC correva da sola senza il
sostegno di gruppi organizzati. Tutto ciò conferma la necessità di quella
svolta e di quella apertura verso la costruzione di una "Sinistra Europea"
che realizzi un vero e proprio movimento politico antiliberista con
all'interno culture politiche differenti ma con eguale dignità
Giancarlo CANUTO - A SINISTRA - Brindisi
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UN PROGETTO ALTERNATIVO PER DARE FUTURO AL PAESE
di Michele DI SCHIENA
Berlusconi ha perso consensi nel Paese ed autorevolezza nella sua
coalizione ma il centrosinistra rischia di non saper vincere e di favorire,
suo malgrado, il protrarsi di un governo portato dall'istinto di
conservazione a sopravvivere ai suoi fallimenti ed a perpetuare una
politica impastata con una miscela tossica di neoliberismo e di populismo
che sta impoverendo il Paese e lo sta sospingendo sempre di più nel vortice
di una crisi economica dalla quale non sarà facile uscire senza nuovi e
pesanti sacrifici. Una involuzione su tutti i versanti provocata da un
esecutivo che ha miseramente segnato il suo programma col demagogico
impegno di ridurre le tasse e con qualche altro slogan da imbonitori di
piazza; un governo che, paralizzato sul piano delle politiche economiche
dalle sue contraddizioni e dalla sua inconcludenza, si è attivato solo per
varare provvedimenti che riducono le tutele sociali, colpiscono l'assetto
costituzionale dello Stato e comprimono l'autonomia della magistratura e la
libertà di informazione. Il tutto condito con uno scandaloso conflitto di
interessi e con il coinvolgimento del Paese nella folle avventura bellica
irachena che ci sta procurando lutti, crescenti rischi ed un impiego di
ingenti risorse finanziarie con aggravio dei conti pubblici.
Non c'è allora alcun bisogno di una versione moderata e più razionale della
stessa politica liberista che ha cacciato il Paese nell'attuale situazione:
una tentazione questa che lo schieramento progressista deve respingere, un
compito per contro assunto dai Fini e dai Follini i quali, dopo aver
avallato per anni (sia pure con riserve e mugugni rivelatisi produttivi sul
piano elettorale) le scelte del Cavaliere, cercano oggi di rubare il
mestiere e la scena all'opposizione restando certamente nella maggioranza e
probabilmente anche nel governo. E lo fanno criticando, con un andirivieni
di minacce e di rassicurazioni, la leadership di Berlusconi ed il ruolo di
Forza Italia per riproporre con qualche aggiustamento la politica finora
attuata con loro piena corresponsabilità. Occorre invece elaborare e
proporre una politica chiaramente alternativa a quella che si è mossa e si
muove, in modo peraltro primitivo e pasticciato, lungo le due direttrici
fondamentali della dottrina di Bush e dei neoconservatori americani: una
economia completamente sottratta (in contrasto con l'art. 41 della nostra
Costituzione) a "programmi" ed a "controlli" che la indirizzino e la
coordinino "a fini sociali" e di una politica estera allineata (in
contrasto con l'art. 11 della stessa Costituzione) alla disastrosa scelta
della guerra preventiva rivolta, sotto la maschera della lotta al
terrorismo, ad imporre all'intero pianeta l'egemonia statunitense e la
globalizzazione neoliberista.
Diciamo la verità: molte scelte e molte "riforme" berlusconiane sono lo
sviluppo e l'estremizzazione di inclinazioni e tendenze che avevano preso
corpo durante i governi di centrosinistra. Si è trattato di un grave errore
che ha danneggiato il Paese ed ha favorito la vittoria di Berlusconi, un
errore che oggi deve essere radicalmente corretto. La strada maestra è
distinguersi dalle destre, anzi contrapporsi ad esse, per vincere
viaggiando lontano da governi tecnici o di solidarietà nazionale ed anche,
peggio ancora, dall' "eterno ritorno" di possibili allargamenti centristi
che potrebbero servire per tenere sotto schiaffo la sinistra antagonista e
per eludere la domanda di una vera svolta. E per contrapporsi al
centrodestra si può forse partire dalla questione dominante dell'attuale
momento politico: l'assunzione da parte di Berlusconi della direzione ad
interim dei dicasteri guidati finora da Tremonti per rilanciare l'impegno
da lui preso con gli elettori di tagliare le tasse. Perché mai molti
leaders del centrosinistra si sono nei mesi scorsi spinti ad affermare
ripetutamente che tale taglio non ci sarebbe stato perché incompatibile con
l'attuale congiuntura della nostra economia? Previsione ingenua e sbagliata
perché la sbandierata riduzione delle tasse in qualche modo ci sarà dal
momento che la miscela di liberismo e populismo spinge pericolosamente il
Cavaliere sul piano inclinato della irresponsabilità e punta tutto sulle
suggestioni dell'oggi senza farsi carico delle conseguenze negative e dei
guasti del domani.
L'opposizione deve quindi cambiare registro per spiegare con la necessaria
chiarezza al Paese che il taglio delle imposte comporterà necessariamente
un ulteriore riduzione dei servizi sociali e per convincere l'elettorato
che una razionale tassazione, informata costituzionalmente a criteri di
progressività, è condizione indispensabile per consentire, in un sistema
come il nostro, la necessaria redistribuzione della ricchezza nelle forme
dell'istruzione gratuita, di una adeguata assistenza sanitaria per tutti i
cittadini, di un giusto regime pensionistico, di un insieme di misure a
sostegno della disoccupazione e della invalidità nonché di tutte quelle
tutele e di tutti quei presidii che vengono indicati con l'espressione
"stato sociale". Ed è proprio da un progetto di rilancio dello stato
sociale e di riproposizione della centralità del lavoro come "fondamento"
della Repubblica, che bisogna partire, con una ritrovata politica di pace
che volti le spalle alla "guerra preventiva ed infinita", per vincere le
prossime elezioni politiche e dare serenità e futuro al Paese.
Brindisi, 7 luglio 2004
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
C/O Studio Legale "Carlo De Carlo"
Via Casimiro 6 - 72100 Brindisi
Tel. 0831/524136 - fax 524137
-----------------------
Brindisi, 5 luglio 2004
LE ELEZIONI SONO ALLE SPALLE, I PROBLEMI RECLAMANO PRECISE RISPOSTE
All'indomani delle elezioni che hanno dato una guida alle amministrazioni
provinciale e comunale, il Forum, come ha già fatto nel recente e
partecipato Convegno sul tema "Tumori e Inquinamenti", intende riprendere
alcune urgenze sanitarie e ambientali di Brindisi per portarle
all'attenzione delle nuove assemblee elettive e per continuare a chiedere
risposte ai problemi insoluti ricordando che tali temi sono stati oggetto
di impegni e confronti durante la competizione elettorale.
Ci sembra quindi necessario che le popolazioni vengano informate con
chiarezza sugli orientamenti delle amministrazioni in questione in ordine
al rigasificatore e su quali iniziative intendano assumere gli Enti Locali
nel caso, come si è affermato, non condividano e ritengano persino
dannosa per il nostro territorio la realizzazione dell'impianto a Brindisi.
Anche il progettato ampliamento dell'utilizzo del carbone nella Centrale
Brindisi Nord, così pericoloso per la salute delle popolazioni locali,
necessita di una ferma presa di posizione.
Un'altra questione che non può essere lasciata nel dimenticatoio è quella
delle aree industriali gravemente inquinate così come emerge dalle notizie
riportate dalla stampa sulle risultanze dell'attività di caratterizzazione
realizzata sotto il controllo dell'Agenzia Regionale per la Protezione
dell'Ambiente (ARPA). Anche su tale inquinamento e sulla esiguità delle
risorse destinate a Brindisi dal Governo per la bonifica, necessaria per la
salubrità ambientale ed utile per alleviare la piaga della disoccupazione,
i rappresentanti delle istituzioni locali e le forze politiche devono
far conoscere le loro scelte.
Resta inoltre aperta la questione delle carenze strutturali e organiche
degli enti pubblici preposti ai controlli dell'inquinamento di origine
industriale resa ancora più urgente dagli allarmanti dati epidemiologici
provenienti da fonti nazionali che registrano incrementi di malattie di
origine ambientale tra la popolazione. Studi questi che meriterebbero un
aggiornamento con adeguanti apporti scientifici peraltro previsti nel
piano di risanamento dell'area ad elevato rischio di Brindisi.
L'emergenza sanitaria resta la questione centrale della politica locale non
solo sul piano preventivo ma anche sul versante delle cure. Sicchè gli Enti
Locali devono, a nostro avviso, riscoprire il ruolo decisivo che essi hanno
in questa materia specialmente con riferimento alla Conferenza dei Sindaci
che dovrebbe pienamente svolgere il ruolo attivo assegnatole dalla legge
anche con il coinvolgimento di tutte le espressioni sociali interessate.
Appare poi urgente ottenere dal Prefetto un rapido passaggio dal piano di
emergenza "speditivo", peraltro non ancora formalizzato e reso noto, a
quello definitivo mentre va sollecitato un piano di emergenza nucleare
per la dimostrata circostanza che, secondo attendibili fonti, vede il
nostro porto meta anche di sommergibili a propulsione nucleare.
Né infine si può tralasciare la questione delle vittime del petrolchimico
ed anche di quelle del lavoro in genere e dell'inquinamento ambientale che
mentre attendono la "possibile" giustizia sul piano processuale,
sollecitano attenzione e solidarietà da parte delle Istituzioni Locali.
Solidarietà che potrebbe esprimersi anche attraverso la costituzione di
un ufficio, da realizzare mediante l'apporto delle realtà sociali, con il
compito di censire, ascoltare e sostenere le famiglie colpite.
Annino Baroni - Giovanni Caputo- Michele Di Schiena - Raffaella Guadalupi -
Teodoro Marinazzo - Achille Noia - Michele Polignano - Maurizio Portaluri
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
C/O Studio Legale "Carlo De Carlo"
Via Casimiro 6 - 72100 Brindisi
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Brindisi, 10 luglio 2004
RIGASIFICATORE: DALLE PRESE DI POSIZIONE AGLI ATTI FORMALI FINO ALLA
MOBILITAZIONE POPOLARE
Il Forum Ambiente Salute e Sviluppo esprime apprezzamento per le
dichiarazioni rese in una recente conferenza stampa dal Presidente
dell'Amministrazione Provinciale dott. Errico il quale ha annunciato di
aver chiesto ai Ministeri competenti l' "azzeramento" delle decisioni e
delle procedure concernenti la realizzazione del rigasificatore nel porto
di Brindisi.
Il Forum coglie l'occasione per ricordare che l'impegno del movimento
ambientalista e delle sensibilità che ne condividono gli obiettivi è stato
e continua ad essere quello di una ferma opposizione alla costruzione del
rigasificatore non solo nel porto ma anche in qualunque altro sito della
Provincia di Brindisi. E ciò per l'ovvia considerazione che la
realizzazione di tale impianto contraddice in radice qualsiasi progetto di
un diverso e più razionale assetto dell'economia locale e per il facile
rilievo che l'impianto medesimo conserva tutta la sua pericolosità
(destinata ad aggiungersi ai tanti rischi cui è già esposto il nostro
territorio) anche se costruito a qualche chilometro di distanza dal luogo
originariamente prescelto.
Il Forum rivolge poi l'invito al nuovo Sindaco di Brindisi, on. Mennitti,
perchè, nelle forme da lui ritenute più adeguate, confermi e precisi
anch'egli gli orientamenti in proposito espressi nel corso della campagna
elettorale. Giova però sottolineare che la presa di posizione del
Presidente Errico, come quella auspicabile del Sindaco Mennitti,
resterebbero solo encomiabili pronunce di buona volontà se non divenissero
precise scelte operate dai Consigli delle rispettive Amministrazioni e non
si traducessero in atti formali di tali consessi, sostenuti dalle forze
politiche non solo localmente ma anche a livello nazionale. Così come va
ribadito che, qualora queste prese di posizione e questi atti non
sortissero i risultati sperati per la determinazione del Governo centrale
di portare avanti comunque il rovinoso progetto, dovrebbero le
Amministrazioni Locali ed i loro responsabili scendere in campo per dare un
prezioso contributo istituzionale a quel movimento popolare di protesta che
ha avuto modo di esprimersi con forza nella grande manifestazione del 27
marzo scorso.
Il Forum torna infine a porre all'attenzione delle nuove Amministrazioni i
problemi, riproposti in un recente e partecipato convegno ed in una nota
diffusa qualche giorno addietro, concernenti il progettato potenziamento a
carbone della centrale Brindisi Nord, le bonifiche delle aree industriali
inquinate nonchè del Canale Cillarese e delle acque del porto, la gestione
ecologica dei rifiuti in alternativa alla loro distruzione mediante un
altro inceneritore destinato al nostro territorio, le difficoltà del
servizio sanitario pubblico, i controlli pubblici ambientali e sanitari, il
piano di emergenza per gli incidenti industriali e quello per i rischi
nucleari, le risposte da dare alle problematiche sociali indirettamente
emergenti dai processi in corso per le vittime del CVM e dell'amianto.
Annino Baroni - Giovanni Caputo- Michele Di Schiena - Raffaella Guadalupi -
Teodoro Marinazzo - Achille Noia - Mario Panessa - Michele Polignano -
Maurizio Portaluri
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