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Manuali su ostaggi ...
> ----- Original Message -----
> From: gincuba2004 at alinet.it
> Sent: Friday, June 11, 2004 12:17 PM
> Subject: Ostaggi: lo scrivono pure sui manuali (manuali che ha letto
quel furbastro ndi Berlusconi) ===
>
>
> Ostaggi: lo scrivono pure sui manuali (manuali che ha letto quel
furbastro di Berlusconi)
>
> by citazione da un testo universitario Tuesday June 08, 2004 at 05:26 PM
>
> mail:
>
> +++++++++
>
> Un impressionante brano scelto da E. Dell'Utri, "Il principe
post-moderno",
>
> Ed. Il Mulino.::
>
> +++
>
> Gli ostaggi vanno liberati in un momento ben preciso. "Liberati", si fa
per
>
> dire: infatti, gli ostaggi possono anche non essere mai stati rapiti, o
>
> rapiti da un gruppo di terroristi amici, o di finti terroristi. Non è
>
> importante se il sequestro avvenga davvero o no: molto più importante è
la
>
> liberazione (cfr. P. Ginsborg, "Il 25 aprile visto da vicino"), che va
>
> invece orchestrata con la massima cura.
>
> Gli ostaggi devono essere messi al corrente della verità solo se ben
>
> addestrati, e a questo scopo è consigliabile l'uso di personale dei
servizi
>
> segreti del Governo che "subisce" il rapimento. In mancanza di tale
>
> personale, gli ostaggi possono essere lasciati nel l'ignoranza della
verità:
>
> e' anzi la soluzione migliore, poiché la sincerità aggiunge
verosimiglianza
>
> alle eventuali dichiarazioni da rilasciare ai media.
>
> Per i tempi, occorre considerare diversi fattori.
>
> L'ORARIO
>
> Gli ostaggi devono essere liberati nel primo pomeriggio. Molti
quotidiani,
>
> infatti, "chiudono" il giornale nel tardo pomeriggio o all'inizio della
>
> sera, decidendo un'impaginazione di massima, la grafica e la gerarchia
delle
>
> notizie. Inoltre, i giornali dei paesi limitrofi possono avere fusi
orari
>
> diversi, per cui occorre considerare 1-2 ore di margine. Dalla
liberazione
>
> alla chiusura dei giornali deve esserci il tempo per le dichiarazioni
>
> ufficiali del Governo e delle massime cariche dello Stato, ma non per
troppe
>
> dichiarazioni ed analisi di senso politico opposto, che potrebbero
>
> evidenziare eventuali dettagli od errori dell'operazione. Un esempio di
>
> scaletta e'
>
> - ore 15: annuncio della liberazione
>
> - ore 16: caute dichiarazioni e diffusione delle prime immagini (anche
di
>
> scarsa qualita')
>
> - ore 17: conferenza stampa del Governo
>
> - ore 18: prime dichiarazioni dei familiari, comprensibilmente attoniti,
e
>
> dei leader dell'opposizione.
>
> Si noti, che l'Opposizione, in prima battuta non puo' che rallegrarsi
della
>
> liberazione, ed e' costretta a rimandare ogni eventuale critica
>
> all'indomani. Una tale scaletta permette ai giornalisti di chiudere la
>
> testata intorno alle 19, in perfetto orario.
>
> LA DATA
>
> Per la scelta della data, occorre fare un discorso a ritroso a partire
dalle
>
> scadenze politiche. Se ci si trova sotto elezioni (che si svolgono
>
> tradizionalmente di domenica) occorre tener conto che:
>
> - il primo giorno sara' dedicato all'annuncio della liberazione ed agli
>
> esami per valutare lo stato di salute degli ostaggi.
>
> - il secondo giorno, se il rapimento si svolge in un paese lontano, deve
>
> essere dedicato al ritorno in patria degli ostaggi, che deve avvenire
>
> possibilmente di sera. Infatti, sebbene il bagno di folla abbia un
indubbio
>
> effetto mediatico, e' consigliabile limitare il contatto tra ostaggi e
>
> pubblico, e riservare l'accoglienza alle sole famiglie, che da sole sono
in
>
> grado di fornire un accettabile risultato emotivo. La loro solitudine,
per
>
> altro, può evocare lo stato d'angoscia fin lì vissuto, ed aumentare il
>
> pathos del primo abbraccio. La presenza di militari e ministri è inoltre
>
> opportuno, ma non quella del premier, che apparirà discretamente solo il
>
> giorno successivo.
>
> - il terzo giorno, il premier visiterà gli ostaggi presso le loro
>
> abitazioni, stringerà i familiari con atteggiamento paterno e rilascerà
>
> modeste dichiarazioni che mostrino come le Istituzioni, pur lavorando
>
> nell'ombra, non hanno mai perso il controllo della situazione
d'emergenza.
>
> Il premier potrà poi intervenire di nuovo, questa volta insieme di
militari
>
> o personale dell'intelligence, nelle trasmissioni di informazione in
seconda
>
> serata, in collegamento dal suo studio.
>
> - il quarto giorno deve essere dedicato alle interviste alle famiglie,
che
>
> insieme agli ostaggi ma a mente più fredda, rievocano e analizzano i
giorni
>
> ansiosi appena trascorsi. Con calma e senza eccessi emotivi, le famiglie
>
> devono ringraziare le istituzioni e mostrare loro riconoscenza per non
>
> averle mai abbandonate o fatte sentire insicure sull'esito finale del
>
> rapimento.
>
> Se, come nel caso studiato, ci si trova in periodo elettorale, questo
quarto
>
> giorno deve coincidere con il penultimo giorno prima del voto. L'ultimo
>
> giorno prima del voto (di solito un sabato), infatti, le regole della
>
> campagna elettorale prevedono tradizionalmente il silenzio sui
candidati. I
>
> giornali possono però diffondere le interviste a ostaggi e familiari che
>
> dedicheranno al governo sentimenti di gratitudine e di lode, che
verranno
>
> poi condivisi dai telespettatori e dai lettori dei giornali del giorno
dopo,
>
> regalando con questo espediente un giorno di campagna elettorale in più
al
>
> governo.
>
> Perciò, con un ragionamento a ritroso, la liberazione degli ostaggi deve
>
> avvenire di martedi, a cinque giorni dalle votazioni, per avere il suo
>
> massimo effetto sull'elettorato.
>
>
>
> http://italy.indymedia.org/news/2004/06/565679.php
>
>
>
Pierluigi Ferrara