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Grido d'aiuto dai Pigmei del Congo: "Ci minacciano di morte!"
- Subject: Grido d'aiuto dai Pigmei del Congo: "Ci minacciano di morte!"
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info@gfbv.it>
- Date: Wed, 7 Apr 2004 09:29:34 +0200
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040407it.html
Grido d'aiuto dai Pigmei del Congo
"Ci minacciano di morte!"
Bolzano, 7 aprile 2004
La situazione nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC,
ex-Zaire) è ulteriormente peggiorata per le popolazioni indigene pigmee.
Questo è quanto afferma padre Antonio Mazzucato, che ha lanciato un appello
urgente all'Associazione per i Popoli Minacciati. Dal 1986 padre Mazzucato
si occupa del "Progetto Pigmei-Etabe" nella zona tra Bambasa e Beni. Il
progetto ha tre importanti obiettivi: aiutare i Pigmei ad acquisire
conoscenze culturali e tecnologiche basilari per non subire, passivamente,
la neo-colonizzazione occidentale; il riconoscimento giuridico del loro
habitat ancestrale, che per le imprese multinazionali è un'area
strategicamente importante, con giacimenti di oro, diamanti, mogano, ebano,
tek, petrolio e coltan; conquistare la loro autonomia giuridica ed
amministrativa.
La scorsa settimana però questi obiettivi sono stati attaccati ancora una
volta, questa volta in modo tale che i capi locali Pigmei lanciano un
allarme urgente: "Siamo sconcertati di fronte al fatto che si vendano la
nostra foresta e la nostra terra contro la nostra opinione e la vostra
volontà." Più di 40 chilometri quadri del territorio degli indigeni sono
stati venduti da persone locali non autorizzate ad imprese che sono
direttamente e indirettamente collegate con multinazionali. "La situazione è
grave", dice padre Mazzucato, "hanno già segnato i confini delle terre
comperate e passano anche dietro casa nostra, a poche centinaia di metri. E
qualcuno ci ha già minacciato di morte."
L'appetito delle multinazionali è stuzzicato in modo particolare dai
giacimenti di coltan: l'ottanta per cento delle risorse mondiali di questo
minerale si trova nel Congo. Dal processo di raffinazione si estrae il
tantalio, un metallo particolarmente resistente sia a fenomeni di
corrosione, che a forti e repentini cambiamenti di temperatura. Tali
proprietà lo rendono un elemento sempre più richiesto dall'industria
elettronica, che lo usa come componente centrale per la realizzazione di
condensatori passivi regolanti il flusso di corrente nei circuiti integrati
di telefoni cellulari, personal computer, palmari e videogame.
"Noi pigmei non rifiutiamo lo sviluppo, purché sia condotto con intelligenza
e non così selvaggiamente!", dicono i capi Pigmei e affermano: "No alla
vendita delle nostre terre e delle loro risorse!" I Pigmei propongono che i
permessi di sfruttamento forestale e minerario siano esclusivamente nelle
mani dello Stato, il quale si dovrebbe mettere d'accordo con gli indigeni.
"Acconsentiamo al taglio degli alberi, ma non ad un abbattimento eccessivo",
affermano e chiedono "che ci siano pagati 50 dollari americani per ogni
albero abbattuto; e un canone annuale, da stabilire d'accordo tra noi e lo
Stato, per lo sfruttamento minerario."
Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040205it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030516it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030307it.html |
www.gfbv.it/3dossier/africa/pigmei.html | www.gfbv.it/3dossier/tpip.html
* www: www.un.org | www.iccnow.org | www.ilo.org