[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

i nuovi municipi danno fastidio?, lettera aperta a Cofferati e Guazzaloca



lettera aperta a
Sergio Cofferati e Giorgio Guazzaloca.

In fondo alla presente troverete l'interrogazione del consigliere Pomoni,
di An, al Comune di Venezia, responsabile di avere aderito all'Associazione
Rete del Nuovo Municipio (ARNM), che vanta l'adesione di numerosi Comuni in
buona parte delle Regioni italiane, inclusa la nostra. In qualita' di
membro dell'Esecutivo nazionale di tale Associazione, chiedo al candidato
Sindaco di Bologna e al Sindaco uscente di pronunciarsi nel merito delle
affermazioni dal consigliere Pomoni
Se cioè, anche al di fuori del contesto veneziano, sia da considerare
''amenita''' un tentativo, portato avanti da amministratori, docenti e
ricercatori universitari e mondo delle associazioni, di perseguire,
sperimentare e allargare forme innovative di democrazia che gia' stanno
arricchendo il patrimonio culturale di numerosi Enti locali italiani. Colgo
l'occasione per inviare, ai candidati bolognesi, la Carta di intenti della
nostra Associazione, nonché la Carta dei nuovi municipi e per invitarli a
interagire con le nostre future iniziative, nella piena autonomia dei
rispettivi punti di vista.

Alberto Tarozzi. esecutivo ARNM

- La Carta d'intenti della Rete del Nuovo Municipio
Il documento è stato elaborato nell'incontro del Coordinamento a Firenze,
il giorno 17 Gennaio 2003
http://www.carta.org/agenzia/NuovoMunicipio/030120cartaintenti.htm
- La Carta del Nuovo Municipio
http://www.carta.org/cantieri/portoalegre02/nuovo_municipio.htm

segue l'interrogazione del consigliere Pomoni.

Testo Il sottoscritto consigliere, Interroga la S.V. in merito alla
delibera di competenza consiliare avente per oggetto: "adesione
all'associazione "Rete del Nuovo Municipio", presentata lo scorso dicembre
alla commissione VIII e in attesa di essere ridiscussa nella stessa sede
dopo alcuni correttivi che ella ha detto di voler apporre al testo. Lo
scrivente specifica di formulare i quesiti sottoesposti come consigliere
comunale e non nella sua veste di presidente dell'VIII commissione, in
quanto il compito istituzionale della Commissione è quello di attivare
l'istruttoria della delibera e, una volta conclusa, licenziare l'atto in
Consiglio comunale. Come consigliere comunale, invece, il redigente
l'interrogazione intende avversare l'atto, in quanto, per le ragioni
sottoelencate, lo considera non conforme ai compiti istituzionali stabiliti
per legge ai comuni, né tantomeno opportuno e infine lo ritiene
antidemocratico. · Il comune di Venezia, secondo la delibera da lei
presentata, dovrebbe aderire ad una "Associazione" che non figura fra le
"associazioni" previste per i comuni e fra i comuni (Anci … ecc.), una
associazione che si definisce «una diversa e più avanzata forma della
democrazia» che: «qualora il contesto politico-istituzionale del governo
locale non attivi e non favorisca le pratiche e i principi del Nuovo
Municipio» diviene «una sorta di Contro Municipio» avente, quest'ultimo il
diritto di divenire l'attore-socio della rete. In pratica, o il Comune fa
quello che decide l'Associazione oppure l'associazione organizza un
contro-Comune, avversario del Comune istituzionale. · L'associazione vuole
ricostruire lo spazio pubblico attraverso la «gestione creativa dei
conflitti … realizzando un rapporto positivo con le forme di resistenza,
dissenso e conflitto sociale». Inoltre ha lo scopo di «attivare strategie
positive nei confronti di riappropriazione della città (auto-recupero,
auto-costruzione, consolidamento dei luoghi alternativi di socialità e
auto-organizzazione e occupazioni)». In base a quanto soprascritto CHIEDE:
è legale che il Comune di Venezia aderisca ad una associazione che si
propone come avversaria delle legittime forme di democrazia rappresentativa
stabilite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato? · Nella
considerazioni contenute nella delibera ella scrive che «Il Comune di
Venezia condivide i principi contenuti nella Carta del Nuovo Municipio gli
orientamenti e gli indirizzi del documento programmatico detto Carta
d'Intenti». Lei sostiene, dunque, che già il Comune condivide le "amenità"
professate dall'Associazione, non che le debba approvare con la votazione
della delibera. In quali documenti ufficiali (regolamento, Statuto, ecc.)
l'istituzione Comune di Venezia individua una «strada innovativa e
alternativa della democrazia»? · Nel disposto deliberativo, poi, si approva
la costituzione dell'Associazione e si dà mandato al Sindaco di firmare i
relativi atti costitutivi. Domanda: 1) può il Comune approvare la
costituzione di un'associazione privata? 2) cosa dovrebbe firmare il
Sindaco, visto che l'associazione è già costituita ed ha già distribuito le
cariche? Risulta infatti dallo Statuto allegato alla delibera che il Comune
può fare domanda di ammissione, ma è l'associazione che decide di
accettarla o meno. · Nel dispositivo, al punto 6, si approva l'allegata
tabella relativa alle quote di partecipazione degli associati. Stando a
detta tabella il Comune dovrebbe versare 4.000 * l'anno, ma la cifra non è
specificata in delibera; nella tabella si fa riferimento anche alle quote
spettanti dalle circoscrizioni che, a parte le due municipalità, non hanno
alcuna facoltà decisionale in materia di bilancio; pertanto è ovvio pensare
che approvando la delibera si approvi anche il versamento annuo delle quote
circoscrizionali, il che porterebbe il contributo del Comune di Venezia a
11.220 * l'anno. Non le sembra che si tratti di un contributo alquanto
"solido"? Non le sembra che il Comune finanzi già sufficientemente le
associazioni "antagoniste", "alternative", "disobbedienti" e quant'altro? ·
La Carta d'Intenti, approvata il 7 marzo 2003 a Firenze, vede fra i membri
del coordinamento "Rete del Nuovo Municipio" Giuseppe Caccia e Paolo
Cacciari che figurano come Assessori di questo Comune. · La carica di
assessore viene conferita dal Sindaco e presuppone una funzione temporanea,
non un titolo. Pertanto Caccia e Cacciari, non avendo alcuna delega di
firma in materia, avrebbero dovuto essere presenti come privati cittadini,
a meno che non fosse stato il Sindaco a delegarli. Ha il Sindaco delegato i
due assessori? Se sì, si chiede di allegare alla delibera l'autorizzazione,
il che comporterebbe, a mio avviso, un problema istituzionale, in quanto il
Sindaco avrebbe già approvato l'adesione alla "Rete" scavalcando il
Consiglio comunale. Si chiedono chiarimenti in merito ad alcuni componenti
dell'associazione: 1) il presidente Alberto Magnaghi è lo stesso Alberto
Magnaghi imputato in inchieste e processi all'eversione di sinistra
coautore del documento "Una generazione politica detenuta"? 2) Franco
Piperno è lo stesso Franco Piperno di Potere Operaio, inquisito ed ex
fuoriuscito in Francia? Un'ultima domanda: la S.V. ha notato che le
associazioni aderenti e facenti parte dell'organigramma sono tutte legate
ai movimenti sedicenti no-global e ha fatto un giretto via internet per
valutare l'attinenza dei loro obiettivi con quelli deputati ad una
amministrazione pubblica? Per quanto suddetto chiedo alla S.V. di ritirare
la delibera.
Luciano Pomoni