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Re: sfratti contro diritti



Grazie per questo treatese ben scritto e spiegato logicamente. L'apatia del
pubblico verso questi problemi e' sconcertante. Dove sta il volontariato di
tutti? Se ognuno di impegnasse a lavorare soltanto un giorno per questo
problema, 130 persone sarebbero piazzate bene. Mio marito ed io ogni tanto
facciamo il volontariato per Habitat for Humanity dove gruppi di volontari
costruiscono case per i piu' poveri. Diamo a Cesare quello che e' di
Cesare - il diritto di eseguire le leggi - e diamo a Dio quello che e' di
Dio - la compassione humana che gi spinge ad agire oltre le leggi ed oltre
gli ostacoli e a dare di noi stessi, collettivamente.





----- Original Message -----
From: "delly (by way of francesco iannuzzelli <francesco@peacelink.org>)"
<dellyg.@virgilio.it>
To: "dirittiglobali" <dirittiglobali@peacelink.it>
Sent: Friday, November 28, 2003 6:42 AM
Subject: Casa: sfratti contro diritti


>
> CASA: SFRATTI CONTRO DIRITTI    di d. Albino Bizzotto
> Padova, 21/11/2003
>
> Atteggiamento inumano, palleggiamento di responsabilità politiche, momento
del
> tutto inopportuno nel giorno di lutto nazionale e nel periodo di Ramadam,
> polemiche su chi ha preso la decisione di sfratto a Treviso.
> Ci sono altri aspetti che vanno messi in evidenza. Tutti ci appelliamo e
> pretendiamo la legalità, specialmente dagli immigrati.
> A Treviso si è arrivati anche ad affermare il diritto alla pulizia della
> città; neanche le panchine devono esserci per persone non a modo.
> E la legge è stata applicata, inesorabile.
> L'alloggio per nessuno è un lusso, ma una necessità, un diritto
fondamentale
> indispensabile perché ogni persona venga messa nella condizione dei
espletare
> i propri compiti ed esercitare le proprie responsabilità. Diritto vuol
dire
> che di fronte alla necessità dell'alloggio, io e l'altro, qualsiasi altro,
> siamo pari. Quindi sul piano pratico lui può essere al mio posto e io al
suo,
> diritto dice reciprocità. Che sia vero?
> Ma quelle persone hanno occupato abusivamente! E' vero. Ma non perché
vogliono
> andare contro la legge, ma semplicemente perché in stato di necessità. Se
> dovessimo percorrere la via crucis di quasi tutti gli immigrati per
trovare
> un alloggio, non importa quale, in affitto, saremmo molto più indignati di
> loro. E' un percorso di umiliazioni per trovarsi alla fine con un niente
di
> fatto, per rimanere nel ricatto di 300 euro al mese per un letto a ore e a
> turno, oppure con l'auto per dormire.
> Chi ha dato l'ordine di sfratto sa che lo stato di necessità è un
principio
> che il nostro ordinamento riconosce. E quei cittadini hanno agito in stato
di
> necessità.
> E' più importante salvaguardare il diritto di proprietà privata di due
stabili
> o evitare di ledere il diritto fondamentale di 130 persone?
> Mi ha fatto male leggere le dichiarazioni dell'economo dei sacramentini
per il
> quale il degrado e la conseguente perdita economica del valore dello
stabile
> contano più delle condizioni delle persone. Quando noi cattolici parliamo
del
> Crocefisso ci rifacciamo alla realtà o ci rifugiamo in un simbolo?
> Non esite alcun luogo di questo mondo - neanche il seminario dei
sacramentini
> - che sia un paradiso, è ogni persona vivente il Paradiso del Dio di Gesù
> Cristo.
> Per fortuna che con la solidarietà spontanea e concreta, altri cristiani
hanno
> posto bel altro segno.
> C'è anche una questione di ordine pubblico. Non è stato turbato gravemente
con
> simile provvedimento, attuato con quelle modalità (dispiegamento di
forze),
> in quelle circostanze (lutto nazionale, Ramadam) mettendo sul lastrico
così
> tanti cittadini senza offrire alcuna soluzione alternativa per una
situazione
> così grave? Se tutti i diritti fondamentali delle persone trovassero
> protezione penale, tanti soggetti, anche con alta responsabilità
> istituzionale, dovrebbero essere denunciati alle procure della Repubblica.
> Avremo degli arrestati eccellenti al di sopra di ogni sospetto.
> In questi giorni la Magistratura sta prendendo provvedimenti nei confronti
di
> persone e gruppi che hanno aiutato gli immigrati ad occupare alloggi
sfitti o
> dismessi per par fronte alle loro necessità più urgenti. E' una scelta di
> campo: il diritto di proprietà privata (anche se inutilizzata) vale più e
> viene prima dei diritti fondamentali della persona. I muri vanno
rispettati
> per legge, le persone per niente. Facciamo troppi dibattiti sui diritti
umani
> e facciamo troppe poche scelte a favore delle persone più svantaggiate in
> carne ed ossa.
> La legge è uguale per tutti e va rispettata, si dice. Allora tutti
dovremmo
> godere di pari opportunità per i diritti fondamentali. Le autorità civili,
> invece di rimpallarsi reciprocamente le responsabilità, abbiamo almeno il
> coraggio di requisire gli spazi pubblici o privati necessari per
affrontare
> la situazione di grave emergenza, creata con l'esecuzione degli sfratti,
come
> avviene quando succedono delle calamità. Sono convinto che se fosse
accaduto
> a cittadini italiani si sarebbero trovate delle soluzioni. E' successo
altre
> volte, anche per semplici sfratti.
> Sempre augurandoci che gli immigrati, a suo tempo, non ci rendano pan per
> focaccia.
> La Chiesa non soltanto riaffermi i principi della destinazione universale
dei
> beni e della funzione sociale della proprietà privata, ma impegni tutte le
> comunità in percorsi di condivisione e di impegno civile perché il diritto
> alla casa trovi le priorità politiche necessarie per risposte sociali
urgenti
> e adeguate.
>
>
>
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