[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

La richiesta di moratoria sulla pena di morte, un possibile disastro per il movimento abolizionista



COMITATO “3 LUGLIO 1849”
COMMITTEE “3rd JULY 1849”
 e-mail  giusticlaudio@inwind.it 
 
 

Tutti sanno che una Moratoria delle esecuzioni alle Nazioni Unite sarà un fallimento, o peggio. Nondimeno il Partito Radicale, in versione Nessuno Tocchi Caino, la vuole a tutti i costi.
Questo accade perché hanno bisogno di un grande show da utilizzare alle elezioni europee del 2004 (le uniche nelle quali, grazie al sistema proporzionale, hanno la possibilità di ottenere qualche seggio). A rendere le cose peggiori, il loro sponsor è quel branco di forcaioli che riempie il governo italiano.
Ieri (7 luglio) il capo del Partito Radicale e di NTC, Giacinto Pannella, ha fatto una disgustosa aggressione a tutto il Movimento Abolizionista e ha chiamato fascista Amnesty International. Nulla di nuovo in questo, visto che ha scritto cose simili nella sua delirante prefazione al Rapporto 2002 di NTC.
Il Sor Pannella è un ottimo amico del governo americano e, nella foga di aggredire il regime cubano, si è completamente dimenticato di parlare della pena di morte americana a Guantanamo.

Il Movimento Abolizionista non deve seguire l’agenda politica del Partito Radicale, le loro posizioni infantili e la loro folle ricerca del “minimo comune denominatore tra abolizionisti e mantenitori”.  Non abbiamo bisogno di avere un accordo qualsiasi da sventolare davanti alle telecamere, c’è bastato il disastro della Corte Penale Internazionale.

I FATTI
Una Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU che chieda a tutti i paesi retenzionisti di sospendere le esecuzioni non avrà alcun valore coercitivo, non imporrà alcun obbligo e non toglierà il sonno né ai governatori americani né ai membri del Politburò del Partito Comunista Cinese. Anzi! I politicanti americani troveranno un piacere particolare nel dimostrare, a colpi di esecuzioni, la loro indifferenza alle pressioni esterne. (Ricordate l’isteria con cui fu accolto il rapporto che Ndiaye fece all’ONU?)
Quelle uccisioni saranno un colpo durissimo per tutto il Movimento Abolizionista. Si riprodurrà, a livello mondiale, il disastro causato dalla campagna e dall’esecuzione di Rocco Derek Barnabei: milioni di persone scopriranno che la loro opera è irrilevante. Non abbiamo bisogno di simili vittorie.
Ma potrebbe andare anche peggio. Potremmo avere il disastro miracolosamente evitato nel 1999 quando si andò vicini a ottenere una risoluzione richiedente una Moratoria generalizzata delle esecuzioni. Purtroppo all’interno del testo della Risoluzione c’erano un paio di paragrafi che facevano fare molti passi indietro a tutti i diritti umani. Diritti che sarebbero tornati ad essere terreno di esclusiva competenza degli stati e fuori da ogni “ingerenza” internazionale. Molto saggiamente l’Unione Europea ritirò la proposta di risoluzione suscitando le ire di PR-NTC, che oggi riparte con la sua “carica banzai”.

 

DOTT. CLAUDIO GIUSTI

 

Può darsi che qualcuno di voi sia finito per sbaglio nella mia rubrica.
Some of you can receive my letter by mistake.

PASS IT ON!

FATE CIRCOLARE QUESTO MESSAGGIO!

 

Non dimenticate mai che la lotta per i diritti umani e contro la pena di morte è la stessa in tutto il mondo

Never forget that the fight for human rights and against the death penalty is the same in all the world

 

COMITATO “3 LUGLIO 1849”
Per i diritti umani, contro la pena di morte
Membro fondatore della World Coalition Against Death Penalty
COMMITTEE “3rd JULY 1849”
For human rights, against the death penalty
Founding member of the World Coalition Against Death Penalty
web site
http://www.mhumphrey.com/comitato

e-mail   comitato3luglio1849@tiscali.it
c/o
DOTT. CLAUDIO GIUSTI
 TEL.  39/340/4872522
e-mail  giusticlaudio@inwind.it
La Repubblica Romana fu il primo stato sovrano a scrivere nella propria costituzione l’abolizione totale della pena di morte, il 3 luglio 1849. Il Comitato, ispirandosi alla tradizione libertaria ed abolizionista del nostro Paese, si batte contro la pena di morte e per il rispetto dei diritti  umani indicati agli articoli  2 – 21 della Dichiarazione Universale.
The Roman Republic was the first state to write in its constitution the total abolition of the death penalty, on 3rd July 1849. This Committee follows this tradition fighting against the death penalty and for the human rights listed in the articles 2-21 of the Universal Declaration of 10th December 1948.